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Storia delle teorie dell'infanzia: dalla Grecia antica al Medioevo, Prove d'esame di Sociologia dell'Infanzia

Un excursus storico sull'educazione della prima infanzia dalla Grecia antica al Medioevo, analizzando le diverse concezioni educative e culturali. Si esplorano le differenze tra la formazione culturale, tecnica ed etica della Grecia classica e l'educazione romana guidata dal 'mos maiorum'. Si passa poi all'educazione cristiana, che valorizzava l'infanzia e la famiglia come luogo di formazione, fino alle prime scuole cristiane dell'Alto Medioevo. Nel Basso Medioevo, l'infanzia era vista come un'età importante ma le bambine dovevano rispecchiare l'ideale di donna casta.

Tipologia: Prove d'esame

2023/2024

In vendita dal 07/02/2024

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Scarica Storia delle teorie dell'infanzia: dalla Grecia antica al Medioevo e più Prove d'esame in PDF di Sociologia dell'Infanzia solo su Docsity! Prova in itinere di STORIA DELLE TEORIE DELL’INFANZIA CdS Scienze dell’educazione – curriculum Prima Infanzia (Prof.ssa Livia Romano) a.a. 2023-2024 Università degli Studi di Palermo 1. L’educazione della prima infanzia tra Paideia greca e Humanitas romana Nella Grecia classica, la παιδεία (educazione) era basata sulla formazione culturale, tecnica ed etica, con un'enfasi sulle virtù eroiche tratte dai poemi omerici. Sparta si concentrava sulla formazione di forti guerrieri per la difesa della città-stato, mentre Atene mirava alla formazione di cittadini civili e democratici. Con l'Ellenismo e la creazione di regni vasti, l'educazione era più personalistica, basata sulla formazione di individui virtuosi e cosmopoliti. La prima infanzia era vista come una fase da superare rapidamente per raggiungere l'età adulta. La salute fisica, ma anche psicologica, dei genitori era importante, così come la scelta delle balie che potevano “modellare” il bimbo come una “cera”. Nell'antica Roma, l'educazione era invece guidata dal "mos maiorum" (costumi degli antichi). Il pater familias era una figura autoritaria e vedeva i figli solo come continuatori della stirpe. Nel periodo ellenistico, l'educazione romana, chiamata "humanitas" era più aperta alle influenze esterne e mirava a formare individui con un senso di umanità universale, pur mantenendo legami con il passato. Il padre era più amorevole e sceglieva con accuratezza le balie, ma era criticata la pratica del "baliatico" in favore del latte materno di migliore qualità e del legame madre-figlio. 2. L’educazione della prima infanzia dal Cristianesimo al medioevo Con il Cristianesimo nasceva l’amore verso tutte le creature, opere di Dio. I vangeli valorizzavano l’infanzia con le sue virtù, al contrario della concezione adultistica della παιδεία classica. La famiglia educava il piccolo con amore e lo teneva lontano dal peccato con cui era nato, tramite un’azione di “forgiatura” (secondo la visione classica del fanciullo come una cera malleabile). Il padre cristiano non era un pater familias autoritario, svolgeva un’azione di vigilanza severa ma dolce. Nell‘Alto Medioevo nascevano le prime scuole cristiane, come i monasteri, dove si preservava la παιδεία classico-cristiana dalle distruzioni barbariche e avvenivano pratiche di oblazione, cioè di accoglienza dei piccoli offerti a Dio, educati rigidamente. Se però il bambino non veniva affidato ai monasteri, era un “mal aimè” (mal amato) a causa delle condizioni di vita misere, e l’infanzia era vista come un’età da superare al più presto. Nel Basso Medioevo, periodo di fioritura economica, era importante la fasciatura, la sorveglianza, l’affetto, la qualità del latte, la salute della balia o della madre (come in età classica). I bambini erano considerati importanti soggetti sociali, ma d’altro canto le bambine dovevano rispecchiare l’ideale di donna casta, e il genere letterario dello speculum principis volto ad educare il sovrano testimoniava il disinteresse nei confronti dell’infanzia a favore dell’età della ragione.
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