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La prova di trazione: modalità di rottura
Il processo che conduce alla rottura con
separazione delle parti si articola in diversi passi
a-b) Dapprima, dopo |’ inizio della strizione,
all’interno del provino si formano, in corrispondenza
di microdifetti, cavità di piccole dimensioni
4
|
ico |
(microvuoti) a) |
|
Ì
Y
c) AI procedere della deformazione, queste
microcavità tendono ad allargarsi e a fondersi
tra loro fino a formare una fessura interna di forma
approssimativamente ellittica con asse maggiore
ortogonale all’ asse del provino
d) Infine la frattura tende rapidamente a
propagarsi verso l'esterno mediante scorrimento
lungo una superficie conica inclinata a 45° rispetto
all’ asse del provino (direzione delle massime d)
tensioni tangenziali)
e) Questo tipo di rottura, tipico del materiali duttili, è
talvolta denominato “frattura a coppa e cono” per la
particolare forma assunta dai due monconi del
provino dopo la loro completa separazione
Per ogni materiale il campo elastico è il rapporto tra le sollecitazioni (s) e gli allungamenti. Tale valore viene indicato dalla lettera E , e si chiama Modulo di Elasticità o Modulo di Yang Materiali E (N/mm²) Materiali E (N/mm²) Acciaio 210000 Calcestruzzo 20000 Rame 110000 Piombo 14000 Ghisa 100000 Legno 14000 Alluminio 74000 Durezza
In generale si definisce durezza la resistenza di un materiale alla deformazione
localizzata, sia essa provocata mediante indentazione, graffio, taglio o flessione
Nei metalli, nei materiali ceramici e nei polimeri si considera la deformazione
plastica, mentre per gli elastomeri (e qualche polimero), la durezza assume il significato
di resistenza alla deformazione elastica.
Il fatto che per la durezza non esista una definizione univoca (come invece accade per
altre proprietà meccaniche) lascia supporre che essa non rappresenti una caratteristica
fondamentale del materiale. Piuttosto si potrebbe affermare che la durezza rappresenta
una sorta di effetto combinato originato da resistenza di snervamento, di rottura,
incrudimento!, modulo di Young, ecc.
Le misure di durezza sono ampiamente utilizzate nel processo di controllo di qualità dei
materiali perchè semplici e rapide da eseguire. Si considerano non distruttive (o semi-
distruttive) quando vengono effettuate in regioni caratterizzate da bassi regimi di sforzo.
'L'inerudimento è un fenomeno metallurgico per cui un materiale metallico risulta rafforzato in seguito ad una deformazione
plastica a freddo.
Talco Mg3Si4O10(OH)a i
Gesso CaSO4-2H20 3,
Calcite CaCO3 9
Fluorite CaFa 21
Apatite Cas(PO4)3(OH",CI,F7) 48
Ortoclasio KAISi3Os 72
Quarzo SIO2 100
Topazio Al2Si04(OH7,F7)2 200
Corindone Al203 400
Diamante c 1600
Misura dell’ impronta Misura dell’abbassamento
lasciata dal corpo che del corpo che indenta la
indenta la superficie oggetto superficie oggetto di test
di test
na » Rockwell
* Brinell wi
* Vickers I
|
ap:
Durezza Brinell (impronta)
La prova di durezza Brinell, definita dalla norma UNI EN 6506-1, si esegue applicando
sul provino un carico, a mezzo di opportuno penetratore, e misurando la superficie
dell’impronta lasciata sul materiale.
La durezza Brinell è proporzionale al rapporto tra il carico di prova diviso l’area della
superficie curva originata nell’ impronta
HB=0.102-£
S
dove il fattore di conversione 0,102 serve per conservare immutati i valori delle durezze con il sistema originariamente
adottato, prima dell'introduzione del sistema internazionale d’unita' (SI). Infatti: 1 N = 1 Kgf/ 9,80665=1 Kgfx 0,102
10-15s
TT
DI
Il carico, espresso in Newton, si seleziona
utilizzando la relazione
nella quale £ è una costante legata al
materiale da testare e D il diametro del
penetratore espresso in mm.
I valori di k sono ricavabili dalla letteratura
Leghe di stagno e piombo 1
Leghe di alluminio 5
Leghe di rame 10
Acciai 30
Leghe di nichel 30
Leghe di titanio 30
* Il provino deve essere opportunamente preparato in modo che la superficie
sulla quale si effettua la prova sia pulita ed esente da contaminanti.
* Mediante un sistema ottico si visualizza la superficie su uno schermo con
ingrandimento 20 o 70X e si serra il provino su un apposito portaprovino in
modo che non si sposti durante la prova. Successivamente si procede
all’ applicazione del carico.
* Il carico è applicato secondo una rampa iniziale che si esegue in un tempo
variabile tra 2 e 8 s, e resta costante al valore massimo per un periodo
compreso tra 10 e 15 s. Trascorso tale tempo si rimuove il carico e si visualizza
la superficie sulla quale è impressa |’ impronta, che sullo schermo apparirà
come una circonferenza.
* Per tenere conto di eventuali anisotropie del materiale si esegue una coppia
di misure ortogonali dei diametri calcolando la media aritmetica per ricavare il
valore dell’ area S
* Questa prova richiede l’uso di provini con superfici lucide e piatte, inoltre
bisognerà accertarsi che l’ impronta non abbia raggiunto la superficie opposta
del provino (lo spessore minimo deve essere almeno otto volte la profondità
dell’ impronta) o che non sia troppo vicina al suo bordo o ad un’ impronta
precedente
Durezza Vickers (impronta)
La prova di durezza Vickers, definita dalla norma UNI EN 6507, si esegue
applicando sul provino un carico mediante un opportuno penetratore a forma
piramidale e misurando la superficie di impronta.
La durezza Vickers è proporzionale al rapporto tra il carico di prova e la
superficie dell’ impronta (F in Newton, S in mm?)
HV=0,102-È
S
Il penetratore ha forma piramidale retta a base quadrata ed è realizzato in
diamante. L’ errore massimo ammesso nella realizzazione della punta è di soli 2
micron.
Il metodo Vickers estende e perfeziona la prova Brinell in quanto ha un campo di
applicazione illimitato sia per la durezza che per lo spessore del pezzo da
provare senza la necessità di cambiare il penetratore, con la sola modifica del
carico di prova.
Materiale
Forma
N. impronte
Rockwell C
Diamante
Cono circolare retto
Almeno due
Rockwell B
Acciaio Temprato
Sfera D>1.59 mm
Almeno due
Esistono differenti tipi di scala Rockwell, ognuna caratterizzata da un preciso
valore del carico da applicare e da un determinato tipo di penetratore.
Il valore della durezza Rockwell viene calcolato usando la formula
h
Durezza Rockwell = N ——
e
dove N è il numero specifico della scala (vale 100 o 130 a seconda che si
impieghi un penetratore in diamante o in acciaio, e I unità specifica della scala
espressa in mm (0.002 mm) ed f l'aumento residuo della profondità di
penetrazione sotto il carico iniziale dopo l’ eliminazione del carico aggiuntivo
La prova Rockwell presenta alcuni vantaggi che la fanno spesso preferire
alle altre:
* facilità e rapidità di esecuzione
* elevata capacità di diversificare acciai con durezza di poco differente
* piccole dimensioni dell’ impronta (applicabile su pezzi finiti)
* possibilità di automatizzazione
* assenza di misure ottiche
Durezza Rockwell C (metalli duri)
Il penetratore è costituito da un cono di diamante con angolo di apertura 120°
e raggio di curvatura, in corrispondenza della punta, di 0.2 mm
Si porta il penetratore a contatto con la superficie del pezzo da provare e si
applica un precarico di 98.07 N; si azzera l'indicatore di profondità e, in un
tempo compreso tra 2 e 8 s, si aggiunge il carico addizionale pari a 1373 N, in
modo da avere un carico totale di 1471 N.
Trascorsi 4 s, il carico addizionale viene rimosso e si misura sull’indicatore la
profondità di penetrazione h, mantenendo il precarico iniziale.
Il valore della durezza è dato dall’ espressione:
}
HRC=100-"
e
Nell’eseguire le prove di durezza Rockwell bisogna fare in modo che lo
spessore del provino sia almeno pari a 70h per prove effettuate con
l’indentatore conico ed almeno 15h per prove effettuate con il penetratore
sferico.
La distanza tra i centri di due impronte adiacenti deve essere di almeno 2mm e
la distanza tra il centro dell’ impronta ed il bordo del provino almeno 1 mm