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Psicologia dell'adolescenza a utore Augusto Palmonari, Appunti di Psicologia Generale

Riassunto per 24 CFU L’adolescenza è quella fase della vita umana compresa fra gli 11 ed i 18 anni nel corso della quale l’individuo acquisisce le competenze ed i requisiti necessari per assumere le responsabilità di adulto

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 30/11/2019

rossella-o-hara-1
rossella-o-hara-1 🇮🇹

3.5

(4)

11 documenti

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Scarica Psicologia dell'adolescenza a utore Augusto Palmonari e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! PALMONARI – PSICOLOGI ADLL’ADOLESCENZA CAP.3 Dall’Infanzia all’adolescenza: pubertà e sviluppo fisico L’adolescenza è un periodo di rapidi e profondi cambiamenti su molteplici ambiti, tra cui quello che riguarda lo sviluppo fisico con le sue trasformazioni. Il corpo non è solo un insieme di organi e di funzioni ma anche una costruzione mentale complessa. Tale costruzione mentale è conosciuta come schema corporeo, definito da Sillamy 1980 come modello permanente, infracosciente, tattile, visivo e posturale, che ci serve da riferimento nelle nostre relazioni con lo spazio, il tempo ed il mondo che ci circonda. Lo schema corporeo non è presente alla nascita ma inizia a svilupparsi fin dal periodo neonatale. Il concetto di schema corporeo, nato nell’ambito della neurologia, rende conto della costruzione neurofisiologica della rappresentazione corporea. Accanto ai livelli neurofisiologici dobbiamo considerare anche l’apporto di conoscenze, consapevolezze, sentimenti che ciascun individuo elabora a proposito del proprio corpo tramite l’attività simbolica che presiede alla costruzione di tutti gli altri oggetti della realtà. Utilizzeremo quindi il concetto di identità corporea intendendo l’insieme di caratteristiche, elementi, conoscenze,qualità che l’individuo attribuisce al proprio corpo e che hanno una connotazione affettiva. L’identità corporea è una componente dell’identità personale e viene costruita a partire dall’infanzia oltre ad essere sottoposta a continue rielaborazioni legate ai cambiamenti corporei dell’individuo. Nel periodo fra gli 11 ed i 15/16 anni si realizzano rapiti cambiamenti fisici in un individuo consapevole di ciò che accade, (a differenza dei bambini che non sono consapevoli dei propri cambiamenti corporei). Partiamo dalla distinzione tra pubertà e adolescenza. La pubertà è il passaggio dalla condizione fisiologica del bambino alla condizione fisiologica dell’adulto, la cui età di esordio dipende anche dalle condizioni sociali attraverso l’intermediazione dei fattori nutrizionali ed igienico-sanitari. L’adolescenza è il passaggio dallo status sociale del bambino a quello dell’adulto pag.93, essa varia per durata, qualità e significato da una civiltà all’altra e all’interno delle stessa civiltà da un gruppo sociale all’altro. Oggi l’età media della pubertà è più precoce che agli inizi del secolo, ed è più precoce negli ambienti socialmente privilegiati. Il fenomeno di anticipazione della pubertà si connette con un altro fenomeno che è di tipo sociale e che consiste nel ritardo della maturazione sociale per le generazioni di oggi. Il periodo di indeterminatezza fra l’infanzia e la condizione adulta si allunga nelle società occidentali creandosi un divario fra precocità della maturazione fisica ed il ritardo della maturità sociale. La pubertà non implica solo uno sviluppo sessuale ma anche uno sviluppo staturo- ponderale e morfologico ed implica anche trasformazioni organiche che interessano le grandi funzioni come quella respiratoria e cardiaca. Il periodo che va dagli 11 ai 18 anni può essere diviso in più fasi: la prima che va dagli 11 ai 14 anni ed è definita a seconda degli studiosi prima adolescenza o preadolescenza, mentre il periodo dai 15 ai 16 anni adolescenza intermedia, intesa come età cerniera, dai 16 ai 18 later childhood. Alcuni autori sostengono che la preadolescenza costituisce una fase di transizione in cui l’individuo si stacca dal proprio corpo infantile, prende le distanze dalla famiglia e si volge sempre di più al gruppo dei pari, passa gradualmente dalla logica delle operazioni complete a quella formale, mette in questione la propria religiosità, avvia il processo di rielaborazione della propria identità personale e sociale. Per quanto queste trasformazioni fisiche, psicologiche e sociali siano profonde e irreversibili, esse rischiano di essere relativamente invisibili, quasi crescite nascoste di un’età negata. Non più bambini e non ancora adolescenti. Il loro mondo psicologico appare un continente sommerso.. I cambiamenti legati allo sviluppo non si presentano tutti contemporaneamente, ma seguono una scansione temporale e variano da individuo ad individuo. Nella pre adolescenza l’individuo deve procedere ad una ristrutturazione dell’identità corporea, messa in crisi da una serie di cambiamenti, legata anche ai cambiamenti di genere sessuale. Inoltre un altro cambiamento è legato al processo di autonomizzazione dalla famiglia e l’apertura a nuove forme di socialità, nonché la riflessione su di sè. Le età per i vari tipi di cambiamento somatico sono indicative perché cambiano da soggetto e soggetto, da maschi e femmine. Si parla anche di fenomeno della tendenza secolare. E’ stato infatti osservato che l’epoca attuale è non solo caratterizzata dalla precocità di sviluppo, ma anche dal fatto che la statura ed il peso definitivi degli individui sono più elevati di quanto accadesse un tempo. Dai ricercatori è stato messo in evidenza un aumento medio di statura di 13,33 cm fra il 1870 ed il 1963. Nel 1900 le ragazze degli Stati Uniti avevano ilmenarca a 14,6 anni mentre nel 1960 a 12,6 anni. La causa di questa precocità maturativa sembra attribuirsi al miglioramento dell’alimentazione, all’assistenza sanitaria ed alle condizioni generali di vita e non, come si credeva alle condizioni climatiche. Pag 98 Tuttavia sembra che questo processo di precocità maturativa si stia arrestando, ossia sembra esserci una soglia biologica, oltre la quale non si può andare.. Per le femmine sembra porre maggiori problemi di adattamento una pubertà anticipata piuttosto che una ritardata. Le ragazze precoci sembrano essere più irritabili, ritirate socialmente, meno soddisfatte. Per le ragazze che maturano tardivamente le ricerche riportano che sono più attive, espressive, hanno meno crisi di identità. Mentre per i maschi più avanzano precocemente nello sviluppo più la loro immagine corporea è soddisfacente e positiva, nelle femmine non pare avvenga la stessa cosa. La differenza nei 2 sess probabilmente è legata a fattori di ordine sociale. Per i maschi comporta dei vantaggi sociali, per le ragazze può comportare un aumento di restrizioni familiari, maggiore controllo. Nelle società occidentali anche il peso assume un certo rilievo soprattutto nelle femmine, dimostrandosi negatico in caso di aumento. Pure nell’ambito delle prestazioni motorie e sportive l’aumento di peso e di statura nei maschi può essere un fattore positivo a differenza delle femmine pag 109. La comparsa del menarca può essere un fattore demotivante. Nei maschi il ritardo puberale può provocare ansia per la paura di non essere virili, è quindi influenzato da fattori sociali. Il ruolo maschile nella società è ben definito, mentre nelle femmine è più ambiguo. Lo stesso fenomeno di precocità cambia da maschio a femmina nell’ambiente familiare e relazionale, la precocità per il maschio significa diventare uomo, più forte,abile, mentre per la femmina può essere fattore scatenante di paure in quanto può incorrere in maggiori rischi e pericoli. Alcuni autori si sono posti l’interrogativo di come lo sviluppo possa incidere sulle prestazioni scolastiche nei paesi occidentali. Va sottolineato che lo sviluppo puberale comporta un costo energetico molto forte almeno sotto 3 aspetti: crescita, maturazione delle forme e degli organi, maturazione delle funzioni, che possono riflettere negativamente sulle prestazioni scolastiche. Questo decremento di rendimento è stato osservato soprattutto durante lo spurt of groth. Sembra che il declino sia legato anche al passaggio dalla scuola elementare alla high school.. Si può parlare di un accumulo di eventi stressanti: il passaggio da un ordine scolastico ad un altro, i cambiamenti legati allo sviluppo puberale sia a livello individuale che a livello relazionale. L’accumulo va ad incidere anche sulle prestazioni scolastiche. Pag.112 Tra gli aspetti psicologici di questa fase evolutiva si segnala l’accentuazione dei conflitti intergenerazionali all’interno della famiglia, espressa in conflitti e controversie. Anche fra i primati non umani la pubertà è associata allo scatenarsi di conflitti fra genitori e figli.. Le osservazioni antropologiche illustrano in numerose culture non occidentali il rito dell’espulsione dei figli puberi dalla casa paterna. Nelle civiltà occidentali preindustrializzate gli adolescenti erano allontanati dalle famiglie per andare a vivere presso altri famiglie.. Questi mutamenti implicano un processo di autonomizzazione. Le ricerche hanno suggerito anche che le variazioni di concentrazioni ormonali nella prima adolescenza possono avere un’influenza nel determinare le variazioni interindividuali nei comportamenti aggressivi e sessuali dei maschi, mentre per le femmine il quadro risulta meno chiaro. Diverse ricerche mostrano che l’immagine corporea ha un’influenza positiva o negativa sul concetto di sé, e in particolare sulla stima di sé, a seconda del livello di soddisfazione o insoddisfazione rispetto al proprio aspetto fisico. Anche le relazioni interpersonali risentono del grado di piacevolezza fisica dell’adolescente. In generale gli individui che hanno un più elevato senso di efficacia fisica tendono ad avere un più alto livello di autostima. L’abilità sportiva costituisce un fattore importante di popolarità presso i pari. Le ricerche hanno dimostrato che sia l’attrattività che l’efficacia fisica sono correlate con l’autostima sia nei maschi che nelle femmine. Pag.114 Nell’analisi delle ripercussioni psicologiche delle trasformazioni puberali dobbiamo soffermarci sulla comparsa del menarca nelle femmine, in quanto acquista un significato simbolico dell’accesso ad una nuova condizione fisiologica. Le ricerche dimostrano che i punteggi relativi all’immagine di sé sono più bassi per le ragazze che non erano preparate all’evento del menarca rispetto a quelle che erano state preparate. Le ricerche dimostrano anche che le ragazze mestruate, nel gruppo di età 12/14 anni, si definiscono adulte in misura superiore a quelle non ancora mestruate che si definiscono bambine. In altri termini il menarca viene considerato un rito di passaggio dalla condizione infantile a quella adulta. Le ricerche sugli atteggiamenti degli adolescenti, in particolare le femmine, verso le mestruazioni mostrano che essi sono tendenzialmente negativi e risentono di una scarsità di conoscenze precise in merito, sia del peso di stereotipi e credenze nel complesso molto arcaici. Spesso vengono citate le ragioni di questo deprezzamento che consistono nella sintomatologia dolorosa, nella limitazione delle attività ludiche e sportive. E’ sensato ricordare che le mestruazioni hanno un retaggio secolare di tipo negativo che considerava la donna come impura, retaggio di cui anche la modernità non si è ancora liberata. In alcune ricerche su adolescenti spagnole si osserva che la loro appartenenza socio economica influisce sulla percezione del fenomeno mestruale, mentre le ragazze di ambienti non privilegiati insistono sugli aspetti negativi, come il dolore ed il fastidio, le ragazze provenienti da ceti più agiati sottolineano il significato promozionale dell’accesso ad una nuova condizione sociale. Le mestruazioni con la loro carica simbolica per l’identità femminile, col loro retaggio storico e culturale, sono sottoposte alle influenza dell’ambiente che contribuiscono a renderle più o meno accettabili. Lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari comporta per l’adolescente la necessità di ridefinire in nuovi termini il proprio ruolo di maschio o di femmina, in concomitanza anche con le pressioni e le attese sociali, per il processo di costruzione dell’identità sessuale. L’identità sessuale si riferisce al grado in cui una persona giudica il proprio comportamento conforme ai modelli che nella cultura data contribuiscono a determinare il generale comportamento maschile e femminile. Nella teoria dell’apprendimento sociale il ruolo sessuale è appreso durante il processo di socializzazione attraverso i meccanismi dell’imitazione, del rinforzo, della punizione. L’identità di genere compare molto presto nell’infanzia, mentre lo sviluppo dell’identità del ruolo sessuale è successiva e assume importanza decisiva nell’adolescenza.. Nella prima adolescenza le bambine sono relativamente libere di esibire un comportamento da maschiacci, mentre nell’adolescenza ci si aspetta che esse entrino rapidamente nella femminilità. Lo studioso Block 1984 ritiene che la biforcazione dei ruoli sessuali invece avvenga nella 3° infanzia, periodo in cui maschi e femmine si conformano alle definizioni sociali del loro ruolo sessuale. Lo studio ha registrato un’importanza primaria ai contesti di socializzazione nello sviluppo del ruolo sessuale, come le influenze della famiglia, dei pari, della scuola, della televisione. Questi vari contesti di socializzazione veicolano strade diverse, delle norme ed aspettative comuni riguardo al genere e che riguardano comportamenti sociali, interessi, occupazioni, espressione delle emozioni. Pag 118 Lo sviluppo delle tipologie sessuali nella nostra società non è un processo fissato una volta per tutte poiché risente dei cambiamenti antropologici più vasti che si stanno realizzando in questo secolo (le trasformazioni dei ruoli femminili e maschili) e che implicherebbero cambiamenti di norme e accesso ad atteggiamenti e comportamenti non troppo stereotipati per le nuove generazioni di adolescenti. I concetti di maschile e femminile stanno ampliandosi nel nostro contesto culturale. Altro tema da considerare parlando di identità sessuale sono le situazioni intermedie che possiamo chiamare ambivalenti, ne maschile ne femminile. La difficoltà di aderire in termini di identità sessuale al proprio sesso biologico può essere estremamente dolorosa e conflittuale, che può causare anche suicidi o tentati suicidi. Questa è una tematica molto comlessa che merita uno studio a parte.
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