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Sviluppo linguaggio e comunicazione: dall'infanzia al linguaggio complesso, Appunti di Psicologia Dello Sviluppo Cognitivo

Il processo di sviluppo del linguaggio e della comunicazione dall'infanzia alla comprensione di regole morfologiche e sintattiche. Il bambino impara a analizzare suoni, padroneggia pattern articolatori e regole morfologiche e sintattiche. Chomsky propose l'esistenza di un dispositivo innato per l'acquisizione del linguaggio, mentre l'interazionista inserisce lo sviluppo del linguaggio all'interno dello sviluppo cognitivo. Il documento include informazioni sui primi suoni, gesti comunicativi, le prime parole e l'evoluzione del significato delle parole, oltre allo sviluppo della grammatica e gli usi del linguaggio.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 14/11/2022

zaru
zaru 🇮🇹

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Scarica Sviluppo linguaggio e comunicazione: dall'infanzia al linguaggio complesso e più Appunti in PDF di Psicologia Dello Sviluppo Cognitivo solo su Docsity! Lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione Si impara a parlare nei primi anni di vita. Negli anni a venire il sistema linguistico si espande. Per imparare ad utilizzare efficacemente il linguaggio il bambino deve:  Analizzare i suoni linguistici  Padroneggiare i pattern articolatori  Padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche La spiegazione innatista Negli anni ’60 NOAM CHOMSKY venne ipotizzata l’esistenza di un dispositivo innato per l’acquisizione del linguaggio. Secondo Chomsky il linguaggio è un insieme di regole che il bambino deve scoprire, a cominciare dalle più generali e semplici per arrivare alle più specifiche e complesse. L’acquisizione del linguaggio è un processo attivo di scoperta. La spiegazione interazionista Il linguaggio non è indipendente dalle capacità cognitive e sociali dell’individuo. L’ipotesi cognitiva inserisce lo sviluppo del linguaggio all’interno dello sviluppo cognitivo del bambino e recupera le ipotesi formulate da Piaget. Lo sviluppo cognitivo precede la comparsa del linguaggio ed è autonomo rispetto ad esso, mentre il linguaggio deriva e dipende dallo sviluppo cognitivo. Sviluppo del linguaggio e contesto sociale Saper parlare significa usare il linguaggio in modo non solo grammaticalmente corretto ma anche in contesto appropriato. Gli approcci funzionalisti sostituiscono alla nozione la più ampia nozione di competenza comunicativa. I primi suoni I primi suoni che il neonato produce sono di natura vegetativa (sbadigli, ruttini ecc). esistono vari tipi di pianto come:  Pianto di fame  Pianto di dolore  Pianto di irritazione che sta a significare che desidera l’ attenzione Tra i 2-6 mesi compaiono e si stabilizzano i suoni vocalici. Le vocalizzazioni del bambino si inseriscono tra i turni verbali del genitore. Verso i 6-7 mesi compare la lallazione canonica: il bambino produce sequenze consonante-vocale con le stesse caratteristiche delle sillabe, spesso ripetute due o più volte. Verso i 10-12 mesi producono sequenze sillabiche complesse (bada, dadu) che caratterizzano la lallazione variata. Compaiono i primi suoni simili a parole o proto-parole che assumono un significato specifico. Gesti comunicativi Negli ultimi mesi inizia ad utilizzare gesti come indicare, mostrare, offrire che si chiamano gesti perfomativi o deittici. I gesti deittici vengono utilizzati sia per l’aiuto di un adulto o per attirare l’attenzione. Gesti referenziali A partire dagli 11-12 mesi c’è un nuovo tipo di gesti che si chiamano referenziali o rappresentativi. Non solo esprimono un’intenzione comunicativa ma rappresentano anche un referente specifico, il loro significato cioè non varia sulla base del contesto. Le prime parole Età compresa: tra 11 e 13 mesi di vita (uso non referenziale: usate in contesti specifici e ) Le parole tutto sommato si riferiscono a persone familiari, oggetti familiari o ad azioni che il bambino compie abitualmente Successivamente uso referenziale: usate in una varietà di situazioni e contesti. Esplosione del vocabolario Si distinguono due fasi durante il secondo anno di vita. Nella fase iniziale 12-16 mesi i bambini riescono ad acquisire più di 40 parole nuove mentre nella seconda fase più di 300 parole. Quando il vocabolario supera le 100 parole la sua composizione si modifica. Cioè la caratteristica delle combinazioni di parole. L’evoluzione del significato delle parole Il significato delle parole riflette la categorizzazione della realtà che il bambino padroneggia a un dato momento del suo sviluppo, ovvero le categorie di oggetti, eventi e persone e in concetti che le rappresentano Lo sviluppo della grammatica Nello sviluppo della grammatica si individuano due componenti: la morfologia e la sintassi. Con il termine morfologia intendiamo l’acquisizione di quei suffissi e prefissi c he servono a formare il plurale/singolare oppure il maschile/femminile di nomi. Mentre con il termine sintassi ci riferiamo alla capacità del bambino di costruire combinazioni di parole. Dalle prime frasi al linguaggio complesso I bambini producano le prime combinazioni di parole a 20 mesi di età. Brown e Fraser hanno individuato due classi: la classe perno e la classe aperta. La classe perno comprende un piccolo numero di parole che ricorrono frequentemente e sempre in posizione iniziale della frase. Alla classe aperta appartengono tutte le altre parole del vocabolario. Lo sviluppo morfosintattico Tra 2-3 anni i bambini italiani utilizzano l’accordo soggetto-verbo. Le forme del genere e del numero relative ai nomi sono padroneggiate intorno ai 3 anni di età. I bambini imparano entro i 3- 4 anni ad utilizzare in modo efficace i pronomi personali. Tra i 4-6 anni i bambini imparano a usare le regole grammaticali in precedenza applicate all’interno della frase. Gli usi del linguaggio Il bambino è precocemente capace di conversare utilizzando l’intonazione giusta e un limitato numero di frasi fatte. Già a 4 anni sanno adattare il proprio stile conversazionale in funzione dell’interlocutore. Gli scambi dialogici tra bambini in età prescolare rivolgono ai coetanei soprattutto richieste in forma di comando ed espressioni di possesso.
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