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Psicologia dello sviluppo, Dispense di Psicologia dello Sviluppo

Testo Psicologia Sociale Myers - Sonia Ranieri

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 06/06/2023

moody.iuz
moody.iuz 🇮🇹

4.3

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Scarica Psicologia dello sviluppo e più Dispense in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 2 SEMESTRE ➔ IL SÉ IN UN MONDO SOCIALE Il sé si forma nelle relazioni sociali e grazie ad esse,rappresenta un elemento centrale nella psicologia sociale . Inizieremo a studiare il sé partendo da questi due aspetti: aspetti cognitivi e affettivi 1.come le persone arrivano a conoscere se stesse,a sviluppare il sé e a mantenere un'identità stabile nel tempo? [aspetti cognitivi] 2.come le persone valutano se stesse,difendono la propria autostima e cercano di promuovere un'immagine di sé positiva?[aspetti affettivi] Il concetto di sé si riferisce,riporta alla domanda:” chi sono io?” Il primo elemento del riconoscimento di sé parte allo specchio ,ed è fondamentale per la costruzione del sé, che non avviene subito ma avviene intorno ai 18-24 mesi. La concezione lo sviluppo del sé sociale è formato da principali fattori : ● i ruoli che si assumono→il ruolo è un insieme di norme che definisce come dovrebbero comportarsi le persone in una certa posizione sociale. ● identità sociali→la propria percezione degli attributi personali,alcune volte possono essere ben evidenti e si innesca l’autoconsapevolezza, mentre altre meno. ● i giudizi degli altri→il fatto che altri abbiano una buona opinione di noi ci aiuta a pensare bene di noi stessi. ● confronto sociale con gli altri→valutazione delle proprie capacità e opinioni con gli altri.[teoria del confronto sociale:le persone apprendono e valutano le proprie qualità personali confrontandosi con altre persone simili a loro quando sono incerte in meriti alle proprie abilità o opinioni] ● i successi e i fallimenti→ esperienze quotidiane che se si rivelano positive possono spronare la persona a fare sempre meglio, oppure se negative a rinchiudersi in se. ● la cultura dominante→per alcuni prevale l’individualismo: concetto che prevede l’assegnazione della priorità ai propri obiettivi rispetto a quelli del gruppo e alla definizione della propria identità in termini di attributi personali invece che di identificazioni di gruppo;mentre per altri prevale il collettivismo:tendenza ad assegnare priorità agli obiettivi del proprio gruppo di appartenenza( spesso La famiglia allargata o il gruppo di lavoro) e a definire la propria identità in base ad esso. ● i propri comportamenti→L'autodeterminazione, sia la sensazione che le persone provano quando percepiscono di avere controllo sulle proprie scelte sulla propria vita, Un impatto sulla motivazione. in genere vengono le persone si sentono più motivate ad agire quando sentono che quello che faranno avrà un effetto. La centralità del sé porta a certi effetti ,ovvero : -l’effetto Spotlight,che è la convinzione che gli altri prestino attenzione più al nostro aspetto e al nostro comportamento di quanto in realtà poi effettivamente facciano . -illusione di trasparenza,illusione che porta le persone a ritenere che le loro emozioni nascoste affiorano e possano essere facilmente lette dagli altri . Il sé influenza la nostra memoria e le informazioni che più facilmente ricorderemo, in questo caso parliamo di effetto autoreferenziale in cui ricordiamo meglio le informazioni riguardanti noi stessi perché si dà più importanza. Le due componenti principali del sé sono :l’identità personale[attributi propri dell’individuo che rinviano alla sua unicità ] e l’identità sociale[ quella parte del concetto di sé che deriva dalla conoscenza della propria appartenenza a un gruppo o più gruppi sociali che riportano ad un significato comune] L’autostima L’autostima può essere definita nei termini del valore che ciascuno attribuisce alla propria persona,quindi una valutazione generale, che può essere positiva o negativa,quindi è un giudizio di se stessi. l’autostima viene considerata un importante indicatore di benessere,rappresenta la componente auto-valutativa del se. Di conseguenza ad esempio nell’età adolescenziale un basso livello di autostima rappresenta un fattore di rischio,soprattutto per la manifestazione di vissuti di tipo emotivo,mentre un alto livello di autostima è vista come un buon fattore protettivo. Ma al tempo stesso l'autostima ha un valore oscuro, in quanto un’eccessiva autostima può rappresentare un fattore di rischio ,perché può comportare a delle conseguenze anche negative e quindi si parla di una indicativa immagine narcisistica di sé, un eccessivo valore attribuito a sé,che porta ad attuare comportamenti aggressivi nei confronti altrui. Esiste uno strumento per misurare l’autostima è la scala di Rosenberg,è composto da item. L'autostima è il costrutto centrale, è uno dei bisogni fondamentali dell'uomo, l'uomo ha bisogno di vedere se stesso in una voce positiva, le persone sono motivate sperimentali elevata autostima, a pensare bene di sé, e in qualche modo anche essere giudicato bene, insieme valorizzate in quanto tali . Le persone sono motivate a proteggere a rafforzare l'immagine positiva che hanno di sé stesso, a vedere se stessi in una luce positiva, 4. abbandonano il compito in caso di difficoltà 5. sottostimano le proprie potenzialità 6. sono più soggette a ansia e stati affettivi negativi sostenere l’immagine positiva di se Le valutazioni che le persone hanno di se stesse sono spesso positivamente distorte (biased) Self-enhancement: spinta motivazionale che porta le persone a vedere se stesse sotto una luce positiva e a proteggere se stesse dall’informazione negativa. Self-serving bias: stili attributivi a favore del sé Tendenza ad attribuire a se stessi il merito per un successo e agli altri o a fattori esterni la colpa per un fallimento,e quindi di percepirsi in modo eccessivamente positivo rispetto agli altri,la spiegazione della sopravvalutazione: self-serving bias come un sottoprodotto del modo in cui si elaborano e si ricordano le informazioni su di sé. caratteristiche: ➔ attribuire i successi alla propria capacità e impegno e gli insuccessi alla sfortuna e a elementi esterni. ➔ confrontarsi con gli altri in modo favorevole per il proprio sé ➔ ottimismo irrealistico ➔ falso consenso e falsa unicità: per effetto del falso consenso, si intende la tendenza sopravvalutare la diffusione delle proprie opinioni e delle proprie comportamenti indesiderabili o fallimentari; mentre la falsa unicità è la tendenza sottovalutare la diffusione delle proprie capacità e dei propri comportamenti desiderabili o di successo . RELATIONSHIP ENHANCEMENT Nella relazione di coppia la motivazione più saliente non è il self-enhancement (miglioramento, mantenimento e protezione del sé individuale), ma il miglioramento, il mantenimento e la protezione del partner e della relazione. Other-serving bias: si dà il merito al partner per un successo e si incolpa sé stessi per un fallimento. Superiorità percepita di coppia: si tende a vedere la propria relazione di coppia come migliore rispetto alle relazioni degli altri. → BIAS PRO-RELATIONSHIP → in aggiunta il documento:”è tutta colpa mia” i cui risultati dell’esperimento sono: ➢ Le coppie manifestano l’other-serving bias, attribuendo la responsabilità e il merito per il successo al partner e la responsabilità e la colpa per il fallimento a sé (indicatore dell’identità di coppia). ➢ Non emergono differenze significative nelle pseudo-coppie nelle attribuzioni di responsabilità in caso di esito positivo o negativo. INTERAZIONE NEI GRUPPI Il gruppo sociale ha caratteristiche distintive e reali,è dotato di proprietà che emergono dalla rete di relazione tra membri(H2O,legame ossigeno e idrogeno). Molti ricercatori concordano nell'affermare che non esiste una definizione univoca di gruppo. la parola” gruppo” è entrata a far parte del linguaggio quotidiano, che spesso sostituisce o è usata come sinonimo di aggregazione di persone. Vi sono numerosi significati associati alla parola gruppo: ● Lewin:Definisce il gruppo come una totalità dinamica che è qualcosa di diverso dalla somma delle sue parti, Il gruppo ha una struttura propria, fini peculiari, relazioni peculiari con gli altri gruppi. quel che ne costituisce l'essenza non è la somiglianza o la dissomiglianza riscontrabile tra i suoi membri, bensì la loro interdipendenza, Ciò significa che un cambiamento di stato in una sua parte frazione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre. una delle peculiarità del gruppo è appunto l'Interdipendenza, che lewin specifica essere del destino o del compito. Il gruppo ha degli elementi chiave: ● Eccedenza ● Struttura,che può essere:organizzativa orizzontale,gerarchica verticale,normativa ● Relazioni con gli altri gruppi ● totalità dinamica ● interdipendenza,si divide in :destino comune,compito. L’interdipendenza del destino:Un gruppo esiste quando gli individui che lo compongono si rendono conto che il loro destino dipende dal destino del gruppo nell'insieme. L’interdipendenza del compito:Il compito del gruppo è tale che i risultati di ciascun membro hanno implicazioni per i risultati degli altri. possono essere implicazioni positive e virgole di collaborazione( il successo di un membro facilità direttamente il successo di un altro; esempio le squadre), oppure implicazioni negative, di competizione( il successo di un individuo insuccesso di un altro). Un’altro merito da attribuire a lewin è quello di aver colto il potenziale di cambiamento del gruppo,vale a dire:utilità del gruppo quale principale agente di cambiamento degli atteggiamenti dei comportamenti e, conseguentemente, come principale agente di cambiamento sociale,riconoscendo la valenza formativa e la capacità del gruppo di promuovere un lavoro psichico e interno di ciascun complemento del gruppo, ma anche soprattutto di consentire una ridefinizione e una rielaborazione delle dinamiche. Esperimento di Lewin:potenziale di cambiamento Lewin ha fatto degli esperimenti in riferimento al cambiamento delle abitudini alimentari, l'intento era quello di riuscire a rintracciare delle strategie che potessero essere particolarmente adeguati e funzionali, per promuovere nelle famiglie anche al momento nelle abitudini alimentari, in relazione al fatto che in quegli anni si avevano delle ristrettezze economiche che hanno portato anche degli elementi meno disponibili o meno economici . Scrivi in questo esperimento lo applica attraverso due metodi ovvero lezioni- conferenze in cui degli esperti potessero trasmettere determinate informazioni di conoscenza rispetto ai valori nutrizionali, l'altra metodologia è quella della creazione di gruppi all'interno dei quali i partecipanti potessero confrontarsi, con la presenza di un esperto per valutare al meglio i pro ei contro delle possibili ricette. Per questo esperimento emerse l'importanza di coinvolgere attivamente le persone nei processi decisionali, perché effettivamente venissero modificate le abitudini alimentari,Lewin ha di recente evidenziato come nel gruppo,nel confronto del gruppo,perfino delle forze maggiori. ● Sherif: Afferma che l'elemento critico per definire un gruppo e la presenza di una struttura sociale, Un esempio classico è quello della famiglia. la famiglia costituisce un gruppo perché al suo interno si possono definire le relazioni tra i suoi membri in base a precise e riconosciute differenze di status e potere . La concezione “strutturale” Il padre fondatore è Sheriff, nel quale si è occupato soprattutto degli aspetti più legati alle strutture del gruppo, il funzionamento,si è ricoperto i contributi significativi per una maggior comprensione degli aspetti più strutturali del gruppo. In questa prospettiva purchè ci sia il gruppo devono esserci due proprietà: ➔ struttura(status e ruoli) STATUS:si riferisce alla posizione che una persona occupa in un gruppo sociale alla valutazione di tale posizione in una scala di prestigio. lo status riflette la disequazione di potere tra i membri e: differenze di status in un gruppo porta una gerarchizzazione( che non è immutabile) punto i membri dei gruppi differiscono tra loro per prestigio e autorità. RUOLO: può essere definito come un insieme di aspettative condivise circa il modo in cui dovrebbe comportarsi una persona che occupa un determinato posizione nel gruppo Punto ruolo plasma il comportamento degli individui . ➔ norme condivise NORME SOCIALI:Tutti i gruppi sviluppano delle norme, che possono essere definite come modi( rappresentazione cognitiva) largamente accettato di pensare, sentire e comportarsi, su cui gli appartenenti a un gruppo concordano considerandoli giusti e appropriati. La Famiglia dagli anni 50 è stata definita come un piccolo gruppo i punti in comune: La consapevolezza di appartenere in un gruppo fa in modo che “l'io” diventi un” noi”. In breve su attua il cosiddetto processo di autocaratterizzazione, l'autocategorizzazione è flessibile mutua rapidamente a seconda del contesto sociale nel quale ci si trova, per esempio lo stadio come tifoso e l'università come studenti. i comportamenti possono essere influenzati anche dall'appartenenza un gruppo sociale fittizio creato ad hoc pur in totale situazione viene chiamata situazione intergruppi minima, una situazione sperimentale tale per cui le persone vengono classificate in base elementi arbitrari ed effimeri, in gruppi che non hanno le spalle le storie, nei conflitti di interesse né stereotipi. Decora determinati esperimenti se riusciti a trarre origine: la teoria dell'identità sociale, le persone così come sono portate a vedere il proprio sé in modo positivo, desiderano considerare le loro appartenenze di un gruppo, cioè le loro identità sociali, in modo positivo. la teoria dell'identità sociale di Tajfel poggia su tre assunti: ● Valorizzazione del gruppo di appartenenza( ingroup) ● Percezione di omogeneità dei membri del gruppo cui non si appartiene(outgroup) ● Favoritismo nei confronti del proprio gruppo(ingroup) e discriminazione nei confronti degli altri(outgroup) . La teoria dell'identità sociale sostiene che la motivazione delle persone derivare un autostima positiva dell'appartenenza di gruppo è una delle forze che inducono maggiormente la distorsione a favore del proprio gruppo. La mera presenza di altri influisce sulla prestazione individuale? Per provare a rispondere a questa domanda, Bisogna conoscere quello che è stato il primo esperimento di psicologia sociale, un esperimento condotto alla fine del 1800 da Triplett. Tutto nasce dalla psicologia sociale sperimentale, da un'osservazione anche ingenua, lui era un appassionato di ciclismo e si era reso conto come i ciclisti tendessero poi ad avere performance diverse a seconda di alcune circostanze in cui si correva: per esempio aveva notato che quando erano in competizione tendevano ad avere prestazioni migliori, correre più velocemente ,o quando c’erano dei rilevatori di velocità o quando venivano cronometrati. Di conseguenza provato a testare empiricamente la sua intuizione, cioè l'intuizione che effettivamente ci potessero essere delle circostanze legate alla presenza di altre persone che potessero influire in questo caso positivamente sulla performance, all'interno del suo esperimento aveva coinvolto dei bambini e aveva chiesto loro di avvolgere del filo da pesca su un rocchetto e in questo modo misurava la velocità,aveva messo a confronto diverse condizioni sperimentali, bambini da soli oppure bambini in gruppi . Questo effetto(facilitazione sociale) è stato poi indagato e, studiato, approfondito ulteriormente anche da altri psicologi, in particolare Zajonc che ha poi definito l'effetto definito con il termine facilitazione sociale, che ha quell'effetto per cui in presenza di altre persone è possibile che vengono svolti meglio o più velocemente ,quei compiti le cui risposte sono delle risposte cosiddette dominati;Ma al contrario, la presenza di altre persone rende meno accessibili le risposte non dominanti . Quindi la facilitazione sociale è l'effetto prodotto della presenza di altre persone, in virtù del quale le risposte altamente accessibili diventano più probabili, con le meno accessibili meno probabili. →Cosa succede alla prestazione quando siamo in gruppo? La prestazione del gruppo supera quella dell'individuo singolo, ad esempio le persone in gruppo riescono a risolvere enigmi più difficili, trovare soluzioni a più problemi, ma In alcuni gruppi sono presenti individui ” migliori” che sono in grado di trarre una soluzione corretta; in questo caso non si evidenzia differenza tra loro prestazione e quella del gruppo. L’inerzia sociale(studio fatto da Ringelmann),È la tendenza individuale a impegnarsi di meno in un compito quando il proprio contributo è inglobato in una prestazione complessiva rispetto a quando lo stesso compito viene svolto dall'individuo da solo. → la produttività del gruppo non aumenta in modo proporzionale all'ampiezza del gruppo. → la produttività individuale diminuisce all'aumentare delle dimensioni del gruppo. Per contrastare l'inerzia sociale occorre: ● Rendere il contributo del singolo importante e valutato ● Favorire l'identificazione con il gruppo e la coesione fra i membri, questo significa aumentare l'interdipendenza del compito e aumentare l'interdipendenza sociale. All'interno del contesto gruppo, Il gruppo influenza anche il processo di una presa di decisione,che avviene in quattro fasi: ● Orientamento: identificazione del compito, dell'obiettivo e delle strategie per raggiungerlo ● discussione: cercare informazioni, identificare possibili soluzioni e valutarle ● decisione: uso di regole implicite o esplicite ● implementazione: agire di conseguenza la decisione presa e valutare l'efficacia Altri due possibili fenomeni, esiti legati al processo di decisione all'interno del gruppo sono identificati come il fenomeno della polarizzazione e della depolarizzazione . La depolarizzazione si verifica quando I componenti di un gruppo inizialmente sono divisi su di una questione, la discussione di gruppo li porta di solito a convergere su una posizione moderata. decisioni frutto di compromesso porta una scelte caute e prudenti, non rischiose La polarizzazione È il processo mediante il quale l'iniziale posizione intermedio di un gruppo diventa più estrema in seguito all'interazione dei componenti del gruppo. quando la maggioranza dei componenti di un gruppo inizialmente propende per un tipo di soluzione di atteggiamento, discussioni di solito sposta il gruppo verso una posizione ancora più estrema Da qui possiamo capire anche che cos'è il pensiero di gruppo, è un processo decisionale di un gruppo che è fortemente compromesso dalla motivazione dei suoi membri e raggiungere un consenso, indipendentemente da come viene ottenuto. →Come evitare il pensiero di gruppo? ● Favorire l'apertura al dissenso e il pensiero critico virgole evitare l'isolamento del gruppo e contattare esperti esterni che favoriscano uno scambio di opinioni, istituire la figura “dell'avvocato del diavolo”, cercare alternative, negoziazione attività di problem solving ● fare attenzione al processo per far sorgere nuove idee e promuovere la partecipazione di tutti alla presa di decisione ● eliminare le votazioni pubbliche ● limitare il ruolo del leader e incoraggiare l'auto criticità Le tipologie di gruppi L’etimologia della parola “gruppo” evidenzia la sua complessità dinamica. Infatti, il concetto di gruppo deriva dal termine “groppo”, ovvero nodo, che rimanda all’idea di assemblaggio, di qualcosa che unisce, lega, trattiene, immobilizza tra loro molteplici elementi. Il concetto di ● la cultura ● la personalità ● i ruoli Perché ci conformiamo? →e quindi ci conformiamo alle norme del gruppo per due motivi: ● normativa:il conformismo basato sul desiderio di una persona di soddisfare le altre,spesso per farsi accettare ● informativa:il conformismo che si presenta quando le persone accettano una prova di realtà fornita da altre persone. Perché seguiamo la scia o andiamo controcorrente? ● far fronte a situazioni di incertezza,ottenere informazioni importanti ● dare ordine e prevedibilità ● ottimizzare le risorse ● per favorire il raggiungimento degli obiettivi ● ottenere accettazione ed evitare il rifiuto,l'isolamento ● mettere in atto comportamenti socialmente adeguati ● difendere la nostra libertà e unicità. Un altro studio classico sul conformismo è stata è stata “la formazione delle norme sociali “ da Sherif. Lo studio di Sherif parte dall'effetto autocinetico: movimento apparente di un punto luminoso fisso in un ambiente buio. La sua ipotesi di ricerca: i membri di un gruppo si influenzano reciprocamente finiscono per fornire giudizi simili., fece anche un'ipotesi nulla a: membri di un gruppo, nonostante i contatti mantengano ciascuno posizioni indipendenti e forniscono giudizi differenti l'uno dall'altro. Alcune caratteristiche del esperimento: Conclusioni: Sherif riproduce in laboratorio il processo di formazione delle norme sociali dimostrando che: ● la norma del gruppo differisce dalle valutazioni date ai singoli individui. ● nella situazione di gruppo,i soggetti convergono verso una norma comune. ● la norma costituita in un gruppo sociale viene trasmessa e si mantiene nel tempo. Un altro studio classico sul conformismo è stata “L'obbedienza” di Milgram: norma dell'obbedienza all'autorità: modo di pensare condiviso da un gruppo che si basa sull'opinione secondo la quale le persone devono obbedire i comandi impartiti da una persona dotata di un'autorità legittima . In qualche modo questi studi di Milgram potremmo dire che contrappongono e studiano la contrapposizione tra quella che è la norma dell'obbedienza all'autorità, a un'altra norma che è la norma della responsabilità sociale, più In generale, potremmo dire quelli che sono i precetti morali e le norme della coscienza . Esperimento:Campione e Procedura L'esperimento prevede tre tipi di attori( scelti con un sorteggio fittizio): lo sperimentatore, la vittima( complice dello sperimentatore) e il soggetto ignaro nel ruolo dell'insegnante. l'insegnante deve leggere alcune parole, valutare la risposta dell'allievo( legato a una sedia) e, nel caso di risposta sbagliata, somministrare una scossa elettrica di intensità sempre maggiore. la vittima reagisce alle scosse con urla e suppliche sempre più forti. lo sperimentatore diventa sempre più autoritario nel richiedere il soggetto di proseguire l'esperimento. In questo esperimento abbiamo due variabili, la variabile indipendente: la vicinanza tra soggetto e vittima: 1. Il soggetto non vede e non ode i lamenti della vittima( reazione a distanza) 2. il soggetto non vede la vittima, ma ne ode i lamenti( reazione vocale) 3. il soggetto è a un metro di distanza dalla vittima( vicinanza) 4. il soggetto per infliggere la punizione deve spingere il braccio della vittima sulla piastra( contatto fisico) l'altra variabile è la variabile dipendente: sottomissione all'autorità: ● Numero di soggetti che obbediscono all'autorità. ● e Massimo Livello di scossa somministrata prima di interrompere la prova. Esistono dei fattori che possono favorire o ridurre L'obbedienza virgole che quindi possono aiutarci a essere più consapevoli di quello che potrebbe essere il ruolo giocato dal contesto: ● la distanza emotiva dalla vittima :piu’ si ha distanza emotiva piu’ si tende a obbedire ● presenza fisica e vicinanza all’autorità ● autorità "legittima" di chi impartisce gli ordini ● status di chi riceve gli ordini ● autorità istituzionale (prestigio) ● conflitto di autorità ● effetto liberatorio dell’influenza del gruppo L’influenza della minoranza La minoranza può influenzare la maggioranza? L'influenza della minoranza successo quando essa: →gli esperimenti del campo estivo(Sherif) Gli studi si articolano in tre successive fasi, ciascuna caratterizzata dall'analisi di un differente aspetto delle relazioni Intra e intergruppo. il campione è costituito da ragazzi di 11 e 12 anni. i criteri seguiti nella scelta del campione hanno portato a escludere: precedenti conoscenze tre partecipanti alla ricerca, presenza di soggetti con esperienza passata particolarmente frustrante e drammatica, pronunciate differenze nello status socio economico tra i membri del campione. i soggetti partecipano a un campeggio dalla durata di circa tre settimane, appositamente organizzato per la ricerca ,appunto furono elaborate delle “situazioni problema” perfettamente inserite nel contesto in cui si trovavano i ragazzi. ipotesi: -Quando individui che non si conoscono si trovano interagire in una situazione che richiede coordinazione tra le loro azioni individuali, viene a formarsi un gruppo, con norme, ruoli, e identità di gruppo - punti quando due gruppi competono per il raggiungimento di un obiettivo di regolarsi si produce ostilità e reciproci stereotipi negativi. - Il contatto tra membri di gruppi e reciprocamente ostili di attività non competitive, anche piacevoli, non riduce l'ostilità. - la cooperazione tra Meme di gruppi ostili in un'attività volta al raggiungimento di uno scopo sovraordinato che ciascun gruppo può raggiungere solo con la collaborazione dell'altra, necessaria e sufficiente a produrre un miglioramento delle relazioni. Fase 1: Formazione del gruppo dei punti Le Aquile e i serpenti a sonagli. cooperando in varie attività, Ad esempio la preparazione dei pasti, la costruzione di un ponte sospeso, i membri del gruppo si compattano, sviluppano delle norme di gruppo, si danno un nome, sviluppa un'identità di gruppo. Fase 2: Giochi competitivi e conflitto di interesse tra i gruppi: interdipendenza negativa. giochi competitivi portano l'aumento della coesione intragruppo, con sentimenti di lealtà e solidarietà tra i membri dell'ingroup e allo sviluppo di comportamenti ostili verso l'altro gruppo, Il sorgere di stereotipi negativi verso l'outgroup punto i soggetti sovrastimano le prestazioni dei propri compagni ed esprimono un giudizio negativo Sulle performance dei componenti del gruppo rivale. Fase 3 : Scopo sovraordinato punto l'introduzione di uno scopo sovraordinato porta la riduzione dei comportamenti ostili. 4. Conciliazione Ridurre il pregiudizio Apprendimento Cooperativo, la tecnica del puzzle: Consiste nella suddivisione in sei parti della lezione giornaliera affidata ad altrettanti gruppi: ciascun gruppo di bambini possiede una parte di informazioni uniche indispensabili che, alla maniera del gioco del puzzle devi essere ricomposta insieme con le altre. La Conciliazione Atti integratori reciproci per contribuire alla riduzione della tensione tra individui. Lo psicologo sociale Charles Osgood ha proposto una terza alternativa, conciliatore ma comunque forte abbastanza da scoraggiare lo sfruttamento. osgood la denominata” iniziative graduali e reciproche volte a ridurre la tensione”, ovvero GRIT. il metodo aiuta a invertire la spirale del conflitto, innescando una reciproca riduzione della tensione. Per farlo ci serve soprattutto in conflitti internazionali, alla norma di reciprocità e processi di attribuzione. questo metodo richiede che una parte inizi piccole azioni di riduzione della tensione, dopo aver annunciato un intento conciliatorio.chi comincia afferma il proprio desiderio di ridurre la tensione, dichiara ogni atto conciliatorio prima di farlo e invita l'avversario alla reciprocità. tali annunci creano un contesto che aiuta l'avversario a interpretare correttamente quelle che altrimenti potrebbero sembrare debolezze o azioni astute. producono anche una pressione sociale per indurre l'avversario e seguire le norme della reciprocità. Successivamente, chiave iniziato deve mostrare credibilità e sincerità compiendo, esattamente come annunciato, variante conciliatori verificabili punto ciò intensifica la pressione alla reciprocità. Il metodo Grit è conciliatorio, ma non è una resa incondizionata. gli aspetti rimanenti del piano proteggono gli interessi di ogni parte mantenendo la possibilità di rappresaglia. i passi iniziali per la riconciliazione comportano alcuni piccoli rischi, ma non compromettono una reciproca e sicurezza; Piuttosto, sono calcolati per far diminuire lentamente la tensione da entrambe le parti. sono delle parti compie un'azione aggressiva, l'altra ricambia, rendendo chiaro che non tollera abusi. Altruismo e comportamento prosociale In generale parlando di altruismo ci si riferisce a quelle motivazioni che predispongono,che portano a incrementare il benessere di una persona,senza alcuna aspettativa di vantaggio personale. Quali sono le ragioni che spingono una persona ad attivare un comportamento di tipo altruistico? ➔ Teoria dello scambio sociale Cerca di comprendere i comportamenti di aiuto a partire da una lettura delle interazioni sociali nei termini un po 'di economia sociale,dei vantaggi oppure dei versus dei costi del denaro. Es.Donare sangue:si o no? -soppeso costi:spossatezza,tempo,puntura vs senso di colpa -soppresso di benefici:sentirsi bene vs risparmio tempo e disagio Teoria dello scambio sociale= costi e benefici dei comportamenti creano un margine di prevedibilità.esito=benefici -costi(e aspettative e x alternative) il ruolo delle ricompense: ● Esterne: denaro,immagine pubblica. ● Interne: dono perché mi fa sentire bene. Le ricompense interne hanno la capacità di attivazione psicofisica che per pena e sofferenza altrui ci spinge ad agire;il sentirsi male, in quanto il senso di colpa ci rende solleciti nel volor compiere buone azioni→ ristabilire immagine di sé compromessa da altre azioni meno positive;il sentirsi bene,in quanto persone felici sono pronte a prestare aiuto. ➔ Teorie delle norme sociali -Norme sociali:aiutiamo gli altri perché qualcosa ci dice che si dovrebbe farlo →norme delle vita. -Norme di reciprocità: aspettativa:le persone prestano aiuto e soccorso,e non danneggiano coloro da cui hanno ricevuto aiuto e soccorso. -Norma di responsabilità sociale: dovere morale:si aiutano le persone che dipendono dal nostro intervento(aiutiamo coloro che sono incapaci di aiutare se stessi come gli anziani e bambini. ➔ Teoria evoluzionistica -Protezione della parentela:altruismo genitoriale verso i figli o consanguinei,privilegiato per incrementare la sopravvivenza del patrimonio genetico condivso. -Reciprocità: aiutiamo perchè pensiamo che riceveremo aiuto a nostra volta L’altruismo spontaneo è il desiderio di prestare aiuto è influenzato sia da considerazioni self- serving,sia da considerazioni disinteressate. l’altruismo autentico indotto dall’empatia fa parte della natura umana,l’empatia induce una motivazione altruistica che ci muove a compiere un comportamento prosociale = L’ipotesi dell’empatia-altruismo. Quando e chi aiutiamo? → il caso di Kitty Genovese perché i vicini di Kitty non la soccorsero? Da questo caso dalla fine degli anni ‘ 70 si fecero degli studi su: -Circostanze che favoriscono l’aiuto -caratteristiche di colore che lo prestano. Essere spettatori occasionali Effetto passante:una persona è meno incline ad aiutare o soccorrere se sono presenti altre persone.
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