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Psicologia dinamica e psichiatria sociale, Appunti di Psicologia Dinamica

Appunti di psichiatria sociale

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/11/2021

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chiara-messina-10 🇮🇹

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Scarica Psicologia dinamica e psichiatria sociale e più Appunti in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity! Introduzione La teoria psicoanalitica non è solo una teoria ma anche una teoria della tecnica perchè da essa deriva un trattamento: il trattamento psicoanalitico. La disciplina è evoluta nel tempo, in quanto la sua nascita è nell’ ‘ 800; ciò che è rimasto tale è il nucleo ovvero la teoria elaborata da Freud, a cui hanno dato diversi autori molti contributi. La psichiatria sociale, la ntenderemo come disciplina medica- specialistica che si occupa di alcuni disturbi che sono molto importanti da un punto di vista sociale ma che hanno anche nella loro eziologia, ovvero nelle loro cause o concause dei fattori sociali ( non che li producono) che li favoriscono. Lezione 1 La psicologia dinamica è una disciplina che raggruppa diversi correnti psicologiche, che sostengono che |’ apparato psichico è caratterizzato da processi dinamici, ovvero dove operano forze diverse ( con configurazione simile ad una struttura) e che l’attività psichica inconscia orienta il comportamento umano. Il corpus di questa disciplina è rappresentato dalla psicoanalisi di Freud. Freud nasce nel 1856 in Moravia e muore a Londra nel 1939. Il padre era un mercante ebreo di lane che si trasferì a Vienna, in quanto città molto ricca, quando Sigmund aveva 3 anni. ( Moravia: impero austriaco nel 1967 impero austro- ungarico attuale Repubblica ceca). Freud visse a Vienna fino al 1988, in seguito all’ annessione dell’ Austria alla Germania nazista, emigrò a Londra, dove morì dopo un anno all’ età di 83 anni. Il pensiero di Freud è originale e complesso. Ha inventato un metodo terapeutico nuovo, una teoria nuova del funzionamento della mente e una concezione generale dello sviluppo psicologico. Si laureò in medicina nel 1881 ed ebbe sei figli, di cui l’ ultima Anna Freud. È un neurologo, ha un approccio medico, studia le paralisi celebrali infantili, facendone anche uno studio e classificazione che hanno dato un grosso contributo alla disciplina. Inoltre si dedicherà ad uno studio sul potenziale terapeutico della cocaina. Partì dallo studio sull’ isteria ( all’ epoca i metodi terapeutici delle malattie nervose erano empirici: elettroterapia, idroterapia, dieta, massaggi, cure climatiche viaggi..) e si dedicò allo studio dell’ ipnosi recandosi per due anni a Parigi per studiare l’ isteria con J.M. Charcot. Quest’ ultimo ebbe la prima cattedra di neurologia istituita al mondo e lavorava presso |’ ospedale Salpètriere, un luogo di ricovero per soggetti con gravi disturbi mentali e che divenne un centro psichiatrico molto famoso. Charcot divenne famoso perché applicava l’ ipnosi alle pazienti isteriche. Egli considerava | isteria una nevrosi. Ipotizzò che l’ isteria avesse un’ origine psicogena ( funzionale e quindi non c' era un disturbo organico) spesso post- traumatica. A metà del ‘800, Philippe Pinel, psichiatra, avvio lo studio scientifico della malattia mentale e tentò terapie nuove, tese al recupero della persona malata. Che cos'è l' isteria? Conosciuta dal 1600 a.C. È un disturbo che si manifesta con sintomi di tipo motorio o sensoriale: convulsioni, paralisi, cecità, disfonia, mutismo, sintomi olfattivi, uditivi, visivi.. sembrano tutti di natura organica, ma non lo sono, fino a metà del ‘900 rientravano tra le “ nevrosi”, oggi vengono definiti “ disturbi di conversione”. Nel medioevo, l’ isteria è interpretata in modo completamente diverso e in base a riferimenti religiosi dell’ epoca. Alcuni sintomi erano considerati propri della santità oppure, più spesso associati a forze maligne e oscure. Alcune pazienti isteriche furono processate per stregoneria. A partire dal 17°sec. l’ isteria è studiata con approccio scientifico. Rimane la convinzione che si tratti di un disturbo legato al corpo femminile. ).M. Charcot, dopo la metà dell’ 800 vede per primo nell’ isteria un quadro clinico specifico e la distingue dall’ epilessia ed altre forme di disturbi mentali. a) Comprese che i sintomi dell’ isteria erano di natura affettiva, in assenza di una lesione del SNC ( disturbo funzionale). b) Era possibile che l’ isteria fosse causata da esperienze emotivamente significative o traumatiche. Quindi utilizzò |’ ipnosi come cura dell’ isteria. Scoprì che i sintomi dell’ isteria erano riproducibili attraverso la suggestione e che l’ ipnosi poteva essere usata per “ vietarli”. Grazie ad alcuni stati ipnotici indotti da Charcot alcuni pazienti non mostravano più i sintomi che li avevano condotti alla consultazione. Rientrato a Vienna, Freud ( dopo gli studi con Charcott) inizia a lavorare con i pazienti isterici. L'esperienza è descritta in “ studi sull’ isteria” 1895 fatto in collaborazione con J. Breuer. Le terapie disponibili erano poche, Freud decise così di far ricorso all’ ipnosi che aveva visto praticare in Francia. L’ ipnosi è un particolare stato psichico, tra la veglia ed il sonno che può essere indotto da un medico. CASO ANNA O. Anna O., 21 anni, fu in cura per gravi sintomi isterici dal dicembre 1880 a giugno 1882 con Joseph Breuer, noto medico viennese. Breuer cura Anna senza usare l'ipnosi per proibire i sintomi ma utilizzando le autoipnosi spontanee della paziente per far emergere le emozioni sottese al sintomo ovvero il cosiddetto metodo catartico. Freud ne fu molto interessato e ne intuì l’importanza per quella che chiamò abreazione, ovvero la liberazione dell'affetto rimasto bloccato nella situazione traumatica. Anna apparteneva ad una famiglia benestante di ebrei ortodossi, era molto colta, sognatrice, volenterosa ma lunatica è portata l'esagerazione degli affetti e l' elemento sessuale era poco sviluppato. La sua malattia si sviluppa in quattro fasi: Incubazione latente: nel 1880 il padre di Anna si ammala di pleurite e la figlia lo assiste notte e giorno. Comincia a soffrire di assenze, di allucinazioni, ripugnanza per il cibo.. Malattia manifesta: dal dicembre 1880 ad aprile 1881 si susseguono in rapida successione una serie impressionante di sintomi che costringe Anna a letto: paralisi contratture, strabismo, disturbi visivi, Freud sottoponeva ad attenta valutazione il suo operare clinico e la sua teoria, modificava teoria e tecnica, quando si rendeva conto che l’ ipotesi non era confermata dal dato clinico. Caso Katharina Katharina era una giovane dei Monti Tauri, figlia di un oste dov'è Freud andava in vacanza in montagna. Un pomeriggio la ragazza gli chiede di parlare di sintomi, soffre di attacchi d'asma e non riesce a respirare; crede che c’è sempre qualcuno dietro di lei che può afferrarla all’ improvviso. Confida a Freud una prima scena traumatica durante la quale a 16 anni ha osservato un rapporto sessuale tra il padre e la sorella e poi una seconda scena quando ha 14 anni fu lei oggetto di un tentativo di violenza da parte del padre. Freud nota a questo proposito la natura bifasica del trauma: l'evento che scatena il sintomo può essere banale ma diventa patogeno perché connesso associativamente con il trauma vero fino a quel momento rimasto muto perché non adeguatamente compreso dal soggetto per l'intensità degli affetti o per l'eccessiva precocità rispetto alle capacità stesse di comprensione del bambino o della bambina. Il termine che usa Freud per indicare questo fenomeno è “ azione differita”. Ciò porterà alla concezione della natura bifasica della nevrosi: le tracce di traumi sessuali infantili vengono riattivate comprese a seguito delle emozioni di natura sessuale dopo la pubertà. Lezione 2 L’ ipnosi non era un metodo nuovo, quello che era nuovo era la sua applicazione in campo clinico con le pazienti isteriche. La tecnica ipnotica si compone di varie fasi: La prima è quella di indurre la suggestione mediante parole, comandi, secondo una tecnica precisa. Si realizza nel paziente lo stato ipnotico, cioè uno stato alterato di coscienza che si accompagna a delle modificazioni psicofisiche. Entrato nello stato ipnotico di cui una della fasi, è quella di trance, il paziente diventa particolarmente recettivo alle parole del medico ed esegue i suoi comandi. Charcot “ scoprì che i sintomi dell’ isteria erano riproducibili attraverso la suggestione e che |‘ ipnosi poteva essere usata per vie tali” cioè si diceva al paziente che da li in poi non ci sarebbe stato quel tipo di sintomo.” ( pag 16 libro). Mentre |’ ipnosi è indotta dal medico, Breuer aveva notato che nelle sue pazienti ( Anna O.) durante la giornata lo stato ipnoide avveniva spontaneamente come nella fase di trance. E sfruttò questo spontaneo stato ai fini della cura. Freud notò che applicare l' ipnosi comportava una serie di problemi: non funzionava sempre e alcuni pazienti non erano ipnotizzabili. E abbandonò l’ ipnosi, anche in quanto credeva che il motivo per cui non c'era successo e che il paziente non aveva partecipato attivamente al processo di cura, in quanto non consapevole del processo. Abreazione: liberazione dell’ affetto rimasti intrappolato nell’ esperienza traumatica ( Pag. 17). Trance autoipnotica: la trance è uno stato psicofisico caratteristico di una delle fasi dell’ ipnosi, è autoipnotica perché non indotta dal medico. Ciò che è importante di queste sperimentazioni, non è l' uso dell’ ipnosi, quanto l’ aver capito ed affermato che la prima volta che sintomi fisici funzionali hanno un’ origine psicologica e avere avviato una forma di cura che cerca di modificare i fattori psicologico che sono alla base del sintomo. Questa cura fa uso della parola. Perché è così importante il caso Anna O. per la storia della psicoanalisi ? ® È una prima applicazione clinica di una tecnica psicologica che fa uso della parola a pazienti con disturbi psichiatrici “talking cure”. * Breuer sperimenta il trattamento sistematico un trattamento calendarizzato e ripetuto , per risalire al primo episodio in cui i sintomi si sono manifestati e ricordare le emozioni ad esse collegati”. * Perilparticolare tipo di legame che Anna O. sviluppa con il medico “ transfert”. La paziente si legò affettivamente al terapeuta. Un giorno, in uno stato mentale particolarmente agitata, affermò di stare per partorire un figlio avuto da lui. Breuer di spaventò ed abbandonò il caso. Anna aveva una condizione psicologica grave, probabilmente con sintomi psicotici, allucinazioni, fenomeni dissociativi oltre che sintomi isterici motori e sensoriali, dipendenza dalla morfina. Subì vari ricoveri, prima di raggiungere un buon grado di salute. Freud invece si chiese quale fosse la causa di quanto era successo e questo lo portò alla scoperta del fenomeno del transfert. Caso clinico di isteria seguito da Freud: Elizabeth von R. Freud modifica la tecnica e abbandona l'uso dell'ipnosi. Nascita del trattamento psicoanalitico. Elizabeth von R. E' una giovane donna di 24 anni che soffre di abasia (stanchezza e dolore alle gambe che le impedivano di camminare), un sintomo psichico di tipo organico in assenza di danno anatomico (disturbo funzionale). Nel corso della terapia si mette in luce che la sintomatologia era riconducibile ad un conflitto emotivo di natura sessuale. Il conflitto riguardava il suo desiderio nei confronti del cognato e il divieto intrapsichico ( interno) di poter accedere a questo rapporto con il cognato. L’ origine del dolore alle gambe viene ricondotta all’ abitudine della paziente di appoggiare sulla coscia destra la gamba del padre malato per rinnovare la fasciatura. Freud ad un certo punto ha abbastanza dati per formulare questa ipotesi alla paziente; la risposta è un transitorio aumento del dolore. Ma in seguito Elizabeth non manifesterà più il sintomo. Per la prima volta Freud parla di analisi psichica e la paragona alla tecnica dello scavo archeologico: dissotterrare strato per strato, dal più superficiale, cioè quello che era noto alla paziente, al più profondo utilizzando “i punti in cui un nesso rimaneva enigmatico, in cui sembrava mancare un anello nella catena delle cause”. Per la prima volta usa la tecnica delle libere associazioni. La paziente è invitata a dire tutto quanto le passi per la testa senza preoccuparsi del contenuto e senza operare censure (scegliere cosa dire). * La paziente è sdraiata sul divano ad occhi chiusi. Qualche volta Freud fa una leggera pressione sul capo ( in seguito abbandonerà la tecnica della pressione). * Freudnotache ci sono delle resistenze, cioè nella catena associativa c' è un blocco ovvero una forza che si oppone al lavoro psicoanalitico che non riesco a farlo andare avanti. * IpotesidiFreud: 1. la paziente si sta difendendo da una rappresentazione inaccettabile (amore per il cognato) 2. l’eccitamento psichico viene convertito in sintomo somatico 3. il sintomo ha un rimando simbolico con il contenuto spiacevole che la paziente non riconosce (la paralisi). 1 Rappresentazione inaccettabile: desiderio 2 Difesa dalla per il cognato. rappresentazione Non può essere inaccettabile soddisfatto. Ye 3 Eccitamento psichico 4 Il sintomo ha un rimando convertito in un sintomo simbolico: immobilità | “a Tipi di isteria secondo Breuer e Freud: * Isteria ipnoide: scissione degli stati di coscienza. * Isteriadaritenzione: l'affetto traumatico blocca i legami associativi e crea lo stato ipnoide. * Isteria da difesa: la persona esercita una difesa contro rappresentazioni capaci di provocare affetti spiacevoli. La posizione di Breuer: Distingue poi le nevrosi a seconda della possibilità che il paziente ha di sviluppare il transfert e quindi di poter affrontare la psicoterapia. Le nevrosi di transfert riguardano i pazienti capaci di rapporti affettivi con gli altri e comprendono isteria, fobia, ossessione. Le nevrosi narcisistiche invece caratterizzano la vita psicologica di quelle persone che hanno rotto il legame con la realtà e sono incapaci di vivere affettivamente il rapporto con gli altri. Teoria traumatica delle nevrosi (1890-1897). Inizialmente Freud pensava che le nevrosi fossero prodotte da un trauma di natura sessuale occorso prima della pubertà e accompagnato da un affetto: disgusto nell’isteria e piacere nella nevrosi ossessiva. L'evoluzione successiva del pensiero di Freud si allontana dalla ipotesi della seduzione infantile. Tale evoluzione deve anche all’autoanalisi che egli inizia a praticare dopo la morte del padre. In seguito al processo di autoanalisi Freud rivede la teoria traumatica e scopre il Complesso di Edipo. Teoria rivista: La teoria è modificata e ampliata: 1) Freud abbandona l’idea di un trauma sessuale reale ( almeno per la maggior parte dei casi). 2) Mette in primo piano la vita fantasmatica del soggetto. In particolare le fantasie sessuale infantili. 3) Sono le fantasie infantili che trasformano un episodio che non è di per se un episodio di seduzione, in qualcosa che ha la colitura della seduzione e quindi diventa potenzialmente traumatico. 4) Freud scopre l’esistenza del Complesso Edipico. Cronologia lezione 1- 2 Nascita di Freud Trasferimento della famiglia a Vienna Laurea in medicina Prime pratiche come neurologo e universitario Studia in Francia da Chercot Torna e applica a Vienna l'ipnosi su pazienti isteriche Scopre il transfert nel caso di Anna O Abbandona l'uso dell’ipnosi Introduce le libere associazioni e l’uso del lettino Classifica vari tipi di isteria Ipotizza la natura traumatica dell’isteria Abbandona l'ipotesi di un trauma sessuale reale e pone attenzione alle fantasie sessuali infantili come fattore che produce il trauma Lezione 3 Lo studio dell Isteria ha portato Freud ad alcune scoperte che rappresentano i primi «mattoncini» dell’edifico che ha costruito successivamente, in un lungo arco di tempo: una teoria dell’ architettura della mente e del suo funzionamento Con gli studi sull’ Isteria , viene elaborata per la prima volta «una teoria puramente psicologica dell’isteria» in cui « assegniamo il primo posto ai processi affettivi» (Freud 1909). Per Freud era molto interessante |’ isteria perché gli permetteva di vedere come un disturbo dall’ apparenza di sintomi somatici fosse riconducibile a cause di tipo psicologico o ad esperienze considerate traumatiche, e ad elaborare un teoria puramente psicologica di questo disturbo. Ma l’importanza di questi studi va ben oltre l’ isteria. Si potrebbe dire che l’isteria è la porta d'entrata che conduce Freud ad esplorare e descrivere il funzionamento mentale umano. Il significato del sintomo nevrotico Come abbiamo visto, Freud arrivò a formulare ipotesi teoriche spinto da necessità cliniche: curare i suoi pazienti. Freud costantemente valutava l'efficacia o gli insuccessi del trattamento applicato. Egli si rese conto che era possibile ottenere risultati migliori quando si risaliva al significato dei sintomi, in pratica alla loro patogenesi ( processo che aveva portato allo sviluppo del sintomo). Ciò lo portò a dire che « non erano produzione arbitrarie o enigmatiche della nevrosi» (Freud 1909) ma I sintomi hanno sempre un significato (un senso). La clinica mostrava a Freud che sintomi apparentemente bizzarri diventavano comprensibili se si adottava una prospettiva nuova, diversa da quella applicata alle malattie fisiche. I sintomi apparivano come l'esito finale di processi psicologici. Essi si «formavano» quando l’apparato mentale utilizzava dispositivi tesi ad evitare contenuti spiacevoli, collegabili ad episodi traumatici * Scrive Freud(1909) «...quasi tutti i sintomi erano sorti come residui- «sedimenti» si potrebbe dire - di esperienze cariche di affetto, che...più tardi abbiamo chiamato traumi psichici, e la loro singolarità trova spiegazione del rapporto con la scena traumatica che li aveva determinati.» | sintomi erano «residui mnesici» delle scene. Tuttavia : «il sintomo non era sempre il residuo di un'unica esperienza, perlopiù avevano cooperato a determinarlo moltissimi traumi ripetuti, spesso simili» (Freud, 1909) ( quindi più eventi e non solo uno). * Quindi... Freud notò che c’era un rapporto tra i sintomi (isterici/nevrotici) e la biografia del paziente Così ripercorrere la storia del paziente aiuta il clinico per comprendere un disagio che si sviluppa anni dopo. Per questo la psicoanalisi assegna un forte valore alla storia infantile, alla storia personale e alla storia clinica del paziente. pr Modello Episodio/episodi ER traumatici rimossi traumatici resi I! Il sintomo è un residuo ?? Enigma del e simbolo mnesico di sintomo isterico esperienze traumatiche Due opzioni con le quali si poteva guardare il sintomo isterico: Modello 1 considera i sintomi isterici un enigma anche riconducibile ad episodi traumatici quindi rimossi, la cui natura/ formazione non era ben chiara. Modello 2 che adotta Freud, questi sintomi non sono un enigma ,in quanto con le libere associazioni si possono ricollegare ad episodi traumatici e si può vedere lavorando con il paziente, quali sono le operazioni che la mente fa in successione o in conseguenza di queste situazioni traumatiche e contenuti spiacevoli. Quindi il sintomo è un residuo, un simbolo amnestico di esperienze traumatiche. Riporto integralmente un esempio fatto da Freud, per spiegare il meccanismo della rimozione, il conflitto e le resistenze e la formazione del sintomo. È tratto da «Cinque conferenze sulla psicoanalisi» del 1909 Supponete che in questa sala (di conferenza in cui F. sta parlando) (...), si trovi però un individuo che si comporti in modo disturbante e distolga la mia attenzione dal compito (...) (1). lo dichiaro che così non posso continuare la conferenza, e allora tra voi si alzano alcuni robusti signori e dopo breve lotta (2) mettono alla porta il disturbatore della quiete. Egli è dunque «rimosso» e io posso continuare la mia conferenza. (1) (desiderio inaccettabile + rappresentazione) Lezione 4 Il sogno Una delle conseguenze della introduzione della tecnica delle libere associazioni fu la possibilità di dare un senso ai sintomi nevrotici ma anche ai sogni. Freud notò che spesso le libere associazioni conducevano i pazienti a raccontare i propri sogni e capì che il sogno aveva una specifica funzione psicologica. Il lavoro di interpretazione dei sogni portò Freud a comprendere la «logica dell’ inconscio». Cioè le regole che governano i processi mentali inconsci e che sono differenti da quelle dalla logica della veglia. Progressi della teoria attraverso lo studio dei sogni. Un ulteriore passo in avanti nella costruzione della teoria che Freud sta sviluppando tra la fine dell'800 e i primi del ‘900 viene dalla analisi dei sogni. Gran parte dei sogni analizzati inizialmente sono sogni di Freud, da lui esplorati nel contesto dell’autoanalisi. Sono esposti in: L’interpretazione dei sogni, del 1900. Secondo Anzieu (autore francese contemporaneo) fino al 1902 Freud prende in esame circa 50 sogni. Freud sostiene che è possibile interpretare i sogni e dare loro un senso. Secondo le teorie dell’epoca il sogno era privo di significato e di funzione. Si riteneva che nello stato di sonno funzionassero pochi neuroni, a differenza che nella veglia. Freud dimostra che il sogno comporta un vero e proprio lavoro mentale che ha caratteristiche specifiche e racchiude in significato. Per Freud il sogno è la strada maestra per arrivare all’inconscio. Come afferma Ciocca in riferimento al sogno di Irma, Freud «smonta il sogno scena per scena, frase per frase, parola per parola e cerca di seguire le associazioni, cioè tutto quello che gli viene in mente...» Si tratta dunque di un processo estremamente minuzioso che porta a svelare il senso del contenuto latente del sogno. Il contenuto latente è in rapporto con il materiale inconscio. Il sogno ha: Un contenuto manifesto: il contenuto come viene ricordato e raccontato. Un contenuto latente: Il contenuto celato nel sogno che viene compreso attraverso le libere associazioni con un lavoro di interpretazione. * Freudafferma che il sogno rappresenta l’appagamento di un desiderio inconscio (rimosso) 0, perlomeno, il tentativo di appagamento (in forma allucinatoria) di tale desiderio. * Poiché tale desiderio è inaccettabile alla coscienza esso viene sottoposto ad una serie di operazioni mentali di mascheramento che sono tipiche del sogno. * Il sogno è interpretabile solo a partire dalle libere associazioni del paziente. Secondo Freud la funzione dei sogni è quella di proteggere il sonno, rappresentando come esauditi desideri che potrebbero altrimenti risvegliare il sognatore* * Fonte: Dizionario critico di psicoanalisi. Rycroft C. Ciò significa che il desiderio affiora, se emergesse cosi come tale ci risveglierebbe in quanto inaccettabile e per tanto viene presentato alla consapevolezza mascherato. * II sognodilrma Il sogno di Irma è tra i più noti ed è un sogno fatto da Freud nell'estate del 1895. È il primo sogno completamente interpretato e scritto da Freud. In realtà Irma era un nome fittizio per indicare una paziente conoscente di Freud di nome Anna, ma il sogno si riferisce anche ad un’altra paziente di nome Emma che Freud aveva affidato alle cure di Fliess. Il medico aveva operato la paziente commettendo un errore che le aveva procurato una serie di emorragie e la necessità di un secondo intervento. * Il sogno ruota attorno al tema della colpa ( non solo medica ma anche la colpa di Freud verso la sua ipotesi di un eziologia sessuale delle nevrosi). Secondo alcuni l'interpretazione di questo sogno da parte di Freud viene resocontata dall'autore con alcune omissioni che riguardano dati personali. * L'importanza del sogno sta nella descrizione di un metodo e nella estrapolazione di regole generali per la formazione di un sogno ( comprende i meccanismi di costruzione del sogno). * Il sogno è preceduto da una comunicazione di un collega: « Irma sta meglio ma non del tutto bene». Freud sente questa affermazione come un rimprovero. Il Sogno di Irma Un grande salone, molti ospiti che stiamo ricevendo. Tra questi, Irma, che prendo subito in disparte come per rispondere alla sua lettera per rimproverarla di non accettare ancora la "soluzione". Le dico: "Se hai ancora dolori è veramente soltanto colpa tua". Lei risponde: "Sapessi che dolori ho ora alla gola, allo stomaco, al ventre, mi sento tutta stretta". Mi spavento e la guardo: è pallida, gonfia. Penso: dopo tutto non tengo conto di qualcosa di organico. La porto alla finestra e le guardo la gola. Irma mostra una certa riluttanza, come le donne che portano la dentiera. Penso che non ne ha proprio bisogno. La bocca poi si apre bene, e vedo a destra una grande macchia bianca e in un altro punto, accanto a strane forme increspate, che imitano evidentemente le conche nasali, estese croste grigiastre. Chiamo subito il dottor M., che ripete Il dottor M. ha un aspetto assolutamente diverso dal solito: è molto pallido, zoppica, non ha la barba al mento... * continua Anche il mio amico Otto si trova ora accanto a Irma e l’amico Leopold la percuote sul corsetto e dice: " C'è una zona di ottusità in basso a sinistra"; e indica inoltre un tratto di cute infiltrato sulla spalla sinistra (cosa "Non c'è dubbio, è un'infezione; ma non importa; che anch'io sento nonostante il vestito)... M. dice: sopraggiungerà una dissenteria e il veleno sarà eliminato...". Inoltre sappiamo subito da dove proviene l'infezione. Qualche tempo fa, per un’indisposizione, l’amico Otto le ha fatto un'iniezione con un preparato di propile, propilene...acidopropionico...trimetilamina (ne vedo la formula davanti ai miei occhi, stampata in grassetto)... Non si fanno queste iniezioni con tanta leggerezza... probabilmente anche la siringa non era pulita. L'analisi del sogno. Per via delle libere associazioni, Freud ipotizza che il sogno : * Siacollegatoai suoi sentimenti di colpa umani e professionali verso la paziente ed anche verso |’ ipotesi dell’ origine sessuale delle nevrosi che potrebbe essere pericolosa per lui e per i pazienti. * Il sogno libera Freud dalla responsabilità per le condizioni di Irma. Il lavoro del sogno traduce ciò in una rappresentazione in cui il colpevole per lo stato di Irma non è più Freud ma Otto. * F.comprendecheil sogno celava il suo desiderio di punire sia Irma sia il suo amico e collega Otto. oltre che il Dr. M. Attraverso lo studio e l’interpretazione dei sogni Freud accede all’inconscio. Si rende conto che la mente ha due diversi modi di funzionare. | processi che sono caratteristici dell'attività mentale inconscia sono differenti da quelli consci. Tali processi sono: condensazione, spostamento, simbolizzazione. Inoltre, l’attività mentale inconscia manca delle categorie spazio-tempo e tollera le contraddizioni. * Censura: è una funzione che impedisce l’accesso al preconscio/ coscienza di desideri inconsci o dei loro derivati. È un blocco, non è possibile che questo materiale affiori. * Condensazione: è uno dei modi in cui funziona l'inconscio. Una unica rappresentazione può veicolare più significati. Se per la sfera conscia c'è un solo significato per la sfera conscia può assumere tanti altri possibili significati. * Spostamento: trasferimento dell'attenzione, della intensità, da una rappresentazione all'altra originariamente meno intensa, connessa alla prima per via associativa. * Sovradeterminazione: una formazione dell'inconscio (un sintomo, un sogno) rimanda ad una pluralità di fattori determinanti. È in rapporto con la condensazione. Cioè a determinare un sogno o in un sintomo sono più avvenimenti, conflitti, tematiche ovvero più elementi. Vocabolario : * Lavoro del sogno: complesso delle operazioni che trasformano i materiali del sogno (stimoli somatici, residui diurni, pensieri del sogno) in un prodotto: il sogno manifesto. La deformazione è l’effetto di tale lavoro. (Quindi per F. il sogno è una forma particolare di attività mentale). * Deformazione: è il processo attraverso cui i pensieri latenti del sogno sono trasformati in un prodotto onirico che non li rende riconoscibili. * Pensi latenti del sogno o contenuto latente: si tratta del contenuto autentico del sogno, l'insieme di significati profondi che viene poi deformato e trasformato in immagini che compongono il sogno manifesto (contenuto manifesto). * Elementiche operano nella produzione di un sogno È il racconto di una forma di isteria insorta in una adolescente di 18 anni. Dora inizia la terapia per una serie di sintomi e una intenzione suicidaria. La storia è abbastanza complessa in quanto riguarda anche l'intreccio affettivo tra quattro persone: il padre di Dora, una coppia amica di famiglia (i signori K) e Dora stessa. Il trattamento di Dora dura circa tre mesi e «venne interrotto per volontà della paziente, allorché si giunse ad un particolare momento»(della terapia) Freud ipotizza di non avere lavorato in modo adeguato con il transfert della paziente e che tale errore ha prodotto l'abbandono della terapia. Storia: La famiglia di Dora era composta da padre, madre e un fratello. Il padre era la personalità dominante e la figlia era molto legata a lui. Questo legame affettivo era reso ancora più intenso a causa di una serie di gravi malattie insorte nel padre. Fin da bambina, Dora si era presa cure del padre malato ed aveva un rapporto molto forte. Il padre di Dora aveva contratto la sifilide ed altri disturbi. La madre di Dora era una donna molto dedita alla cura della casa e molto ossessiva, con particolare attenzione per la pulizia. Il matrimonio dei genitori di Dora era da tempo fallito. Tra madre e figlia i rapporti non erano buoni. La storia Dora aveva cominciato a manifestare sintomi di tipo isterico a partire da 8 anni e, fino a 18, aveva avuto una notevole successione di sintomi: difficoltà di respirare, cefalea, tosse nervosa, afonia. | sintomi erano evoluti con depressione, probabili condotte anoressiche. La terapia di Dora inizia dopo che la ragazza scrive una lettera in cui scrive di volersi uccidere e, dopo una discussione con il padre, sviene. Il padre, allarmato, la porta da Freud, dal quale lui stesso era stato curato per una delle sue patologie. L'insorgere dei sintomi della malattia sembrava legato ad alcuni eventi relativi ai rapporti che il padre aveva con una coppia di amici : i signori K. Soprattutto, alle attenzioni del signor K verso Dora che si erano tradotte in tentativi di seduzione, seguiti da una aperta dichiarazione ed una corte serrata rifiutata dalla ragazza. Potete osservare la continuità nel tempo di sintomi che si succedono a partire dalla prima infanzia. L’ episodio (il signor K tenta di darle un bacio) si verifica quando Dora ha 14 anni. La ragazza ne rimane molto turbata ( si sviluppano alcuni sintomi). Successivamente, il signor K dichiara a Dora il suo affetto e la ragazza lo respinge. Infine Dora racconta l'episodio alla madre, perché lo dica al padre. La cosa non viene presa nella giusta considerazione dal padre di Dora e il sig. K, convocato per chiarimenti, accusa Dora di mentire. Scoraggiata e sentendosi sola Dora pensa al suicidio. D'altra parte, tra il padre di Dora e la signora K si era sviluppato da tempo un legame affettivo. Di questa relazione la paziente era a conoscenza e nutriva rivalità e sentimenti ostili e ambivalenti verso la signora K. Freud affermava che « la causa delle malattie isteriche va trovata nella intimità della vita psicosessuale del malato e che i sintomi isterici sono l'espressione dei suoi più segreti desideri rimossi». Le cause dell’isteria - secondo Freud - erano riconducibili ad un trauma psicologico legato ad un conflitto di affetti che implicava la sfera sessuale. Quindi cercava di risalire all'episodio che aveva prodotto il trauma psichico e successivamente i sintomi. La terapia: nel corso della terapia, anche in rapporto ai ripetuti riferimenti di Dora al padre ed al sig. K, Freud ipotizza che la ragazza avesse sviluppato da bambina un forte attaccamento edipico al padre e successivamente si fosse sentita in qualche modo attratta dal sig. K. Tuttavia, turbata dai propri sentimenti aveva rafforzato il legame con il padre: « doveva...chiamare in aiuto l'inclinazione infantile per il padre, per difendersi dall'amore verso il sig. K che cercava costantemente di riaffiorare alla coscienza» | sintomi isterici potevano essere spiegati in rapporto al conflitto prodotto da questa complessa situazione psicologica vissuta inconsciamente dalla ragazza. ( ciò che era inconscio è il conflitto di natura edipico che la situazione era andata a mobilizzare). Le attenzioni del sig. K avevano avuto un ruolo nel sollecitare desideri amorosi nella ragazza e, quindi, una risposta psicologica per reprimerli e arginare il conflitto. La conseguenza erano i sintomi isterici. La terapia Il resoconto del caso clinico contiene due sogni di Dora, importanti per la comprensione del caso. Questi sogni aiutano Freud in seguito a comprendere il ruolo del fenomeno del transfert nella interruzione della terapia da parte della paziente. Sogno 1: In casa c'è un incendio mio padre è in piedi davanti al mio letto e mi sveglia. Mi vesto rapidamente. La mamma vorrebbe ancora salvare il suo scrigno di gioielli, ma il babbo dice: non voglio che io e i miei due bambini bruciamo a causa del tuo scrigno di gioielli. Scendiamo in fretta e appena sono fuori mi sveglio. il giorno dopo aggiunge che “ appena svegliata aveva sentito odore di fumo”. in casa c'è un incendio: il pericolo dell' incendio si riferisce all'occasione del sogno, la scena con il signor K, la violenza subita e soprattutto la natura conffitti va dell'esperienza, colpevole ma anche eccitante. Quello che mette in moto il sogno è proprio il legame della situazione presente come situazione dell'infanzia, passato. Mio padre era davanti al mio letto e mi sveglia: e il papà idealizzato dell'infanzia. La mamma voleva salvare il suo scrigno di gioielli: lo scrigno di gioielli è collegato al regalo che il papà fece alla mamma, ed è anche la sessualità di Dora, perché c'è anche il regalo del signor K. Non voglio che io i miei bambini bruciamo per i tuoi gioielli: il papà idealizzato dell'infanzia che interviene a salvarla dai pericoli della sessualità. Il nucleo del sogno riguarda il desiderio e la paura della sessualità. Dora è attratta dall'esperienza della sessualità, ma la sente estremamente pericolosa perché anche il signor k è come tutti gli altri gli uomini che l'hanno tradita e delusa. E se lei cederà sarà come la madre tradita e delusa per sempre. Dora vorrebbe così tornare indietro alla sua infanzia quando il papà la proteggeva e la salvava. Il giorno dopo c'è l'aggiunta al sogno. Freud afferma che vengono in mente successivamente proprio i particolari più repressi, più conffittivi, in quanto chiedono più tempo perché la censura si ammorbidisca. appena svegliata dal sonno aveva sentito odore di fumo: Freud collega due cose: egli era un fumatore accanito il suo studio era impegnato di fumo e inoltre con Dora aveva spesso usato il modo di dire “se c'è fumo c'è fuoco”. Quindi l'odore di fumo si collega a lui .Freud Insomma capisce di essere implicato nel sogno ma pensa di poter aspettare cercando prima di aiutarla ad affrontare il conflitto con il papà. Ma cosa voleva Dora da lui? Si chiede Freud. La risposta è certamente amore, qualsiasi persona desidera essere accolta è considerata con amore. Dora desiderava essere amata e amare ma ne aveva paura. Nel sogno dell'incendio, e l'idea dell'emozione che brucia e che non può essere controllata, scoppia e distrugge. Perché l'incendio? C'è un riferimento al corpo, alla situazione fisica, i sintomi di Dora sono fisici come l'incendio. Dora ha paura delle emozioni che gli scoppiano dentro come un incendio e che lei non sa come contenere ed elaborare . Sogno 2: Mi aggiro per una città che non conosco, con strade e piazze che non mi sono familiari.Giungo in una casa dove abito, vado nella mia camera da letto e trovo una lettera della mamma. mi scrive che poiché sono fuori casa all'insaputa dei genitori, non aveva voluto scrivermi che il babbo era malato è che adesso è morto “se vuoi puoi venire.” Allora vado alla stazione e domando un centinaio di volte dov'è la stazione ricevo sempre la risposta al 5 minuti. Poi vedo davanti a me un fitto bosco in cui mi addentro e mi rivolgo lì a un uomo che incontro mi dice che ci vogliono altre 2 ore e mezza; si offre di accompagnarmi ma rifiuto e vado da sola. Vedo la stazione davanti a me e non la posso raggiungere. Qui ho il solito senso di angoscia che si prova nei sogni quando non si può andare avanti. Poi eccomi a casa: entro nella guardiola del portiere e gli chiedo del nostro appartamento la cameriera mi apre e risponde la mamma e gli altri sono già al cimitero. Mi aggiro per una citt una città che Dora non conosce ma che collega ad una foto e della quale ricorda di aver visitato il museo. Si tratta di Dresda nel cui museo c'è la Madonna Sistina. Dora ricorda di essere rimasta due ore ad ammirarlo ed era stata colpita dalla bellezza dalle immagini della donna idealizzata, la donna vergine perfetta lontana da ogni passione. in una piazza vedo un monumento: il monumento in pietra fa pensare alla corazza, all’ impenetrabilità. Se il primo sogno ci dice perché Dora va in analisi, che cosa sta cercando, il secondo ci dice perché smette l'analisi, che cosa non vuole cercare più. Si tratta di una chiusura completa rispetto al mondo delle emozioni. giungo poi in una casa dove abito: è la realizzazione di una fantasia di vendetta, nel sogno si libera di tutti, il papà è morto e nella scena successiva stanno tutti al cimitero. vado alla stazione domando un centinaio di volte; mi rivolgo ad un uomo che incontro tali associazioni portano alla sessualità e a come evitarla: non c'è più nessuno ed ora è sola. Sono importanti anche le aggiunte quali “vado in camera mia ma niente affatto triste e comincio a leggere un grosso libro che sta sul mio scrittoio.” ricordiamo l'episodio del Mentegazza, la sua curiosità sessuale e la Fonte Direzione della Oggetto Scarica somatica tensione (energia) attraverso il della verso una meta: la quale è possibile tensione scarica la scarica ———unl‘nks Fonte dell’ Scarica dell’ a eccitazione eccitazione fi SE Punto di vista economico: Freud ipotizza che all’ interno dell’ apparato psichico ci sono delle forze che si distribuiscono e sono suscettibili di aumento o di diminuzione. Forze di natura pulsionale ( energia pulsionale) operano all’ interno dell’ apparato psichico. Circolano e si distribuiscono all’ interno dell’ apparato, sono suscettibili di aumento e diminuzione ( da Laplanche). La pulsione è un concetto limite tra il somatico e lo psichico, ha la sua espressione psichica in rappresentazione. Una pulsione non diventa mai oggetto della coscienza se non attraverso rappresentazioni. Quello che noi possiamo conoscere sono rappresentazione della pulsione. Freud elabora nel corso degli anni varie teorie delle pulsioni completando e/o rivedendo la teoria iniziale. Tutte queste teoria sono improntate al dualismo. Dualismo pulsionale: In principio Freud descrive due tipi di pulsioni: le pulsioni sessuali e quelle di autoconservazione. Pulsioni sessuali: agiscono in un ampio campo delle attività umane e non si riduce alle sole attività sessuali. Pulsioni di autoconservazione: sono quelle dei bisogni necessari alla conservazione della specie. Es la fame, per sopravvivere. Nell ultima teoria modifica: Pulsioni di vita: sono una categoria che include le pulsioni sessuali e quelle di autoconservazione. Perché tendono a conservare la vita ed a “ unire” gli individui tra loro per “ generare”( sessualità, conservazione della specie) ma più in generale a “legare, tenere uniti” al servizio di obiettivi costruttivi. Pulsioni di morte: si contrappongono alle pulsioni di vita, tendono alla riduzione completa della tensione, questo comporterebbe la riduzione dell’ uomo allo stato inorganico. Sono quindi tendenti alla distruzione e/o autodistruzione. In quanto l’ uomo tende anche alla quiete. Un' espressione di tale pulsione è |’ aggressività. La qualità della vita dell’ individuo è determinata da un buon equilibrio tra due. Nell’ apparato psichico si possono genere opposizioni tra le due pulsioni. Questo modello non riguarda solo quanto accade nella vita mentale del singolo individuo ma si può applicare alla lettura di fenomeni sociali. Quando ad esempio, la spinta alla distruttività di un gruppo o di una società supera una certa soglia o soffoca o annienta le spinte costruttive. ( ciò può far capire quando un sistema si sta avviando verso la disgregazione a causa del prevalere di spinte distruttive). “ Tre saggi sulla teoria sessuale” Freud 1905 è uno scritto molto importante in quanto contiene la sua teoria dello sviluppo umano. Il testo espone la teoria dello sviluppo umano che |’ autore aveva desunto dalle osservazioni cliniche dei propri pazienti adulti. Studia l’ evoluzione dell’ essere umano dalla primissima infanzia alla adolescenza studiando l'evoluzione della sessualità intesa come pulsione sessuale. È quindi una linea psico- sessuale che è la traccia dal quale Freud si muove per elaborare la sua teoria dello sviluppo. Come la costruisce? In modo retrospettivo attraverso i dati dello studio clinico dei casi. Bisogna tenere presenti tre punti generali: ® Le esperienze infantili determinano in larga misura lo sviluppo della personalità. ( i giochi dello sviluppo della personalità si configurano molto precocemente). ®* Losviluppo evolve attraverso fasi, biologicamente determinate. * Lateoria di Freud riguarda lo sviluppo psicosessuale che è considerato |’ aspetto cardine dello sviluppo umano. Lo sviluppo psico- sessuale evolve attraverso fasi/stadi che denomina con termini che designano parti del corpo e funzioni: orale, anale, fallico, latenza, genitale. Ciascuno stadio è caratterizzato da un certo grado di maturazione pulsionale, tipi specifici di comportamenti, tipi specifici di difese e fantasie. La teoria di Freud identifica non solo l' evoluzione della maturazione della pulsione sessuale ma identifica dei periodi della vita, fasi in cui ci sono modi particolari modi di relazionarsi con gli altri, particolari difese, fantasie e si acquisiscono dei tratti di carattere che sono tipici di quella fase che poi rimangono iscritti nella personalità del soggetto. Freud riteneva che la pulsione sessuale maturasse poco per volta a partire da pulsioni parziali che andavano poi incontro alla unificazione ( quindi tutte confluiscono tutte nella fase più matura, quella genitale). Ciascuna pulsione parziale trovava la sua fonte in una parte del corpo detta zona erogena ( bocca, ano, fallo..) Lo sviluppo non riguarda solo |’ evoluzione della pulsione sessuale ma si associa ad un tipo di funzionamento mentale ed a un tipo di relazione umana. Ad ogni fase la pulsione, la pulsione sessuale ( libido) fa da volano per lo sviluppo globale del bambino in più aspetti della personalità ( non solo sessuali). Fase orale: 1° anno di vita La fonte della pulsione è la bocca, attraverso l' esperienza alimentare ( ciucciare) che produce piacere il bambino stabilisce anche il primo legame affettivo. La bocca diventa fonte di piacere, che può essere anche auto riprodotto dal bambino con il “ ciucciare”. Il bambino scopre la madre che diventa |’ oggetto che soddisfa il bisogno e si stabilisce un legame. E’ il legame con la madre che ha le caratteristiche della estrema dipendenza dall’ altro e la “ voracità”. Ritroviamo questa forma di legame anche in alcuni adulti, la “ voracità” può diventare anche fame di conoscenza. Fase anale: 2° 3° anno circa di vita Fonte della pulsione è la mucosa anale ( zona erogena). Il bambino acquisisce il controllo sfinterico. Impara che può trattenere o “ dare” le feci. Si pongono i tratti del carattere, che riguardano l' essere pignolo, meticoloso, controllante, la tendenza alla parsimonia o generosità. Questa fase è importante anche perché il bambino comincia ad esercitare |’ aggressività rappresentata dal rifiuto di defecare. L’ aggressività era già comparsa nella fase orale come “ mordere”. Fase fallica: tra il 3° e il 5° anno circa di vita La fonte è l' area genitale. Si accompagna alla curiosità del bambino per la differenza anatomica tra i sessi. In questa fase si sviluppa il Complesso di Edipo e la conflittualità edipica. Si sviluppa anche la componente morale della personalità ( Super- io). Si stabilisce |’ identificazione con il genitore del proprio sesso. Si origina la tendenza alla competizione. Fase latenza: 5° anno ( pubertà) È un periodo di apparento arresto della evoluzione della sessualità infantile. L'energia di natura sessuale ( tensione libidica) è utilizzata per fare legami sociali e per le abilità scolastiche e cognitive. È una fase in cui il conflitto edipico non è più presente e il bambino ha energie psichiche disponibili da utilizzare per scopi sociali e di apprendimento. Il Super lo è soggetto ad ulteriori modifiche e ampliamenti in base a modelli successivi a quelli dei genitori ( es. educatori). Freud individua anche un’ altra funzione del Super lo che è quella di contenere |’ Ideale. ( come vorrei essere, considerato come un’ optium). Ci si riferisce a questo come Ideale dell’ lo, cioè l' Ideale cui il soggetto tende, come desidera essere. Si distingue un conflitto che si genera con il Super- lo ( norma) che genera colpa ( trasgressione di una norma) e un conflitto con l’ Ideale dell’ lo che genera vergogna ( noi ci sentiamo non all’ altezza della situazione). Il Super io non opera solo attraverso divieti ma funge anche da regolatore dei comportamenti ( attraverso la norma). Nello sviluppo dell’ Individuo non dovrebbe essere nè troppo rigido ed oppressivo né troppo debole. Conflitto psichico: Il conflitto psichico si verifica quando nell’ apparato psichico operano esigenze contrastanti. Ci si riferisce , dunque ad un conffitto interno. Per la psicoanalisi il conflitto è costitutivo della natura umana, quindi è sempre presente, ( che si dispiega tra le varie istante) è può essere propulsivo dello sviluppo ( es. Conflitto Edipico, che una volta superato arricchisce il soggetto). La parola conflitto non ha quindi, necessariamente un significato negativo. Il conflitto si può sviluppare tra: Desiderio e difesa ( es caso clinico di Dora, desiderio per il sign. K e la difesa da esso). Tra istanze ( Es, lo, Super io; quindi tra il bisogno pulsionale e il Super io che dice “ no”, questo bisogno è vietato, non può trovare la scarica e l' lo che deve fare da mediatore). Tra pulsioni ( pulsioni di vita/ pulsioni di morte). I sintomi: Sono da ritenere come esito di un lavoro mentale attorno ad un conflitto. Tale lavoro trova una parziale soluzione in un compromesso tra le componenti psichiche in conflitto. Ad esempio un compromesso tra il desiderio inconscio e le esigenze difensive produce una risposta psichica che esita nel sintomo di conversione manifestato dai nevrotici. Quindi il sintomo segnala, in senso lato, un processo di autocura rispetto alla tensione generata dal conflitto ( utilizzato per ridurre la sofferenza psichica). Processo che non riesce pienamente dal momento che il sintomo crea una sofferenza e può rappresentare simbolicamente un desiderio inaccettabile. Tre punti di vista dell’ attività psichica: Il punto di vista dinamico considera tutta l’ attività psichica come risultante del conflitto e della composizione di forze, la cui energia è di origine pulsionale. Il punto di vista dinamico è uno dei tre punti di vista propri della teoria freudiana del funzionamento mentale, assieme al punto di vista topico ( dei luoghi ideali dove si collocano le strutture) e al punto di vista economico che si riferisce al fattore quantitativo della energia psichica impegnata nei processi mentali. Lezione 8 Metapsicologia: con metapsicologia Freud intende indicare qualcosa che va “ oltre” la psicologia, cioè il modello teorico complessivo da lui formulato per descrivere l' apparato psichico. In sostanza si tratta di una teoria generale ad alto livello di astrazione che considera tale apparato una struttura; ovvero di un modello teorico generale del funzionamento della mente. Occorre tenere presente che il modello teorico è una astrazione e non corrisponde ad una reale localizzazione di componenti del SNC. Freud giunge a questa formulazione gradualmente a partire dai dati clinici osservati nel corso delle terapie. (Nelle lezioni precedenti abbiamo costruito i vari mattoncini). Non è una teoria basata su ipotesi astratte ma parte dall’ osservazione clinica ( il loro materiale, la relazione con il paziente etc.) MODELLO DELL’ APPARATO PSICHICO Questo modello vede l’ apparato psichico come una struttura, cioè composto di parti in interazione tra loro. Formato da diverse parti in interazione tra loro. È dotato di energia di natura pulsionale che circola. Trasforma l’ energia da forma libera a forma legata ( a rappresentazioni). AONE Tende a mantenere un basso livello di tensione al suo interno. La teoria ipotizza “.. un apparato psichico” inteso come una struttura, in cui si individuano regioni diverse ( conscio, preconscio, inconscio) e istanze ( ES, IO, SUPER IO). Ciò che accade all’ interno dell’ apparato è descritto da tre vertici: topico, dinamico ed economico. Dinamico: l’ attività psichica è la risultante di conflitti e della composizione delle forze di origine pulsionale. Topico: ipotetici luoghi con specifiche funzioni. La prima topica individua i luoghi: conscio, inconscio, preconscio. La seconda topica individua: Es, lo, Super lo. Ovvero ci chiediamo dove avviene questo fenomeno e chi sono i protagonisti ( es, io, super io)? Economico: quantità e distribuzione dell’ energia psichica a fronte di questo particolare fenomeno. Regole del funzionamento dell’ attività psichica Per comprendere l’ attività psichica normale e patologica, secondo il modello di Freud, dobbiamo prendere in esame alcuni principi/ tipi di funzionamento. Schema slide 8 lez 8 Utilizziamo tutte queste coppie antitetiche, non l' una o l’ altra. Principi del’ attività psichica: Stimoli esterni o interni producono tensione nell’ apparato psichico ( tensione derivante dalla necessità di appagare un bisogno istintuale). L'aumento di tensione provoca dispiacere, la riduzione della tensione provoca piacere. L' apparato opera mantenere un grado di tensione basso. L’ apparato deve evitare il dispiacere e procurare il piacere ( inteso come riduzione dell’ eccitazione). Per raggiungere questo obiettivo |’ apparato ha due possibilità: 1) Principio del piacere ( realizza subito la scarica della tensione). “ ho fame, mangio” 2) Principio di realtà ( differisce la scarica della tensione). Utilizzo procedure più mature. Principio di piacere: Per ridurre il grado di tensione |’ apparato tende ad una scarica immediata della eccitazione o ad “ allucinare” la soddisfazione. Esempio di soddisfacimento allucinatorio: il lattante riproduce l' immagine dell’ essere allattato quando ha fame in assenza della reale esperienza di appagamento. Questa modalità è tipica dell’ inconscio. Esempio principio di piacere E' un principio regolatore che realizza l' abbassamento della tensione attraverso il differimento della scarica per vie complesse, non immediate, che consentono poi la scarica con un miglior adattamento alla realtà. Lattante ha fame » n Principio di realtà: Il principio di realtà è necessario a garantire bassi livelli di tensione in un modo adeguato al contesto ed alle esigenze di vita del soggetto e un buon adattamento. ( riguarda il grado di eccitazione). È legato a come si gestisce la tensione interna quando aumenta e a come si fa a portarla ad un livello più basso. L’' esame di realtà è la capacità dell’ lo di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, quanto attiene alla realtà esterna e quanto attiene al mondo interno del soggetto, di valutare la realtà e decidere appropriatamente. Anche questa è una funzione adattiva ( capacità, osservazione, logiche, etc..). In soggetti gravemente disturbati come le psicosi, è intaccato. conscio Parte conscia dell'apparato ps. Funziona secondo le regole del *. processo secondario e * principio di realtà Super-io Istanza normativa preconscio Contenuti inconsci accessibili alla coscienza lo Super-io Parte inconscia dell'apparato ps. Funziona secondo le regole del *. processo primario e * principio del piacere Per una parte è inconscio: meccanismi di difesa Super-io conscio è proprio dell'attività conscia, segue le leggi della logica, segue il principio di realtà. Categoria del Tempo. Pensiero verbale. Guidato dalle funzioni mature dell'lo comporta la rinuncia alla realizzazione immediata della riduzione della tensione che viene ottenuta con comportamenti più adattivi e processi di pensiero. Guidato dalle funzioni mature dell'Io Principio di realtà inconscio Proprio dell'attività inconscia non risponde alla logica, assenza spazio/tempo, assenza contraddizione, ecc.. Opera per ridurre immediatamente È l'eccitazione. Principio del piacere Lezione 9 I meccanismi di difesa Per comprendere i meccanismo dell’ lo è necessario ricordare brevemente alcune caratteristiche e funzioni dell’ lo. L’ lo è una delle istanze dell’ apparato psichico. In sostanza è il mediatore tra le varie istanze, tra la realtà interna ed esterna ed è il depositario di funzioni importantissime ( attenzione, percezione, memoria, capacità di fare l’ esame di realtà). È la parte più differenziata dell’ apparato psichico, è la parte più differenziata con una metafora è la parte adulta della personalità. 1) Spetta all’ lo il compito di mediatore tra: a) Le rivendicazioni dell’ ES ( di natura pulsionale). b) Le norme imposte dal Super- io ( esigenze morali). c) Le esigenze imposte dalla realtà. Quindi è il mediatore dei conflitti intrapsichici. 2) Spetta all’ lo attivare i meccanismi di difesa che impediscono elevati livelli di eccitazioni che sono percepiti come un affetto spiacevole ( angoscia). Quindi è il polo difensivo dell’ apparato. L’ intensità del conflitto tra le istanze e con la realtà, genera angoscia, un aumento di tensione nell’ apparato è sentita come angoscia. L’ angoscia oltre un certo livello, ostacola il buon funzionamento dell’ lo che diventa capace di espletare le sue funzione di mediazione, le funzioni difensive e il controllo sulla motricità, il pensiero razionale e l' esame di realtà etc. L’ io può attuare delle operazione allo scopo di arginare |’ eccesso di eccitazione interna o contro delle rappresentazioni ( es. i ricordi) legate all’ eccitazione o contro una situazione che possa provocarla. La messa in opera ( inconscia) di questi dispositivi avviene quando l’ eccitazione turba l’ equilibrio interno all’ apparato fino al punto da diventare spiacevoli per l' lo. Sono meccanismi automatici inconsci messi in atto dall’ lo. Cosa può fare |’ lo se c'è una spinta pulsionale? Comunemente una spinta pulsionale può essere accolta dall’ lo che favorisce la sua scarica con le modalità adeguate al principio di realtà. In questo caso non si genera alcun conflitto tra le spinte emergenti dall’ ES e le altre componenti dell’ apparato. L’ lo opera solo garantendo che la soddisfazione della pulsione trovi una strada che tiene conto dell’ esame di realtà. In alcuni casi la spinta pulsionale trova un’ ostacolo perché incompatibile con le altre esigenze. Si genera un conflitto che produce angoscia. Perché le varie componenti dell’ apparato psichico sono in contrasto tra loro ( quello che è piacere per una componente è dispiacere per un' altra). Anche altre condizioni possono generare angoscia cui l’ lo risponde con meccanismi di difesa. ® L'’ostacolo può essere un divieto posto dal Super- lo. Si genera un conflitto con il Super- lo e si sviluppa angoscia ( angoscia morale secondo A. Freud). L’ lo adotta meccanismi difensivi in risposta all’ angoscia originata da questo conflitto. ( Ad es. un Super- lo troppo rigido). ® Un'altra circostanza si può verificare quando gli aspetti istintuali sono di forte entità. Se le richieste pulsionali ( dell’ ES) sono eccessive si sviluppa l’ angoscia cui l’ lo fa fronte utilizzando i meccanismi di difesa. Questo accade perché un eccesso di tensione nell’ apparato psichico metterebbe fuori gioco l’ integrità di funzionamento dell’ lo. ® Inpresenza di un pericolo reale si sviluppa angoscia cui l’ lo fa fronte utilizzando meccanismi di difesa. ( ad es. di fronte a situazioni altamente traumatiche). I meccanismi di difesa sono dispositivi psichici inconsci che hanno lo scopo di difendere |’ lo dall’ angoscia prodotta dall’ aumento della tensione istintuale o prodotta da conhffitti ( es. con il Super- lo) o da pericoli reali. I meccanismi di difesa non sono da valutare negativamente, essi fanno parte dei normali dispositivi mentali che garantiscono il funzionamento dell’ apparato psichico ed hanno anche una funzione adattiva. Essi evolvono e si accrescono nel tempo, maturando al crescere dell’ età. Comunemente un’ individuo ( in equilibrio) utilizza l’ ampia gamma di difese, in modo flessibile ed appropriato allo scopo da raggiungere. ( ad es. come il nostro sistema immunitario, che alle volte diviene troppo forte e produce danno all’ organismo). Quando entriamo nell’ area della psicopatologia ( quella che segue il modello psicoanalitico) avremo quadri clinici in cui le difese sono: È importante sottolineare che A. Freud ha descritto accuratamente la risposta psicologica del bambino alla ospedalizzazione. Una seconda area di interesse fu |’ applicazione delle conoscenze della psicoanalisi in campo pedagogico. Questo la portò insieme ad altri, a creare una forma di pedagogia ad indirizzo psicoanalitico. In quanto pensava che la teoria dello sviluppo psicosessuale potesse essere una buona guida per gli educatori e i genitori. Un’ ulteriore contributo riguarda lo_studio dell’ lo e dei meccanismi di difesa. Le teorie di A. Freud circa l’ lo furono accolte con molto favore negli Stati Uniti e dettero avvio di un area della psicoanalisi detta Psicologia del’ lo, che si diffuse in quel paese. La storia di A. Freud è un esempio di come la psicoanalisi possa essere posta al servizio dei più deboli. È stata una rigorosa custode della dottrina di Freud, non c'è niente di rivoluzionario ma cambia l’ accento dall’ ES ( di Freud) all’ lo. I libri più importanti di A. Freud sono: L’ io ed i meccanismi di difesa Normalità e patologia nel bambino L’ aiuto al bambino malato ( con T. Bergman) A.Freud ha sviluppato la psicoanalisi dell’ lo ed ha sistematizzato i meccanismi di difesa. Per quanto riguarda l’ lo ha focalizzato |’ attenzione in particolare sulle funzioni dell’ lo. Quindi sul modo in cui una persona “ percepisce, elabora, reagisce, combatte le pulsioni conflittuali che provengono dall’ inconscio” (Ciocca). Quindi viene posta molta attenzione alla parte della personalità conscia. Meccanismi di difesa: (lez. 9) Prendiamo in considerazione qualche altro meccanismo, tra quelli individuati da A. Freud. L’ identificazione con l’ aggressore: quando un bambino/ individuo si sente minacciato da un' altro può identificarsi con l' aggressore, così invece di sentirsi passivamente esposto alla minaccia diventa attivo. Gli esempi sono molti. Pensate ai bambini esposti a violenza che diventano violenti. In forma di gioco |’ identificazione con l' aggressore si vede quando il bambino gioca a fare l’ adulto cattivo dopo essere stato sgridato. Ascetismo ed intellettualizzazione: sono difese caratteristiche di pubertà ed adolescenza, età in cui la spinta istintuale torna ad essere forte. L’ ascetismo è la rinuncia delle pulsioni, che può essere una scelta conscia o inconscia( es. anoressiche hanno una vita pulsionale molto povera, in quanto per loro entrare in contatto con le pulsioni significa entrare in contatto con il corpo, è tutto ciò che ha a che fare con il corpo è molto conflittuale). L’ intellettualizzazione è il tentativo di risolvere con l’ intelletto ( attività intellettuale) il conflitto. La caratteristica è che un’ attività fine a se stessa, quasi un’ attività compulsiva ad intellettualizzare. Psicologia psicoanalitica dell’ lo Si diffuse negli Stati Uniti, anche in seguito all’ emigrazione di alcuni psicoanalisti, a partire dagli anni ‘ 30, particolarmente attiva tra gli anni ‘50 - ‘60. A partire dalle idee di A. Freud. Secondo Ciocca, “ la psicologia dell’ lo è il tentativo di rendere la teoria psicoanalitica un sistema concettuale in grado di soddisfare i criteri della scientificità e di integrarsi nella psicologia generale” ( pag 145 linguaggio). Occupandoci dell’ lo, ci interessiamo alla parte di personalità che consente |’ adattamento dell’ lo all’ ambiente e ciò si integra bene con la cultura americana, che è una cultura dell’ efficienza molto pragmatica. Il contributo più importante è della Psicologia psicoanalitica dell’ lo è avere riconosciuto che l’ lo non è solo un mediatore di conflitti ma ha funzioni che si sviluppano in modo autonomo rispetto ai conflitti. Esse sono: pensiero, apprendimento, controllo motorio, percezione e linguaggio. Un ‘lo forte consente ad un soggetto di orientare la propria vita in modo da conciliare il bisogno pulsionale con i proprio obiettivi di vita. Un ‘lo fragile, perché fragilmente costruito, determina una costruzione introno ad esso, di un disturbo psicopatologico. A.Freud individua vari tipi di angoscia: Angoscia pulsionale ( deriva dalle spinte pulsionali) Angoscia morale ( timore del Super- lo) Angoscia per i pericoli reali ( come quella dell’ epidemia; è positivo perché ci mette al riparo) Angoscia dell’ lo per i conflitti di ambivalenza ( contemporanea compresenza di amore/ odio verso un terzo; se intensa può generare un conflitto) Lezione 11 Contributo di Melani Klein alla psicoanalisi, con particolare riguardo alla psicoanalisi infantile. M. Klein, Vienna 1882. Figlia di un medico, era l'ultima di quattro. Nel corso dell' infanzia perse una sorella e un fratello. Sposò Arthur Klein, ed ebbe tre figli. nel 1910 si trasferì a Budapest dove inizio un'analisi con Ferenczi, uno psicanalista molto noto. Fu quest'ultimo che la indirizzo ad occuparsi di bambini. Divenne psicoanalista e si trasferì a Berlino, dopo aver divorziato dal marito. A Berlino svolse una seconda analisi con Abraham che si interruppe. Nel 1926 si trasferì a Londra dove rimase fino alla morte, uno dei figli Melitta divenne medico e psicoanalista. La teoria e la tecnica kleiniana influenzarono molto la psicoanalisi inglese, mentre gli studi di Anna Freud influenzarono quella americana. Il pensiero della Klein generò accese discussioni che furono oggetto di seminari di confronto a Londra, durante la seconda guerra mondiale. ( leggere i casi di studio della Klein). Anche lei come Freud, partiva dall’ esperienza clinica e sviluppava ipotesi teoriche che poi trovavano conferma in altri casi clinici. Si tratta di una serie di terapie con bambini molto piccoli. Inizialmente erano svolte a casa di bambini, successivamente la Klein comprese la necessità di allestire uno studio per ricevere i piccoli pazienti in un luogo diverso dalla loro casa. Organizzò una stanza apposita dove collocò tutto quanto era necessario: un divano, un tavolino, dei piccoli giocattoli. Aveva imparato, osservando i primi pazienti in ambito domestico, quanto fosse importante per il bambino giocare per esprimere i contenuti mentali ( in particolare per esprimere contenuti interni). Casi: Felix, 13 anni; Rita 2-9 anni; Ruth 4- 3 anni; Peter 3- 9 anni; Trude 3- 9 anni; Ema 6 anni; Dick 4 anni; I bambini avevano sintomi d’ ansia, pavor noctumus ( oggi la definiamo parasonnia a cui appartiene anche il sonnabulismo) , inibizioni, aggressività, alterazioni comportamentali; Dick era un bambino autistico. Lavorando con questi bambini, la Klein notò che essi esprimevano attraverso il gioco contenuti angosciosi e che molte energie psichiche del bambino erano spese nel cercare di padroneggiare |’ angoscia. Capii che i bambini avevano un mondo interno molto ricco ed elaboravano fantasie, riguardanti alcuni nuclei tematici ricorrenti e specifici. | bambini hanno una vita mentale molto più complessa di come si immaginava. Ad esempio fantasie riguardanti il rapporto intimo tra i genitori, la nascita dei fratelli, il contenuto del corpo ( fantasie spesso inconsce). | sentimenti che accompagnavano tali fantasie erano intensi: rivalità, amore, invidia, gelosia ed aggressività. Spesso i bambini si sentivano minacciati dalla realtà e vivevano sentimenti molto più forti rispetto a quello degli adulti. Tutti questi contenuti erano vissuti dal bambino, in modo quasi concreto. La Klein riconobbe per prima che le angosce e le fantasie sono sottese ai sintomi prodotti dal bambino. Ad esempio il pavor noctumus di Rita era collegato a fantasie edipiche ( vedi Edipo precoce dove le fantasie del bambino sono incentrare su altri temi). La Klein aveva una grande capacità di identificarsi con i bambini, parlava loro in modo diretto delle loro fantasie e delle angosce. Gli interventi verbali miravano a ridurre |’ angoscia e facilitare la terapia ( e rafforzare |’ alleanza con il terapeuta). Freud aveva seguito in analisi un bambino di nome Hans. Si trattò di un lavoro svolto incontrando una sola volta il bambino e più volte i genitori. Freud decise di utilizzare la mediazione dei genitori, rispettando la regola dell’ epoca che assegnava ai soli genitori il compito di prendersi cura del figlio. Solo a partire da A. Freud e M. Klein gli analisti iniziarono a ricevere i bambini e a svolgere con essi trattamenti analitici. Nel testo si sottolinea che la Klein apri prospettive nuove della psicoanalisi attraverso il lavoro con i bambi . Fu anche un’ innovatrice dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda la tecnica ricordiamo: La Klein pensava che le stimolazioni fisiche che si originavano dalle pulsioni dessero origine a fantasie rudimentali da parte del bambino. Una prima forma di attività mentale che interpreta lo stimolo come causata da un “oggetto” collocato all’ interno del corpo. La fantasia inconscia non rappresenta solo una sensazione somatica, per esempio la sete, ma tutto |’ insieme a cui si collega la sete. In sostanza la fantasia inconscia si riferisce ad una “situazione” che include la pulsione e la sensazione fisica ad essa concessa, |’ oggetto che soddisfa o meno ed il modo in cui l' lo percepisce ed affronta la situazione ( pag 163). Quindi: ad esempio fame+ seno che soddisfa ( oggetto buono)+ affetto del bambino, angoscia, etc. N.B. la fantasia inconscia è diversa dal fantasticare a occhi aperti o dalle comuni fantasie. Qui parliamo di una fantasia che può essere dedotta/ conosciuta attraverso il lavoro analitico. Angoscia: due forme di angoscia prevalenti, angoscia persecutoria e angoscia depressiva. Pulsioni: nella teoria kleiniana il conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte ha un posto centrale. Difese: nella teoria kleiniana viene dato rilievo ai meccanismi di difesa primitivi, che operano fin dalla nascita. Processi di introiezione e proiezione, alla proiezioni, scissione e diniego. La teoria kleiniana è detta Teoria delle relazioni oggettuali perché viene data importanza al legame del bambino con |’ «oggetto» della pulsione (seno, madre) e all'insieme di angosce e fantasie inconsce che caratterizzano tale legame. (legami interni) Il termine «relazione oggettuale» designa il legame emotivo del bambino con la madre che si stabilisce fin dall'inizio della vita. È un legame che ha componenti consce ed inconsce. La madre è l'oggetto d'amore e l’ «oggetto» delle pulsioni che tendono al soddisfacimento (meta delle pulsioni). Lezione 13 Il concetto di posizione e la differenza con il concetti di fase di sviluppo: Abbiamo studiato precedentemente le fasi dello sviluppo psico-sessuale individuate da Freud: orale, anale, fallica, latenza, genitale ( non indicano solo fasi di sviluppo sessuale ma anche delle modalità in cui è organizzata la mente e delle relazioni interne dell’ apparato psichico). Il temine fase indica periodi dello sviluppo in cui si compiono alcuni processi maturativi. Ogni fase comporta un livello evolutivo più avanzato ( come degli scalini). Le fasi precedenti non sono cancellate da quelle successive, le precedenti conquiste evolutive rimangono e si articolano con le nuove. Ad esempio, tutti noi conserviamo una modalità orale di funzionamento che si inserisce nel contesto di una organizzazione mentale più matura. * Differenza Il concetto di posizione elaborato dalla Klein indica due configurazioni psichiche, una più precoce ed una più tardiva, a crescente grado di maturità del funzionamento mentale. Sono tipi di organizzazione mentale che si originano nell'infanzia e permangono tutta la vita. Sono delle organizzazioni di base dell'attività mentale (Bion). * p. 166 dellibro Il termine po: ne indica un insieme di angosce, difese, fantasie e relazioni oggettuali esterne e interne. Sono: la posizione paranoide-schizoide e la posizione depressiva * Posizione paranoide-schizoide È quella che compare prima nel bambino. Difese. jone (schizo) che comporta che le percezioni interne ed esterne, le esperienze emotive e pulsionali sono tenute divise secondo il criterio buono/cattivo, piacere/dispiacere. Ciò che produce piacere è sentito come buono, ciò che produce dispiacere è sentito come cattivo. Quindi l'oggetto che soddisfa la fame è un oggetto buono, quello che non la soddisfa è un oggetto cattivo. In questo stadio il bambino non percepisce ancora l’oggetto come intero (madre, persona) ma come parziale (seno che allatta, quindi una funzione). Ne consegue che in fantasia c'è un seno buono ed un seno cattivo. Il bambino elabora fantasie relative alla esistenza di un oggetto buono e di un oggetto cattivo tenuti separati (seno-buono quando è presente seno-cattivo quando non c'è). La scissione, è una caratteristica della nostra mente, ha anche una funzione positiva perché permette di ordinare le esperienze separandole per qualità semplii Se ci pensate, in un ambiente sconosciuto (lavoro, scuola ecc..) affrontiamo l'ignoto in questo modo: cerchiamo il prof buono/cattivo, compagno buono/cattivo ecc. E’, però, un meccanismo rozzo, se usato in modo patologico porta alla divisione del mondo in bianco/nero, poco corrispondente alla realtà e quindi poco utile, in quanto abbiamo bisogna di una visione complessa delle situazioni.( p. 168) Questo particolare funzionamento mentale si accompagna ad altre difese dall’angoscia. In particolare alla proiezione e identificazione proiettiva. Si tratta di un processo molto complesso. Ad esempio un bambino prova un affetto, ovvero la rabbia in risposta alla frustrazione, questo affetto non può essere contenuto all’ interno dell’ apparto psichico; allora c'è un meccanismo di difesa che consente di proiettare all’ esterno in un oggetto la rabbia. Ma a differenza della semplice proiezione ( sono arrabbiato e incontro il mio collega e gli dico “ oggi sei arrabbiato” ?), la fantasia nell’ identificazione proiettiva è quella di mandare questo contenuto nell’ apparato psichico dell’ altro, di trasformarlo. Quando ho messo la mia aggressività dentro l’ altro in fantasia, mi aspetto che quest’ ultimo si vendici, ed è accompagnata da angoscia persecutoria. Quindi il bambino molto piccolo che fa uso di questo meccanismo schizoide, scinde e proietta attraverso identificazione proiettiva è paranoide perché prova poi l’ angoscia della ritorsione, cioè che quello che ha espulso gli può tornare indietro come minaccia alla propria incolumità fisica. L'aggressività del bambino, p.e. in risposta ad una frustrazione è proiettata all’esterno sull'oggetto e poi sentita come angoscia persecutoria (senso di minaci ica e fisica, come per una ritorsione). * Identificazione proiettiva È una difesa che consiste nella fantasia di trasferire parti dell’ lo in un'altra persona. È un meccanismo che può avere una qualità normale o patologica. Procura un sollievo in quanto il dolore mentale è proiettato con forza nell'oggetto. È anche un mezzo arcaico per comunicare ed è collegato in qualche modo all'empatia: quando siamo oggetto di una identificazione proiettiva da parte di una persona riusciamo a sentire quello che l’altro sente. * Posizione Depressiva È di livello più maturo. Nel pensiero kleiniano il raggiungimento di esso e il suo superamento è il traguardo evolutivo ( cosi come nel pensiero freudiano è il raggiungimento della fase genitale). In questa fase, che inizia circa a 4-6 mesi di vita, ( il pensiero kleiniano sul funzionamento mentale si gioca durante il primo anno di vita, prima dei 4 mei posizione schizo- paranoide, dopo i 4 mesi posizione depressiva) il bambino matura e percepisce poco, a poco, la madre come oggetto intero e complesso. Non c'è più la divisione seno buono/ seno cattivo. Il bambino percepisce che la madre che gratifica e quella che produce frustrazione sono la stessa persona. * C'è un processo di integrazione che riguarda l'oggetto e l’ lo del bambino. * Sonointegrate le qualità diverse che compongono l'oggetto e la rappresentazione delle persone diventa più corrispondente alla realtà, cioè complessa. * Anchele varie parti che compongono l’ lo funzionano in modo integrato Posizione depressiva Una volta compreso che la madre verso cui era rivolta l'aggressività (seno cattivo) è la stessa verso cui era rivolto l'amore (seno buono),il bambino comprende che il suo odio e il suo amore sono rivolti allo stesso oggetto, la madre e diventa cosciente della sua ambivalenza. Sperimenta il timore che la propria aggressività abbia danneggiato l'oggetto, prova colpa e angoscia di perdita. ( non è più la paura della ritorsione ma della perdita, “ oddio cosa ho fatto?”) Da tutto ciò si origina, però, una capacità creativa bambino (riparazione) quale modalità che, in fantasia rimedia al danno, ovvero il bambino trova una modalità per rimediare al danno che ha fatto nella sua fantasia. La creatività umana secondo questo modello, radica in questo ovvero risponde ad un processo riparatorio. La psicopatologia che deriva da questo modello ipotizza che : (colloca tutte le psicosi gravi nella fase schizo- pranoidea) Poco a poco, matura l’ lo, il bambino acquisisce la capacità di distinguere realtà interna e realtà esterna, sé della madre ed un senso di sé. Fallimenti gravi o continuativi delle cure materne espongono il bambino all’ impatto troppo forte e precoce con la realtà esterna e possono minacciare la maturazione precoce perché il bambino è costretto a reagire come può all’ ambiente. In condizioni normali, il lattante non deve reagire a stimoli ambientali o cure improprie. Questo favorisce lo sviluppo di qualcosa che possiamo definire come un “ nocciolo” della personalità ( Sé) che scaturisce da tutte le esperienze che il bambino ha fatto, somatiche e psichiche. Se le cose vanno male, la personalità non raggiunge uno stato integrato e può organizzarsi difensivamente un Falso Sé patologico che difende il nucleo del Vero Sé attraverso un adattamento compiacente alla realtà con la coartazione ( con il perdere) della propria natura. Ciò significa che si sviluppa un modo di essere troppo compiacente alla realtà; quando si sviluppa un falso sé più dell’ autenticità che va perduta, abbiamo un Falso Sé patologico. Area transizionale Uno tra i più importanti concetti di Winnicot è quello di area Transizionale. L'autore individua una terza area dell’ esperienza umana. La prima è quella legata alla realtà esterna, la seconda è quella della realtà interna, la terza è |’ area transizionale. A quest’ area appartiene il gioco e qualsiasi attività culturale o creativa. Se pensiamo a quando eravamo piccoli, possiamo ricordare che ci sentivamo in uno stato mentale intermedio tra realtà e fantasia. Se giocavamo ad esempio, con un trenino che attraversava la campagna, ci potevamo sentire come veramente sul trenino anche se sapevamo che non era vero. Riuscire a sviluppare da piccoli e coltivare nella vita l’ area transizionale è indice di buona salute psicologica. L'area transizionale si sviluppa precocemente, un indicatore è la presenza di un oggetto transizionale. Si tratta di un oggetto prediletto dal bambino, spesso utilizzato in fase di addormentamento, che, dal punto di vista del bambino, sta per la madre ma non è la madre. Nell’ adulto |’ area transizionale è quella della creatività e della cultura. Non si intende creatività, come atto artistico, il quale è concesso solo a pochi, personali espressioni di creatività e di gioco. Lezione 15 Bion Nato in India, nel 1897 da famiglia inglese. A 8 anni fu mandato in Inghilterra a studiare. Partecipò da volontario, a 18 anni, alla Prima Guerra Mondiale. Dopo una laurea in storia e una in medicina si dedicò alla psicoanalisi. Visse per alcuni anni in America, tornato da Londra morì nel 1979. Nell’ ambito della psicoanalisi, questo autore si colloca nell’ area kleiniana. Le sue scoperte sono state di grande portata. Ha studiato vari ambiti della disciplina ed ha scritto molti testi, caratterizzati da uno stile complesso. Il suo contributo alla comprensione delle dinamiche dei gruppi, delle psicosi e del funzionamento mentale è di grande rilievo. Bion partecipò anche alla Seconda Guerra Mondiale. Questa fu un’ esperienza importante perché fu coinvolto in un programma di cura della nevrosi di guerra dei soldati. Riunì i pazienti in un gruppo terapeutico ( gruppo senza leader) e inventò la tecnica terapeutica psicoanalitica applicata ai gruppi, sviluppando una teoria sui gruppi. | pazienti erano lasciati liberi di esprimere i contenuti. Il terapeuta interveniva solo sporadicamente facendo osservazioni su quello che veniva detto, che era considerato un problema dei gruppi e non del singolo individuo. Il lavoro con i gruppi di reduci portò Bion, a comprendere i fenomeni psicologici che caratterizzano un gruppo. ( pag 163) “ Bion osservò che c' erano delle configurazioni che si ripetevano in modo caratteristico e che chiamò assunti di base”. ( cioè dei modi di funzionare del gruppo). Da A. Ciocca Assunto di base qualcuno che provveda a risolverli o a trovare il modo in cui possano essere risolti.” jpendenza ( ADB): “E lo stato mentale di chi, di fronte ai problemi, pensa che ci sia Assunto di base attacco e fuga ( FBA): “ Le persone pensano di avere un nemico da attaccare e da cui fuggire, qualcuno o qualcosa responsabile della situazione in cui si trovano e desiderano cambiare”. Assunto di base di accoppiamento: consiste “nell’ idea di mettersi insieme per far nascere qualche cosa di nuovo che cambierà completamente la situazione”. La teoria di Bion sui gruppi ha trovato, campo di applicazione e ricerca in vari settori. Ha ampliato i campi di applicazione della psicoanalisi. Nello studio delle Organizzazioni. Nella selezione del personale ( es. militari inglesi). Nello sviluppo di metodi di insegnamento nei gruppi. Nel campo della psicologia sociale dei gruppi. Bion applica la teoria kleiniana allo studio delle psicosi. Analizza pazienti gravemente psicotici e si rende conto che questo disturbo è caratterizzato da fenomeni psichici peculiari. Il paziente utilizza difese diverse da quelle nevrotiche, per fronteggiare un’ angoscia molto intensa. Le difese sono quelle caratteristiche della Posi; proiezione. ( meccanismi primitivi) jone schizo- paranoide: scissione, identificazione proiettiva, Il paziente psicotico utilizza queste difese in modo intenso, tanto da attaccare la capacità della mente di funzionare. ( Non si tratta solo di sbarazzarsi di un contenuto interno spiacevole, ma si tratta di fare delle operazioni che si sbarazzino delle mente, perché produce sofferenza.) In sostanza, la difesa non impedisce solo di percepire il contenuto angoscioso che viene espulso fuori di se e collocato nell’ altro, ma indebolisce il funzionamento mentale attaccando la capacità di produrre pensieri. E come se il paziente si sbarazzasse della capacità di pensare. Questi meccanismi difensivi producono i sintomi psicotici ( es delirio). Funzione Alfa La mente è capace di raccogliere le impressioni sensoriali ( elementi beta che sono semplici, non elaborati) e trasformali in qualcosa di più complesso. Questo avviene ad opera della funzione alfa che elabora le impressioni sensoriali dando loro una connotazione affettiva ( esperienza emotiva) e quindi trasformandola in immagini, fantasie e pensieri onirici. ( l' esperienza non è più solo sensoriale ma anche emotiva). La funzione alfa è alla base del buon funzionamento della mente. Attraverso la funzione alfa viene dato un significato alle esperienze. Rèverle materna (La funzione alfa è la funzione che la madre esplica on il lattante) Indica lo stato mentale della madre del lattante che è caratterizzato da estrema recettività. Si ipotizza che tramite |’ identificazione proiettiva, il lattante possa fare sperimentare alla madre propri stati sensoriali non rappresentabili. La madre raccogli tali sensazioni ( elementi beta) e li trasforma con la propria funzione alfa, dando loro un significato. Per esempio il lattante, si agita e piange come in preda ad uno stato angoscioso, la madre raccoglie le sensazioni del bambino le elabora e le mette in rappresentazione, gli dice “ sei arrabbiato perché hai fame”. Questo associato ai comportamenti congrui calma il bambino. ( il bambino può reintroiettare quella sensazione che non aveva nome in forma elaborata e questo accresce e migliora il suo funzionamento mentale; non è solo mentale ma calma la sua sensazione di fame). In questo modo l’ esperienza psico- fisica del bambino ha un senso= fame e rabbia. E come se la madre utilizzasse la sua funzione alfa prima che il bambino possa usarla in proprio per digerire I’ esperienza che il bambino non può elaborare e darle un senso. Si tratta di un processo inconscio che utilizza |’ identificazione proiettiva. Modello contenitore- contenuto Quanto accade nella relazione madre- neonato/ lattante può essere rappresentato come il rapporto tra un contenuto ( stato mentale del bambino) che è comunicato alla madre tramite l’ identificazione proiettiva e un contenitore ( madre). La madre riceve la comunicazione pre- verbale sensoriale, la contiene dentro la sua mente e la trasforma dando un senso ( funzione contenitore). Una volta trasformato, il contenuto può essere accolto nuovamente dal bambino ( reintroiezione). È un modello che si applica al funzionamento mentale gruppale o ad uno stesso individuo. È un tipo particolare di comunicazione inconscia che si realizza nella relazione a due, nei gruppi. A livello intrapsichico si realizza quando dobbiamo trasformare un’ emozione in rappresentazione e parole. In ambito istituzionale, la funzione contenitore- contenuto è importante per contenere e trasformare le esperienze emozionali dei gruppi o degli individui. Quando questa modalità fallisce, si possono avere conseguenze negative sullo sviluppo dell’ apparato mentale del bambino, e nei gruppi o istituzioni, si traduce in azioni prive di riflessione o criticità relazionali. ( si può per bion non trattare le cose ulteriori che ci sono sul libro)
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