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Psicologia dinamica, tra teoria e metodo, Sintesi del corso di Psicologia Dinamica

Riassunto testo per esame Hartmann

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 08/05/2019

elena-razzaboni
elena-razzaboni 🇮🇹

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Psicologia dinamica, tra teoria e metodo e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity! Capitolo 16: Heinz Hartmann: L’intento fondamentale è stato quello di trasformare la psicoanalisi in una psicologia generale risistematizzando l’intera teoria freudiana in modo da dotarla della necessaria organicità e coerenza espandendone il campo di pertinenza, di indagine e di ricerca dall’ambito psicopatologico all’osservazione longitudinale dello sviluppo non patologico. 16.1: Il nuovo statuto dell’Io: Ha centrato la sua attenzione prevalentemente sulla necessità di dotare di una superiore dignità e di una maggiore autonomia l’Io, l’istanza psichica che, secondo il punto di vista degli Psicologi dell’Io, era stata trascurata o comunque sottovalutata dal padre della psicoanalisi. Secondo gli Psicologi dell’Io la persona è dotata di una razionalità e di una volontà che le consentono di affrontare le pulsioni con un equipaggiamento decisamente superiore rispetto a quanto teorizzato da Freud, tanto da poterle controllare e dominare. L’Io viene pensato come una struttura della mente dotata di una propria autonomia e quindi fornita di un peso decisamente superiore nell’economia psichica ed in generale nella vita della persona. Matrice indifferenziata dell’Io e dell’Es: alla nascita ciascun individuo ne ha una e da essa gradualmente ciascuna delle due istanze si sviluppa indipendentemente dall’altra. Es ed Io stanno sullo stesso piano: nessuna è primaria né subalterna all’altra ma godono della stessa dignità e di reciproca autonomia. Sfera dell’Io libera da conflitti: porzione significativa dell’Io che ne fa un’istanza dotata di un’essenza non esclusivamente conflittuale. Nella vita individuale esistono ambiti in cui non necessariamente si manifestano dei conflitti. La relazione che l’individuo instaura con la realtà esterna e con il proprio mondo interno è meno turbolenta e più serena di quanto pensato da Freud. Energia primaria dell’Io: l’Io è dotato di un’energia propria e può usare anche quella dell’Es grazie al processo di neutralizzazione (o deistintualizzazione) dell’energia dell’Es: - Si tratta di un processo continuo - È diretta ad una deistintualizzazione equilibrata sia della libido che dell’aggressività - Consiste in una vera e propria trasformazione qualitativa dell’energia. Pulsione: può essere modificata dall’esperienza, l’oggetto è un elemento importante che contribuisce a plasmare le pulsioni che possono essere elaborate ed imbrigliate attraverso le relazioni dell’individuo con la realtà esterna e quindi con l’oggetto. L’Io è considerato il responsabile dell’attivazione delle difese. L’energia che consente di attivare i controinvestimenti difensivi proviene dalla neutralizzazione delle pulsioni aggressive. L’aggressività è pensata come una forza indispensabile e positiva, una volta neutralizzata, a disposizione dell’Io. Interiorizzata è alla base della formazione del Super-io e della sua funzione moralizzatrice. 16.2: Principio di piacere e principio di realtà: Il principio di piacere perde il suo primato ed il principio di realtà lo precede anche dal punto di vista dello sviluppo individuale perché l’aggancio primario alla realtà esterna assicura la sopravvivenza al bambino. Il piacere non è più pensato come risultato di una scarica pulsionale ma deriva da un contatto produttivo e sintonico con la realtà esterna con la quale è indispensabile scendere a patti per sopravvivere. La sopravvivenza è un’esigenza innata, appartenente filogeneticamente a tutti gli esseri e quindi condivisa anche dall’uomo. La connessione con il principio di realtà appartiene al patrimonio genetico dell’uomo come degli animali ed è un bisogno primario; la ricerca del piacere è secondaria e dipende dal rapporto con la realtà. Principio di realtà in senso più lato: coincide con quello ora accennato e che precede il principio del piacere Principio di realtà in senso più stretto: segue il principio del piacere ed è legato alla maturazione del bambino. 16.3: L’adattamento, la tradizione ed il Super-io: Adattamento: l’Io è l’organo specifico dell’adattamento. È legato da un lato alla maturazione biologica e dall’altro alla storia individuale intesa come relazione tra gli aspetti genetici e quelli ambientali-relazionali. Il bambino interagisce fin dalla nascita con il mondo che costituisce un ambiente medio prevedibile finalizzato a consentirgli un adattamento positivo. Un ambiente incontrollabile, ingestibile, non sufficientemente strutturato può causare successivi sviluppi psicopatologici. Di fronte alle risposte parentali, il bambino attiva strategie di adattamento che fanno riferimento a disposizioni innate e biologiche più che a modelli elaborati nel corso dell’interazione. L’adattamento è pensato come un rapporto tra organismo ed ambiente che dipende da un lato dall’equipaggiamento originario della persona e dalla maturazione dei suoi apparati dall’altro dalle azioni regolate dall’Io che sono tese a migliorare le connessioni con l’ambiente stesso. Una persona ben adattata è produttiva, capace di godere la vita e dotata di equilibrio mentale. Tre tipologie di adattamento: - Adattamento autoplastico: modificazione dell’individuo - Adattamento alloplastico: modificazione dell’ambiente - Adattamento del terzo tipo: deriva dall’impossibilità di attivare le prime due strategie e consiste in un cambiamento di ambiente. Tradizione: trasmissione di strategie di adattamento da una generazione alla successiva. Automatismo preconscio: attivazione automatica di una serie di comportamenti adattivi appartenenti ad una sorta di memoria filogenetica indipendente dall’esperienza dell’individuo. Il Super-io è il principale veicolo della tradizione, è l’anello di congiunzione tra le diverse generazioni perché permette la trasmissione del sapere già acquisito e favorisce l’avanzamento degli individui e della società. I primi rapporti sociali del bambino sono decisivi per la conservazione del suo equilibrio biologico. Condiscendenza sociale: sintonizzazione dell’individuo con le linee-guida della società in cui vive; fondamentale per l’adattamento e la sopravvivenza. Si caratterizza per gli sforzi attivi dell’individuo al fine di raggiungere l’adattamento. - Adattamento progressivo: sintonico con la società, conduce ad una buona integrazione della persona nell’ambiente in cui vive e ad uno sviluppo delle sue potenzialità - Adattamento regressivo: ottenuto distaccandosi dal mondo esterno e rifugiandosi nella fantasia, nell’arte ed in attività mentali che non integrano ma allontanano il soggetto dalla società. Nel neonato esiste uno stato di adattamento naturale che precede l’inizio dei processi di adattamento intenzionali e che si aggancia a funzioni originariamente ancorate agli istinti per poi orientarsi ponendosi al servizio dell’Io.
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