Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

"Psicologia dinamica. Tra teoria e metodo", Barbieri., Sintesi del corso di Psicologia Dinamica

Il riassunto sostituisce completamente l'utilizzo del testo.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 01/01/2022

perlapepa
perlapepa 🇮🇹

4.4

(404)

1.1K documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica "Psicologia dinamica. Tra teoria e metodo", Barbieri. e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity! Anna Freud (Psicologia dell'Io) Le difese attivate nel corso dell'analisi Si può conoscere l’Es solo attraverso i suoi derivati che penetrano nel sistema Preconscio- Conscio. Se l'Es si trova i uno stato di quiete non è possibile conoscerne i contenuti; questi si possono intercettare solo in presenza di tensioni tra l’Io e la realtà esterna. Anche il funzionamento del Super-io non si può cogliere se esso si trova in armonia con l'Io. a) importanza dell’Io-> perché l'Io è essenziale per la conoscenza dei processi della mente. b) Importanza del conflitto-> (come suo padre) che consente di conoscere il mondo interno. L'attenzione di A.Freud si concentrerà sui meccanismi di difesa (che deformano i contenuti dell’Es quando vengono percepiti dall'To). Alcune difese si manifestano in relazione alle associazioni libere-> il paziente cerca di tenere il proprio Io inattivo allo scopo di lasciare libero l'Es di manifestarsi; tale regola può avvenire applicata solo in parte in quanto l'io non può non attivarsi di fronte alle intrusioni dell’Es, mettendo in atto delle difese. Solo individuando e attenuando le difese e le resistenze l'analista può aiutare il paziente a far emergere il rimosso. Osservare le di difese è importante per la comprensione del transfert: paziente nei confronti dell’analista; provengono da costellazioni affettive del passato del paziente, soprattutto di matrice edipica, riattivate dall’analista. Aiuta nello studio dell'Es. b) transfert di difesa-> riattivazione durante la seduta di strategie difensive che vengono utilizzate abitualmente e in maniera inconscia dal paziente. Rientra nella coazione a ripetere. La psicoanalisi deve portare alla coscienza ciò che è inconscio; l'analista ha il compito di facilitare l'emergere dei contenuti inconsci. L'analista è percepito dall'Io come una minaccia. L'attenzione dell'analista va concentrato sulle difese che si attivano durante l’analisi: - sia sulle difese contro gli impulsi dell’Es; - sia sulle difese contro gli affetti connessi a queste manifestazioni pulsionali. I meccanismi di difesa 1)la RIMOZIONE: mantiene al di fuori della coscienza desideri, fantasie, sentimenti e i contenuti mentali inaccettabili. È il più forte e efficace ma anche dispendioso. 2)la REPRESSIONE: è attiva coscientemente (la rimozione è inconscia). Strategia mentale che porta l'individuo a non pensare ad un contenuto della mente che deve essere occultato. Opera tra Preconscio e Conscio. 3)la FORMAZIONE REATTIVA: l'individuo assume atteggiamenti coscienti che costituiscono il ribaltamento del contenuto inconscio intollerabile. È caratteristica della nevrosi ossessiva. 4)l'ISOLAMENTO: sa sì che un pensiero o un comportamento sia privato delle sue connessioni con altri pensieri o comportam. Il contenuto conflittuale viene isolato diventando così meno doloroso. > isolamento dell'affetto: un contenuto della mente viene affrontato in modo razionale, senza coinvolgimento emotivo. 5) l'ANNULLAMENTO RETROATTIVO: attivazione di un comportamento di segno opposto ad un comportamento precedente, che in tal modo si cerca illusoriamente di annullare. L’Io si allea con una pulsione contraria a quella da cui il soggetto si sente minacciato. 6)la PROIEZIONE: è un'operazione difensiva con cui il soggetto espelle da sé e colloca nell'altro degli affetti, dei desideri o dei tratti di carattere che egli rifiuta e non riconosce in se stesso. 7)l'INTROIEZIONE: è un meccanismo difensivo simmetrico alla proiezione, attraverso cui il soggetto trasferisce dentro di sé degli aspetti che appartengono al mondo esterno. È alla base dell'identificazione. Transfert -> per la Klein avviene come nell'adulto; A.Freud sostiene che non è possibile, dato che il complesso edipico, che pone i fondamenti per le successive relazioni oggettuali, non è ancora stato vissuto. La relazione del bambino con l'analista viene considerata come la ripetizione di relazioni oggettuali precoci. - La regressione al narcisismo primario si manifesta nel bambino come un ritiro dal mondo degli oggetti, transferalmente con un distacco dalla persona dell’analista. - La regressione alle tendenze simbiotiche infantili si evidenzia, a livello di transfert, nel desiderio di fusione con l'analista. Esteriorizzazione-> il modo in cui il bambino riproduce nella relazione con l'analista i propri conflitti interni; l'osservazione delle modalità relazionali che si attivano nel corso della seduta forniscono materiale prezioso, in quanto l'analista incarna le strutture psichiche che il bambino percepisce come conflittuali. La linea evolutiva fondamentale Sequenza di tappe che conducono il bambino dalla totale dipendenza alla conquista dell'autonomia; serve per la valutazione di alcuni aspetti del bambino. 1) Unità biologica della coppia madre-bambino-> caratterizzato dal narcisismo della madre che si estende fino al bambino il quale la include nel proprio ambiente narcisistico. 2) Fase del rapporto con l'oggetto parziale o rapporto analitico-> l'oggetto è investito in base alle impellenti pulsioni e viene disinvestito quando è ottenuto il soddisfacimento. 3) Fase della costanza dell’oggetto-> quando il bambino è in grado di conservare un'immagine interna positiva dell'oggetto a prescindere dal soddisfacimento o dalla frustrazione dei propri bisogni. 4) 5) 6) 2) 8) Rapporto ambivalente dello stadio pre-edipico-> è caratterizzato da dinamiche di natura sadico-anale; in questa fase si nota la tendenza dell’Io ad attaccarsi agli oggetti d'amore dominandoli e controllandoli. Fase fallico-edipica-> possesività nei confronti dei genitori di sesso opposto e gelosia e rivalità nei genitori dello stesso sesso. Periodo di latenza -> attenuazione delle pulsione sessuali; spostamento della libido dalle figure parentali ad amici, coetanei, insegnanti. Caratteristica è il romanzo famigliare. Preadolescenza -> ritorno ad atteggiamenti come l'investimento dell'oggetto parziale e l'ambivalenza. Adolescenza -> battaglia per spezzare i legami con gli oggetti infantili (genitori) per un investimento lipidico di persone del sesso opposto Linee evolutive complementari Dall’egocentrismo alla socievolezza: fase iniziale: visione del mondo narcisista ed egocentrica; seconda fase: gli altri bambini sono considerati inanimati, come i giocattoli; terza fase: gli altri bambini sono considerati come un mezzo per raggiungere i propri scopi; quarta fase: gli altri bambini sono considerati come compagni. Dal corpo al giocattolo, dal gioco al lavoro: inizialmente il gioco è un'attività dalle forti valenze erotiche, che può avvenire sia sul corpo del bambino che su quello della madre; in una seconda fase le proprietà del corpo della madre e del bambino sono investito su un oggetto morbido (oggetto transizionale Winnicot); investito sia da libido narcisis. che ogget. fase successiva l'attaccamento al oggetto transizionale evolve nel giocattolo, ancora morbido, che viene investito da pulsioni lipidiche e aggressive. Poi i giocattoli morbidi perdono gradualmente la loro importanza, tranne che al momento di andare a dormire. - Inuna fase più tarda il piacere connesso all'attività del gioco viene sempre più orientato in direzione del prodotto del gioco stesso. - Poi la capacità di giocare si trasforma in capacità di lavorare. Il profilo metapsicologico Corrisponde a tutti i dati e le osservazione che l'analista può ricavare dal paziente. Per elaborare questo profilo vanno considerati diversi fattori: -bisogna descrivere il bambino (comportamenti, postura, sguardo, ecc..) -poi si analizzano la sua storia personale, lo sfondo familiare, lo sviluppo pulsionale, lo sviluppo dell'Io e del Super-io. -si effettua una valutazione genetica (sul modo in cui i diversi aspetti del bambino appaiono sintonici con il livello evolutivo raggiunto). -si devono valutare la tolleranza della frustrazione, la capacità di sublimazione, il controllo dell'angoscia, le tendenze progressive e quelle regressive. Il profilo è stato inizialmente creato per la valutazione degli stati nevrotici, poi venne applicato anche ad altre patologie di tipo borderline e psicotiche. Si tratta di un'operazione complessa di lettura di materiale diagnostico in una prospettiva psicoanalitica. La funzione principale del profilo è quella di stabilire se il soggetto ha bisogno di un intervento ed eventualmente di quale tipo di intervento necessita. prevalentemente conscia, che funziona in modo analogo all’Io. I membri entrano nel gruppo per merito e non per valenza, si parla un linguaggio simbolico, si tollera la frustrazione, si collabora con un approccio razionale al compito. Nella società ci sono gruppi specializzati di lavoro che hanno il compito di controllo dei 3 assunti; CHIESA-> a.b. DIPENDENZA ESERCITO-> a.b. ATTACCO-FUGA ARISTOCRAZIA-> a.b. DI ACCOPPIAMENTO. Può capitare che un gruppo abbia un leader di qualità eccezionali-> LEADER MISTICO; appare al gruppo come destabilizzante per l’establishment e porta il gruppo ad attivare difese nei suoi confronti per non vedere intaccata la sua stabilità. Ronald D.Fairbairn L'elaborazione di un modello relazionale La critica a Freud è radicale: in F.la libido è orientata alla ricerca del piacere ed è quindi priva di direzionabilità; per Fairbairn la libido è principalmente la ricerca dell'oggetto e quindi ha direzionabilità. Il motivo che orienta il pensiero e il comportamento umano è quindi la ricerca dell'oggetto e non del piacere. La sua visione riprende la moderna concezione della fisica anatomica ->energia appartiene alle particelle stesse. In conseguenza a questo la divisione di Freud tra Es e Io non regge, in quanto non sono pensabili Es come energia senza struttura e Io come struttura senza energia. L'Io esiste fin dalla nascita e costituisce la fonte dell'energia pulsionale; le pulsioni sono legate al principio di realtà; il principio di piacere diventa secondario. Le fasi di sviluppo psicosessuale di Freud e Abraham vengono criticate soprattutto per la centralità assegnata alle pulsioni; le fasi orali, anali, ecc..secondo F.sono “modalità di relazionarsi con l'oggetto”. Le zone erogene sono canali che consentono all'individuo nella sua totalità di avere rapporto con l'oggetto. L'apparato genitale nell'adulto è una zona esogena, ma non è l'unica; secondo F. la vera sessualità genitale si raggiunge perché sono state raggiunte relazioni soddisfacenti con l'oggetto (per Freud è il contario). le fasi delle relazioni oggettuali Dipendenza assoluta-> del bambino nei confronti della madre. Caratterizzata dall'identificazione primaria (investimento libidico di un oggetto che non è ancora stato differenziato). In questa fase l'oggetto biologico appropriato è il seno. L'atteggiamento del bambino è orale in senso oggettuale, non pulsionale. Corrisponde ai due stati orali di Abraham. Stadio orale precoce -> oggetto buono incorporato, oggetto cattivo espulso; no distruzione. (amare o non amare). Stadio orale tardo -> il mordere affianca il succhiare; emerge la prima forma di ambivalenza dell'oggetto. (amare o odiare). Due psicopatologie risalgono a questa fase: stato schizoide -> relazione oggettuale inadeguata nello stadio orale precoce; stato depressivo -> insoddisfacente relazione oggettuale nello stadio orale tardo. Fase transizionale -> l'oggetto primario è costituito da due oggetti, uno investito dall'amore (ogg.buono) e l'altro dall'odio (ogg.cattivo). Vengono elaborate le 4 principali tecniche difensive, legate all’ansia da separazione. Tecnica fobica-> conflitto tra la fuga dell'oggetto e il suo ritorno. L'oggetto (sia buono che cattivo) è esterno. Tecnica ossessiva -> conflitto tra la perdita e la conservazione. L'oggetto (sia buono che cattivo) è interno. Tecnica paranoide -> espulsione dell'oggetto interno cattivo. L'oggetto buono è interno, l'oggetto cattivo è esterno. Tecnica isterica -> l'oggetto cattivo rimane interiorizzato. Queste 4 tecniche servono per regolare il rapporto del soggetto tra l'oggetto buono e quello cattivo. La fase trans. Corrisponde ai 2 stadi anali e a quello genitale precoce di Abraham. L'analità si limita ad essere sinonimo di espulsione dell'oggetto e non coinvolge alcun processo pulsionale. A parte la schizofrenia e la depressione, le altre psicopatologie come nevrosi ossessiva, isteria, fobia e paranoia non dipendono da fissazione lipidiche specifiche, ma sono tecniche per regolare i rapporti con l'oggetto. Dipendenza matura -> capacità di stabilire rapporti differenziati con gli oggetti. L'identificazione primaria e l’incorporazione sono sostituite dall’identificazione secondaria, che consiste nel trattare l'oggetto differenziato come se non lo fosse quando viene investito. Corrisponde allo stadio genitale maturo di Abraham. La struttura psichica Ruota intorno all’Io che è dotato di energia libidica propria; esiste una condizione dell'Io, definita Jo integrato, che non presenta scissioni interne. La sua unitarietà è dovuta più ad una condizione ipotetica in cui i bisogni del bambino vengono pienamente soddisfatti e la frustrazione non esiste. Il bambino però sperimenta frustrazione e la madre diventa oggetto ambivalente, sia buono che cattivo; per risolvere questa situazione insopportabile il bambino scinde l'oggetto materno in 2 oggetti: Il complesso di Edipo Non è un aspetto primario dello sviluppo psichico. Le relazioni con le figure genitoriali si innestano sulle dinamiche tra l'To centrale, l’To libidico e l'o antilibidico del bambino. Il bambino entra in contatto anche con il padre, il quale diventa a sua volte oggetto ambivalente che viene scisso in padre buono e in padre cattivo; in seguito verranno interiorizzate le 2 figure del padre che diventerà oggetto rifiutante(Io antilibidico) e oggetto eccitante (Io antilibidico). Per adattarsi contemporaneamente alle 2 situazioni ambivalenti, il bambino e la bambina scelgono l'aspetto eccitante di un genitore e quello rifiutante dell'altro. Nell'Edipo poi si attivano le rimozioni; in particolare quella diretta che il bambino/a usa per contenere la forza della libido investita rispettivamente sulla madre o sul padre. HEINZ HARTMANN (La psicologia dellTo) L'intento fondamentale è stato quello di trasformare la psicoanalisi in psicologia generale. Riorganizzazione degli elementi contradditori della teoria freudiana. Il nuovo statuto dell'Io Ha centrato la sua attenzione sulla necessità di dotare di una superiore dignità e autonomia all’Io. Freud-> individuo dominato dalle pulsioni, in balia dell'inconscio. Io = mediatore tra Es, Super-io e realtà esterna. L'Io non ha una propria autonomia. Hartmann-> individuo dotato di razionalità e di volontà che gli consentono di affrontare e controllare le pulsioni. L'Io viene pensato come struttura della mente dotata di propria autonomia. Alla nascita esiste in ognuno una matrice indifferenziata dell'Io e dell’Es, da cui poi gradualmente ciascuna istanza si sviluppo indipendentemente dall’altra. (Secondo Freud alla nascita non esiste l’Io, il neonato è guidato solo dall’Es. Solo in un secondo tempo, quando il bambino sviluppa le prime relazioni con il mondo esterno, si forma l’Io). Esiste una sfera dellTo senza conflitti: la relazione dell'individuo con la realtà esterna e interna è meno turbolenta rispetto alla visione di Freud. Freud-> l'Io non possiede energia propria, ma utilizza quella dell’Es (unica istanza con energia) Hartmann y - l'Io è dotato di energia propria-> energia primaria dell'Io. - Le pulsione posso venire modificate dall'esperienza; l'oggetto non è solo il bersaglio che subisce passivamente l'investimento da parte delle pulsioni, ma contribuisce a plasmarle in modo tale da poterle elaborate. -L'Io (come Freud) è il responsabile dell'attivazione delle difese. -L'aggressività è pensata come una forza indispensabile e positiva, una volta neutralizzata, a dispostone dell'Io (non più in relazione all’istinto di morte). Principio di piacere e principio di realtà Il principio di piacere perde il suo primato, il principio di realtà lo precede nello sviluppo dell'individuo. Il piacere non è più pensato come risultato di una scarica pulsionale, ma deriva da un contatto produttivo con la realtà esterna con la quale è indispensabile scendere a patti per sopravvivere. La sua è una concezione ispirata a presupposti di natura biologica: la sopravvivenza è un'esigenza innata e primaria, la ricerca del piacere è secondaria e dipende dal rapporto con la realtà. L'adattamento, la tradizione e il Super-io L'adattamento costituisce uno dei cardini del suo sistema teorico. Io = organo specifico-> è legato alla maturazione biologica e alla storia individuale intesa come relazione tra gli aspetti genetici e quelli ambientali-relazionali. Il bambino si trova fin dall'inizio a interagire col mondo esterno, che deve costituire per lui un ambiente medio prevedibile per consentirgli un adattamento positivo. L'adattamento è pensato come un rapporto tra organismo e ambiente che dipende: 1-dall’equipaggiamento originario della persona e dalla maturazione dei sui apparati; 2-dalle azioni regolate dall’Io che sono tese a migliorare le connessioni con l'ambiente esterno. 3 tipologie di adattamento: a)autoplastico-> si attua attraverso modificazioni dell'individuo b)a//oplastico-> implica una modificazione dell'ambiente c)del terzo tipo-> impossibilità di attivare le prime due strategie e consiste in un cambiamento di ambiente. L'adattamento è anche pensato come un insieme di strategie che vengono tramandate da una generazione successiva all'altra attraverso la tradizione, in modo tale che l'uomo non deve ogni volta affrontare ex novo l'ambiente -> concetto di automatismo preconscio (attivazione automatica di una serie di comportamenti adattivi appartenenti a una memoria filogenetica indipendente dall'esperienza dell'individuo). Il Super-io è il principale veicolo della tradizione. Anello di congiunzione tra le diverse generazioni; trasmette il sapere già acquisito e favorisce l'avanzamento degli individui nella società. La condiscendenza sociale è fondamentale per l'adattamento e la sopravvivenza: è caratterizzata dagli sforzi attivi compiuti dall’individuo al fine di raggiungere l'adattamento. II sé Kouht pone il Sé al centro del suo pensiero e lo descrive come il nucleo della personalità dell'individuo, che si forma attraverso le relazioni con gli altri e in particolare con quelle significative della primissima infanzia. Il Sé è il centro dell'iniziativa, il nucleo della propria soggettività; da un lato risente delle continue influenze delle relazioni con gli altri, dall'altro conserva una propria specificità. Solo una specificità duttile e dinamica fa si che il contatto con gli altri sia costruttivo e funzionale alla strutturazione della propria personalità. Dal Sé virtuale al Sé bipolare Il percorso di formazione del Sé attraversa di diverse fasi. 1-sé virtuale: ancora prima della nascita. Consiste nelle aspettative dei genitori verso il figlio; si tratta di immagini dei loro desideri consci e inconsci che dopo la nascita si concretizzano nel Sé rudimentale dell’infante che risulta essere il risultato delle proiezioni dei loro stati menatli sul bambino, di per sé ancora gran parte immerso nel caos prepsicologico. 2- Sé nucleare: quando il caos prepsicologico viene superato. Struttura primitiva ma già abbastanza complessa. AI momento della nascita l'individuo non dispone di un proprio Sé; questo si forma all’interno di un ambiente psicologico costituito dalle relazioni del bambino con i genitori. Questi hanno la funzione di OGGETTO Sé, ossia un oggetto che risponde empaticamente ai bisogni del bambino. Il Sé nucleare del bambino si forma attraverso l'INTERIORIZZAZIONE TRASMUTANTE degli oggetti-Sé genitoriali. Nelle primissime fasi il bambino si relaziona con oggetti-Sé arcaici che egli avverte come parti di se stesso; questo rapporto primario costituisce il prototipo di tutte le successive relazioni tra il Sé e l'oggetto-Sé. Il suo sviluppo dipende dalle esperienze gratificanti o frustranti suscitate in lui dalle risposte dei genitori ai suoi bisogni narcisistici primari. Il Sé nucleare, si evolve e diventa Sé bipolare ( consiste nella strutturazione del Sé nucleare); esso presenta il po/o delle ambizioni, il polo degli ideali e tra questi due poli si trova /'area intermedia dei talenti e delle abilità. Dal Sé grandioso onnipotente al Sé integrato coesivo Sé grandioso onnipotente: se la madre risponde empaticamente il bambino costruisce una percezione positiva di sé, intrisa di onnipotenza; al contrario le espressioni di grandiosità del figlio si attenuano e nel peggiore dei casi possono anche scomparire. La madre restituisce al figlio un'immagine assolutamente positiva di se stesso; essa ha quindi una funzione speculare e si pone nei confronti del figlio con il ruolo di oggetto-Sé rispecchiante. In questa fase la madre non è ancora percepita come un oggetto esterno, tra essa e il bambino si attiva una fusione speculare. Queste esperienze di rispecchiamento sono fondamentali per costituire il polo delle ambizioni e per creare la propria autostima. Il genitore deve fare i modo che, attraverso il suo comportamento, si realizzi gradualmente una frustrazione ottimale in modo tale che il bambino un po' alla volta approdi al riconoscimento dei propri limiti realistici e del proprio Sé. Il genitore allo stesso tempo in questa ottica speculare viene percepito come grande e onnipotente, la sua immagine viene idealizzata e il bambino realizza una fusione idealizzante con il genitore il quale viene interiorizzato come oggetto-Sé idealizzato; attraverso questa interiorizzazione si formano le mete idealizzate del bambino e si costituisce il po/o degli ideali dal quale derivano le aspirazioni. Queste dinamiche relative al Sé nucleare sfociano nella costruzione del Sé integrato-coesivo, tappa conclusiva della formazione del Sé. Rimane /‘area intermedia (attitudini e abilità) della struttura bipolare del Sé che si sviluppa in relazioni agli oggetti-Sé gemellari, che si riferiscono sempre ai genitori ma in questo caso come specie di alter ego del bambino. L'Edipo Kouht distingue tra una situazione edipica non patologica e un complesso edipico patologico. L'angoscia di castrazione di Freud non appartiene all'Edipo sano e nemmeno è una caratteristica universale, ma è un fenomeno patologico creato da reazioni genitoriali vissute come minacciose. Egli pensa che al centro del pensiero freudiano ci sia un modello di uomo colpevole mentre lei crede in un uomo tragico, così definito non perché sia sottomesso al destino e vada incontro a situazioni tragiche che lo coinvolgono, ma nel senso di Euripide, cioè coraggioso e positivo che fa di tutto per realizzare i suo Sé e i suoi progetti. La psicopatologia A seconda dell'adeguatezza o del fallimento delle risposte degli oggetti-sé genitoriali durante i primi 2 anni di vita del bambino, si forma in lui un nucleo del Sé saldo oppure fragile. a) disturbi strutturali -> nevrosi strutturali o edipiche b) disturbi narcisistici -> disturbi primari del Sé e disturbi secondari del Sé. a) Le nevrosi strutturali sono causate dall'esito patologico del complesso edipico. Ciò accade in presenza di genitori ostili o seduttivi di fronte alle manifestazioni edipiche del bambino. b) I disturbi primari del Sé derivano da difetti strutturali del Sé quali indebolimento e frammentazione. Comprendono: disturbi narcisistici del comportamento, tossicodipendenze, disturbi dell’alimentazione, perversioni sessuali, personalità schizoidi o paranoici, borderline e disturbi psicotici. c) I disturbi secondari del Sé sono decisamente meno gravi e consistono in reazioni a particolari eventi. L'oggetto Teoria delle relazioni oggettuali. La Klein sostiene che le fantasie del bambino hanno origine somatiche e ogni sensazione corporea produce un'esperienza mentale vissuta come relazione con l'oggetto che causa quella sensazione. sensazione piacevole-> oggetto buono sensazioni concrete che rimandano a oggetti sensazione dolorosa-> oggetto cattivo collocati dentro di sé -> oggetti interni oggetti interni -> sono il risultato di una serie di introiezioni di oggetti dal mondo esterno. attraverso la proiezione gli oggetti interni vengono espulsi nella realtà esterna e condizionano il modo in cui essa viene percepita. Il bambino è in grado fin dalla nascita di instaurare relazione oggettuali; il primo oggetto con cui entra in relazione è il seno della madre. (buono se disponibile - cattivo se assente) L'introiezione (a diff.di Freud che la collega alla perdita dell'oggetto o al superamento edipico) è uno dei meccanismi fondamentali del funzionamento mentale ed è attiva fin dalla nascita. Istinto di morte e angoscia Freud -> prima teoria = angoscia come il risultato di un processo biologico (accumulo di eccitam.) In seguito = angoscia come risposta ad una situazione di pericolo o traumatica a)angoscia reale -> deriva da un pericolo reale della realtà b)angoscia nevrotica -> deriva dall’Es, legata alle pulsioni c)angoscia morale -> dovuta al Super-io d)angoscia-segnale -> collegata ad un evento traumatico,reale o no, già avvenuto Klein -> l'angoscia è la relazione alle minacce del mondo esterno e del mondo interno Attenzione sul nesso tra angoscia/pulsione(istinto)di morte. Freud: istinto di morte = tendenze dell'essere e della materia alla disgregazione e al raggiungimento di un totale annullamento della tensione che coincide con la morte. -Collega l'angoscia all’Io Klein: la stessa pulsione viene intesa come aggressività, distruttività e sadismo rivolti contro gli oggetti primari. -Connette l'angoscia all’aggressività della fase orale cannibalica. La posizione schizo-paranoide (‘schizo’ = scissione oggetto buono/cattivo ‘paranoide’ = tipo di angoscia) L'Io esiste fin dalla nascita e le sue funzione sono quelle di separare il me dal non- me, discriminare buono-cattivo, elaborare fantasie di incorporazione e espulsione. Nei primi mesi di vita il bambino si trova esposto al conflitto tra istinti di vita e istinti di morte; il soggetto attiva così una serie di difese nei confronti dell'oggetto e dell'istinto di morte che consistono in proiezioni, introiezioni, scissione. Scissione-> il seno viene distinto in 2 oggetti parziali e separati (seno buono=ideale seno cattivo=persecutorio); 2 oggetti parziali diversi collegati a sensazioni opposte amore/odio. È alla base della capacità discriminativa dell'individuo, della capacità di attenzione e successivamente della capacità di controllo delle emozioni. Il neonato proietta fuori di sé ciò che gli provoca angoscia e introietta gli oggetti buoni, in modo da strutturare una realtà interna rassicurante ed una esterna minacciosa. Proiezione-> espellere fuori di se le parti cattive (ist.di morte e oggetti interni cattivi) Introiezione-> accogliere dentro di sé gli oggetti buoni. (a volte può avvenire il contrario; proiezioni all'esterno di oggetti buoni o introiezione dell'oggetto cattivo per tenerlo sottocontrollo. Questo dall'esterno minaccia il bambino-> angoscia paranoie). Se l'angoscia persecutoria della posizione non viene elaborata adeguatamente -> premesse psicosi. 4°meccanismo di difesa: Identificazione-> è resa possibile dall'introiezione del seno buono messo al riparo dagli attacchi dell’istinto di morte e della realtà esterna. È il risultato della selezione degli oggetti buoni introiettati di volta in volta Senso buono installatao stabilmente nel mondo interno = Io stabile Altre 2 difese: Idealizzazione-> l'introiezione dell'oggetto può produrre un'immagine troppo buona del seno gratificante. L'idealizzazione dell’ogg. Buono ha la funzione difensiva di proteggere l'individuo dalla percezione del seno cattivo, le cui caratteristiche persecutorie vengono negate-> diniego. L'identificazione proiettiva L'individuo può anche proiettare le parti di sé che avverte come pericolose in oggetti esterni (corpo della madre) sentendosi così alleggerito; l'odio che prima era rivolto contro una parte dell’To ora è indirizzato verso l'oggetto che contiene quella parte dell'Io che vi è stata proiettata. Tale oggetto (madre) non è più percepito come un individuo separato, ma è diventato il sé cattivo del bambino. Quelle parti dell’To proiettate verso l'oggetto permetto al bambino di identificarsi con l'oggetto stesso. Se la madre accoglie i vissuti persecutori del bambino e li priva della loro carica sadica e distruttiva, queste parti di se possono essere reintroiettate dal bambino, che le può ricollocare ora trasformate in oggetti buoni all’interno di sé -> identificazione introiettiva. Per Freud l’edipo è incentrato sulla relazione con del bambino con i genitori reali, per la Klein le dinamiche edipiche sono giocate in una dimensione interiore, con figure parentali introiettate. Gli organi sessuali sono distinti precocemente nella mente del bambino: la femmina non è un maschio evirato come per Freud. Il complesso edipico si sviluppa dalla posizione depressiva (5-6 mesi)-> madre come oggetto totale. La consapevolezza che esiste una relazione libidica tra i genitori provoca nel bambino forte gelosia in quanto vorrebbe quelle gratificazioni “orali, anali, uretali”, per sé. Ciò comporta in fantasia un'aggressione sadica nei confronti dei genitori, visti come figure minacciose che, una volta introiettate, formano il Super-io. Contro l'angoscia connessa alla gelosia il bambino attiva delle difese: 1-scissione dei genitori buoni (asessuali) e cattivi (sessuali) 2-tra il padre e la madre-> uno idealizzato, l’altro assunto come oggetto persecutorio. Quando il bambino percepisce il padre come oggetto totale e separato (non più come oggetto parziale-pene contenuto nella madre) elabora la fantasia dei genitori combinati, figura unica che incorpora entrambi i genitori uniti nel coito. I genitori nella fantasia del bambino si uniscono sessualmente-> il bambino proietta la propria aggressività verso questa figura genitoriale percepita come terrificante e minacciosa. La frustrazione derivante dall'assenza del seno (soprat in fase di svezzamento) colpisce allo stesso modo bambino e bambina i quali dimostrano le stesse fantasie di attacco al seno materno e lo stesso interesse per il seno paterno eletto come sostituto del seno. L'esito delle scelte sessuali in età adulta dipende dall’elaborazione di questa fase:se il corpo della madre attaccato suscita eccessiva angoscia-> bambino: fobia verso il corpo femminile bambina: non identificazione con la madre/ruolo sess. Frustrazione connessa allo svezzamento-> bambina: si rivolge al pene paterno (sostituzione simbolica al seno perduto); anche il pene la delude allora si rivolge di nuovo alla madre identificandosi con lei, perché possiede al proprio interno anche il pene maschile. Tale identificazione si manifesta in fantasia con un'aggressione sadica alla madre per svuotarla dei suoi contenuti; a questo punto nella bambina si sviluppa una fase fallica in cui l'assenza del pene viene negata perché la bambina stessa deve gratificare la madre al posto del padre. Sia il bambino che la bambina odiano sia la madre che il padre - complesso edipico sia + che - Il complesso di Edipo si risolve prima della fase genitale: Freud-> il superamento dipende dall’angoscia di evirazione Klein-> oltre all'angoscia importante l’amore per i genitori e le tendenze alla riparazione della fase depressiva. Il coito non è più percepito come un atto sadico ma un atto d'amore tra i genitori. Anche il Super-io diventa meno sadico e si arricchisce di componenti positive. Il simbolismo È alla base di tutte le fantasie e sublimazione; è su di esso che si edifica il rapporto del soggetto con il mondo esterno e con la realtà nel suo complesso. Il simbolo è il mediatore tra individuo e realtà. Non esiste attività umana che non sia basata su simbolizzazioni. La simbolizzazione nasce con la proiezione: gli oggetti esterni attraverso le espulsione rappresentano quelli interni-> l'oggetto esterno sta per una parte del proprio corpo o oggetto interno Nasce quindi dall'aggressività e dalla necessità di liberarsi di oggetti interni persecutori; è possibile grazie allo sviluppo dell'Io che tollera l'angoscia. Il sadismo e la ritorsione degli oggetti aggrediti sono importanti per lo sviluppo del simbolismo infantile. 2 livelli di simbolizzazione: L'equazione simbolica-> perfetta coincidenza tra il simbolo e la cosa simbolizzata. Il simbolo è la cosa simbolizzata. Si connette alle dinamiche mentali posizione schizo-paranoide. La rappresentazione simbolica-> elaborazione più complessa; il simbolo sta per la cosa simbolizzata. Legata alla posizione depressiva. I simboli aiutano a ricreare l’oggetti interno danneggiato e quindi sono fondamentali nei processi di riparazione. Il gioco come prima attività simbolica è estremamente personale. L'analisi infantile e il gioco Il gioco è la forma di espressione più spontanea e naturale del bambino, che gli permette di esplorare il mondo e di tenere sotto controllo l'angoscia. È considerato come l'esatto corrispettivo delle associazione libere nell'adulto. Per interpretare questi simboli utilizza il codice onirico. Il modello di analisi infantile della Klein si è contrapposto a quello di Anna Freud. L'invidia È un sentimento distruttivo primitivo, originato dalla pulsione di morte che il bambino manifesta in quanto si rende conto di non essere onnipotente e autonomo. Il seno è desiderato con intensità e deve essere sempre disponibile, tanto che il neonato lo vorrebbe dentro di sé; dato che ciò non è possibile egli indirizza la sua invidia distruttiva al seno e lo vuole depredare dei suoi contenuti buoni attraverso la proiezioni di parti cattive di sé. È basta sul rapporto tra di entità (sogg.invidioso/oggetto invidiato) mentre la gelosia prevede la relazione tra 3 protagonisti. Se la prima invisia è particolarmente intensa interferisce con i normali meccanismi schizoidi -> dopo gli attacchi sadici contro l'oggetto buono, la scissione tra ogg buono e cattivo non regge più confusione tra oggetto buono e cattivo, incapacità d'orientamento tra gli oggetti e affetti ad esso collegati. (bambino). Nel rapporto con la propria madre il bambino si trova inizialmente in una condizione di narcisismo simbiotico o primario e raggiunge gradualmente la separazione-individuazione con la progressiva consapevolezza della distinzione dell'oggetto materno da sé. 1) Fase autistica normale (nascita-2° mese) Il bambino inizialmente è incapace di relazionarsi con l'oggetto materno; è un sistema chiuso, non è capace di rispondere agli stimoli esterni. I processi fisiologici prevalgono su quelli psicologici; la durata degli stati di sonno supera quella dei periodi di veglia. Gli interventi tempestivi della madre da un lato e il ricorso all’allucinazione da parte del bambino dall'altro ripropongono, una condizione che vuole essere un prolungamento dello stato pre-natale. La condizione del neonato è caratterizzata da uno stato di indifferenziazione intesa come non distinzione tra Io e Es, tra libido e aggressività, tra il Sé e non Sé. La meta della fase artistica è quella di raggiungere un equilibrio omeostatico dell'organismo, ottenuto attraverso tentativi di liberarsi della carica propriocettiva-enterocettiva, cioè della pressione e della tensione esterna.La madre ha la funzione di mediatrice tra lui e la sua realtà interna e esterna. 2) Fase simbiotica (2°-4° mese) Inizio della fase simbiotica Il guscio autistico del bambino viene infranto ed egli costruisce con la madre un nuovo confine comune contro gli stimoli dolorosi. L'interno e l'esterno iniziano a differenziarsi; fase preogettuale. Esiste ancora una dimensione psichica in cui l'Io e l’Es sono indifferenziati. Il volto materno in movimento è la prima percezione significativa del figlio; compare il sorriso sociale, primo segno dell'avvio di una fase di relazione con l’altro. Si formano le prime rappresentazioni precoci dell'Io corporeo del bambino, dovute alla mediazione tra percezioni interne ed esterne. Fase simbiotica normale Non esiste ancora una vera differenziazione tra il sé e l’altro; la madre è ancora percepita come oggetto parziale. Attraverso le diverse modalità con cui il bambino viene tenuto in braccio, esso assimila i modelli di interazione con la madre, anche indipendentemente dall'allattamento al seno. Si assiste alla formazione di isole di memoria nel bambino, costituite dalle tracce di tensioni dolorose e di sensazioni di sollievo legate agli interventi materni e alle scariche autonome dello bambino stesso. La separazione di aggregati positivi o negativi in questi precursori di memoria contribuisce ad una iniziale differenziazione della libido dall'aggressività e dell’allucinazione dalla percezione. 3) Processo di separazione individuazione Prima sottofase: differenziazione (4°-10° mese Acquisizione di una prima consapevolezza della propria dimensione corporea e di una distanza da parte del bambino dalla figura della madre. Verso il 49-5° mese si nota la compara del sorriso specifico preferenziale nei confronti della madre; il bambino ha stabilito un legame preciso e selettivo con lei. La Mahler parla di emergenza (nel significato di “emergere”); si nota l'acquisizione di un sensorio vigilie permanente quando il bambino si trova in uno stato di veglia. Gradualmente il figlio allontana il proprio corpo da quello della madre; in particolare nel 7° mese raggiunge il massimo livello nel processo di esplorazione manuale, tattile, e visiva del volto della madre e delle sua parti del corpo. I primi passi verso lo sganciamento della madre sono accompagnati dall’apparizione dell'oggetto transizionale (Winnicott). L'inizio della differenziazione somato-psichica è segnato dal controllo ripetuto della madre da parte del bambino, che la confronta con gli altri oggetti in funzione della creazione dell'ambiente circostante differenziato dalla madre stessa. Altro aspetto è la reazione all’estraneo, ovvero all’altro che non è la madre; nei confronti di questo il bambino opera una minuziosa osservazione definita ispezione doganale. I diversi modelli di organizzazione della personalità dell'individuo, che poi rimangono permanenti, hanno le loro radici nella modalità di elaborazione della simbiosi e nel passaggio alla differenziazione; è qui che il bambino nasce effettivamente come individuo. Seconda sottofase: sperimentazione (10°-15° mese) a) SPERIMENTAZIONE PRECOCE: deriva dalla possibilità del bambino di muoversi carponi, allontanandosi in tal modo dalla madre. Si notano 3 linee di sviluppo integrate: - la differenziazione corporea dalla madre; - l'instaurazione di un legame specifico con lei; - lo sviluppo ed il funzionamento degli apparati autonomi dell’Io in prossimità della madre. Lo sviluppo locomotorio produce un allargamento del mondo del bambino che gli consente di sperimentare la realtà; la presenza della madre rimane comunque fondamentale, perché il piccolo ogni tanto fa ritorno a lei per un “rifornimento affettivo”. La madre funge da campo base. b) SPERIMENTAZIONE EFFETTIVA: avviene quando il bambino comincia a camminare in maniera eretta; ciò determina un mutamento del campo visivo. Egli dimostra un'elevata indifferenza verso le frustrazioni perché è concentrato sulla sperimentazione delle proprie capacità e sulla conoscenza del mondo esterno. Anche se si allontana dalla madre, essa deve essere sempre presente nella stanza. Terza sottofase: riavvicinamento (15°-24°mese) Il bambino nasce come persona separata (nascita psicologica) da un lato con la deambulazione e dall’altro con l’inizio dell'intelligenza rappresentativa (Piaget) che culmina nel gioco simbolico - altri fattori quali la maturazione, l'esame di realtà, la tolleranza verso l'angoscia. Il bambino mostra capacità di giocare anche senza la presenza della madre perché conserva l'immagine di lei anche senza la sua presenza; il gioco amplifica la sua portata. Si perfeziona le percezione del tempo e dello spazio; le assenze della madre vengono tollerate anche per lunghi periodi sia perché ne conserva l’immagine sia perché la rappresentazione del Sé si è resa autonoma dall'oggetto. Nel caso in cui l'oggetto materno non abbia suscitato un’aspettativa sufficientemente fiduciosa o sia stato troppo intrusivo, rimane “un corpo estraneo non assimilato, introiezione cattiva” che tende poi ad identificarsi con la rappresentazione del Sé. Si notano quindi in queste situazioni attacchi aggressivi nei confronti dei genitori in quanto il bambino si rende conto all'improvviso di essere indifeso. Il rapporto con il padre diventa importante perché contribuisce a svincolare la relazione esclusiva con l'oggetto materno e perché concorre a fissare i tratti base dell'identità sessuale. La psicopatologia Lo scopo principale della ricerca della Mahler consiste nella capacità di capire in che modo i bambini privi di patologie raggiungano alcuni traguardi che invece i bambini psicotici non riescono a conquistare. Si ritiene che tanto più precoci sono i traumi e le frustrazioni nei primi mesi di vita, maggiore sarà la disposizione a sviluppare disturbi della personalità. Le cause sono identificate con traumi particolarmente intensi dovuti a malattie, a separazioni prolungate dalla madre, a sollecitazioni ambientali dolorose oppure a eventi che spingono il bambino ad una precoce separazione prima che ne sia mentalmente pronto. Le psicopatologie studiate sono: autismo primario e psicosi simbiotica (entrambe riconducibili alle modalità di strutturazione delle relazioni con la madre nelle prime due fasi della vita: autistica normale e simbiotica). Autismo primario-> muro che separa il soggetto dall'oggetto e rende impossibile la comunicazione. I sintomi della psicosi autistica dipenderebbero da traumi risalenti al periodo fetale, che hanno danneggiato la capacità del bambino di servirsi dell'Io materno adeguatamente e che lo spingono ad investire la propria energia esclusivamente sul proprio corpo. È riconducibile alla condizione mentale che precede il riconoscimento dell'unità duale madre-bambino; appare centrata intorno alla negazione dell’esistenza del partner. Psicosi simbiotica-> è caratterizzata da una fusione tra il sé e il non sé che impedisce di fatto la differenziazione tra il soggetto e l'oggetto. I sintomi possono venire interpretati come una difesa attraverso la quale il bambino reagisce e si oppone ad aspetti del processo di separazione-individuazione che non si sente in rado di affrontare. Si manifesta in tentativi di mantenere o di ritornare all'unità duale onnipotente madre-bambino a fronte di una separazione giudicata insostenibile; è centrata intorno alla negazione della distanza dal partner. Harry Stack Sullivan (La psicoanalisi interpersonale) Le principali critiche a Freud - Tendenza di Freud a dedurre principi universali da un numero limitato di dati di osservazione; - la scarsa importanza assegnata alle relazione interpersonali e al contesto culturale; - i rischi di dogmatismo connessi alla struttura teorica e metapsicologica da lui elaborata. Ogni individuo è unico e per comprenderlo bisogna prescindere il più possibile dalla reificazione di concetti astratti che è stata effettuata dalla psicoanalisi di Freud attraverso una codificazione linguistica che ha trasformato semplici ipotesi in apparenti dati di fatto. Buona parte dell'attività di Sullivan è stata concentrata su pazienti schizofrenici sostenendo che i disturbi schizofrenici non sono spiegabili risalendo a cause di natura somatica o biologica, ma sono il riflesso e la conseguenza di particolari modalità relazionali con persone significative, sullo sfondo di un preciso contesto sociale e culturale. Bisogni fondamentali e personificazioni materne L'individuo manifesta fin dalla nascita due bisogni fondamentali: quelli di soddisfazione e quelli dei sicurezza. BISOGNI DI SODDISFAZIONE: si riferiscono alla sfera fisica e a quella emotiva; alcuni sono legati all'ambito fisiologico, altri sono centrati sulla necessità di instaurare relazioni emotive con altre persone e hanno origine dal bisogno di tenerezza e dal bisogno di contatto del neonato con la madre. La dimensione interpersonale è fondamentale, nel senso che il loro appagamento dipende dalla sintonia tra i bisogni e la disponibilità di due persone: la coppia madre-bambino funziona in modo duale, è complessa e attiva. Il loro mancato soddisfacimento provoca solitudine, la più dolorosa delle esperienze umane. BISOGNI DI SICUREZZA: sono di ambito più propriamente sociale e culturale (potere, abilità, prestigio,ecc). Per quanto riguarda la sicurezza il bambino ha bisogno della madre che gli consenta di raggiungere gli obiettivi desiderati e che lo protegga dall’insicurezza e dall'impotenza. Uno strumento fondamentale è il linguaggio che ha sempre due valenze: una magica e una adattiva. I bisogni identificati da Sullivan prescindono completamente dalla concezione sessuale di Freud e della sua libido. Le esperienze relazionali dell'individuo sono mediate dalle zone di interazione, che costituiscono le zone erogene freudiane. Le zone di interazione sono: orale, retinica, uditiva, tattile, cinestesico-vestibolare, genitale, anale le quali orientano e controllano le relazioni dell'individuo con gli altri. La relazione del bambino con la madre avviene attraverso le zone di interazione; l'esito di tale relazione dipende dalla capacità della madre di affrontare e gestire l'angoscia del bambino. In relazione al modo in cui l'angoscia viene elaborata il bambino genera 2 personificazioni materne: -. personificazione della madre buona: quando la madre partecipa positivamente ed empaticamente ai bisogni del bambino, in primo luogo nell’allattamento: nascita il bambino percepisce, benché in maniera approssimativa, movimenti e oggetti intorno asé. Dopo sei mesi si sviluppa l’attività coordinata di due o più zone di interazione (es. mano e bocca); ciò porta ad una differenziazione del corpo del bambino dalla realtà che lo circonda. Quando la madre interviene ad esempio per proibire la suzione del pollice per questioni igeniche, interferisce con le attività infantili volte alla soddisfazione dei bisogni di zona. Tra i 6 e gli 8 mesi il bambino apprende a distinguere le espressioni facciale e materne, modalità comunicative attraverso le quali riceve valutazioni non verbali sui propri comportamenti. È a partire dal nono mese che il bambino inizia una fase intensa di apprendimenti che lo conducono ad organizzare la propria esperienza. Il rapporto con l'angoscia è importante per attivare la capacità di apprendere: grave la blocca, mentre lieve la favorisce. La fanciullezza L'apprendimento del linguaggio attraversa diverse fasi; prima il bambino inizia osservando i suoni e i silenzi della madre, successivamente ripete ritmicamente i suoni. Si tratta di un linguaggio autistico. Gli esperimenti sillabici che provocano reazioni positive da parte della madre vengono mantenuti, mentre gli altri tendono a scomparire. Il passo successivo dell'apprendimento costituisce la modalità sintassica dell'espressione linguistica, basata sulla distinzione tra verbi e sostantivi. Le fasi che precedono la modalità sintassica rientrono nella modalità prototassica, intesa come esperienza pre-comunicativa, e nella modalità paratassica, che consiste nell'uso privato dei simboli connesso alle prime discriminazioni tra sè e realtà. L'età scolare La scuola ha un'importanza fondamentale nello sviluppo da ragazzino, perché può in parte rimediare alle influenze negative della famiglia. La nuova esperienza di socializzazione introduce due aspetti importanti: la subordinazione sociale, ovvero un rapporto con autorità diversa da quella genitoriale, e l'adattamento sociale. Gli apprendimenti fondamentali sono la competizione, il compromesso e la cooperazione. Si sviluppano inoltre nel soggetto modelli di presunte personalità altrui e modelli di supervisori. Ancora in questa fase il soggetto acquisisce la capacità di orientamento nella vita, cioè un‘insieme di strategie relazionali che gli consentono di avvicinarsi agli altri. La preadolescenza In questa fase il ragazzo mostra un nuovo tipo di interessa nei confronti di una persona del suo stesso sesso, che viene scelto come amico intimo; si parla di bisogno di intimità. Tra i due si instaura un rapporto di collaborazione, che consiste nell'adattare il proprio comportamento ai bisogni dell'altro per raggiungere reciproche soddisfazione. Nella preadolescenza il sistema dell'io si può modificare in modo più significativo che in altre fasi. Un aspetto di questa fase è la creazione di una banda di preadolescenti; la coppia di amici intimi e la banda entrano in relazione armonica. Nella banda ha luogo una validazione consensuale del valore personale, aspetto importante perché il pensare bene dell'altro comporta simmetricamente la consapevolezza di essere a sua volta oggetto di pensieri positivi. L'adolescenza È annunciata dalla pubertà e dalla comparsa del desiderio sessuale; cambia l'oggetto del desiderio della preadolescenza con una persona di sesso opposto. È un periodo molto complesso dove si intrecciano il bisogno di sicurezza, il bisogno di intimità e il bisogno di soddisfazione del desiderio sessuale. Questi bisogni possono entrare in conflitto tra loro generando imbarazzo, il pudore ma anche distorsioni più profonde come la fobia genitale primaria (dove la parte genitale non viene riconosciuta come appartenente al proprio corpo) e la tecnica del non (negazioni dei timori che portano a comportamenti audaci anche in ambito sessuale). Il dinamismo sessuale di questa fase è considerato come un fondamentale sistema di tendenze psicobiologiche che può affrontare aspetti problematici emersi nelle fasi precedenti risolvendoli, deviandoli o anche aggravandoli. Il sogno Quando l'individuo dorme non avverte minacce alla stima di sé; è relativamente libero dalle operazioni di sicurezza che vengono in gran parte non attivate. Il sogno è dunque reso possibile dal rilassamento delle funzioni del sistema dell'To. A differenza di Freud però Sullivan considera il sogno come “un fenomeno interpersonale in cui l’altra persona è immaginaria e fantastica”. Sostiene che non si può mai avere un contatto diretto coi sogni e che il resoconto del sogno non può venire trattato dall’analista come se fosse il sogno vero e proprio. Le parti del sogno che non si ricordano sono connesse a problemi collocati in campo dissociato dal sistema dell'io; il terapeuta deve spogliare i sogni delle strutture narrative connesse alla ricerca della validazione consensuale. Inoltre secondo Sullivan alcuni aspetti dei sogni rimandano ai miti che vengono considerati come un insieme di raffigurazioni universali di presenti in ogni tempo e luogo. La psicopatologia e la teoria della tecnica Le psicopatologie derivano da relazioni interpersonali insoddisfacenti e addirittura traumatiche. Tra le manifestazioni di disagio che possono produrre un disturbo mentale vanno ricordate: - la dissociazione: che confina fuori dalla coscienza i ricordi di esperienze angoscianti; -. il comportamento “come se”; - le configurazioni io-tu paratassiche: rappresentazioni mentali di rapporti interpersonali che danno origine a personalità multiple; - la gelosia e l'invidia; - le fantasie di compensazione: rappresentano sostituzioni di bisogni; processi di IDENTIFICAZIONE INCROCIATA tra madre e bambino (riprende i concetti di Freud e della Klein di introiezione e proiezione). Dipendenza relativa La madre deve essere sufficientemente buona, nel senso di empatica, attenta e tempestiva nel soddisfacimento dei bisogni del figlio, e deve essere un ambiente facilitante per il figlio senza però dimenticare il contatto del bambino stesso con la realtà esterna; deve quindi essere inserito all’interno di una cornice di prevedibilità dalla madre per evitargli traumi. La madre deve quindi mettere in atto un lento processo di de-accomodamento, che consiste in un progressivo venire a meno del completo soddisfacimento dei bisogni del figlio, in modo tale da presentargli il principio di realtà con la conseguente creazione del non-me. Dal 7°mese il bambino passa gradualmente ad una stato di dipendenze relativa (fino 2 anni), in cui inizia a rendersi conto dell’esistenza della madre che lo accudisce, inizia a distinguere il me da non-me e percepisce gli oggetti come permanenti nello spazio e nel tempo L'organizzazione della mente. Il Sé e I'To Il bambino passa gradualmente da uno stato di inorganizzazione iniziale ad uno di organizzazione che viene raggiunta in relazione alla formazione del Sé e dell'Io, a monte dei quali si trova un Sé centrale primario che ha una dimensione contemporaneamente somatica e psichica, comprendendo sia lo schema corporeo sia la realtà mentale. Tale sé centrale primario non comunica con la realtà esterna, ma è un'entità interna virtuale che il bambino possiede fin dalla nascita e che non si attiva finchè egli non riceve le cure materne adeguate e non affronta con successo dapprima il processo di accomodamento e poi di de-accomodamento. Il Sé consiste nella sensazione soggettiva di esistere e coincide con il senso di identità e con l'autoconsapevolezza; si forma quando il bambino inizia a distinguere il me dal non-me. L'To è una caratteristica del Sé e ha la funzione di organizzare e interare l’esperienza nel tempo e nello spazio; è legato allo sviluppo neurofisiologico, alla percezione e alla memoria. Come per la Klein, l'Io è estremamente precoce, esiste fin dalla nascita, ma solo abbozzato. In questa primissima fase, l'Io del bambino è la madre, che con le sue cure lo protegge da angosce primitive. L'organizzazione mentale, corporea e psicosomatica dell'individuo dipende dunque dalla relazione e dall’equilibrio tra i 3 concetti metapsicologici winnicottiani: il Sé centrale primario, il Sé e l'Io. Lo sviluppo dellTo e l'integrazione Nei primi sei mesi di vita il bambino non distingue stimoli interni da quelli esterni e le caratteristiche della mente infantile sono la dispersione e la frammentazione; egli non si percepisce come individuo separato ne avverte il mondo come indipendente da sé. Le sue angosce sono incubi terrificanti, terrori senza nome che gli danno l'impressione di andare a pezzi. Va distinta la non-integrazione (condizione caratteristica dei primi mesi di vita) dalla disintegrazione, che consiste in una difesa attivata dal bambino quando gli manca il sostegno materno. Il raggiungimento dell’integrazione avviene gradualmente nel passaggio dalla dipendenza assoluta a quella relativa, e per questo sono fondamentali i processi di holding, handling e object presenting. - L'HOLDING: consiste nel “sostenere”; la madre sostiene il bambino da un lato materialmente (tendendolo in braccio, nutrendolo, ecc) dall'altro psicologicamente che consiste nel sostenerlo a livello di pensiero. - L'’HANDLING: rientra nell’holding e ne fa parte; consiste nella manipolazione corporea effettuata dalla madre sul bambino, che gli permette di percepirsi come un'unità e di acquisire uno schema corporeo. Il risultato dell'handling è definito personalizzazione. - L'OBJECT PRESENTING: si tratta di una relazione che W. Definisce come presentazione del mondo al bambino. È la madre che presenta in primo luogo se stessa al figlio. Quando i bisogni del bambino trovano un riscontro rapido e positivo grazie agli interventi della madre, egli crede di essere onnipotente e che tutto sia completamente sotto il suo controllo. Spazio potenziale e oggetto transizionale La relazione d'’oggetto passa attraverso 3 fasi: oggetto soggettivo, oggetto transizionale, oggetto oggettivo. OGGETTO SOGGETTIVO: caratteristico della fase della dipendenza assoluta; l'oggetto no è sentito come indipendente da sé, ma come parte di sé; qualcosa che rientra a pieno titolo nella dimensione indifferenziata in cui vive il bambino. OGGETTO TRANSIZIONALE: caratteristico del passaggio dalla fase di dipendenza assoluta a quella di dipendenza relativa. In questo passaggio viene creato lo SPAZIO POTENZIALE, o terza area o zona d'illusione, la cui funzione è quella di costruire un cuscinetto che colmi il vuoto tra la fantasia e la realtà, tra il mondo interno e la realtà esterna. È in questo stato mentale che si collocano gli oggetti transizionali (tra 4°-12°mese) che il bambino utilizza come difese contro l'angoscia; possono essere un pezzo di stoffa, un pupazzetto, comunque qualcosa che ricordi la madre. Con esso il bambino ha un rapporto privilegiato tanto che tende a non distaccarsene mai. Lo spazio potenziale non scompare con la conquista della realtà esterna, ma si conserva anche nell'adulto; in esso si collocano il gioco, l'arte, la creatività, la religione, l'esperienza culturale e la stessa psicoanalisi. Se l'oggetto esterno è inadeguato (madre non buona ed empatica), l'oggetto interno perde vitalità e significato e di conseguenza l'oggetto transizionale ne risente negativamente. L'O.T. si forma dunque all'interno di una buona relazione con la madre ed è segno di un positivo rapporto oggettuale e di un sano equilibrio psichico. Il gioco Nello spazio potenziale si colloca il gioco e secondo W.ciò che è significativo è la disposizione mentale del bambino che è legata alla condizione di parziale isolamento in cui egli si trova. L'area del gioco coincide infatti con la zona d'illusione, nella quale il bambino raccoglie oggetti della realtà esterna e li usa al servizio del proprio mondo interno. Il gioco presuppone la fiducia nell'ambiente da parte del bambino, ciò ne determina la sua Il trauma e la psicopatologia La concezione di W.del trauma si rifà a quelle dinamiche che riguardano la relazione tra il bambino e la madre; è considerato come una stimolazione eccessiva o imprevista che determina una forte reazione emotiva nel bambino. Se la madre non contiene adeguatamente le angosce del figlio e non soddisfa i suoi bisogni o se l'ambiente stimola il bambino in modo eccessivo, si genera in lui un trauma e la continuità della sua esistenza viene minacciata e momentaneamente interrotta. Secondo W. tutte le psicopatologie derivano da carenze nelle relazioni con le persone di riferimento, in particolare con la madre, tanto che sono definite malattie da carenza ambientale. Ci sono 3 organizzazione psicopatologiche: le psicosi: psicopatologie più gravi; la loro origine viene fatta risalire a cause di natura traumatica e a un mancato adattamento dell'ambiente ai bisogni del bambino durante la fase della dipendenza assoluta. I traumi devono essere stati gravi e duraturi per aver fatto manifestare angoscia primaria catastrofica, nei cui confronti si è attivata la funzione difensiva della scissione. La schizofrenia è una patologia che in cui l'individuo erige delle difese efficaci contro l'angoscia in modo da non percepirla e di non soffrire. I disturbi dell'’organizzazione del Sé: ruota intorno al concetto di FALSO Sé. La causa viene fatta risalire alla mancata realizzazione dell’onnipotenza del bambinona parte di una madre non sufficientemente buona. L'incapacità materna di soddisfare i bisogni del figlio produce in lui uno stato di acquiescenza, che consiste nella prima manifestazione del falso sé. Questo consiste nella creazione di un'immagine di sé da proporre alla madre che rifletta il modo in cui la madre vorrebbe che il figlio fosse. Il falso sé può finire per nascondere il vero sé tanto da consentire una sorta di identità fittizia nell'individuo. - Le tendenze antisociali: la privazione intesa come inadeguatezza dell'ambiente durante i primi mesi di vita, si riscontra nelle psicopatologie qui sopra mentre le tendenze asociali si rifanno alle deprivazione, che consiste nella trasformazione di un ambiente inizialmente buono in uno più avverso. I comportamenti antisociali si distinguono in 2 categorie: da un alto ci sono quelli che vengono effettuati in seguito al tentativo inconscio di giustificare il senso di colpa; dall’altro lato invece si trovano le persone che hanno perduto la capacità di provare senso di colpa. Nel primo caso l'individuo è tormentato da un senso di colpa inconscio e l'atteggiamento antisociale ha la funzione di giustificarlo; nel secondo caso il comportamento antisociale ha lo scopo di provocare il senso di colpa, ricercato come sentimento forte, che però non si manifesta. Psicoanalisi e lavoro psicoanalitico In relazione al tipo di strutturazione mentale del paziente, W.individua due modalità di approccio terapeutico: -. psicoanalisi, intesa in senso classico, che si dimostra efficace solo su soggetti dotati di un Sé sufficientemente strutturato, che siano quindi in grado di reggere un'esperienza complessa lunga ed impegnativa dal punto di vista mentale; -. lavoro psicoanlatico, che si differenzia nella modalità di conduzione e nella frequenza delle sedute, nel setting e nella durata della terapia. Le origini della privazione e della deprivazione vengono indagate con grande attenzione e prudenza, e la funzione dell’analista non è tanto quella di interpretare, ma di fornire al paziente le risposte che non ha ricevuto nel corso della sua vita. L'analista deve quindi prendere il posto della madre, sanando le lacerazioni che essa ha creato nella mente del soggetto. La pratica analitica di W.ha le sue radici nel modello della Klein, dalla quale si differenzia soprattutto in quanto evidenzia una grande cautela nel fornire interpretazioni.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved