Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Psicologia sviluppo santrock, Appunti di Psicologia dello Sviluppo

Tratto da Psicologia dello sviluppo di John W. Santrock. Sono ricopiati i termini (vi è quindi un glossario completo), le domande di riflessione e i riassunti completi di fine capitolo. E' presente qualche errore di ricopiatura ma niente che impedisce una corretta lettura del file.

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 09/10/2016

anthony_docsity
anthony_docsity 🇮🇹

4.5

(64)

14 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Psicologia sviluppo santrock e più Appunti in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! PARTE 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE Capitolo 1 INTRODUZIONE 1.1 Sviluppo infantile – ieri e oggi 1.1.1 Prospettive storiche sull'infanzia - Prospettiva del peccato originale: La convinzione, sostenuta nel Medioevo, che i bambini siano creature malvagie e fondamentalmente cattivi alla nascita. - Prospettiva della tabula rasa: L'idea avanzata da John Locke, che i bambini sono come una “tavoletta raschiata”. - Prospettiva della bontà innata: L'idea, avanzata dal filosofo di origini svizzere Jean-Jacques Rousseau, che i bambini sono innatamente buoni. 1.1.2 Lo studio moderno della sviluppo 1.1.3 L'immagine dell'infanzia e la cura del bambino - Contesto: I setting, influenzati da fattori storici, economici, sociali e culturali, nei quali avviene lo sviluppo. - Cultura: I tipi di comportamento, le credenze e tutti gli altri prodotti di un gruppo, che sono trasmessi da una generazione all'altra. - Studi cross-culturali: Confronto di una cultura con un'altra o più. Questi studi di comparazione forniscono informazioni sul grado con cui lo sviluppo dei bambini è simile, o universale, tra le culture e il grado con cui invece, è cultura-specifico. - Etnicità: Una caratteristica basata su eredità culturale, nazionalità, razza, religione e linguaggio. - Status socio-economico (SES): Categorizzazione basata sull'insieme di caratteristiche occupazionali, educative ed economiche di una persona. - Genere: Le caratteristiche delle persone in quanto maschi e femmine. Discutere approcci passati e presenti al campo dello sviluppo infantile - Lo sviluppo è costituito dalle dinamiche di movimento e cambiamento che si verificano nell'arco della vita. La storia sull'interesse suscitato dai bambini è lunga e ricca. Prima del diciannovesimo secolo, i bambini venivano considerati da un punto di vista filosofico, tramite idee quali il peccato originale, la tabula rasa e la bontà innata. - Oggi, consideriamo l'infanzia un momento di sviluppo molto importante. L'era moderna dello studio dell'infanzia dura da poco più di un secolo, ma in questo periodo lo studio dello sviluppo infantile ì diventato una scienza sofisticata, i progressi metodologici nell'osservazione, l'introduzione di tecniche sperimentali e l'elaborazione di importante teorie sono tra i successi dell'era moderna. Domande: - Cos'è lo sviluppo? In che termini è stata considerata l'infanzia nel corso della storia? - Quali sono le caratteristiche fondamentali del moderno studio dello sviluppo? - Quali sono alcune delle attuali problematiche legate alla cura dei bambini? 1.2 Processi e periodi di sviluppo 1.2.1 Processi biologici, cognitivi e socio-emotivi - Processi biologici: Cambiamenti fisici dell'individuo. - Processi cognitivi: Cambiamenti del pensiero, nell'intelligenza e nel linguaggio dell'individuo. - Processi socio-emotivi: Cambiamenti nelle relazioni con le altre persone, nelle emozioni e nella personalità. - Neuroni specchio: Una classe di neuroni attivati durante il compimento dell'azione, ma anche durante l'osservazione della medesima azione. 1.2.2 Periodi evolutivi - Periodo prenatale: Periodo dal concepimento alla nascita. - Prima infanzia: Periodo evolutivo dalla nascita ai 18-24 mesi di età. - Seconda infanzia: Periodo evolutivo dalla fine della prima infanzia fino ai 5-6 anni d'età circa, talvolta chiamato “età prescolare”. - Fanciullezza: Periodo evolutivo che va dai 6 agli 11 anni d'età circa, talvolta chiamato “età scolare”. - Adolescenza: Periodo evolutivo che segna la transizione tra l'infanzia e l'inizio della vita adulta, comincia intorno ai 10-12 anni e finisce tra i 18-19 anni. Individuare i processi e i periodi evolutivi più importanti - Lo sviluppo è influenzato da un'interazione tra processi biologici, cognitivi e socio-emotivi. - Lo sviluppo è generalmente diviso nelle seguenti fasi, a partire dal concepimento fino all'adolescenza: periodo prenatale, prima infanzia, seconda infanzia, fanciullezza e adolescenza. Domande: - Quali sono i 3 processi evoluti chiave? - Quali sono i 5 principali periodi evolutivi? 1.3 Questioni relative allo sviluppo 1.3.1 Natura e cultura (nature-nurture) - Questione Natura-Cultura: “Natura” si riferisce all'eredità biologica di un organismo, “cultura” all'influenza dell'ambiente. I sostenitori della “natura” affermano che l'influenza più significativa sullo sviluppo è l'eredità biologica, mentre i sostenitori della “cultura” affermano che sono le esperienze derivate dall'ambiente a rappresentare l'influenza più importante. 1.3.2 Continuità e discontinuità - Questione continuità-discontinuità: Il dibattito che si interroga sulla misura in cui lo sviluppo consiste in un cambiamento graduale e cumulativo (continuità) o in fasi nettamente separate (discontinuità). 1.3.3 Le prime esperienze e le esperienze successive - Questione prime esperienze-esperienze successive: Il problema relativo alla domanda se le prime esperienze (specialmente nella prima infanzia) o quelle successive sono il fattore determinante nello sviluppo infantile. 1.3.4 Valutazioni sulle questioni legate allo sviluppo Descrivere le 3 questioni fondamentali relative allo sviluppo - La contrapposizione natura-cultura è alla base del dibattito che cerca di stabilire se lo sviluppo è influenzato in maniera preponderante dalla natura (eredità biologica) o dalla cultura (esperienza). - Alcuni studiosi descrivono lo sviluppo come continuo (cambiamento graduale e cumulativo), altri lo descrivono come discontinuo (una serie di fase improvvise). - La questione sulle prime esperienze/esperienze successive vuole determinare se le prime siano più importanti nello sviluppo rispetto a quelle successive. - Molti studiosi dello sviluppo riconoscono che le pozioni estremiste riguardo a temi quali natura e cultura, continuità e discontinuità, prime esperienze ed esperienze successive sono poso sagge. Nonostante questo consenso, il dibattito è ancora acceso. 2.1.2 L'approccio basato sulla ricerca scientifica - Metodo Scientifico: Un approccio che può essere utilizzato per ottenere informazioni accurate. Include queste fasi: (1) concettualizzare il problema, (2) raccogliere dati, (3) trarre conclusioni, (4) rivedere le conclusioni della ricerca e la teoria. - Teoria: Una serie di idee coerenti e collegate tra di loro che aiuta a spiegare un fenomeno e a fare delle previsioni. - Ipotesi: Una supposizione o una previsione specifica che può essere verificata per determinare l'accuratezza. 2.1.3 Le validità della ricerca scientifica - Validità interna: Corrisponde a quanto il risultato della ricea è considerato “giusto” in rapporto alle ipotesi di partenza. - Validità esterna: Consiste nella possibilità di generalizzare i risultati della ricerca a individui o contesti diversi da quelli considerati. - Validità di costrutto: La coerenza tra i risultati ottenuti e la teoria alla base della ricerca. Discutere l'importanza della ricerca e del metodo scientifico nello studio dello sviluppo infantile - Quando basiamo le nostre informazioni sull'esperienza personale, non sempre siamo obbiettivi. La ricerca rappresenta uno strumento per valutare l'accuratezza delle informazioni. - La ricerca scientifica è oggettiva, sistematica e può essere sottoposta a verifiche. La ricerca scientifica si basa sul metodo scientifico, che include queste fasi: concettualizzare il problema, raccogliere dati, trarre conclusioni e rivedere le conclusioni e la teoria. - La ricerca scientifica parte da postulai come il determinismo, l'empirismo, l'integrazione teorica, l'approccio dinamico e la dimensione pubblica, che non troviamo nei metodi pseudoscientifici (come l'ostinazione) o prescientifiche (come l'esperienza). - La ricerca può essere pianificata in vari modi (disegno di ricerca) e dal grado di controllo esercitato dal ricercatore derivano i diversi tipi di validità della riceva: interna, esterna, di costrutto ed ecologica. Domande: - Per quali motivi la ricerca sullo sviluppo infantile è importante? - Cos'è il metodo scientifico? Quali sono le fasi principali del ciclo di ricerca? - Quali sono le diverse validità della ricerca scientifica? 2.2 Descrivere e/o spiegare lo sviluppo 2.2.1 Disegni di ricerca 2.2.2 La ricerca descrittiva - Ricerca descrittiva: Un tipo di ricerca che ha l'obiettivo di osservare e registrare un comportamento. 2.2.3 La ricerca correlazionale - Ricerca correlazionale: Il fine è descrivere l'intensità della relazione tra 2 o più eventi o caratteristiche. - Coefficiente di correlazione: Numero basato su un'analisi statistica che è utilizzato per descrivere il grado di associazione tra 2 variabili. 2.2.4 La ricerca sperimentale - Ricerca sperimentale: Ricerca che prevede esperimenti i quali permetto di determinare una causa. - Esperimento: Procedura accuratamente regolamentata nella quale uno o più fattori, che si crede influenzino il comportamento perso in esame, vengono manipolati, mentre tutti gli altri fattori rimangono costanti. - Quasi-esperimento o disegno quasi sperimentale: Si ha quando non è possibile che lo sperimentatore controlli tutte le condizioni di svolgimento della ricerca. 2.2.5 Disegno sperimentale a soggetto singolo - Disegno sperimentale a soggetto singolo: Esperimento ripetutot sullo stesso individuo ad esempio un intervento A-B-A Spiegare in che modo viene condotta la ricerca sullo sviluppo infantile - I 3 metodi di ricerca principali sono quello descrittivo, quello correlazionale e quello sperimentarle. La ricerca descrittiva si prefigge di osserva e registrare il comportamento. Nella ricerca correlazionale, l'obbiettivo è descrivere l'intensità della relazione tra 2 o più eventi o caratteristiche. La ricerca sperimentale richiede di condurre un esperimento, il quale può determinare un rapporto di causa ed effetto. Una variabile indipendente è un fattore sperimentale manipolato che influenza altri fattori. Una variabile dipendente è un fattore che, durante un esperimento, può cambiare in risposta a cambiamenti nella variabile indipendente. Gli esperimenti posso coinvolgere uno o può gruppi sperimentali e di controllo. I ricercatori dividono i partecipanti nei gruppi sperimenti e di controllo in maniera casuale (randomizzazione). - Un particolare tipo di disegno sperimentale è quello a soggetto singolo. - Il metodo o i metodi adottati da un ricercatore sono spesso collegati al suo approccio teorico. Domande: - Quali sono i principali disegni di ricerca nello studio dello sviluppo? - Quale differenza c'è tra la ricerca sperimentale e quasi-sperimentale? - In quali modi si controllano gli effetti del trattamento nel disegno sperimentale a soggetto singolo? - In che misura teorie e metodi sono connessi? 2.3 I metodi per la registrazione del cambiamento evolutivo 2.3.1 Ricerca longitudinale e ricerca trasversale - Approccio longitudinale: Una strategia di ricerca in base alla quale gli stessi soggetti vengono studiati lungo un certo periodo di tempo, solitamente molti anni o più. - Approccio trasversale: Una strategia di ricerca in base alla quale soggetti di età differenti vengono messi a confronto in un momento preciso. 2.3.2 L'osservazione - Laboratorio: Un ambiente controllato in cui molti dei fatti complessi presenti nel “mondo reale” vengono eliminati - Osservazione naturalistica: Osservare un comportamento nel suo ambiente naturale. 2.3.3 I questionari e le interviste - Questionari e interviste: Il loro impiego presenta dei limiti connessi con il livello di sviluppo dei soggetti partecipanti all'intervista o ai quali è rivolto il questionario. - Questionari a risposta aperta: Si usano quando non si conosco a priori le possibili modalità di risposta oppure le risposte sono troppo numerose per elencarle tutte. 2.3.4 I test standardizzati - Test standardizzati: Un test con procedure uniformi per il completamento e l'assegnazione di un punteggio. Molti test standardizzati consentono ai ricercatori di fare un confronto tra i risultati di un individuo e quelli di altri individui. 2.3.5 Le misurazione psicofisiologiche Descrivere i metodi per raccogliere i dati relativi ai cambiamenti evolutivi - Quando i ricercatori decidono di esaminare l'età o i cambiamenti lungo un periodo di tempo, possono condurre uno studio trasversale o longitudinale. - I metodi per raccogliere i dati includono l'osservazione, le interviste ei i questionari, i test standardizzati, le misurazione fisiologiche. - Qualunque metodo seguano i ricercatori che svolgono attività di ricerca in psicologia devono attenersi alle norme etiche e deontologiche. Domande: - Quali sono i 2 principali tipi di approccio allo studio dello sviluppo? - In quali modi i ricercatori studiano i cambiamenti nel corso della vita degli individui? - Quali sono le cautele da seguire nell'impiego di questionari e interviste con i bambini? PARTE 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO Capitolo 3 DAGLI INIZI BIOLOGICI ALLA NASCITA 3.1 La prospettiva evoluzionistica 3.1.1 La selezione naturale e i comportamenti adattivi 3.1.2 La psicologia evoluzionistica - Psicologia evoluzionistica: Evidenzia l'importanza dell'adattamento, della riproduzione e della “sopravvivenza del più forte” nel determinare il comportamento. Analizzare la prospettiva evoluzionistica sullo sviluppo - La selezione naturale è quel processo che in una specie favorisce gli individui che sono più adatti a sopravvivere e a riprodursi. Il processo di selezione naturale fu inizialmente propugnato da Charles Darwin. Nella teoria evoluzionista, il comportamento adattivo è un comportamento che agevola la sopravvivenza di un organismo nel suo habitat naturale. L'evoluzione biologica ha trasformato gli essere umani in una specie in grado di produrre cultura. - La psicologia evoluzionistica afferma che l'adattamento, la riproduzione e la “sopravvivenza del più forte” sono fondamentali nel determinare lo sviluppo. Tra le idee proposte dagli psicologi dello sviluppo evoluzioni ricordiamo quella secondo la quale un periodo prolungato di “gioventù” è necessario per sviluppare un cervello di grandi dimensioni per apprendere i complessi meccanismi delle società umane. Gandura sostene un collegamento bi-direzionale tra biologia e ambiente. La biologia consente una vasta gamma di possibilità culturali. Domande: - Come possiamo descrivere la selezione naturale e l'adattamento? - Cos'è la psicologia evoluzionistica? Quali sono alcune delle idee fondamentali sullo sviluppo umano esposte dagli psicologi evoluzionisti? Quali valutazioni possiamo dare della psicologia evoluzionistica? 3.2 Interazione tra fattori ereditari e ambiente: il dibattito natura-cultura (nature-nurture) 3.2.1 La genetica comportamentale - Genetica comportamentale: Il campo che cerca di determinare l'influenza dei fattori ereditari e dell'ambiente sulle differenze individuali nelle caratteristiche e nello sviluppo umano. - Studi sui gemelli: Studi in cui le somiglianze nel comportamento di gemelli monozigoti sono paragonate alle somiglianze tra gemelli dizigoti. l'entità del danno nel bambino e il tipo di difetto. I farmaci con obbligo di ricetta che possono essere dannosi includono gli antibiotici, alcuni antidepressive e certi tipi di ormoni. Altre sostanze dannose sono le pillole dimagranti, l'aspirina e il caffè. La sindrome fetale da alcool (FAS) è un insieme di anomali che si manifesta nei figli delle donne che consumano quantità elevati di alcool durante la gravidanza. Anche nel caso di consumo moderato di alcool (uno o due drink al giorno) sono stati evidenziali effetti negativi nei figli di donne bevitrici. Il fumo di sigaretta nelle donne incinte può influenzare negativamente lo sviluppo prenatale e lo sviluppo dopo la nascita (per esempio, il sotto peso alla nascita). Tra le droghe illegali che sono potenzialmente dannose per il bambino ricordiamo la marijuana, la cocaina e l'eroina. Anche l'incompatibilità tra i gruppi sanguigni della madre e del padre può causare problemi al feto. La rosolia può essere dannosa. La sifilide, l'herpes genitale e l'AIDS sono altri agenti teratogeni. Un feto in via di sviluppo dipende completamente da sua madre per il suo nutrimento. Una sostanza nutritiva molto importante nel primo periodo dello sviluppo è l'acido folico. Recentemente, preoccupazioni sono sorte riguardo alle donne incinte che consumano pesce contaminato. Alti livelli di ansia e stress nella madre sono collegati a esiti non ottimali della gravidanza. L'età della madre può influenzare negativamente lo sviluppo del bambino se la madre è un'adolescente o ha più di 35 anni. Fattori legati al padre che possono incidere sullo sviluppo prenatale includono contatto con piombo, radiazioni, pesticidi e prodotti petrolchimici. Tra i rischi ambientali ricordiamo le radiazioni, gli inquinanti ambientali e i rifiuti tossici. Domande: - Come avviene lo sviluppo prenatale? - Quali sono alcuni dei principali rischi durante lo sviluppo prenatale? - Quali sono alcune valide strategie di cure prenatali? 3.4 La nascita 3.4.1 La nascita - Ambiente perinatale: L'ambiente che circonda il momento della nascita e comprende diversi fattori: medicine date alla madre durante il travaglio, pratiche usate per far avvenire il parto e tipo di parto, ambiente sociale che circonda il bambino appena nato. 3.4.2 Accertamenti sulla salute del neonato - Indice di Apgar: Metodo ampiamente utilizzato per valutare la salute dei neonati a un minuto e a cinque minuti dalla nascita. L'indice di Apgar valuta il battito cardiaco, la respirazione, il tono muscolare, il colore della pelle e i riflessi del bambino. - Scala di valutazione del comportamento del neonato di Brazelton (NBAS): Un test a cui neonati vengono sottoposti alcuni giorni dopo la nascita per valutarne lo sviluppo neurologico, i riflessi e le reazioni nei confronti delle altre persone. - Scala neurocomportamentale della rete di terapia intensiva neonatale (NNNS): “Discendente” della NBAS, la NNNS permette un'analisi più dettagliata del comportamento del neonato, delle risposte neurologiche, delle reazioni allo stress e delle capacità di regolazione. 3.4.3 Sottopeso alla nascita e neonati prematuri - Neonati sottopeso alla nascita: Neonati che pesano meno di 2475 grammi alla nascita. - Neonati prematuri: Neonati che nascono 3 settimane o più prima che la gravidanza abbia raggiunto il suo termine. - Neonati troppo piccoli per l'età gestazionale: Neonati il cui peso alla nascita è inferiore alla norma tenendo in considerazione la durata della gravidanza. I bambini troppo piccoli per l'età gestazionale possono essere prematuri o possono nascere al termine della gravidanza. Descrivere il processo della nascita - L'ambiente perinatale è l'ambiente che circonda il momento della nascita e il comprende diversi fattori: medicine date alla madre durante il travaglio, pratiche usate per far avvenire il parto e il tipo di parto, ambiente sociale che circonda il cambino appena nato. - Per molti anni, l'indice di Apgar è stato utilizzato per valutare la salute del neonato. La scala di valutazione del comportamento del neonato di Brazelton (NBAS) esamina lo sviluppo neurologico, i riflessi e le reazioni nei confronti delle altre persone del neonato. Recentemente, la scala neuro- comportamentale della rete di terapia intensiva neonatale (NNNS) è stata creata per valutare i neonati a rischio. - I neonati sottopeso pesano meno di 2475 grammi alla nascita e possono essere prematuri (nati 3 settimane o più prima che la gravidanza abbia raggiunto il suo termine) o troppo piccolo per l'età gestazionale (quei bambini il cui peso alla nascita è inferiore alla norma tenendo in considerazione la durata della gravidanza). I bambini troppo piccolo per l'età gestazione possono essere prematuri o possono nascere al termine della gravidanza. Nonostante siano in genere sani e normali, i neonati sottopeso sono una categoria più soggetta a problemi di salute e di sviluppo rispetto ai bambini con un peso normale alla nascita. Domande: - Quali sono le 3 fasi principali della nascita? Quali sono alcune modalità di parto? Come risulta per il bambino il passaggio da feto a neonato? - Quali sono 3 misure per la salute dei neonati? - Cosa può implicate per i bambini la nascita prematura o sottopeso? Capitolo 4 SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO 4.1 Crescita e cambiamenti corporei 4.1.1 Modelli di crescita - Modello cefalo-caudale: Una sequenza in cui la crescita più rapida avviene sempre in alto – nell'area della testa – e la crescita fisica dal punto di vista della dimensione, del peso e della differenziazione delle caratteristiche procede dall'alto verso il basso. - Modello prossimo-distale: Una sequenza in cui la crescita comincia dal centro del corpo e si muove verso le estremità. 4.1.2 Prima e seconda infanzia 4.1.3 Pubertà - Pubertà: Periodo di rapida maturazione fisica che consiste nei cambiamenti ormonali e fisici che si verificano all'inizio dell'adolescenza. - Menarca: Il primo ciclo mestruale di una ragazza. - Pubertà precoce: Episodio molto precoce e rapida progressivamente della pubertà. - Ormoni: Potente sostanze chimiche secrete dalle ghiandole endocrine e trasportate dal sistema sanguigno. - Androgeni: La classe principale di ormoni sessuali maschili. - Estrogeni: La classe principale di ormoni sessuali femminili. Discutere i cambiamenti evolutivi nel corpo - La crescita umana segue modelli cefalo-caudali e prossimo-distali. Nel modello cefalo-caudale la crescita si verifica prima nella parti superiori procede gradualmente dall'alto verso il basso. Nel modello prossimo distale la crescita comincia dal centro del corpo e si muove verso le estremità. - L'altezza e il peso aumento rapidamente nella prima infanzia e tendono a rallentare durante la fanciullezza. Il neonato medio occidentale è lungo circa 50 cm e pesa circa 3,4 Kg. Il neonato medio nordamericano è lungo tra i 45 e i 56 cm e pesa tra i 2,4 e 4,5 kg. I bambini crescono di circa 2 mese all'anno durante il primo anno di vita. Nei primi anni dell'infanzia, le bambine sono leggermente più basse e più leggere dei bambini maschi. La crescita è lenta e costante durante la media e tarda infanzia. - La pubertà è un periodo di rapida maturazione fisica che consiste nella produzione di cambiamenti ormonali e fisici che si verificano all'inizio dell'adolescenza. Ci sono molte variazioni nell'età in cui la fase puberale inizia. Gli ormoni chiave coinvolti nella pubertà sono il testosterone, l'estradiolo e l'ormone della crescita. Lo scatto della crescita nelle ragazze avviene in media 2 anni prima che nei ragazzi. Una maturazione precoce favorisce i ragazzi durante l'adolescenza, ma nella vita adulta i ragazzi che si sviluppano più tardi fanno un'identità più positiva. Le ragazze che si sviluppano precocemente presentano tutta una serie di problemi. Domande: - Cosa sono i modelli cefalo-caudale e prossimo distale? - Come cambiano l'altezza e il peso nella prima infanzia e nella fanciullezza? - Quali sono i cambiamenti che caratterizzano la pubertà? 4.2 Il Cervello 4.2.1 La fisiologia del cervello - Mielinizzazione: Il processo di rivestimento degli assoni con la guaina e di mielina, che consente la trasmissione più veloce ed efficiente delle informazioni. - Corpo calloso: Area del cervello dove fasci di fibre nervose collegano gli emisferi destro e sinistro del cervello. - Corteccia prefrontale: Punto estremo dei lobi frontali che è implicato nel ragionamento, nella pesa di decisioni e nell'autocontrollo. - Amigdala: Il sito delle emozioni nel cervello. Descrivere come cambia il cervello nel corso dello sviluppo - Il cervello ha 2 emisferi. Ogni emisfero della corteccia ha 4 aree principali, chiamate lobi. Sebbene i lobi generalmente lavorino insieme, ognuno ha una funzione primaria piuttosto differente: lobi frontali:sono implicati nel movimenti volontari, nel pensiero, nell'intenzionalità e nella presa di decisioni; lobi occipitali: hanno funzioni nella visione; lobi temporali: hanno un ruolo attivo nell'udito, nell'elaborazione linguistica e nella memoria; lobi parietali: giocano un ruolo importante nel registrare la posizione spaziale, l'attenzione e il controllo motorio. - I neuroni elaborano informazioni. Alcune parti importanti dei neuroni sono i dendriti e gli assoni. I primi ricevono informazioni dagli altri neuroni, dai muscoli e dalle ghiandole; i secondi trasmettono le informazioni lontano dal corpo della cellula. Il cervello è organizzato in diversi circuiti neurali. Per esempio, un circuito neurale è importante nell'attenzione e nel working memory. - La specializzazione delle funzioni di un emisfero o dell'altro della corteccia cerebrale è chiamata lateralizzazione. La maggior parte dei neuroscienziati è d'accordo nel ritenere, però, che funzioni complesse come leggere o eseguire una prestazione musicale implicano entrambi gli emisferi. - Studiare lo sviluppo del cervello nell'infanzia non è così facile come potrebbe sembrare. I bambini che crescono in un ambiente deprivato possono avere anche delle conseguenze sull'attività del cervello. Possiamo perciò dire che il cervello infantile aspetta le esperienze che determinano come si realizzeranno le connessioni tra i suoi neuroni. Prima della nascita sembra che siano principalmente i geni a dirigere i pattern di connessione tra le cellule nervose. - Il cervello nella seconda infanzia non cresce rapidamente come nella prima infanzia. Ciononostante i cambiamenti anatomici nel cervello dei bambini tra i 3 e i 15 anni sono impressionanti. - I collegamenti tra i cambiamenti del cervello dei bambini e il loro sviluppo cognitivo implica l'attivazione di arre del cervello, mente in alcune aree aumentano le attivazioni in altra diminuiscono. La potatura indica che le connessioni che vengono usate sopravvivono e sono rinforzate, mentre quelle non usate sono sostituite da altre o eliminate. - Sebbene gli adolescenti siano capaci di emozioni molto forti, la loro corteccia prefrontale non è sviluppata al punto da permettere loro di controllare queste emozioni. È come se il cervello dell'adolescente non avesse i freni per far andare piano le sue emozioni. 4.4.5 Percezione intermodale - Percezione intermodale: L'integrazione delle informazioni proveniente da 2 o più modalità sensoriali, come per esempio vista e udito. 4.4.6 Natura e cultura nello sviluppo percettivo Descrivere il corso dello sviluppo sensoriale e percettivo - La sensazione avviene quando le informazioni interagiscono con i recettori sensoriali. La percezione è l'interpretazione della sensazione. - La teoria ecologica, formulata dai Gibson, sostiene che le persone percepiscono direttamente le informazioni esistenti nel mondo. La percezione porta le persone a contatto con l'ambiente in modo che possano interagire con esso e adattarvisi. Le affordance forniscono delle opportunità d'interazione fornite dagli oggetti, necessarie per poter eseguire delle azioni. - I ricercatori hanno sviluppato una serie di tecniche per valutare la percezione dei bambini tra cui la tecnica della preferenza visiva (utilizzata da Fantz per esaminare l'interesse di bambini piccoli nell'osservare immagini in sequenze ordinate rispetto a immagini non in serie), l'abituazione e disabituazione, la suzione non nutritiva (High-Amplitude Sucking Technique, HAS) e il tracking (seguire la traiettoria dello sguardo del bambino). L'acutezza visiva del bambino aumenta notevolmente durante il primo anno di vita. I neonati riescono a distinguere il verde dal rosso; a 2 mesi tutti i recettori sensibili al colore funzionano come nell'adulto. I bambini piccoli analizzano dettagliatamente i volti umani. A 3 mesi mostrano costanza della forma e della dimensione. Secondo la teoria classica di Gibson e Walk, bambini di appena 6 mesi hanno già la percezione della profondità. Durante lo sviluppo della percezione, i bambini coltivano le loro aspettative visive. Dopo l'infanzia, le aspettative visive dei bambini continuavano a svilupparsi e tra i 3 e i 4 anni sviluppano nuove differenziazioni dei colori. Molti bambini fanno esperienza di problemi alla vista e un bambini su 3.000 soffre di cecità educativa. - Il feto riesce a sentire i suoni alcune settimane prima di nascere. I cambiamenti evolutivi nella percezione di volume, tono e provenienza del suono avvengono durante l'infanzia. L'udito della maggior parte dei bambini più buono, ma uno dei problemi più diffusi è quello dell'otitis media. Una delle preoccupazione per l'adolescenza è quella dell'ascolto di musica rock ad alti volumi per tempi prolungati, che può provocare dei danni all'udito. - I neonati rispondono al tatto e sono sensibili al dolore. I neonati distinguono gli odori ed è possibile che la sensibilità al gusto sia presente anche prima della nascita. Bambini di appena 2 mesi di età possiedono una percezione intermodale, ossia la capacità di collegare e integrare informazioni proventi da 2 o più modalità sensoriali. Forme rudimentali di esplorazione della percezione intermodale sono presenti anche nei neonati e si affinano durante il primo anno di vita. Domande: - Cosa sono percezione e azione? - Cos'è la teoria ecologica della percezione? Descrivi alcuni dei metodi di ricerca utilizzati per studiare la percezione del bambino. - Come si sviluppa la vista? - Come si sviluppano gli altri sensi oltre la vista? - Cos'è la percezione intermodale e come si sviluppa? - Quale ruolo giocano natura e cultura nello sviluppo percettivo? 4.5 Coppia percettivo-motoria Descrivere la connessioni tra percezione e azione - La percezione e l'azione sono da considerarsi in copia. Gli individui percepiscono al fine di muoversi e si muovono al fine di percepire. Domande: - Come sono levate percezioni e azioni motorie nello sviluppo? PARTE 3 COGNIZIONE E LINGUAGGIO Capitolo 5 APPROCCI ALLO SVILUPPO COGNITIVO 5.1 La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget 5.1.1 Processi di sviluppo - Schemi: Secondo Piaget, le azioni o rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza. - Assimilazione: Il concetto di Piaget dell'incorporazione di nuove informazioni in schemi di conoscenza esistenti. - Accomodamento: L'adattamento degli schemi a seconda delle nuove informazioni ed esperienze. - Equilibrazione: È il processo che permette di raggiungere l'equilibrio cognitivo integrando in totalità unificate e stabili la varietà di esperienze vissute. Piaget descrisse il meccanismo dell'equilibrazione per spiegare il modo in cui i bambini muovono tra uno stadio di pensiero al successivo. - Organizzazione: È il meccanismo alla base del raggruppamento di comportamenti e pensieri isolati, in sistemi di ordine superiore. 5.1.2 Stadio sensomotorio - Stadio sensomotorio: Il 1° degli stati di Piaget, che dura dalla nascita fino ai 2 anni d'età; in questa fase i bambini costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali (come guardare e ascoltare) con azione motorie. - Oggetto permanente: Il termine proposito da Piaget per una delle conquiste più importanti per un bambino: la comprensione che gli oggetti e gli eventi continuano ad esistere anche quando non possono essere visti, sentiti o toccati. - Errore A-non-B: È il termine utilizzato per descrivere i bambini che compiono l'errore di scegliere il luogo familiare (A) per un nascondiglio al posto di un nuovo luogo (B) mentre procedono verso il sottostadio 4 dello stadio sensomotorio. - Strutture concettuali centrali: L'idea che i bambini nascono con sistemi di conoscenza innati e dominio specifici, che fanno riferimento ai concetti di spazio, numero, permanenza dell'oggetto e linguaggio. 5.1.3 Lo stadio preoperatorio - Operazioni: Azioni interiorizzate che permetto al bambino di compiere mentalmente ciò che pirma poteva fare solo fisicamente. Le operazioni sono azioni mentali reversibili. - Stadio preoperatorio: È il 2° stadio nella teoria di Piaget e dura dai 2 ai 7 anni circa. In questa fase i bambini cominciano a rappresentare il mondo, attraverso parole, immagini, disegni e gioco simbolico. - Sottostadio della funzione simbolica: È il primo sottostadio del pensiero preoperatotio e comprende l'età tra i 2 e i 4 anni circa. Qui il bambino acquisisce la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto non presente. - Egocentrismo: È un carattere importante del pensiero preoperatorio, ed è l'incapacità di distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. - Animismo: Caratteristica del pensiero properatorio, consiste nel credere, che oggetti inanimati abbiano qualità legate all'essere vivi e siano capaci di compiere azioni. - Finalismo: È il principio, presente nel pensiero del bambino preoperatorio, secondo il quale si crede che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all'uomo le condizioni di una vita serena. - Artificialismo: È la tendenza a credere che le cose siano state costruite dall'uomo o da un'attività divina che opera secondo le regole della costruzione umana. - Sottostadio del pensiero intuitivo: È il secondo dei sottostadi del pensiero preoperatorio, tra i 4 e i 7 anni d'età circa. In questo sottostadio, i bambini cominciano a utilizzare ragionamenti rudimentali e vogliono risposte a tutti i tipi di domande. - Irreversibilità: L'incapacità di annullare, invertire o compensare un certo risultato. - Centrazione: La concentrazione dell'attenzione su una sola caratteristica a esclusione di tutte le altre. - Conservazione: La consapevolezza che una data quantità rimane inalterata al di là di come il suo contenitore cambia. - Trasduzione: Per Piaget è il ragionamento tipico del periodo preoperatorio che si verifica quando il bambino ricava erronee conclusioni di carattere causale tra eventi contigui nello spazio o nel tempo. È un ragionamento che procede dal particolare al particolare. 5.1.4 Stadio operatorio concreto - Stadio operatorio concreto: È il 3° stadio della teoria di Piaget e va dai 7 agli 11 anni d'età circa. Qui il ragionamento logico sostituisce quello intuitivo nei casi in cui il ragionamento può essere applicato a esempio specifici o concreti. - Décalage orizzontale: È il pensiero di Piaget secondo cui capacità simili non emergono nello stesso momento in un determinato stadio di sviluppo. - Seriazione: È l'operazione concreta che comprende l'ordinare stimoli in un dimensione quantitativa (come la lunghezza) - Transitività: Se esiste una relazione tra un primo e un secondo oggetto, e anche tra il secondo e un terzo, allora esiste una relazione anche tra il primo e il terzo oggetto. Piaget sosteneva che la comprensione della transitività è caratteristica del pensiero operatorio concreto. 5.1.5 Stadio delle operazioni formali - Stadio delle operazioni formali: È il 4° e ultimo stadio della teoria di Piaget e avviene tra gli 11 e i 15 anni. Qui gli individui passano oltre le esperienze concrete e pensano in modi più astratti e logici. - Ragionamento ipotetico-deduttivo: La concezione del pensiero delle operazioni formali secondo cui gli adolescenti sviluppano la capacità cognitiva di fare ipotesi su come risolvere un problema e sistematicamente deducono o concludono quale sia il miglior percorso da seguire. - Egocentrismo adolescenziale: L'aumentata coscienza di sé degli adolescenti, che si riflette sulla loro convinzione che gli altri siano interessati a loro e al loro senso d'unicità e invincibilità tanto quanto lo sono loro stessi. - Pubblico immaginario: È quella tendenza tipica dell'egocentrismo adolescenziale ad assumere comportamenti per richiamare l'attenzione su di sé – il tentativo di essere notati, visibili e “sul palco”. - Fiaba personale: È quella parte dell'egocentrismo adolescenziale che comprende la sensazione di unicità e di invincibilità dell'adolescente. Dibattere sui fondamentali processi di sviluppo e sui 4 stadi nella teoria di Piaget - Nella teoria di Piaget, i bambini costruiscono i propri mondi cognitivi creando strutture mentali e adattandole ai loro mondi. Gli schemi sono azioni o rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza. Gli schemi comportamentali (attività fisiche) caratterizzano la prima infanzia, mentre gli schemi mentali (attività cognitive) si sviluppano poco più tardi. Piaget parla di invarianti funzionali da cui dipende lo sviluppo degli schemi : organizzazione e adattamento. L'adattamento comprende assimilazione e accomodamento. L'assimilazione avviene quando i bambini Identificare i concetti fondamentali della teoria di Vygotskij e confrontarla con quella di Piaget - La zona di sviluppo prossimale (ZPD) è la definizione di Vygotskij della serie di compiti che sono troppo difficili da gestire da soli per dei bambini ma che possono essere intrapresi con la guida e l'assistenza di adulti e di compagni più esperti. - Lo scaffolding è una tecnica di insegnamento per cui una persona più istruita modifica il suo libello di guida a seconda del libello di prestazione corrente del bambino. Il dialogo è un aspetto importante dello scaffolding. - Vygotskij pensava che il linguaggio giocasse un ruolo fondamentale nel pensiero. Linguaggio e pensiero inizialmente si sviluppano indipendentemente ma più tardi i bambini interiorizzano il loro linguaggio egocentrico nella forma del linguaggio interiore che diventa il loro pensare. Questa transizione al linguaggio interiore avviene tra i 3 e i 7 anni. Secondo Piaget questa fase è immatura ed egocentrica, mentre la visione di Vygotskij è contraria. - Le applicazioni della teoria di Vygotskij nell'eduzione includono l'uso della ZPD del bambino e dello scaffolding, l'utilizzo di compagni più istruiti come insegnanti, l'osservazione e l'incoraggiamento del bambino nell'uso del linguaggio interiore e la valutazione accurata della ZPD. Queste pratiche possono trasformare l'aula scolastica e creare un contesto significativo per l'istruzione. - Così come Piaget, Vygotskij sosteneva che i bambini costruiscono attivamente la loro comprensione del mondo. Diversamente da Piaget però, Vygotskij non elaborò stadi di sviluppo cognitivo e insistette sul fatto che i bambini costruiscono la loro conoscenza attraverso l'interazione sociale. I bambini, secondo lui, dipendono dagli strumenti forniti loro dalla cultura di appartenenza che determina quali abilità essi svilupperanno. Alcuni critici sostengono che Vygotskij aveva sopravvalutato il ruolo del linguaggio e non abbia descritto a sufficienza le interazione tra sviluppo cognitivo e capacità socio emotive. Domande: - Cos'è la zona di sviluppo prossimale? - Cos'è lo scaffolding? - Come vedeva Vygotskij può essere applicata all'educazione? - Come la teoria di Vygotskij può essere applicata all'educazione? - Quali sono alcune delle similitudini e differenze tra le teorie di Bygotskij e Piaget? - Quali sono alcune critiche alla teoria di Vygotskij? 5.4 Lo sviluppo cognitivo secondo Jerome Bruner 5.4.1 L'approccio culturale allo sviluppo - Psicologia culturale: È un approccio che si basa sulla nozione che “la mente si appropria della cultura”, e che studia i modi in cui la società e la cultura influenzano lo sviluppo individuale. 5.4.2 Lo sviluppo della conoscenza - Format: Secondo Bruner, sono gli schemi interattivi o modelli di azione in base ai quali si svolgono le interazioni abituali fra genitore e bambino fin dai primi giorni di vita. - Rappresentazione esecutiva: La forma di rappresentazione che caratterizza il primo anno di vita. In essa il bambino codifica la realtà attraverso l'azione. - Rappresentazione iconica: La forma di rappresentazione più utilizzata fino a 6-7 anni. Questo sistema di rappresentazione codifica la realtà attraverso immagini ed è collegato all'imitazione. - Rappresentazione simbolica: La forma di rappresentazione prevalente dagli 8 anni in poi. La realtà ora è codificata attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici come il numero. 5.4.3 Narrazione e pensiero narrativo - Narrazione: Esposizione di un fatto o di una serie di fatti, reali o immaginari, secondo un ordine causale e una sequenza temporale. Per Bruner, le narrazioni traducono la tendenza universale a trasmettere l'esperienza. - Pensiero narrativo: Per Bruner è la forma di narrazione mentale di eventi, riguardanti l'azione e l'intenzionalità umane, il cui prodotto è la narrazione. Individuare i concetti fondamentali dell'approccio culturale di Bruner - Bruner, come Vygotskij, ritiene che alla base della condotta umana vi sia il significato, ed è questo il concetto fondamentale della psicologia culturale. La psicologia culturale si propone di interpretare i modi in cui la società e la cultura influenzano lo sviluppo individuale. Per poter accedere alle intenzioni che guidano le azioni umane, occorre partire dalla cultura che attraverso i sistemi simbolici veicola quegli stati intenzionali. L'eredità biologica non è sufficiente a guidare la nostra vita: supporta si l'azione, ma è la cultura che ci consente di evolvere, andando oltre la nostra naturale limitatezza. Come Vygotskij, perciò, Bruner enfatizza il ruolo della cultura nello sviluppo individuale. - Il modo in cui coloro che si prendono cura del bambino strutturano le proprie interazioni con lui nei format (schemi interattivi o modelli di azione), aiutano il bambino sia a interpretare le azioni e le espressioni della madre sia a produrre esso stesso tali azioni ed espressioni. I bambini organizzano la loro conoscenza del mondo attraverso 3 tipi di rappresentazione: esecutiva (1° anno di vita) iconica (fino ai 6-7 anni) e simbolica (dagli 8 anni in poi). - È nel corso di interazioni sociali e comunicative organizzate in termini routinari (format) dall'adulto che, secondo Bruner, si gettano le basi per lo sviluppo del pensiero narrativo, una forma di narrazione mentale di eventi, riguardanti l'azione e l'intenzionalità umane, il cui prodotto è la narrazione. Domande: - Cos'è la psicologia culturale e cosa studia? - Cosa sono i format? - Come si sviluppa la capacità rappresentazionale del bambino? - Quale ruolo dà Bruner ala narrazione? - Cos'è il pensiero narrativo? Capitolo 6 APPROCCIO DELL'ELEBORAZIONE DELLE INFORMAZIONI 6.1 L'approccio dell'elaborazione delle informazioni 6.1.1 L'approccio dell'elaborazione delle informazioni nello sviluppo - Approccio dell'elaborazione delle informazioni: Approccio focalizzato sui modi in cui i bambini elaborano le informazioni sul loro mondo, manipolano, monitorano le informazioni e creano strategie per gestirle. 6.1.2 Risorse cognitive: capacità e velocità d'elaborazione delle informazioni 6.1.3 Meccanismi di cambiamento - Codificazione: Il processo per il quale le informazioni passano nella memoria. - Automaticità: Capacità di elaborare informazioni con poco o nessuno sforzo. - Costruzione di una strategia: Scoprire un nuovo procedimento per l'elaborazione delle informazioni. - Metacognizione: Cognizione della cognizione, ossia “sapere di sapere”. 6.1.4 Confronti con la teoria di Piaget Spiegare l'approccio dell'elaborazione delle informazioni - L'approccio dell'elaborazione delle informazioni analizza il modo in cui le persone manipolano le informazioni, le monitorano e creano strategie per gestirle. Attenzione, memoria e pensiero sono coinvolti in un'efficace elaborazione di informazioni. Il computer è servito d'esempio per l'analisi del modo in cui gli individui elaborano le informazioni. Secondo l'approccio dell'elaborazione delle informazioni lo sviluppo cognitivo dei bambini è il risultato delle loro capacità di superare i limiti di elaborazione, eseguendo operazioni sempre più semplici, espandendo la loro capacità di elaborazione delle informazioni e acquisendo nuove conoscenze e strategie. - La capacità e la velocità di elaborazione, aumenta nel corso di infanzia e adolescenza. Cambiamenti a livello del cervello forniscono le basi biologiche per i cambiamenti di sviluppo delle capacità cognitive. A libello di capacità, l'aumento si riflette nella capacità di bambini più grandi di ricordare più dimensioni di un solo argomento contemporaneamente. Il compito sui tempi di reazioni è stato spesso usato per determinare la velocità di elaborazione. Quest'ultima continua a migliorare nella prima adolescenza. - Secondo Siegler, avvengono 3 importanti meccanismi di cambiamento: codificazione (come le informazioni arrivano alla memoria), automaticità (capacità di elaborare le informazioni con poco se non alcuno sforzo e costruzione di una strategia (creazione di procedimenti di elaborazione delle informazioni. L'elaborazione di dati dei bambini è caratterizzata all'auto-modifica e dal “sapere di sapere”, un importante aspetto di questa auto-modifica che coinvolge la metacognizione. - Al contrario della teoria di Piaget, l'approccio dell'elaborazione delle informazioni non pensa che lo sviluppo avvenga in diversi stadi. Piuttosto questa teoria sostiene che gli individui sviluppano conoscenze e abilità sempre più complesse. Domande: - Qual è l'approccio allo sviluppo dell'elaborazione delle informazioni? - Come cambiano dal punto di vista dello sviluppo capacità e velocità di elaborazione? - Quali sono i 3 importanti meccanismi di cambiamento che hanno luogo nell'elaborazione delle informazioni? - Come può la teoria dell'elaborazione delle informazioni essere paragonata alla teoria di Piaget? 6.2 L'attenzione 6.2.1 Cos'è l'attenzione? - Attenzione: Messa a fuoco di risorse mentali. - Attenzione selettiva: Il focalizzarsi su un aspetto specifico dell'ambiente esterno trascurando il resto. - Attenzione divisa: Il concentrarsi su più di un'attività contemporaneamente. - Attenzione sostenuta: L'abilità di mantenere l'attenzione sullo stimolo selezionato per un prolungato periodo di tempo. È anche chiamata attenzione focalizzata e vigilanza. - Attenzione esecutiva: Azione di pianificare, distribuire l'attenzione ai diversi obiettivi, monitorare i progressi sui compiti, trattare circostanze nuove o difficili. 6.2.2 Prima infanzia - Joint attention: Gli individui si focalizzano sullo stesso oggetto o evento; richiede l'abilità di identificare la traiettoria del comportamento di un altro, dirigere l'attenzione di una persona e avere un'interazione reciproca. 6.2.3 Seconda infanzia 6.2.4 Adolescenza Definire l'attenzione sottolineandone i cambiamenti evolutivi - L'attenzione è la messa a fuoco di risorse mentali. 6.4 Il pensiero 6.4.1 Cosa significa pensare - Pensare: Consiste nella manipolazione e nella trasformazione delle informazioni nella memoria solitamente al fine di ragionare, riflettere, valutare le idee, risolvere problemi, prendere decisioni. 6.4.2 Prima infanzia - Script: Letteralmente copione, è utilizzato dall'approccio dell'elaborazione delle informazioni per significare un insieme di conoscenze organizzate in termini spaziali e temporali, nel quale vengono specificati gli attori le situazioni e gli oggetti probabilmente presenti in una data situazione. 6.4.3 Seconda infanzia - Pensiero critico: Pensare riflessivamente e produttivamente e valutare dei fatti. - Mindfulness: Essere cognitivamente flessibili e consapevoli dei propri pensieri, delle azioni e delle motivazioni, mente si svolgono le attività e i compiti della vita d'ogni giorno. - Insegnamento reciproco: Gli studenti si danno il cambio nella conduzione di dibattiti all'interno di piccoli gruppi. 6.4.4 Adolescenza Modello del duplice processo (dual-process model): Dichiara che il decision making è influenzato da 2 sistemi cognitivi, uno analitico e uno esperienziale, che sono in competizione l'uno con l'altro. In questo modello è il sistema esperienziale, a cui spetta il monitoraggio è la direzione delle esperienze attuali, ad avere un ruolo di primo piano nel decision making degli adolescenti. Analizzare il pensiero e i suoi cambiamenti nello sviluppo - Pensare consiste nel manipolare trasformare le informazioni nella memoria. - Gli studi sul pensiero nell'infanzia si concentrano sulla formazione di concetti e sulla categorizzazione. I concetti sono categorie che raggruppano oggetti, eventi e caratteristiche in base a proprietà comuni. I bambini formulano concetti già nella prima infanzia, tanto che le prime categorizzazioni percettive possono avvenire intorno ai 3 mesi di vita. Mandler sostiene che le categorie concettuali si formano solo dopo i 7-9 mesi d'età. Inizialmente i concetti dei bambini sono ampi. Nel corso dei primi 2 anni di vita questi concetti diventano gradualmente sempre più differenziati. - Secondo Nelson, prima di formare concetti veri e propri, i bambini organizzano la loro conoscenza negli script che sono schemi in cui le informazioni sono ordinate in termini spaziali e temporali. - Il pensiero critico comprende il pensare in modo riflessivo e produttivo, e la valutazione dei fatti concreti. Una delle speciali preoccupazioni può essere quella sulla mancanza di approfondimento sul pensiero critico nelle scuole. Sotto certi aspetti bambini e scienti pensano in modo simile, matto altri aspetti pensano diversamente. - 3 aspetti importanti della risoluzione di problemi consistono nell'uso di strategie, utilizzo delle regole analogie. Anche bambini piccoli in certi casi utilizzano le analogie per risolvere problemi. - L'adolescenza è un periodo di transizione importante per il pensiero critico. Prendere decisioni diventa sempre più frequente durante l'adolescenza. Domande: - Cos'è il pensiero? - Come si sviluppa il pensiero nell'infanzia? - I bambini possono impegnarsi nel pensiero critico e scientifico? Descrivi alcuni dei modi in cui i bambini procedono nella risoluzione dei problemi. - Elenca alcuni dei cambiamenti di pensiero che avvengono durante l'adolescenza. 6.5 La metacognizione 6.5.1 Cos'è la metacognizione? - Metamemoria: Conoscenza rispetto alla memoria. 6.5.2 La metacognizione in bambini - Apprendimento autoregolato: Consiste nell'auto-regolazione e nell'auto monitoraggio di pensieri, sentimenti e comportamenti intrapresi per raggiungere un obiettivo. 6.5.3 La metacognizione in adolescenti Esporre il concetto di metacognizione e la sintesi del suoi cambiamenti nello sviluppo - La metacognizione è la cognizione della cognizione, ossia sapere di sapere. - La metamemoria migliora nella media e tarda infanzia e ancora durante l'adolescenza. L'apprendimento auto-regolato consiste nell'auto-generazione e auto-monitoraggio di pensieri, sentimenti e comportamenti per raggiungere un obiettivo. Studenti che raggiungono buoni risultati spesso utilizzano l'auto regolazione. Un modello di apprendimento auto-regolato comprende i seguenti elementi: auto-valutazione e auto-monitoraggio, delineamento delgi obiettivi e pianificazione strategica, messa in azione di un piano, monitoraggio dei risultati e raffinamento della strategie. L'apprendimento auto-regolato dà ai bambini la responsabilità del loro stesso apprendimento. L'auto-monitoraggio aumenta durante l'adolescenza. Domande: - Cos'è la metacognizione? - Come cambia la metacognizione durante infanzia e adolescenza? 6.6 La teoria della mente 6.6.1 Cos'è la teoria della mente - Teoria della mente: Pensieri su come funzionano i processi mentali, come quando un bambino acquista consapevolezza del fatto che la mente esiste o comprende le connessioni mentali con il mondo fisico. - Falsa credenza: Paradigma sperimentale usato allo scopo di verificare la capacità dei bambini di attribuire agli altri stati interni e, perciò, di avere una teoria della mente. 6.6.2 I precursori 6.6.3 Cambiamenti evolutivi 6.6.4 Differenze individuali Definire la teoria della mente i processi evolutivi che la caratterizzano - I bambini piccoli sono curiosi rispetto alla mente umana e questo è stato oggetto di studio della teoria della mente. - La ricerca sulla teoria della mente è iniziata a partire dal lavoro di Premack e Wodruff del 1978 con il quale i 2 ricercatori cercano di verificare se gli scimpanzé siano in grado di spiegare il comportamento di un attore umano in situazioni finalizzate a uno scopo sulla base di stati mentali (credenze, desideri, intenzioni). - Sono diverse le teorie che prendono in considerazione lo sviluppo della teoria della mente infantile a partire dall'annoso dibattito natura-cultura: il bambino si forma idee sulla mente perché ha un modulo innato che lo mette nelle condizioni di farlo o perché glielo insegnano gli adulti coi quali interagisce? - A partire dalle considerazioni sul ruolo dell'interazione sociale sono studiati i precursori e cioè le abilità che fin dalla prima infanzia ci dicono che il bambino si sta costruendo una teoria della mente. I precursori più studiati sono l'attenzione condivisa, la comunicazione intenzionale, l'imitazione e il gioco simbolico. - Sebbene non si sappia ancora se l'avere una teoria della mente corrisponde a un'abilità universale, gli studiosi ne evidenziano un percorso evolutivo che raggiunge il suo culmine negli anni prescolari quando il bambino risolve i compiti di falsa credenza, man che continua per tutta la vita. - I bambini con autismo mostrano un deficit, importante termine nello sviluppo di tutte le abilità sociali, di natura verbale e non verbale, che rappresentano i precursori della teoria della mente. In questi bambini le atipicità presenti oltre che nei compiti di teoria della mente anche in quelli relativi ad altri ambiti cognitivi, come quelli delle funzioni esecutive, suggeriscono l'eventualità di uno sviluppo dominato da meccanismi generali. Domande: - Cos'è la teoria della mente? - Cos'è il compito di falsa credenza e come cambia nello sviluppo? - Quali sono i precursori della teoria della mente? - Come cambia la teoria della mente del bambino durante gli anni prescolari? - Cosa caratterizza la teoria della mente nell'autismo? Capitolo 7 APPROCCIO PSICOMETRICO 7.1 Il concetto d'intelligenza 7.1.1 Cos'è l'intelligenza? - Intelligenza: L'abilità di risolvere problemi e di adattarsi e imparare dall'esperienza. 7.1.2 Test d'intelligenza - Età mentale (EM): Il livello di sviluppo mentale di un individuo rispetto ad altri. - Quoziente d'intelligenza (QI): L'età mentale divisa per l'età cronologica moltiplicata per 100; introdotto nel 1912 da William Stern. - Distribuzione normale: Una curva simmetrica in cui la maggior parte dei casi ricade al centro di una gamma di risultati possibili e pochi risultati si situano ai punti estremi della gamma. 7.1.3 Le teorie delle intelligenze multiple - Teoria bifattoriale: Teoria con la quale Spearman individua sia un'intelligenza generale (g) che un numero d'intelligenze specifiche (s). - Analisi fattoriale: Procedura statistica che correla i punteggi di un test per identificare i fattori o cluster sottostanti. - Teoria multifattoriale: Teoria con la quale Thurstone afferma che l'intelligenza consiste in 7 abilità mentali primarie. - Teoria triarchica dell'intelligenza: Teoria con la quale Stenberg ritiene che ci siano 3 tipi di intelligenza: analitica, creativa e pratica (vedi componenziale, esperienziale e contestuale). - Idiot savants: Individui con ritardo mentale che, però, mostrano un talento eccezionale in un dominio specifico, come la pittura, la musica o il calcolo aritmetico. - Intelligenza emotiva: Capacità di percepire e di esprimere emozioni in modo dettagliato e consono, di comprendere le emozioni e la conoscenza emotiva, di usare i sentimenti per favorire il pensiero e di monitorare le emozioni su di sé e sugli altri. 7.1.4 Le neuroscienze dell'intelligenza - Ereditabilità: Il rapporto tra la varianza dovuta a effetti genetici e quella totale. 7.1.5 L'influenza dell'ereditarietà e dell'ambiente 7.1.6 Confronti tra gruppi - Bias culturali: Errori sistematici indotti dalle diversità tra la “cultura del soggetto” e la “cultura del test”. - La maggior parte degli individui colpiti da ritardo mentale hanno dei QI di valori tra 55 e 70 (ritardo lieve). Il ritardo mentale può avere cause organiche (tirado organico) e cause di origine culturale (ritardo socioculturale). - Vi sono delle persone che presentano un QI molto al di sopra della media o presentano doti eccezionali in specifici domini, esse sono definite plus-dotate. Ciò che caratterizza i bambini plus- dotati è la precocità con cui si cimentano nei compiti in cui eccellono e il fatto che non hanno bisogno di essere motivati dai genitori a impegnarsi in essi. - Gli individui che hanno talenti eccezionali tipicamente lo palesano nell'infanzia, manche nell'adolescenza e nell'età adulta: la precocità fa propendere per l'effetto della natura, ma studi dimostrano che il clima e il supporto familiare giocano un ruolo di primo piano per l'espressione del talento. - I soggetti plus-dotati solitamente non sono dotati in molti domini e i ricercatori, perciò focalizzano l'attenzione sulle traiettorie di sviluppo dominio-specifiche. Anche l'istruzione scolastica dovrebbe focalizzarsi sulla specificità delle competenze di questi bambini inserendoli in classi avanzate per impedire che lascino la scuola per noia. - La creatività è spesso confusa con l'intelligenza: mentre per essere creativi occorre avere un pensiero divergente che permette di trovare risposte nuove e inusuali agli stessi problemi, per essere intelligenti è sufficiente rispondere correttamente ai test d'intelligenza, i quali richiedono l'applicazione del pensiero convergente. Si è consolidata l'ipotesi secondo cui l'emisfero destro conterebbe i correlati neuronali del pensiero divergente e sarebbe la sede di curiosità, giocosità, desiderio di sperimentazione, flessibilità mentale, disposizione al rischio, abilità artistiche e pensiero metaforico. Domande: - Cos'è il ritardo mentale e quali sono le sue cause? - Cosa rende le persone plus-dotate? - Cosa rende la persone creative? Capitolo 8 LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO 8.1 Che cosa è il linguaggio? 8.1.1 Definizione di linguaggio - Linguaggio: Una forma di comunicazione, parlata, scritta o a gesti, basata su un sistema di simboli. - Generatività infinita: La capacità di produrre un numero infinito di frasi di senso compiuto a partire da un numero finito di parole e regole. 8.1.2 Sistemi di regole del linguaggio - Fonologia: Il sistema dei suoni di una lingua, cioè i tipi di suoni esistenti e le loro possibili combinazioni. Studia i fonemi e cioè i suoni che producono distinzioni di significato (a differenza della fonetica che studia i foni ovvero i suoni dal punto di vista fisico). - Morfologia: L'insieme di unità di significato diverse nella formazione della parola. Un morfema è un'unità minima di significato. - Sintassi: Il modo in cui le parole sono tra loro combinate per ottenere frasi e sintagmi accettabili. - Semantica: Il significato di parole e frasi. - Pragmatica: Uso appropriato del linguaggio in contesti diversi. Definire il linguaggio e descrivere i suoi sistemi di regole - Il linguaggio è una forma di comunicazione, sia essa spontanea, scritta, a gesti, basata su un sistema di simboli. Il linguaggio comprende tutte le parole utilizzate da una comunità e le regole per modificarle e collegarle. La generatività infinita è la capacità di produrre un numero illimitato di frasi dotate di senso utilizzando un sistema di parole e regole finito. - La fonologia è il sistema di suoni della lingue che comprende i suoni utilizzati e i modi per poterli combinare tra loro. La morfologia si riferisce alle unita di significato coinvolte nella formazione della parola. La sintassi è il m odo in cui le parole sono tra loro combinate per formare i sintagmi e frasi accettabili. La semantica è il significato di parole e frasi. La pragmatica è l'uso appropriato del linguaggio in contesti diversi. Domande: - Cos'è il linguaggio? - Quali sono i 5 sistemi di regole del linguaggio? 8.2 Come si sviluppa il linguaggio? 8.2.1 Infanzia - Lallazione: Indica la sequenza di sillabe, consonanti e vocali, ripetute 2 o più volte (mamama, papapa, tatata), che il bambino comincia a produrre a circa 4-6 mesi di vita. - Gesti performativi o deittici: Esprimono l'intenzione comunicativa del bambino, che li usa per riferirsi a oggetti/eventi esterni. - Gesti simbolici, referenziali rappresentativi o iconici: Hanno un referente specifico indipendente dal contesto, ossia il loro contenuto semantico non varia al variare del contesto. - Attenzione condivisa: Fenomeno in base al quale il bambino e l'adulto “condividono l'attenzione”, cioè guardano lo stesso oggetto/evento esterno alla diade e, allo stesso tempo, mantengono un coinvolgimento sociale reciproco. - Olofrase: È una frase che consiste di una sola parola in cui il significato implicito nella parola singola equivale a quello di una frase completa. - Combinazioni transmodali: Combinazioni parola-gesto. - Discorso telegrafico: L'uso di parole brevi e precise senza elementi grammaticali come gli articoli, i verbi ausiliari e altre congiunzioni. 8.2.2 Seconda infanzia o età prescolare - Lessico psicologico: L'insieme dei termini che esprimono stati interni di natura cognitiva (pensieri e credenze) e non (percezioni, sentimenti, desideri, emozioni, volizioni) - Literacy: Competenza alfabetica i cui precursori includono le abilità linguistiche e le conoscenze fonologiche e sintattiche. Può essere influenzata dalle caratteristiche dell'ambiente familiare e può influenzare la successiva capacità di lettura e scrittura. 8.2.3 Età scolare e preadolescenza - Consapevolezza metalinguistica: Conoscenza del linguaggio. - Approccio olistico o integrale al linguaggio: Le istruzioni sulla lettura dovrebbero andare di pari passo con l'apprendimento naturale della lingua nei bambini. I materiali di lettura devono essere interi e di senso compiuto. - Approccio fondato sulle abilità di base e sulla fonologia: Sostiene che le istruzioni sulla lettura devono insegnare la fonetica e le sue regole principali per potere tradurre i simboli scritti in suoni. 8.2.4 Adolescenza - Metafore: Paragoni impliciti tra concetti dissimili. - Satira: Uso di ironia, derisione, arguzia per descrivere stravaganze e stranezze. - Dialetto: Variazione del linguaggio distinta da un proprio vocabolario, una propria grammatica e una propria pronuncia. Descrivere lo sviluppo della lingua - Tra le tappe fondamentali dello sviluppo linguistico infantile troviamo: piangere (alla nascita) tubare (1-2 mesi), balbettare (6 mesi), uso di gesti comunicativi (8-12 mesi), comprensione delle parole (8-12 mesi), prime parole pronunciate (13 mesi), esplosione del vocabolario (18 mesi), rapida espansione della comprensione delle parole (18-24 mesi), espressioni a due parole (18-24 mesi). - Progressi in fonologia, morfologia, sintassi, semantica e pragmatica continuano nella seconda infanzia. Il passaggio all'elaborazione di frasi complesse comincia verso i 2-3 anni e continua per tutti gli anni della scuola elementare. - Nella seconda infanzia i bambini diventano più analitici e logici nel loro approccio a parole e grammatica. Il modello di Chall illustra 5 stati della lettura che vanno dalla nascita a tutti gli anni scolastici fino a quelli delle scuole superiori. I bambini fanno progressi nella consapevolezza metalinguistica, in altre parole sulla conoscenza della lingua. Il dibattito contemporaneo sulle modalità d'insegnamento della lettura ai bambini verte sulle posizioni dell'approccio olistico alla lingua e quello basato sulle abilità di base e sulla fonologia. Molti studiosi propongono una prospettiva di compromesso tra i 2 approcci. La scrittura nei bambini parte dallo scarabocchiare. I progressi dello sviluppo cognitivo e linguistico dei bambini forniscono un terreno fertile per un progresso nella scrittura. L'eduzione bilingue mira a insegnare materia scolastiche a bambini immigrati nella loro madrelingua inserente gradualmente l'istruzione in lingua inglese. Gli studiosi hanno dimostrato che il bilinguismo non interferisce con le prestazioni in nessuno delle lingue parlate. Riuscire a imparare una seconda lingue è più facile durante l'infanzia che durante l'adolescenza. - In adolescenza i cambiamenti nel linguaggio consistono in un uso iù appropriato delle parole, progressi nella capacità di comprendere metafore e opere letterarie adulte, e miglioramenti nella scrittura. Domande: - Descrivi le principali tappe di sviluppo del linguaggio nella prima infanzia. - Come cambiano le capacità linguistiche nel corso della seconda infanzia? - Come si sviluppa il linguaggio durante l'età scolare? - Come si sviluppa il linguaggio durante l'adolescenza? 8.3 Fattori biologici e ambientali 8.3.1 Fattori biologici - Area di Broca: Zona del lobo frontale sinistro del cervello che controlla il movimento muscolare coinvolto nell'articolazione delle parole e nei processi grammaticali. - Area di Wernicke: Zona dell'emisfero sinistro del cervello coinvolto nella comprensione del linguaggio. - Afasia: Una perdita o deterioramento delle abilità linguistiche dovute al danno cerebrale nell'area di Broca o nell'area di Wernicke. - Dispositivo di acquisizione del linguaggio: (Language acquistion device; LAD) Il termine coniato da Chmsky per descrivere una dotazione biologica dell'uomo che permette al bambino di acquisire le caratteristiche e le regole del linguaggio incluse la fonologia, la sintassi e la semantica. - Grammatica universale (GU): insieme di conoscenze innate circa i principi che regolano il funzionamento di tutte le lingue. 8.3.2 Fattori ambientali - Discorso rivolto al bambino (Child-directed speech): Lingua parlata con toni più alti del normale e con parole e frasi semplici. - Rimodellamento (Recasting): Riformulazione di ciò che è stato detto dal bambino, per esempio, capovolgendolo in una domanda. - Espansione (Espanding): È riaffermare, in una forma linguisticamente raffinata, ciò che il bambino dice. - Denominazione (Labeling): È l'individuazione dei nomi degli oggetti. - Pianto di rabbia: Un pianto simile a quello di base ma con una maggiore quantità d'aria spinta attraverso le corde vocali (associata a esasperazione o rabbia). - Pianto di dolore: Un'improvvisa comparsa di un pianto sonoro senza la presenza di un lamento preliminare e un lungo pianto iniziale seguito dal trattenimento del respiro per un periodo prolungato. - Sorriso endogeno o riflesso: Un sorriso che non avviene in risposta a stimoli esterni. Si presenta nel primo mese dopo la nascita, generalmente durante periodo di sonno irregolare, non quando il neonato è in stato vigile. - Sorriso esogeno: Un sorriso prodotto da sveglio in risposta a stimoli acustici o visivi, come il volto o la voce, indifferenziati. - Sorriso sociale: Un sorriso che si verifica come risposte specifica alle persone familiare con le quali si instaura uno scambio reciproco. - Paura dell'estraneo: Paura e diffidenza del bambino verso l'estraneo: sentimenti che tendono a presentarsi nella seconda metà del primo anno di vita. - Ansia da separazione: Si verifica quando i bambini sperimentano la paura di venire separati dal caregiver. Consiste nel pianto o in altri segni di sofferenza all'allontanamento del caregiver. 9.2.2 Seconda infanzia - Lessico emotivo: È una componente della competenza emotiva e consiste nell'insieme dei termini del vocabolario che il bambino utilizza per riferirsi a emozioni provate da se stesso e dagli altri. 9.2.3 Età scolare o fanciullezza - Coping: Concetto strettamente connesso a quello di stress, indica l'insieme delle strategie messe in atto da una persona per fronteggiare una situazione di stress. - Valutazioni cognitive (cognitive appraisal): Espressione con cui Lazarus indica le interpretazioni che gli individui fanno degli eventi della loro vita come dannosi, minacciosi o provocatori e la loro determinazione ad affrontarli. Descrivere lo sviluppo delle emozioni - Due ampie categorie di emozioni sono: le emozioni primarie (sorpresa, interesse, gioia, rabbia, tristezza, paura e disgusto, che appaiono nei primi 6 mesi di vita) e le emozioni auto-consapevoli (empatica, gelosia e imbarazzo, che appaiono tra l'anno e mezzo e i 2 anni, e orgoglio, vergogna e senso di colpa, che appaiono intorno ai 2 anni e mezzo). Il pianto è il più importante meccanismo che i neonati hanno per comunicare con il loro mondo. I neonati hanno almeno 3 tipi di pianto: il pianto di base, quello di rabbia e quello di dolore. Due tipi di paura che i bambini sviluppano sono: la paura dell'estraneo e l'ansia da separazione. Mentre i neonati si sviluppano è importante che si impegnino nella regolazione emotiva. - I bambini della scuola materna diventano più esperti a parlare delle proprie e altrui emozioni. A 2- 3 anni aumenta notevolmente il numero di termini che essi utilizzano per descrivere le emozioni e imparano di più quali sono le cause e le conseguenze dei sentimenti. A 4-5 anni, i bambini riflettono sempre di più sulle emozioni e capiscono che uno stesso evento può suscitare emozioni diverse in persone diverse. - Nella seconda infanzia e nella fanciullezza i bambini mostrano una preoccupazione crescente circa il controllo e la gestione delle emozioni per soddisfare i modelli sociali. In questo periodo, i bambini accrescono anche la comprensione delle emozioni complesse come l'orgoglio e la vergogna e si rendono conto che in una particolare situazione può essere espressa più di una emozione. Tengono sempre più in considerazione gli eventi che conducono una reazione emotiva, sopprimono e nascondono le loro emozioni e avviano delle strategie per ridirigere le loro emozioni. - Lo stress è la risposta dell'individuo a circostanza ed eventi (chiamati stressor) che minacciano e mettono alla prova le sue abilità di coping. - Il coping è un concetto strettamente connesso a quello di stress, infatti indica l'insieme delle strategie messe in atto da una persona per fronteggiare una situazione di stress. Il processo di coping può essere suddiviso in 2 componenti distinte: la gestione dei problemi e la gestione delle emozioni. La prima consiste nel cercare di liberarsi del problema; la seconda nel cercare di liberarsi della sofferenza causata dal problema. Domande: - Come si sviluppano le emozioni nella prima infanzia? - Cosa caratterizza lo sviluppo emotivo nella seconda infanzia? - Quali cambiamenti si verificano nelle emozioni durante la fanciullezza? 9.3 Il temperamento - Temperamento: Uno stilo di comportamento individuale e una risposta emotiva caratteristica. 9.3.1 Descrizione e classificazione del temperamento - Bambino facile: Uno stile di temperamento in cui il bambino generalmente ha un umore positivo, stabilisce velocemente una routine regolare e si adatta facilmente alle nuove esperienze. - Bambino difficile: Uno stile di temperamento in cui il bambino tende a reagire negativamente e piange frequentemente, costringe a irregolari routine giornaliere ed è lento ad accettare le nuove esperienze. - Bambino “lento a scaldarsi”: Uno stile di temperamento in cui il bambino ha un basso libello di attività, è piuttosto negativo, mostra bassa adattabilità e presenta un umore piatto. 9.3.2 Fondamenti biologici ed esperienza 9.3.3 Goodness of fit e genitorialità (parenting) - Goodness of fit: Si riferisce alla “consonanza ottimale” tra il carattere di un bambino e le richieste ambientali a cui il bambino deve far fronte. Definire le variazioni del temperamento e il loro significato - Il temperamento è uno stile di comportamento individuale e un modo caratteristico di rispondere alle emozioni. I teorici dello sviluppo sono particolarmente interessati al temperamento dei neonati: Chess e Thomas hanno classificato i neonati come (1) facili, (2) difficili e (3) “lenti a scaldarsi”. Kagan ritiene che l'inibizione verso il non familiare sia un'importante categoria di carattere. Rothbart e Bates hanno proposto che il carattere sia classificato secondo (1) affetto positivo e avvicinamento, (2) affettività negativa e (3) capacità di controllo (autocontrollo). - Kagan ha sostenuto che i bambini ereditano una fisiologia che li condizione ad avere un particolare tipo di carattere ma, attraverso l'esperienza, imparano in parte a modificare il loro stile di temperamento. Le caratteristiche fisiologiche sono associate a temperamenti diversi e negli studi sull'ereditarietà del carattere è stata trovata una moderata influenza dell'eredità. I bambini molto attivi fin da piccoli hanno probabilità di diventare degli adulti estroversi. I giovani adulti mostrano meno oscillazioni dell'umore, sono più responsabili e hanno comportamenti meno rischiosi degli adolescente. In alcuni casi un temperamento difficile è collegato a problemi di adattamento nel periodo della prima maturità. Il collegamento tra il temperamento nell'infanzia e la personalità da adulti dipende in parte dal contesto, che aiuta a strutturare le reazioni verso un bambino e di conseguenza le esperienze del bambino. Per esempio, la reazione al temperamento di un bambino dipende in parte dalla differenza di genere e dalla cultura. - Il concetto di goodness of fit si riferisce al rapporto tra il temperamento di un bambino e le richieste ambientali a cui il bambino deve fare fronte. La conoscenza ottimale può essere un aspetto importante delle capacità di adeguamento del bambino. Sebbene i risultati della ricerca sino ancora incompleti, si possono fornire al caregiver alcune raccomandazioni generali, essi dovrebbero: (1) essere sensibili alle caratteristiche individuali del bambino, (2) essere flessibili nel rispondere a queste caratteristiche e (3) evitare di affibbiare etichette negative al bambino. Domande: - Come può essere descritto e classificato il temperamento? - Come viene influenzato il temperamento dalle basi biologiche e dall'esperienza? - Cos'è la “consonanza ottimale” (goodness of fit)? Quali sono alcune strategie parentali positive per intervenire sul temperamento di un bambino? 9.4 Lo sviluppo sociale precoce: riferimento e comprensione sociale 9.4.1 Abilità sociali precoci 9.4.2 Orientamento sociale e Cooperazione 9.4.3 Movimento e indipendenza 9.4.4 Intenzionalità e Comportamento diretto ad uno scopo 9.4.5 Riferimento sociale (Social Referencing) - Social Referencing: La “lettura” dei segnali emotivi degli altri al fine di decidere come agire in una particolare situazione. Spiegare lo sviluppo sociale precoce: riferimento e comprensione sociale - Fin dall'inizio del loro sviluppo, i bambini sono attratti dal loro mondo sociale. Le maggiori abilità socio-cognitive dei bambini, come vedremo, vanno a costituire i prerequisiti per la costituzione di un legame di attaccamento con il caregiver. - Quando l'infante ha circa 2-3 mesi di età le interazioni con il caregiver iniziano a essere caratterizzate frequentemente dal gioco face-to-face (faccia-a-faccia), nel quale l'interazione sociale focalizzate include vocalizzazioni, carezze e gesti. Questo gioco è parte integrante della motivazione materna a creare uno stato emotivo positivo con il proprio bambino. - Quando i bambini sviluppano la capacità di gattonare, camminare e correre, essi diventano anche abili a esplorare ed espandere il proprio mondo sociale. Queste nuove competenze di locomozione permettono al bambino di iniziare in modo indipendente dall'adulto più frequenti scambi sociali. - L'attenzione condivisa e la capacità di seguire lo sguardo aiutano il bambino a capire che le altre persone hanno delle intenzioni. - Un'altra importante conquista socio-cognitiva nell'infanzia è il riferimento sociale o social referencing: è il termine usato per descrivere la “lettura” dei segnali emotivi degli altri al fine di decidere come agire in una particolare situazione di incertezza. Lo sviluppo del social referencing aiuta i bambini a interpretare più accuratamente situazione ambigue. Per esempio, se un estraneo che incontrano sia o meno una persona da temere. - Il social refencing è un fenomeno complesso che coinvolge diversi ambiti dello sviluppo: il più evidente collegamento lo stabilisce con lo sviluppo socio-emotivo. Per riuscire a usare la reazione emotiva di un'altra persona come “bussola” per decidere come comportarsi di fronte a un oggetto evento non familiare, occorre che il bambino sappia: discriminare tra le diverse espressioni facciali, assegnare a ciascuna espressione un diverso significato in termini di esperienza emotiva, attuare il comportamento congruente con l'emozione espressa. Domande: - Come può essere descritto lo sviluppo sociale precoce? - Come si svolgono le interazioni faccia-a-faccia e in cosa consiste il paradigma dello still-face? - Quando e come il bambino “scopre” l'intenzionalità? - Cos'è il social referencing e che ruolo ha nello sviluppo socio-emotivo? 9.5 L'attaccamento 9.5.1 Teorie dell'attaccamento - I sé emergono mentre gli individui si adattano al proprio ambiente culturale. Le culture individualiste e collettiviste promuovono lo sviluppo comprensioni diverse del sé. Gli adolescenti che sperimentano culture multiple possono sviluppare multipli sé che riflettono le loro esperienze in ogni cultura. Domande: - Cos'è la comprensione di sé? - Come cambia la comprensione di sé dall'infanzia fino all'adolescenza? - Come si sviluppa la comprensione degli altri? 10.2 Autostima e concetto di se 10.2.1 Cosa sono l'autostima e il concetto di sé? - Autostima: La dimensione valutativa globale del se: quanto si ritiene di valere; detta anche immagine di sé. - Concetto di sé: Autovalutazioni in domini specifici del sé. 10.2.2 Assessment 10.2.3 Cambiamento dello sviluppo 10.2.4 Modifiche nell'autostima Spiegare l'autostima e il concetto di sé - L'autostima, chiamata anche valore di se stessi o immagine di sé, è la dimensione globale e valutativa del sé. Il concetto di sé si riferisce alle valutazioni del sé specifiche per ambito. - Le misure della Harter accertano le autovalutazioni nei differenti bambini così come il valore di sé in generale. - Alcuni ricercatori hanno trovato che l'autostima ha un calo durante l'adolescenza, molto più per le ragazze che per i ragazzi, ma c'è una controversia su quanto varia l'autostima con l'età. - I ricercatori hanno trovato solo correlazioni moderate tra l'autostima e i risultati scolastici. Gli individui con un'altra autostima hanno più iniziativa di quelli con bassa autostima, questo può produrre risultati positivi o negativi. L'autostima è collegata all'aspetto fisco percepito e alla felicità. Una bassa autostima è collegata a depressione, suicidio e anoressia. Domande: - Cosa sono l'autostima e il concetto di sé? - Come sono valutati l'autostima e il concetto di sé? - Com'è collegata l'autostima all'età? - Quali sono alcune variazioni nell'autostima e come sono legate allo sviluppo del bambino? Che ruolo gioca la relazione genitore-bambino? 10.3 Identità 10.3.1 Cos'è l'identità? 10.3.2 Il punto di vista di Erikson - Identità versus confusione d'identità: 5° stadio di sviluppo di Erikson che gli individui sperimentano durante gli anni dell'adolescenza. In questo periodo, gli adolescenti esaminano chi sono, cosa sono e dove stanno andando. - Moratoria psicosociale: Termine usato da Erikson per il vuoto che si crea tra la sicurezza dell'infanzia e l'autonomia dell'adulto che gli adolescenti sperimentano come parte della loro esplorazione dell'identità. 10.3.3 I cambiamenti dello sviluppo - Crisi: Un periodo di sviluppo dell'identità durante il quale l'adolescente sceglie tra alternative significative. - Impegno: La parte dello sviluppo dell'identità in cui gli adolescenti mostrano un investimento personale su ciò che faranno. - Confusione dell'identità: Termine usato da Marcia per lo stato in cui si trovano gli adolescenti quando non hanno ancora sperimentato una crisi (cioè non hanno ancora esplorato delle alternative significative) o preso degli impegni. - Blocco dell'identità: Termine usato da Marcia per lo stato in cui si trovano gli adolescenti quando hanno preso un impegno, ma non hanno sperimentato una crisi. - Moratoria dell'identità: Termine usato da Marcia per lo stato in cui si trovano gli adolescenti quando sono nel mezzo di una crisi, ma i loro impegni o sono assenti o solo vagamente definiti. - Conquista dell'identità: Termine usato da Marcia per un adolescente che ha passato una crisi e ha preso un impegno. 10.3.4 Contesti sociali - Individualità: Un elemento importante nello sviluppo dell'identità dell'adolescente consiste di 2 dimensioni: l'autoassertività, la capacità di avere e di comunicare un punto di vista, e l'unicità, l'uso di modelli di comunicazione per esprimere come si è diversi dagli altri. - Socialità: Un elemento importante nello sviluppo dell'identità dell'adolescente. Consiste di 2 dimensioni: la reciprocità, sensibilità e rispetto per i punti di vista degli altri, e la permeabilità, apertura verso i punti di vista altrui. - Identità etnica: Un aspetto duraturo del sé che include un senso di appartenenza a un gruppo etnico assieme alle attitudini e ai sentimenti legati a quell'appartenenza. Descrivere l'identità e il suo sviluppo - Lo sviluppo dell'identità è complesso e avviene a piccoli passi. - Erikson sostiene che l'identità versus la confusione d'identità è il quinto stadio nell'arco della vita umana che gli individui sperimentano durante l'adolescenza. Questo stadio implica l'inserimento di una moratoria psicologica tra la sicurezza dell'infanzia e l'autonomia della vita adulta. La personalità e la sperimentazione del ruolo sono aspetti imporporanti dello sviluppo dell'identità. Nelle società tecnologiche come quella del Nord America, il ruolo professionale è particolarmente importante. - Lo sviluppo dell'identità inizia durante l'infanzia e continua fino alla terza età. James Marcia ha proposto 4 status dell'identità – confusione, blocco, moratoria e conquista dell'identità – che sono basati su crisi (esplorazione) e impegno. Alcuni esperti sostengono che i principali cambiamenti nell'identità si verificano nella adultità emergente piuttosto che nell'adolescenza. Gli individui spesso seguono cicli di moratoria-conquista-moratoria-conquista nel corso della vita. - I genitori sono figure importanti nello sviluppo dell'identità degli adolescenti. Una genitorialità democratica facilita lo sviluppo dell'identità, mentre non lo facilità una genitorialità autocratica e permissiva. Sia l'individualità che la socialità, nelle relazioni familiari, sono in relazione allo sviluppo dell'identità. Un comportamento qualificante promuove lo sviluppo dell'identità; un comportamento opprimente lo limita. In tutto il mondo i gruppi delle minoranze etniche si battono per mantenere la loro identità mentre si mescolano con la cultura dominante. Una positiva identità etnica è legata a risultati positivi per gli adolescenti delle minoranze etniche. Domande: - Cos'è l'identità? - Qual è il punto di vista sull'identità di Erikson? - Come sviluppano gli individui la loro identità? Quali sono gli stati dell'identità che possono essere utilizzati per classificare gli individui? - Come influenzano l'identità i contesti sociali della famiglia, della cultura, dell'etnia? 10.4 Cosa si intende per “genere”? - Genere: Le dimensioni psicologiche e socioculturali dell'essere maschio o femmina. Domande: Cos'è il genere? Quali sono alcune componenti del genere? 10.5 Le influenze sullo sviluppo dell'identità sessuale e di genere 10.5.1 Le influenze biologiche - Estrogeni: Ormoni, il più importante dei quali è l'estradiolo, che influenzano lo sviluppo delle caratteristiche sessuali fisiche femminili e aiutano la regolazione del ciclo mestruale. - Androgeni: Ormoni, il più importante dei quali è il testosterone, che promuovono lo sviluppo dei genitali e delle caratteristiche sessuali maschili. 10.5.2 Le influenze sociali - Teoria del ruolo sociale: La teoria secondo la quale le differenze di genere sono il risultato dei ruoli contrastanti assunti da donne e uomini: la gerarchia sociale e la divisione del lavoro sono causa delle differenze di genere nel potere, nell'assertività e nell'allevamento. - Teoria psicoanalitica dell'identità di genere: Una teoria che deriva dal pensiero di Freud per cui i bambini in età prescolare sviluppano un'attrazione sessuale per il genitore del sesso opposto, poi a 5-6 anni d'età rinunciano all'attrazione perché provoca loro ansia, successivamente si identificano con il genitore dello stesso sesso e inconsciamente adottano le sue caratteristiche. - Teoria socio-cognitiva dell'identità di genere: Questa teoria enfatizza che lo sviluppo di genere dei bambini avviene attraverso l'osservazione e l'imitazione del comportamento di genere e attraverso premi e punizioni che si ricevono per i comportamenti propri e impropri legati al genere. 10.5.3 Influenze cognitive - Teoria dello schema di genere: Secondo questa teoria, l'attenzione e il comportamento di un individuo sono guidati da una motivazione interna a conformarsi agli standard e agli stereotipi socioculturali basati sul genere. Parlare delle principali influenze biologiche, sociali e cognitive sul genere - Il genere si riferisce alle dimensioni psicologiche e socioculturali dell'essere maschio o femmina. Il ruolo di genere si riferisce a una serie di aspettative che prescrive come femmine e maschi dovrebbero pensare, percepire e agire, 23 paia di cromosomi determinano il nostro sesso. Di solito le femmine hanno 2 cromosomi X, i maschi un X e un Y. Maschi e femmine producono concentrazioni differenti di ormoni noti come androgeni ed estrogeni. La precoce produzione ormonale è collegata con il successivo sviluppo di genere. Secondo il punto di vista della psicologia evoluzionistica, gli adattamenti evolutivi hanno prodotto differenze sessuali psicologiche che sono presenti soprattutto nel comportamento sessuale e nelle strategie di accoppiamento. I cromosomi determinano le differenze sessuali anatomiche ma la cultura e la società influenzano pesantemente il genere. - Secondo il punto di vista dei ruoli sociali, le donne hanno meno potere e status degli uomini e controllano meno risorse; questa gerarchia di genere e la divisione sessuale del lavoro sono cause importanti del comportamento differenziato per sesso. Sia la teoria psicoanalitica, sia la teoria socio-cognitiva enfatizzano l'adozione delle caratteristiche di genere dei genitori. I genitori e altri adulti possono assegnare dei ruoli di genere ai bambini e punire o premiare il comportamento che si conferma a questi ruoli. I pari sono particolarmente esperti nel premiare un comportamento appropriato al genere. - La teoria dello schema di genere enfatizza il ruolo della cognizione nello sviluppo di genere. Domande: - Quali sono alcune influenze sociali sullo sviluppo di genere? - Quali sono alcune influenze cognitive sullo sviluppo di genere? - Sono stati utilizzati i processi di rinforzo, punizione e imitazione e l'influenza della situazione per spiegare il comportamento parziale. Le cognizioni possono giocare un ruolo nel resistere alla tentazione e nell'autocontrollo. La teoria cognitiva sociale enfatizza la differenza tra la competenza morale e l'azione morale. - Nella teoria di Freud, l'istanza morale della personalità è il super io, che è formato dall'ideale dell'io e dalla coscienza. Secondo Freud, il senso di colpa è il fondamento del comportamento morale dei bambini. Nella prospettiva contemporanea, si i sentimenti positivi sia quelli negativi contribuiscono allo sviluppo morale. L'empatia è uno dei sentimenti positivi che influenza i bambini ad agire secondo gli standard morali. + Recentemente si è acceso l'interesse per una quarta dimensione: la personalità morale che riunisce le 3 dimensioni dello sviluppo morale: pensieri, comportamento e sentimenti. I 3 aspetti della personalità morale sono: identità morale, carattere morale e esemplari morali. Domande: - Cos'è lo sviluppo morale? - Quali sono le teorie di Piaget e di Kohlberg sullo sviluppo morale? Come può essere valutata la teoria di Kohlberg? - Cos'è il ragionamento socio-convenzionale? - Che processi sono implicati nel comportamento morale? Cos'è la teoria socio-cognitiva dello sviluppo morale? - Come sono collegati i sentimenti morali allo sviluppo morale? - Cosa caratterizza la personalità morale? 11.2 I contesti dello sviluppo morale 11.2.1 Parenting - Parenting: Quale processo biologico e sociale che implica l'allevare e l'educare un individuo dalla nascita fino all'età adulta. - Rifiuto affettivo: È una tecnica di disciplina in cui il genitore sottrae attenzione e affetto al figlio nel tentativo di controllarne il comportamento. - Affermazione dell'autorità: È una tecnica di disciplina in cui il genitore cerca di ottenere il controllo sul comportamento del figlio attraverso un uso arbitrario di premi e punizioni, cioè punendolo oppure minacciando punizioni o ancora promettendo premi. - Induzione: È una tecnica di disciplina in cui il genitore usa il ragionamento e spiega al figlio come le sue azioni possono avere degli effetti sulle altre persone. 11.2.2 Scuola - Curriculum nascosto: È veicolato dall'atmosfera morale che caratterizza ogni scuola. - Educazione al carattere: Un approccio educativo diretto che implica insegnare agli studenti un “alfabetismo morale” di base per prevenire il loro coinvolgimento in comportamenti immorali o che facciano del male a se stessi o agli altri. - Educazione cognitivo-morale: È basata sulla credenza che gli studenti dovrebbero imparare il valore di cose come la democrazia e la giustizia, nel momento in cui sviluppano il ragionamento morale. Molti programmi di questa educazione sono ispirati dalla teoria di Kohlberg. Spiegare come il parenting e la scuola influenzano lo sviluppo morale - Diverse ricerche rivelano che sia i genitori sia i pari contribuiscono al raggiungimento della maturità morale dei bambini. - Il parenting, intenso come quel processo biologico e sociale che implica l'allevare e l'educare un individuo dalla nascita fino all'età adulta, è coinvolto nello sviluppo morale; i genitori per il fatto stesso di allevare ed educare in qualche modo i propri figli contribuiscono allo sviluppo della loro moralità. Tra gli aspetti più importanti della relazione tra genitori e figli, che contribuiscono allo sviluppo morale dei bambini vi sono: la qualità relazionale, la disciplina genitoriale e le strategie proattive. - I fondamenti per una crescita morale positiva nei bambini sembrano essere calore e responsabilità reciproca nella relazione genitori-figli. In termini di qualità relazionale, l'attaccamento sicuro gioca un ruolo importante nello sviluppo morale dei bambini. - Le tecniche di disciplina usate dai genitori possono essere classificate come rifiuto affettivo, affermazione dell'autorità e induzione. Secondo Hoffman sia il rifiuto affettivo sia l'affermazione dell'autorità sono dannosi allo sviluppo morale del bambino, in quanto entrambe le tecniche evocano nel bambino emozioni negative. Al contrario, l'induzione è più probabile che produca nei bambini un moderato livello di attivazione emotiva, che permette loro di prestare attenzione al ragionamento offerto dai genitori. - Un'importante strategia genitoriale consiste nel prevenire proattivamente potenziali comportamenti inadeguati dei bambini prima che questi abbiano luogo. - Qualsiasi cosa i genitori facciano per trattare adeguatamente i loro figli a casa, essi possono comunque sentire di avere uno scarso controllo sull'educazione morale dei loro figli che, infatti, trascorrono una gran quantità di tempo lontano dai genitori, a scuola. - Il curriculum nascosto è veicolato dall'atmosfera morale che caratterizza ogni scuola. Creata dalle regole della scuola e dalla classe, l'atmosfera morale è influenzata anche dall'orientamento morale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, nonché dai materiali presenti nei testi. - Un altro approccio all'educazione morale è l'eduzione al carattere, un approccio educativo diretto che implica insegnare agli studenti un “alfabetismo morale” di base per prevenire il loro coinvolgimento in comportamenti immorali o che facciano del male a se stessi o agli altri. - Ogni scuola dovrebbe avere un codice morale esplicito che è comunicato chiaramente agli studenti e ogni violazione a questo codice dovrebbe essere punica con una sanzione. Istruzioni rispetto a specifici concetti morali, come ad esempio ingannare, possono prendere la forma di esempi e definizioni, discussioni di classe e role playing o ricompense agli studenti che emettono comportamenti appropriati. Piuttosto che istruire adolescenti appena dopo che hanno infranto le regole con comportamenti devianti, una prospettiva di cura suggerisce di educare gli studenti sull'importanza di impegnarsi in comportamenti prosociali, come considerare i sentimenti degli altri, essere sensibili con gli altri e aiutare gli altri. - L'educazione cognitivo-morale è basata sulla credenza che gli studenti dovrebbero imparare il valore di cose come la democrazia e la giustizia, nel momento in cui sviluppano il ragionamento morale. La teoria di Kohlberg è servita come fondamento per un certo numero di programmi di educazione cognitivo-morale. In un programma tipico gli studenti seguono un corso in cui discutono questi morali seguiti da un istruttore che è un facilitatore piuttosto che il direttore della classe. - Darcia Narvaez (2006) enfatizza un approccio integrativo all'educazione morale che comprenda sia il pensiero morale riflessivo e l'impegno alla giustizia sostenuto dall'approccio di Kojlberg sia il processo volto a sviluppare un particolare carattere morale enfatizzato nell'approccio dell'educazione al carattere. Domande: - Come la disciplina genitoriale influenza lo sviluppo morale? Quali sono le stategie genitoriali efficaci per favorire lo sviluppo morale dei bambini? - Quali sono alcuni approcci contemporanei all'educazione morale? 11.3 Comportamenti prosociali e antisociali 11.3.1 Comportamento prosociale - Altruismo: Una partecipazione disinteressata nell'aiutare un'altra persona. - Perdono: È un aspetto attinente al comportamento prosociale, che si verifica quando la persona offesa libera colui che ha fato l'offesa dalla possibile vendetta. - Gratitudine: È un sentimento di riconoscenza e apprezzamento, provato soprattutto in risposta a qualcuno che ha fatto qualcosa di buono o che ha dato il proprio aiuto. 11.3.2 Comportamento antisociale - Disturbo della condotta: Azioni e attitudini improprie per l'età che violano le aspettative familiari, le norme della società e i diritti personali o di proprietà degli altri. - Delinquenza minorile: Comprende un'ampia gamma di comportamenti, che vanno da comportamenti inaccettabili a reati contro lo status ad atti criminali. - Reati contro la legge: Azioni criminali che vengono commesse da minorenni o da adulti. Esse includono: rapine, violenza aggravata, stupro e omicidio. - Reati contro lo status: Meno gravi dei reati contro la legge, comprendono: fuga da casa, marinare la suola, fare uso di alcolici, promiscuità sessuale e incontrollabilità. Descrivere lo sviluppo del comportamento prosociale e di quello antisociale - L'altruismo, che è una partecipazione disinteressata nell'aiutare l'altro, o reciprocità. Spesso motiva un comportamento prosociale come la condivisione. Damon ha descritto una sequenza attraverso la quale i bambini sviluppano la loro comprensione dell'imparzialità e riescono a condividere in modo più coerente. I pari giocano un ruolo chiave in questo sviluppo. Gli adolescenti sono più coinvolti in comportamenti sociali dei bambini, e le ragazze più dei ragazzi. - I disturbi della condotto prevedono azioni e attitudini improprie per l'età che violano le aspettative familiari, le norme della società e i diritti individuali e della proprietà degli altri. Il disturbo è più comune nei ragazzi che nelle ragazze. La delinquenza minorile racchiude un'ampia gamma di comportamenti, dal comportamento socialmente inaccettabile ai reati contro lo status, a un comportamento criminale. Vivere in un'area urbana ad alto tasso di criminalità, con poco controllo genitoriale, con una disciplina inefficace, con fratelli più grandi che delinquono e amicizie con pari che sono delinquenti sono fattori collegati alla delinquenza. Un precoce coinvolgimento nel mondo della droga e della violenza, un facile accesso alle armi, l'associazione con gruppi di pari antisociali e una persistente esposizione a contenuti violenti proposti dai media sono associati a ragazzi violenti. I suggerimenti per ridurre la violenza minorile includono una genitorialità efficace, la prevenzione, il supporto per le scuole e la formazione di associazioni efficaci tra famiglie, scuole e comunità. Domande: - Come si definisce l'altruismo? Come si sviluppa il comportamento prosociale? - Cosa sono i disturbi della condotta? Quali sono i fattori chiave nello sviluppo della delinquenza minorile e della violenza minorile? PARTE 5 CONTESTI SOCIALI DELLO SVILUPPO Capitolo 12 LA FAMIGLIA 12.1 Processi familiari 12.1.1 Le interazioni nel sistema familiare - Scaffolding: Comportamento dei genitori che sostiene gli sforzi dei bambini, permettendo loro di essere più abili di quello che sarebbero se avessero fatto affidamento solo sulle proprie abilità. - Socializzazione reciproca: Processo attraverso cui i bambini socializzano con i genitori, proprio come i genitori socializzano con loro. 12.1.2 Cognizione ed emozione nei processi familiari - Attaccamento distanziante/evitante: Una categoria di attaccamento insicuro in cui gli individui sminuiscono l'importanza dell'attaccamento. Questa categoria è associata a importanti esperienze di rifiuto dei bisogni di attaccamento da parte dei caregiver. - Attaccamento preoccupato/ambivalente: Una categoria di attaccamento insicuro in cui gli adolescenti sono particolarmente stimolati a esperienze di attaccamento. Si ritiene che si verifichi soprattutto quando i genitori sono incostanti nella disponibilità verso l'adolescente. - Attaccamento irrisolto/disorganizzato: Una categoria di attaccamento insicuro in cui l'adolescente ha un libello particolarmente elevato di paura ed è disorientato. Questo può accadere in seguito a esperienze traumatiche come la morte di un genitore e abusi da parte dei genitori. - Adultità emergente (emerging adulthood): Concetto che si riferisce all'adulto in fase di sviluppo e cioè a giovani dai 18 ai 30 anni spesso inseriti socialmente nel campo degli studi o in un'attività professionale, oppure in situazioni professionali o personali precarie che vivono ancora con i genitori oppure vivono da soli, ma dai genitori sono ancora dipendenti. Non sono più adolescenti, ma nemmeno già adulti. 12.3.3 Bilanciare libertà e controllo 12.3.4 Conflitto genitore-adolescente 12.3.5 La post-adolescenza: gli adulti in fase di sviluppo Riassumere i cambiamenti nelle famiglie con adolescenti - Molti genitori hanno vita difficile nel gestire la spinta all'autonomia degli adolescenti. - I ricercatori hanno classificato le relazioni tra genitori e adolescenti come attaccamento autonomo sicuro o insicuro; l'attaccamento insicuro è suddiviso in 3 categorie diverse. L'attaccamento sicuro al genitore aumenta le probabilità che l'adolescente diventi socialmente competente. - I conflitti con i genitori spesso aumentano nella prima adolescenza, ma sono più spesso di grado moderato piuttosto che gravi. L'aumento dei conflitti probabilmente giova allo sviluppo di funzioni positive nell'accrescere l'autonomia e l'identità dell'adolescente. Alcuni adolescenti sperimentano un elevato livello di conflitto genitore-adolescente, e ciò è correlato a esiti negativi per gli adolescenti. - Durante la post-adolescenza la tendenza del giovane adulto a non lasciare il “nido” può portare ad una figura di non ancora adulto e non più adolescente: l'adulto-in-fase-di-sviluppo. Domande: - Che ruolo riveste l'autonomia nelle relazioni genitore-adolescente? - Che ruolo riveste l'attaccamento nelle relazioni genitore-adolescente? - Quanto è esteso il conflitto genitore-adolescente? Quanto influisce sullo sviluppo dell'adolescente in conflitto genitore-adolescente? 12.4 Fratelli 12.4.1 Relazioni tra fratelli 12.4.2 Ordine di nascita Identificare come i fratelli influenzano lo sviluppo dei bambini - I fratelli interagiscono fra loro in modo più negativo e meno vario di quanto interagiscano i genitori con i figli. - L'ordine di nascita è collegato per certi aspetti alle caratteristiche del bambino; ma alcuni critici ritengono che la sua importanza quale caratteristica in quando di preannunciare il comportamento di un bambino sia stata sovrastimata. Domande: - Come possono essere caratterizzate le relazioni tra fratelli? - Che ruolo riveste l'ordine di nascita nello sviluppo dei bambini? 12.5 La famiglia che cambia in un mondo in cambiamento 12.5.1 Nuove famiglie 12.5.2 Variazioni socio-economiche e culturali nelle famiglie Caratterizzare i cambiamenti della famiglia nel mondo in cambiamento - Molti studi rivelano che il fatto che la madre lavori non influisce necessariamente in modo negativo sullo sviluppo del bambino; sono anche importanti i contesti in cui il bambino è inserito in alternativa, come per esempio il doposcuola. - I bambini di famiglie divorziate mostrano più problemi di adattamento dei bambini di famiglie non divorziate. Lo stare insieme per il bene del bambino, però non è detto che sia la soluzione se l'atmosfera familiare resta stressante, conflittuale e distruttiva. Personalità e temperamento del bambino possono influenzare la sua vulnerabilità al divorzio. Meno importante è il genere. - I bambini cresciuti da genitori omosessuali non sembrano avere maggiori problemi di adattamento. - Con il cambiamento delle culture cambia anche il modo di intendere la genitorialità e di strutturare i ruoli all'interno della famiglia. Domande: - Come sono influenzati i bambini dal lavoro dei genitori? - In che modo il divorzio fa sentire il suo effetto sullo sviluppo dei bambini? - In che modo il fatto di avere dei genitori omosessuali influenza lo sviluppo? - IN che modo la cultura e le condizioni socio-economiche influenzano lo sviluppo in famiglia? Capitolo 13 I PARI 13.1 Le relazioni tra pari 13.1.1 Esplorando le relazioni tra pari - Pari: Bambini che hanno circa la stessa età e lo stesso libello di maturità. 13.1.2 Il corso evolutivo delle relazioni tra pari nell'infanzia 13.1.3 I mondi distinti ma coordinati delle relazioni tra genitori e figli e tra pari 13.1.4 Cognizione sociale ed emozioni - Perspective taking: La capacità di assumere la prospettiva di un'altra persona e di comprendere i suoi pensieri e sentimenti. 13.1.5 Gli status tra i pari - Bambini popolari: Bambini che sono spesso nominati come migliori amici e raramente sono antipatici ai loro compagni. - Bambini medi (average): Bambini che ricevono un numero medio simile di nomine positive e negative da parte dei loro compagni. - Bambini trascurati (neglected): Bambini che vengono raramente citati come migliori amici ma non sono antipatici ai compagni. - Bambini rifiutati: Bambini che sono raramente citati come migliori amici e che sono antipatici ai loro compagni. - Bambini controversi: Bambini che sono frequentemente citati sia in qualità di migliori amici di qualcuno sia in qualità di bambini antipatici. 13.1.6 Il bullismo Parlare delle relazioni tra pari nell'infanzia - I pari sono individui che hanno circa la stessa età e lo stesso livello di maturità. I pari forniscono un mezzo di confronto sociale e una fonte d'informazione sul mondo al di fuori della famiglia. Delle buone relazioni con i pari possono essere utili a uno sviluppo sociale normale. L'incapacità d'inserirsi in un rete sociale è associata a numerosi problemi. Le relazioni con i pari possono essere sia positive sia negative. Piaget e Sullivan sostenevano che le relazioni tra pari forniscono il contesto per apprendere una modalità di relazione basata su una reciprocità simmetrica. Le relazioni tra pari cambiano in base a come viene misurata l'esperienza con i coetanei, ai parametri utilizzati per misurarla e alla gamma d'età considerata. - Alcuni ricercatori ritengono che la qualità delle interazioni sociali con i pari nell'infanzia fornisca delle informazioni preziose sullo sviluppo socio-emotivo. Da quando un numero sempre maggiore di bambini frequenta l'asino nido, le relazioni tra bambini sono aumentate. La frequenza delle relazioni tra pari, positive e negative, aumenta in età prescolare. I bambini trascorrono ancora più tempo con i coetanei nelle scuole elementari e nelle medie primarie e secondarie, e aumenta la loro preferenza per i gruppi dello stesso sesso. I gruppi dei ragazzi sono più grandi di quelli delle ragazze e partecipano a giochi più organizzati. Le ragazze privilegiano discorsi più collaborativi all'interno dei gruppi dei pari. - Delle relazioni familiare sane di solito promuovono sane relazioni tra pari. I genitori possono fare da modello o da istruttori ai loro bambini sul mondo di relazionarsi ai pari. Le scelte dei genitori rispetto al quartiere, alla chiesa, alla scuola e ai loro stessi amici, influenzano il bacino da cui i loro bambini possono selezionare dei possibili compagni. I giochi maneschi vengono fatti soprattutto nelle relazioni tra pari piuttosto che tra genitore e bambino. In momenti di stress di solito i bambini si rivolgono ai genitori e non ai pari. Le relazioni tra pari sono su una base di maggiore uguaglianza che quelle tra genitore e bambino. - Il perspective taking, le abilità di elaborare informazioni sociali e la conoscenza sociale sono dimensioni importanti della competenza sociale nelle relazioni tra pari. L'autoregolazione dell'emozione è associata a relazioni positive con i pari. - I bambini popolari vengono nominati frequentemente come migliori amici e raramente sono antipatici ai loro pari. I bambini medi ricevono un numero medio simile di nomine positive e negative dai loro compagni. I bambini trascurati vengono nominati raramente come migliori amici ma non risultano antipatici ai loro compagni. I bambini rifiutati spesso hanno problemi di adattamento più seri dei bambini trascurati. I bambini controversi sono frequentemente nominati sia come migliori amici sia come antipatici ai compagni. - Molti studenti sono vittime del bullismo e questo può creare dei problemi. Domande: - Quali sono gli aspetti chiave delle relazioni tra pari? - Qual è il corso dello sviluppo delle relazioni fra pari nell'infanzia? - In quale modo i mondi di genitori e coetanei sono distinti ma coordinati? - In quale modo la cognizione sociale entra in gioco nelle relazioni tra pari? E in quale modo vi entrano le emozioni? - Quali sono i 5 status tra pari dei bambini? - Qual è la natura del bullismo? - Quali sono le caratteristiche psicologiche del bullo e della vittima? 13.2 Il gioco - Gioco: Un'attività piacevole che viene intrapresa per se stessi. 13.2.1 Le funzioni del gioco - Giocoterapia: Terapia che permette al bambino di buttar fuori le frustrazioni ed è un mezzo attraverso il quale il terapeuta può analizzare i conflitti del bambino e i suoi modi di affrontarli. I bambini possono sentirsi meno minacciati ed essere più disposti a esprimere i loro veri sentimenti in apprendere. 14.1.2 L'educazione scolastica precoce - Kindergarten centrato sul bambino: L'educazione che coinvolge il mondo del bambino nel suo complesso considerando sia lo sviluppo fisico, cognitivo e sociale del bambino, sia i suoi bisogni, interessi e stile di apprendimento. - Metodo Montessori: Una filosofia dell'educazione in cui i bambini hanno molte libertà e spontaneità nella scelta delle attività e possono spostarsi da un'attività all'altra seguendo i propri desideri. - Project Head Start: Un insegnamento compensativo progettato per dare ai bambini delle famiglie a basso reddito l'opportunità di acquisire delle abilità ed esperienze importanti ai fini del successo scolastico. 14.1.3 La scuola in Italia Discutere degli approcci alla scolarizzazione e allo sviluppo - Gli approcci attuali all'apprendimento dello studente includono le istruzioni dirette, il cotruttivismo cognitivo e il costruttivismo sociale. Molti principi centrati sullo studente sono stati sostenuti da un'équipe di esperti convocata dall'American Psychological Association. Negli Stati Uniti la richiesta che scuole e insegnanti siano ritenuti responsabili delle performance degli studenti ha prodotto una varietà di test elaborati dai vari Stati, che hanno sia punti di forza sia punti di debolezza e sono controversi. L'esempio più visibile di questo incremento del ruolo degli stati nella valutazione degli obiettivi raggiunti dai bambini è la legge federale No Child Left Behind – NCLB (Nessun bambino sia lasciato indietro). - L'educazione precoce nell'infanzia ha molte variazioni, dal kindergarten centrato sul bambino al metodo Montessori, ma l'eduzione appropriata allo sviluppo è un tema importante. Studi a lungo termine rivelano che i programmi prescolari hanno effetti positivi sullo sviluppo dei bambini. - Con il raggiungimento dell'autonomia scolastica, le scuole statali italiane sono state trasformate da organi periferici dello Stato a unità educative autonome ed è stato loro consentito di assumere decisioni con maggiore autonomia rispetto al passato. - Il sistema scolastico italiano è oggi articolato in Scuola dell'infanzia (ex scuola materna) e 2 cicli di istruzione (1° e 2° ciclo). Il 1° ciclo di istruzione comprende la scuola primaria (ex elementare), di durata quinquennale, e la scuola secondaria di primo grado (ex-scuola media) di durata triennale. Il 2° ciclo di istruzione comprende la scuola secondaria di 2° grado e la formazione professionale. Domande: - Quali sono alcuni approcci contemporanei all'apprendimento dello studente? - Quali sono alcune variazioni nell'educazione infantile? 14.2 Bambini con disabilità 14.2.1 Disturbi dell'apprendimento - DSA Disturbo specifico dell'apprendimento: Include 3 componenti: 1) un livello di QI nell'ambito della norma; 2) importanti difficoltà in aree legate alla scuola (in particolare la lettura o la matematica) 3) l'esclusione di gravi disturbi dell'emotività, una lingua madre diversa, disabilità sensoriali e/o deficit neurologici specifici. - Dislessia: Un disturbo compreso nei DSA, a carico della lettura (intesa come abilità di codifica del testo). - Disortografia: Un disturbo compreso nel DSA, a carico della scrittura (intesa come abilità di codifica a livello fonologico e relativa competenza ortografica). - Disgrafia: Disturbo dei DSA relativo alla grafia o tratto grafico (intesa come abilità grafo- motoria). - Discalculia: Disturbo dei DSA a carico delle abilità di numero e di calcolo (intesa come capacità di comprendere e operare con i numeri). 14.2.2 Disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività 14.2.3 Disturbi emozionali e comportamentali - Disturbi emozionali e comportamentali: Consistono in problemi seri e persistenti che comportano aggressività, depressione e timori associati con i contesti personali e scolastici. Si possono distinguere in disturbi internalizzati (ad esempio ansia e depressione) ed esternalizzati (ad esempio disturbo della condotta). - Fobia scolastica: Si esplica in un disagio provocato da ansia e/o timore eccessivi, che coglie il bambino al momento di andare a scuola o durante le ore scolastiche. 14.2.4 Disturbi dello spettro autistico - Disturbi dello Spettro Autistico: Anche chiamati disturbi pervasivi dello sviluppo, comprendono disturbi seri chiamati disturbi autistici fino a disturbi meno gravi come la sindrome di Asperger. I bambini con questi disturbi sono caratterizzati da problemi nell'interazione sociale, nella comunicazione verbale e non verbale e dalla presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. - Disturbo Autistico: È un grave disturbo evolutivo dello spetto autistico che ha il suo esordio nei primi 3 anni di vita e include deficit nelle relazioni sociali, anormalità nella comunicazione e pattern di comportamento ristretti, ripetitivi e stereotipati. - Sindrome di Asperger: È un disturbo dello spettro autistico relativamente meno grave, nel quale il bambino ha abilità verbali moderatamente buone, problemi leggeri nel linguaggio non verbale e una gamma ristretta di interessi e relazioni. 14.2.5 Aspetti educativi - Inclusione: L'educazione di un bambino con speciali bisogni educativi in una classe regolare a tempo pieno. - Piano educativo individualizzato (PEI): Un rapporto scritto che stabilisce un programma adattato al bambino disabili. Il piano dovrebbe essere: 1) adattato alle capacità di apprendimento del bambino; 2) progettato in particolare per rispondere ai bisogni individuali del bambino e non essere solamente una copia di ciò che viene offerto agli altri bambini; 3) programmato per offrire un'assistenza educativa. Descrivere i bambini con disabilità e la loro scolarizzazione - I bambini che hanno un disturbo dell'apprendimento presentano: 1) un livello di QI nella norma; 2) un'importante difficoltà in un'area correlata alla scuola che non sia dovuta a disturbi emotivi gravi, a una lingua madre diversa, a deficit sensoriali o a specifici deficit neurologici. È difficile porre diagnosi di disturbo dell'apprendimento. Gli interventi con i bambini che hanno delle difficoltà di apprendimento spesso si focalizzano sul miglioramento delle abilità di lettura. - Il disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività (ADHD) è una disabilità in cui gli individui mostrano stabilmente dei gravi problemi in una o più di queste aree: 1) disattenzione; 2) iperattività; 3) impulsività. L'ADHD viene diagnosticato sempre più spesso. - Una piccola percentuale di bambini ha problemi così seri da venire diagnosticati come portatori di un disturbo emozionale o comportamentale. I disturbi emozionali e comportamentali consistono in problemi seri e persistenti che comportano aggressività, depressione e paure associate con i contesti personali e scolastici, ma anche altre caratteristiche socio-emotive inappropriate. In linea di massima i disturbi emotivi e comportamentali possono essere distinti in 2 categorie: i disturbi esternalizzati e quelli internalizzati. La fobia scolastica è un esempio di problema emozionale. - I Disturbi dello Spettro Autistico anche chiamati disturbi pervasivi dello sviluppo, comprendono disturbi seri chiamati disturbi autistici fino a disturbi meno gravi come la sindrome di Asperger. I Disturbi dello Spetto Autistico sono caratterizzati da problemi nell'interazione sociale, nella comunicazione verbale e non verbale e dalla presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. - Le leggi federali degli Stati Uniti richiedono che i bambini disabili ricevano un'educazione appropriata e gratuita e godano di servizi adeguati. Agli studenti disabili deve essere assicurato un piano educativo individualizzato ed essi devono essere educati in un ambiente il meno restrittivo possibile. Anche in Italia, a partire dagli anni '70, si è lavorato per integrare gli alunni disabili nelle aule normali con l'affiancamento di un insegnante di sostegno. Domande: - Chi sono i bambini disabili, e cosa caratterizza i bambini con disturbi dell'apprendimento? - Come descriveresti i bambini con disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività? Che tipo di trattamento ricevono in genere? - Quali sono i disturbi emozionali e comportamentali? Come possono essere distinti? - Cosa sono i disturbi dello spettro autistico? Quali sono le cause che li determinano e cosa li caratterizzano nelle diverse forme? - Quali sono alcuni dei problemi nell'educazione dei bambini disabili? 14.3 Il rendimento (achievement) - Rendimento (achievement): Indica il livello di rendimento o di profitto raggiunto dall'allievo in un determinato settore di attività. 14.3.1 Motivazione estrinseca e intrinseca - Motivazione estrinseca: Risponde a incentivi esterni quali premi e punizioni. - Motivazione intrinseca: Risponde a fattori motivazionali interni quali l'autodeterminazione, la curiosità, lo stimolo e l'impegno. 14.3.2 Processi cognitivi: motivazione alla padronanza e atteggiamento mentale - Motivazione alla padronanza: Un orientamento in cui la persona è rivolta al compito e, invece di focalizzarsi sule proprie abilità, è interessata alle strategie di apprendimento. - Orientamento all'impotenza: Un orientamento in cui l'individuo sembra intrappolato dall'esperienza della difficoltà e attribuisce il proprio impedimento alla mancanza di abilità. - Orientamento alla performance: Un orientamento in cui ci si focalizza sul raggiungere dei risultati; vincere è ciò che conta di più, e si pensa che solo la vittoria possa portare la felicità. - Atteggiamento mentale: Concetto con cui Dweck si riferisce all'atteggiamento cognitivo che gli individui sviluppano per se stessi. Gli individui hanno un atteggiamento fisso oppure in crescita. 14.3.3 Autoefficacia - Autoefficacia: Il credere che si può controllare la situazione e ottenere risultati favorevoli. 14.3.4 Etnia e culturale Spiegare lo sviluppo del rendimento nei bambini - La motivazione estrinseca implica il fare una cosa per ottenere un'altra cosa (un mezzo per un fine). La motivazione intrinseca, invece, implica la motivazione interna a fare qualcosa per il proprio piacere (il fine in se stesso). Nel complesso, la maggior parte degli esperti raccomanda che gli insegnanti creino un clima di classe in cui gli studenti siano intrinsecamente motivati all'apprendimento. Offrire agli studenti delle scelte e fornire delle opportunità per una responsabilità personale aumenta la motivazione intrinseca. Quando vengono utilizzati i premi, questi dovrebbero trasmettere delle informazioni sulla padronanza della materia piuttosto che rappresentare un mezzo per esercitare un controllo esterno. I ricercatori hanno rilevato che dalla scuola elementare alla scuola superiore la motivazione intrinseca degli studenti diminuisce e che ciò si verifica soprattutto durante la scuola media. - L'orientamento alla padronanza si focalizza sul compito piuttosto che sull'abilità, implica dei sentimenti positivi e include strategie orientate alla soluzione. L'orientamento all'impotenza si 15.3 Etnia - Etnia: Quella caratteristica basata su eredità culturale, nazionalità, razza, religione e linguaggio. 15.3.1 Immigrazione Spiegare come l'etnia è collegata allo sviluppo dei bambini - Gli immigranti spesso fanno esperienza di diversi eventi stressanti che includono le barriere linguistiche, la separazione della rete in supporto familiare, i cambiamenti nello status socio- economico e la lotta sia per preservare la propria identità etnica sia per adattarsi alla cultura maggioritaria. - I membri delle famiglie di gruppi etnici minoritari possono formare gruppi a sé stanti rispetto alla cultura dominante. Questo, però, spesso rinforza la separazione. Perciò, molto bambini di minoranze etniche fanno una duplice esperienze di svantaggio: da un parte pregiudizio, discriminazione e bias tra il loro status di minoranza etnica e la cultura dominante, dall'altra questo intensifica gli effetti stressanti della povertà. 15.4 Differenze e diversità 15.4.1 Pregiudizi e discriminazione - Pregiudizio: Ingiustificato atteggiamento negativo verso un individuo in quanto membro di un particolare gruppo. Domande: - Come l'immigrazione influisce sullo sviluppo dei bambini? - Come etnia e SES sono correlati? - Cos'è l'importanza delle diversità e come queste possono legarsi al pregiudizio e alla discriminazione? 15.5 La tecnologia 15.5.1 Utilizzo dei media 15.5.2 La televisione e i media elettronici 15.5.3 Computer e internet Riassumere l'influenza della tecnologia sullo sviluppo dei bambini - Esistono molte variazioni individuali nell'utilizzo di media da parte di bambini e adolescenti, ma in genere i ragazzi americani tra gli 8 e i 18 anni passano quasi 6 ½ ore al giorno utilizzando media elettronici, e la maggior parte di queste ore vengono trascorse davanti alla TV (quasi 4 ore al giorno). Tuttavia, il tempo che bambini e adolescenti passano online sta rapidamente aumentando. In Italia il 96,3% dei bambini e ragazzi tra i 6 e 1 17 anni guarda la televisione. Inoltre, il 91,7% la guarda tutti i giorni, contro un picco del 96% tra i ragazzini d'età compresa tra gli 11 e i 13 anni. - Sebbene la televisione possa avere un'influenza negativa sullo sviluppo dei bambini distraendoli dai compiti, rendendoli studenti passivi, insegnando loro stereotipi, fornendo modelli violenti e presentando un modo irrealistico di vedere il mondo, essa esercita anche un'influenza positiva quando trasmette programmi educativi validi, ampliando le informazioni oltre l'ambiente immediato dei bambini e fornendo dei modelli di comportamento prosociale. La violenza vista in TV non è la sola causa dell'aggressività dei bambini, ma la maggior parte degli esperti è concorde nel ritenere che esse può indurre aggressività e anti-socialità. Destano preoccupazione anche i videogiochi a contenuto violento. Un comportamento prosociale in TV è associato a un comportamento più positivo da parte dei bambini. Una preoccupazione particolare riguarda il modo in cui viene rappresentato il sesso alla TV e l'influenza che ciò può avere sugli atteggiamenti e i comportamenti sessuali degli adolescenti. Le abilità cognitive dei bambini influenzano le loro esperienze nel vedere la TV. Guardare la televisione è negativamente correlato alle abilità mentali dei bambini e ai loro risultati scolastici. - I bambini di oggi stanno vivendo una rivoluzione tecnologica grazie all'enorme aumento dell'uso del computer e dell'utilizzo di internet. Internet è il nucleo centrale della comunicazione mediata dal computer ed è diffuso in tutto il mondo. Preoccupa la difficoltà dei genitori di monitorare le informazioni a cui accedono i loro figli. Anche il cellulare, come opportunità comunicativa veloce e facilmente accessibile, si va affermando tra i bambini e i ragazzi del mondo. Un altro preoccupazione è se l'incremento dell'uso della tecnologia avrà come conseguenza un ampliamento della lacuna educativa tra ricchi e poveri e tra gruppi etnici diversi. In Italia il computer e l'accesso a internet sono più diffusi nelle famiglie in cui il capofamiglia è di ceto medio-alto, mentre nel caso del cellulare ciò non è vero. Si deve tenere a mente che la tecnologia da sola non migliora l'apprendimento del bambino. È richiesta una combinazione di altri fattori, come l'enfasi sull'apprendimento attivo e la capacità di costruire il proprio sapere. Domande: - Che ruolo svolgono i mass media nella vita di bambini e adolescenti? - In che modo la televisione influenza lo sviluppo dei bambini? - Che ruolo rivestono internet e computer nello sviluppo dei bambini?
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved