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Sillabo per cittadinanza digitale: Educazione civica tecnologia-informazione, Appunti di Psicometria

Questo sillabo mira a sviluppare la cittadinanza digitale degli studenti attraverso l'educazione. Si analizzano le tecnologie digitali, la convergenza, la connettività e la comunicazione, e si affronta l'educazione all'informazione e alla responsabilità digitale. La prima parte tratta il cambiamento causato dalla convergenza tecnologica. La seconda parte si occupa dell'educazione all'informazione, delle fonti, della conservazione e dei principi normativi. La terza parte riguarda l'appropriazione creativa delle tecnologie digitali e la consapevolezza delle conseguenze di essere produttori di contenuti nella Rete.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 01/06/2022

giuseppe-vitale-19
giuseppe-vitale-19 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sillabo per cittadinanza digitale: Educazione civica tecnologia-informazione e più Appunti in PDF di Psicometria solo su Docsity! educazione civica educazione civica educazione civica ecd.generazioniconnesse.it educazione civica pienamente consapevoli che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società. Responsabilità, perché i media digitali, nella loro caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e di pubblicazione dei messaggi, richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto attraverso di essi vanno facendo. Dalla spirito critico e dalla responsabilità deriva la capacità di saper massimizzare le potenzialità della tecnologia (ad es. in termini di educazione, partecipazione, creatività e socialità) e minimizzare quelli negativi (ad es. in termini di sfruttamento commerciale, violenza, comportamenti illegali, informazione manipolata e discriminatoria). Occorre quindi che la scuola aiuti ad accompagnare la complessità del cambiamento, piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti come semplici “rischi”. La scuola può infatti aiutare gli studenti, e con essi i genitori, a costruire strategie positive per affrontare una disponibilità di tecnologie, di informazione e comunicazione senza precedenti. Lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale passa anche e soprattutto dalla capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, passando da consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture. educazione civica Come specificato nel Piano Nazionale Scuola Digitale, il digitale non è solo strumento per la comunicazione o la didattica, né solamente alfabeto della rivoluzione computazionale. Le tecnologie digitali, e la convergenza tra queste, connettività e comunicazione, sono agente attivo di profondi cambiamenti sociali, culturali, politici ed economici in atto: è questa terza dimensione che questo sillabo intende trattare, mirando quindi a sviluppare spirito critico, consapevolezza e responsabilità negli studenti. Questo sillabo, pertanto, non deve essere letto in antitesi allo sviluppo di competenze digitali “verticali”. Al contrario, è da intendersi come percorso iniziale e propedeutico allo sviluppo di competenze digitali e allo sviluppo del pensiero computazionale, di cui è in corso l’introduzione negli ordinamenti scolastici attraverso le indicazioni nazionali del primo ciclo. È altrettanto evidente che la dimensione fortemente tecnica e tecnologica del cambiamento in corso richiede anche lo sviluppo di competenze specifiche. Consapevolezza e competenze, quindi, devono andare di pari passo: solo così sarà possibile per i nostri studenti esercitare una piena cittadinanza digitale. Consapevolezza e competenze educazione civica Questo sillabo è stato costruito con oltre 100 organizzazioni tra istituzioni, mondo accademico nazionale ed internazionale, società civile e altre organizzazioni coinvolte, a vario titolo, nelle tematiche in questione. Questo metodo di costruzione nasce dalla consapevolezza che l’educazione civica digitale comprende concetti in rapida evoluzione, che richiedono costante attenzione e un legame forte con la prassi quotidiana. È infatti nella prassi quotidiana che le sfide della cittadinanza digitale si sviluppano, ed è nell’intervento attraverso una piena comprensione degli strumenti della prassi quotidiana che è possibile sviluppare la consapevolezza, le competenze e le attitudini che servono. Allo stesso tempo, questo approccio - che si è avvalso del coinvolgimento continuo di diversi esperti - ha il fine di responsabilizzare la società tutta verso la costruzione di un curricolo scolastico vivo non solo perchè “attuale”, ma anche perché realizzato con l’ottica di proporre percorsi formativi basati su problemi reali. Va in quest’ottica anche l’idea di responsabilizzare quelle parti di società civile - come nel caso del mondo dell’informazione e degli intermediari digitali - coinvolte direttamente anche negli stessi problemi associati a potenzialità e criticità che tecnologie digitali sempre più pervasive portano nelle nostre vite. La scuola - e il Piano Nazionale Scuola Digitale ne è testimonianza - deve contribuire a costruire percorsi educativi che avvicinino gli studenti alle questioni che animano e fanno funzionare la società, a partire da quelle che coinvolgono più direttamente gli studenti stessi. Nota metodologica educazione civica Internet è una delle più straordinarie innovazioni del nostro tempo, e possibilmente una tra le innovazioni che hanno generato l’impatto più importante per il genere umano. Per caratteristiche architetturali, pervasività e ruolo in società, Internet non può essere considerato un medium come gli altri. È per questo fondamentale conoscere storia, architettura e principi fondativi di Internet, e osservare come questi siano stati mantenuti o messi in discussione dalla straordinaria diffusione di una delle sue più importanti applicazioni – il Web - con i suoi giganti, e la rapida espansione dei social media. Comprendere l’architettura di Internet, metafora del cambiamento culturale del nostro tempo, implica conoscere, tra le altre cose, il valore e le implicazioni del concetto di neutralità della Rete e le sfide dell’Internet governance, ossia dei meccanismi decisionali e dei codici alla base del suo funzionamento e le implicazioni che questi hanno sul modo in cui avvengono le interazioni online e sono distribuiti e rappresentati i contenuti. La pervasività e generatività della Rete – e la straordinaria centralità delle tecnologie digitali ad essa associate - sollevano molte questioni, a partire da quelle relative all’espansione della sfera dei diritti in Internet. La sfida riguarda gli ordinamenti sia a livello globale sia nazionale, con riferimento a nuove dimensioni di concetti noti (ad esempio domicilio, proprietà, riservatezza, privative d’autore), che ha portato alla INTERNET e il CAMBIAMENTO IN CORSO Architettura, Diritti, Ecologia educazione civica produzione di importanti documenti quale la Dichiarazione per i Diritti in Internet, prodotta nel 2014 dal Parlamento Italiano. La convergenza tra tecnologia, connettività, comunicazione e informazione ci impone di riflettere sul rapporto tra paradigmi tecnologici e caratteristiche del cambiamento. Con Internet al centro di questa convergenza, è necessario inquadrare il tema sotto (almeno) altri due aspetti. Come cambiano organizzazioni, lavoro e professioni e quindi i concetti di moneta e mercati al tempo della Rete? Come cambiano libertà di espressione, partecipazione e funzionamento della democrazia? educazione civica Viviamo in una società fortemente mediatizzata. Il passaggio dai mass media ai cosiddetti nuovi media e successivamente ai social media ha sancito un importante cambiamento nel modo di comunicare, e anche, in virtù della pervasività di questo cambiamento, ha avuto implicazioni profonde su tutte le dimensioni dell’agire umano: l’individuo, la socialità e i rapporti intergenerazionali, ad esempio. Le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, analogiche o digitali, non hanno di per sé una connotazione positiva o negativa: è però indispensabile tenere conto del loro impatto per una piena comprensione dell’essere individui, collettività e società nel 21mo secolo. L’educazione ai media passa prima di tutto dalla comprensione della storia, evoluzione e cultura dei media, anche per evidenziarne tratti comuni, specificità e differenze, ad esempio con riferimento a come cambiano i codici comunicativi con il digitale. I media sono sia strumento di comunicazione che oggetto culturale, e come tali possono essere affrontati e sfruttati anche nell’attività didattica. Parlare di educazione ai media significa affrontare diverse dimensioni. La dimensione dell’individuo: identità e rappresentazione. È fondamentale maturare la capacità di riflettere autonomamente sul rapporto tra sfera pubblica e sfera privata, sul tema della riservatezza (privacy) come protezione della propria e il rispetto dell’altrui, e sul concetto di “traccia digitale” (digital footprint) generata in Rete e attraverso diverse tecnologie. EDUCAZIONE AI MEDIA Orientarsi e comportarsi in una società mediatizzata educazione civica Educazione all’informazione significa, in un senso più ampio, comprendere le dinamiche associate alla profonda evoluzione che ha investito l’ecosistema della produzione e della distribuzione di informazione, con particolare riferimento a: • la generale trasformazione del ruolo dell’editoria nell’ambiente digitale, inclusi gli strumenti per garantire qualità dell’informazione prodotta e acquisire fiducia da chi la fruisce (es. fact checking, watchdog, public editor); • I diversi meccanismi di produzione dell’informazione, tra produzione autoriale, generata dagli utenti e automatizzata; • il rapporto tra gli algoritmi dei principali intermediari digitali e meccanismi di consumo dell’informazione, e le implicazioni di questo sulla democrazia, la nozione di filter bubble (bolla di filtraggio, Parisier, 2012) e bias. Le competenze da maturare si estendono ai diritti sui dati del settore pubblico, in particolare in termini di trasparenza amministrativa e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, sia per scopi civici (monitoraggio, apertura, open government e civic hacking) sia commerciali. educazione civica La conversione digitale di qualunque informazione, dato e relazione tra questi ha prodotto l’esplosione nella quantificazione di ogni processo umano e di macchina. Si tratta di una dinamica centrale del nostro tempo, che ha profonde implicazioni quantitative e qualitative, a maggior ragione perchè associata alla capacità sempre più sviluppata delle macchine di elaborarle. È fondamentale, quindi, partire comprendendo cosa è un dato, conoscendo la differenza tra dati e informazioni. Descrivere, classificare, raccogliere i dati, anche comprendendo come gestire produzione, archiviazione, ordinamento e processing dei dati in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica, diventa essenziale. Per poter comprendere ed elaborare dati, è fondamentale sviluppare competenze di base in campo matematico-statistico. Alle principali operazioni statistiche è possibile affiancare anche concetti come correlazione e causalità, per imparare a trarre informazioni significative dai dati. QUANTIFICAZIONE e COMPUTAZIONE: DATI e INTELLIGENZA ARTIFICIALE Capirne il ruolo, il valore, i rischi, le implicazioni educazione civica Occorre comprendere inoltre l’importanza degli elementi di governance dei dati, associata ad aspetti semantici (es. metadatazione), tecnici (es. interoperabilità e standard) e sociali (es. gradi di apertura, disponibilità, ma anche tutela e trattamento). L’utilizzo dei dati chiama quindi in causa il tema dell’estrazione di significato dai dati e della comunicazione efficace di questi, anche in chiave giornalistica (data journalism) e attraverso rappresentazioni grafiche di informazioni composite (infografiche e data visualization). L’aumentare della complessità e quantità di dati ha portato all’emersione del concetto di big data, inteso come l’insieme di tecnologie e metodologie per l’analisi e la messa in relazione di grandissime quantità di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, anche allo scopo di scoprire eventuali legami e relazioni. Nei percorsi didattici più avanzati, sarà possibile approfondire tale concetto e sperimentare tecniche di advanced analytics anche attraverso l’uso di software dedicati e cenni di cloud computing. ambienti digitali, dell’evoluzione di generi narrativi, anche attraverso un’analisi critica dei nuovi generi. Tra i nuovi generi, alcuni videogiochi rappresentano una forma di narrazione e di costruzione di contenuti ormai consolidata e da esplorare, in quanto portatrice di nuove opportunità di creatività, sia attraverso lo sviluppo di videogiochi a scopo educativo (serious gaming) che attraverso l’utilizzo di videogiochi comuni nella pratica didattica. Sono da esplorare, anche se con moderazione per gli studenti in giovane età, anche i nuovi ambienti comunicativi in realtà virtuale, mixed reality e realtà aumentata, in quanto ormai già diffusi in vari ambiti della nostra vita e portatori di nuove sfide applicative e nuove criticità. Nei percorsi più avanzati, anche in sinergia con percorsi di approfondimento di competenze specifiche, sarà possibile coinvolgere gli studenti nello sviluppo di soluzioni digitali avanzate su uno o più degli strumenti e dei generi citati, anche allo scopo di sviluppare capacità e consapevolezza critica nella produzione e distribuzione di tali soluzioni. educazione civica educazione civica educazione civica ecd.generazioniconnesse.it Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Direzione Generale per lo Studente l’Integrazione e la Partecipazione DG SIP Realizzato nell’ambito dell’iniziativa Generazioni Connesse - Safer Internet Centre Italia -, coordinata dalla Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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