Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

PURGATORIO CANTO 1 (I) - DANTE ALIGHIERI - DIVINA COMMEDIA, Appunti di Italiano

È presente il testo completo, con sotto una descrizione/spiegazione verso dopo verso (terzina dopo terzina: interpretazione, parafrasi e spiegazione con approfondimenti)

Tipologia: Appunti

2018/2019
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 24/11/2019

andrearubagotti
andrearubagotti 🇮🇹

4.3

(183)

217 documenti

1 / 13

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica PURGATORIO CANTO 1 (I) - DANTE ALIGHIERI - DIVINA COMMEDIA e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! PURGATORIO – CANTO I CATONE Personaggio storico che nel conflitto con Cesare ad Utica si è TOLTO LA VITA quando ha visto che i cesariani stavano vincendo. Si è tolto la vita perché non riconosceva il nuovo ordine politico che si stava formando. Viene descritto come un VECCHIO con capelli e barba bianca, che si dirige verso i 2 pellegrini in modo ENERGICO ––> rappresenta il MAGNANIMO (personaggi che si sono distinti perché hanno operato grandi azioni) È illuminato da 4 STELLE ––> 4 VIRTÙ CARDINALI ––> proprie dell’uomo LAICO (colui che non crede in Dio). Chi segue queste virtù è una persona di grande RETTITUDINE, che si pone nella vita con grande altezza d’animo • GIUSTIZIA: capacità di comportarsi sempre nel modo giusto, anche se è faticoso, anche se scegliere l’azione giusta non è l’azione più semplice ––> realizzare ciò che è giusto porta spesso a fatica e perdita • TEMPERANZA: comportamento di colui che nella gioia ma anche nel dolore riesce a dominare se stesso, a non esaltarsi e gioire troppo in modo scomposto e smanioso di fronte ad aventi felici, e non si deprime di fronte ad eventi disastrosi • PREVIDENZA: capacità di prevedere, quando si compie una scelta, che cosa potrebbe capitare in futuro. È la dote del marinaio, del medico che, in situazioni estreme, deve fare la scelta giusta sulla base della prevedibilità degli eventi, sulla base della valutazione • FORTEZZA: dote di colui che negli eventi difficili (lutti, abbandono) riesce a resistere, ad aspettare che quel momento faticoso possa passare Per questo Dante pone CATONE COME GUARDIANO ––> vede in Catone la presenza di tutte queste 4 virtù. Chi segue le 4 VIRTÙ TEOLOGALI ––> vanno verso L’IDEA DI INFINITO ––> credendo in queste virtù l’uomo vuole pensare a se stesso in una visione ultraterrena • FEDE • SPERANZA • CARITÀ Dante sceglie Catone come custode dell’oltretomba ––> perché Catone, con la sua posizione da SAGGIO STOICO, esprime la figura di colui che ha cercato la LIBERTÀ MORALE ––> ha affermato con un gesto estremo (suicidio) una dimensione di valori altissima. Catone diventa quindi, nella Divina Commedia, una FIGURA (interpretazione di AUERBACH) nella Divina Commedia ci sono personaggi che hanno • Identità STORICA ––> catone è vissuto in carne ed ossa • Valore ALLEGORICO ––> esprime, nel purgatorio, la LIBERTÀ politica, morale e la sua immagine è un’anticipazione della libertà dal peccato che il cristiano deve ricercare FIGURA: Figura, soprattutto nell'esegesi cristiana medievale, indica un fatto storico, concreto, che ne preannuncia un altro, altrettanto concreto ––> doppio significato CERIMONIA DEL GIUNCO C’è in questo canto la CERIMONIA DEL GIUNCO ––> Dante, prima di salire in paradiso, deve PURIFICARSI ––> viene purificato da Virgilio che, su indicazione di Catone, strappa un ramo di giunco, con cui cinge Dante (pianta che cresce nei terreni paludosi, che resiste al terreno paludoso perché si flette ––> capacità di PIEGARSI E NON SPEZZARSI) ––> diventa per Dante L’IMMAGINE DELL’UMILTÀ, che è necessaria per compiere un processo di purgazione –– > la persona umile riconosce i propri limiti, è dimessa, non è superba e mette in discussione i suoi comportamenti. L’UMILTÀ, OGGI, è una qualità non più apprezzata, mentre nel cristianesimo lo era moltissimo ––> oggi il comportamento della persona umile è visto come espressione di DEBOLEZZA, e spesso la gente potrebbe approfittare di questa debolezza per concentrare attenzioni verso di sé. L’umiltà della tradizione ebraico cristiana trova una parentela con il concetto greco della UBRIS (violenza) ––> secondo gli antichi greci ci peccava di ubris era colui che superava i confini. Dante, che accetta di compiere questo percorso, deve riconoscere i suoi limiti. Parole chiave: • ALLEGORIA • SIMBOLO • FIGURA • UMILTÀ ANALISI DEL TESTO Fino al verso 75 Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; 3 un poco me volgendo a l ‘altro polo, là onde il Carro già era sparito, 30 DANTE NON VEDE PIÙ LE STELLE (guardando l’emisfero boreale) ––> nell’altro polo (sud) non è possibile vedere le stelle (carro dell’orsa maggiore) vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. 33 Toglie lo sguardo alle stelle ––> vede un VECCHIO che è SOLO ed esprime tanta REVERENZA. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a’ suoi capelli simigliante, de’ quai cadeva al petto doppia lista. 36 DESCRIZIONE DEL VECCHIO Ha la barba lunga e bianca con peli neri, i capelli bianchi che cadono in due trecce ai lati del viso. Li raggi de le quattro luci sante fregiavan sì la sua faccia di lume, ch’i’ ’l vedea come ’l sol fosse davante. 39 è ILLUMINATO da quelle stelle delle virtù ––> Dante lo vede quasi come se il sole fosse davanti al vecchio. «Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?», diss’el, movendo quelle oneste piume. 42 Il vecchio CATONE GRIDA quando vede i 2 pellegrini e si chiede perché siano lì ––> si chiede come sia possibile che siano giunti fino a lì, come siano fuggiti dall’inferno «Chi v’ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? 45 Chiede CHI LI HA GUIDATI e cosa ha inviato loro la strada dopo essere usciti dalla nera voragine infernale (ricordiamo che l’inferno è una buca sotto terra) Son le leggi d’abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?». 48 Catone si chiede se qualche LEGGE DELL’INFERNO sia stata infranta o cambiata ––> era impossibile passare dall’inferno al purgatorio Lo duca mio allor mi diè di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fé le gambe e ‘l ciglio. 51 Catone dice ai due di inginocchiarsi e di guardarlo in modalità REVERENTE (come un discepolo guarda ad un maestro) Poscia rispuose lui: «Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni. 54 Virgilio spiega la loro condizione nel luogo, dicendo che una donna (BEATRICE) è scesa dal cielo e lo ha pregato affinché aiutasse Dante ––> Virgilio non è lì per caso Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi di nostra condizion com’ell’è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi. 57 Virgilio deve spiegare meglio come Dante sia passato da inferno a purgatorio. Questi non vide mai l’ultima sera; ma per la sua follia le fu sì presso, che molto poco tempo a volger era. 60 Virgilio spiega che DANTE NON È MAI MORTO, ma stava per morire SPIRITUALMENTE ––> a causa del suo peccato Sì com’io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non lì era altra via che questa per la quale i’ mi son messo. 63 Virgilio è stato mandato da una donna per salvare Dante (dalla donna del cielo ––> BEATRICE) Mostrata ho lui tutta la gente ria; e ora intendo mostrar quelli spirti che purgan sé sotto la tua balìa. 66 Virgilio spiega di aver mostrato a lui tutti i DANNATI DELL’INFERNO (gente RIA - LATINISMO = REUS in latino = colpevole) ––> ora intende mostrargli il PROCESSO DI PURGAZIONE di coloro che risiedono nel purgatorio Com’io l’ho tratto, saria lungo a dirti; de l’alto scende virtù che m’aiuta conducerlo a vederti e a udirti. 69 Virgilio spiega a Catone che sarebbe troppo lungo da raccontare come Dante sia giunto qua ––> ma è avvenuto grazie ad una VIRTÙ DIVINA Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. 72 Virgilio prega Catone di ACCOGLIERE DANTE ––> cerca la libertà (motivo per cui il custode si è suicidato) LIBERTÀ ––> Virgilio fa una CAPTATIO BENEVOLENTIAE a Catone richiamando la parola LIBERTÀ ––> Catone stesso per la libertà politica che sentiva dal governo di Cesare, si era tolto la vita. Di conseguenza Catone diventa FIGURA • Persona storica • Libertà = libertà dal peccato La libertà per Dante è libertà DA, non libertà DI • Noi oggi: libertà DI voto, circolazione, domicilio, parola, pensiero • Dante nel passato: libertà DA peccato, ma anche LIBERO ARBITRIO ––> l’uomo ha la possibilità di scegliere cosa fare della sua vita (può scegliere se salvarsi o no con il CERIMONIA DEL GIUNCO ––> cingere col giunco significa pentirsi dei propri peccati e umiliarsi (umiltà) Dante viene cinto con un giunco ––> si ripulisce di ogni sudiciume e di ogni peccato che era pervenuto dall’inferno. STINGHERE ––> lavarsi e compiere il rito battesimale ché non si converria, l’occhio sorpriso d’alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro, ch’è di quei di paradiso. 99 Perché non sarebbe opportuno presentarsi di fronte ALL’ANGELO GUARDIANO, che arriva dal paradiso, se si è coperti dalla NEBBIA (nebbia = sporcizia e contaminazione dell’inferno) Questa isoletta intorno ad imo ad imo, là giù colà dove la batte l’onda, porta di giunchi sovra ‘l molle limo; 102 INDICAZIONE GEOGRAFICA ––> sulle spiagge dell’isoletta (dove l’isola viene battuta dalle onde) ci sono molti GIUNCHI sul MOLLE FANGO. null’altra pianta che facesse fronda o indurasse, vi puote aver vita, però ch’a le percosse non seconda. 105 NESSUN’ALTRA PIANTA può avere vita in quella zona ––> una pianta più rigida non resiste al frangersi continuo dell’onda (il giungo si flette ––> umiltà di colui che si purga) Poscia non sia di qua vostra reddita; lo sol vi mosterrà, che surge omai, prendere il monte a più lieve salita». 108 Catone spiega a Dante e Virgilio che per tornare NON dovranno seguire QUESTA STRADA, MA la strada per giungere in paradiso (salvezza) sarà indicata dal SOLE. Così sparì; e io sù mi levai sanza parlare, e tutto mi ritrassi al duca mio, e li occhi a lui drizzai. 111 Catone scompare ––> Dante inizia a seguire Virgilio El cominciò: «Figliuol, segui i miei passi: volgianci in dietro, ché di qua dichina questa pianura a’ suoi termini bassi». 114 I due si incamminano, pronti per scalare la montagna per arrivare in ALTO. L’alba vinceva l’ora mattutina che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar de la marina. 117 MUSICALITÀ: SORGERE DELL’ALBA ––> il sole che sorge è descritto come un qualcosa che vince l’ultima ora della notte. La notte (male) di fronte al chiarore dell’alba (bene, salvezza e serenità) fugge via ––> Dante riconosce da lontano il tremolio sulla superficie del mare (tremolar della marina – tremolio della luce sull’acqua) Noi andavam per lo solingo piano com’om che torna a la perduta strada, che ‘nfino ad essa li pare ire in vano. 120 Dante racconta ––> essi vagavano come se si fossero persi ––> avevano la sensazione di GIROVAGARE come coloro che non trovano più la strada perduta. Quando noi fummo là ‘ve la rugiada pugna col sole, per essere in parte dove, ad orezza, poco si dirada, 123 Giungono dove la RUGIADA del mattino evapora a causa del sole ambo le mani in su l’erbetta sparte soavemente ‘l mio maestro pose: ond’io, che fui accorto di sua arte, 126 Virgilio pone le mani in un punto dove c’è ombra e la rugiada non evapora porsi ver’ lui le guance lagrimose: ivi mi fece tutto discoverto quel color che l’inferno mi nascose. 129 Dante pone a Virgilio le guance LACRIMOSE ––> pianto di liberazione dell’emozione di chi si sta liberando di un peso e sta andando verso la salvezza. Virgilio appoggia le mani sulla rugiada e poi sulla faccia di Dante (guance ancora sporche di pianto) ––> avviene il BATTESIMO In quel momento Dante percepisce il ritorno del colore del suo viso, che era stato velato (nascosto) dall’inferno ––> Dante ritorna puro ––> pronto per attraversare questo regno CRISTIANESIMO ––> l’uomo ritorna se stesso Venimmo poi in sul lito diserto, che mai non vide navicar sue acque omo, che di tornar sia poscia esperto. 132 Arrivano sulla SPIAGGIA DESERTA Non c’è stato nessun uomo che abbia navigato in quel mare e che sia tornato in vita ––> ci sono solo i morti Quivi mi cinse sì com’altrui piacque: oh maraviglia! ché qual elli scelse l’umile pianta, cotal si rinacque 135 CERIMONIA DEL GIUNCO ––> come altrui piacque (come piace a Dio ––> secondo il volere di Dio) Oh meraviglia ––> STUPORE perché dove la pianta era stata strappata, la pianta ricresce subitamente là onde l’avelse. 136
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved