Scarica QUAGLINO - FORMAZIONE I METODI - CAP 38: TUTORING e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 CAP. 38 TUTORING Al tutor occorre interdipendenza di 3 fattori: 1. Funzioni aspeti organizzativi e processuali 2. Processo insieme azioni 3. Competenze esperienza sul campo Due macro aree Origini termine e figura 1974 usato per la prima volta USA, persone che svolgono incarichi di insegnamento 1991 , figura professionale diversa e autonoma dal docente enciclopedia: persona che svolge incarico opera di formazione etimologia termine: tutari = proteggere prendersi cura tutus = sicuro rendo sicuro. QUAGLINO E CORTESE DEFINIZIONE DI TUTORING Relazione duale tra un individuo “in formazione” ed un tutor esperto che punta a promuovere lo sviluppo della riflessività, ossia favorire capacitò di osservazione comprensione del contesto e modalità di lavoro. Tutor è 1.GUILBERT compito di stimolare l’apprendimento e incoraggiare a essere attivi 2. CORRADINI centralità realazione aiuto 3.ARENZI centralità sostegno 4. BARROWS favorisce appr + autonomia e esperienze 5.MARSH allargare orizzonti realtà esterna MACROAREA ORGANIZZATIVA/OPERATIVA Attività legate ad aspetti operativi organizzativi del corso di formaz. 1. Tutor come coordinatore organizzativo ( materiale- risorse – attività) 2. Tutor come ruolo di connessione e integrazione apprendimento (t è collante tra i diversi attori coinvolti) 4 tipi di connessioni diverse modalità didattiche by docenti diversi momenti del percorso relazioni tra partecipanti integrazione diverse risorse 3. Tutor come monitoraggio e valutazione apprendimenti aree da valutare come soddisfazione, utilità e piacevolezza. MACRO AREA DINAMICA/PROCESSUALE Attività riguardo gestione dinamiche del percorso. 1. T. come consulente tutor dovà collocarsi in una giusta posizione giusta distanza anche emotiva da contenuti e dinamiche partecipanti 2. T. come rappresentante istituzione apprendimento apprendimento anche simbolico, partecipanti uso linguaggio transfert (passaggio emozioni) ttor dunque come aiuto. 3. T. presidio confini si generano nel processo confini di cioè che si è cioè che si vorrebbe t, gestione dei confini non solo psicologici ma istituzionali. 2 Il tutor si trova in un crocevia di relazioni diverse tra diversi stakeholder : COMMITTENTE – COORDINATORE PROGETTO – DOCENTI E PARTECIPANTI. Il tutor deve stare al centro del complesso intreccio di relazioni e a una giusta distanza tra tutti gli stakeholder. QUALI SONO LE ATTIVITà CONCRETE DI CUI DOVRà OCCUPARSI IL TUTOR INDIPENDENTEMENTE DAL CONTENUTO DEL CORSO STESSO? Il tutor dovrà possedere innanzitutto un sapere, conoscenze teoriche su diversi temi. TEORIA ORGANIZZAIZONE – TEORIA CICLO DI VITA – PROCESSO E MODELLI FORMATIVI – TEORIA DELLE DINAMICHE DI GRUPPO – METODI DIDATTICI – TEORIE DELL’APPRENDIMENTO. FASE 1 : PRIMA dell'AVVIO Il tutor entra in azione ancora prima dell'attivazione del corso e partecipa alla progettaizone intervento formativo. attività di back-office elenco partecipanti + registro aula foglio firme + materiali didattici + cartina città attività logistiche controllo aula e spazi + disporre sedue a "U" + verificare dispositivi e sussidi did. FASE 2 : AVVIO del CORSO momento delicato, t dovrà fare gli onori di casa. ossi incipit: benvenuto presentarsi e esplicare funzione passare parola ai partecipanti che si presenteranno illustrare contenuti percorso, finalità obiettivi metodi tempi.. FASE 3: DURANTE il CORSO alternanza di docenti e tutor rappresenta continuità. T. si snoda tra diverse attività: attività organizzative e di supervisione degli aspetti logistici verifica tempi + funzionamento +racc/dist. materiale + comunica cambi orario attività legate alla didattica all'apprendimento e alla cura delle relazioni facilità il confrotno/discussione + sintesi + monitorare clima FASE 4: CHIUSURA del CORSO momento importante, il tutor dovrà: aver verificato corretta e completa compilazione registri e fogli firma potrà predisporre di un documento bibliografia smantellamento fisico e simbolico spazio. la chiusura consiste anche compilazione questioanrio di valutazione fine corso. potrà il T. prporre ai partecipanti una chek list preautovaluzione apprendimenti e per raccogliere suggerimenti. + relazione finale. PERCORSO DI FORMAZIONE AREA DINAMICA DI GRUPPO E RELAZIONI INTERPERSONALI 1. Comunicare 2. Lavorare in gruppo 3. Condurre colloqui 4. Gestire dinamiche d/p 5. Aver cura e prendersi cura 6. Sostenere psicologicamente i partecipanti