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QUAGLINO- FORMAZIONE I METODI- CAP. 9 + CAP. 10, Schemi e mappe concettuali di Pedagogia

Riassunto - Schema del capitolo 9 COLTIVAZIONE DEL Sè + capitolo 10 COMUNITà DI PRATICA

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020
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Caricato il 24/04/2020

veronica_furiani
veronica_furiani 🇮🇹

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Scarica QUAGLINO- FORMAZIONE I METODI- CAP. 9 + CAP. 10 e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 CAP. 9 COLTIVAZIONE DI Sé Il metodo è stato elaborato da QUAGLINO. Il nome poi cambiò e prese terza formazione. Il tema centrale è la centralità del soggetto, cercare di rispicciare il soggetto in profondità. L’ispirazione deriva da GILLES CLÉMENT.  “Terzo paesaggio” = insieme di tutti i territori sottratti all’azione dell’uomo, ossia terreno di rifugio per la diversità, altrimenti caccia al di fuori degli spazi. TP è: 1. Non ha scala 2. È uno spazio 3. Compresi spazi di risulta 4. Ospita rifugi 5. Ha un carattere indeciso 6. Ogni incidente naturale contribuisce a creare terreno nuovo 7. Non solo rifugio ma luogo d’invenzione 8. Appare come spazio di scarto 9. Né potere né sottomissione 10. Trasformazione 11. Parte di vita affidata all’inconscio Il territorio della formazione può essere articolato in 3 ambiti: Principi del fare formazione: PRIMA FORMAZIONE SECONDA FORMAZIONE TERZA FORMAZIONE Appartengono i principi di trasmissione e trasferimento del sapere: acquisire conoscenze sviluppare capacità promuovere comportamenti (ricordare imparare provare studiare). Progetti disegnati da una logica di processo, articolati in momenti d’aula/lavoro sul campo; non solo acquisizione del sapere ma elaborazione/rielaborazione di nuovo sapere/nuova pratica. Esperienze formative rivolte alla persona che privilegiano lo sviluppo personale (visione educativa). La terza formazione è 1. Scuola della vita, non vi sono istruzioni per l’uso. 2. Diffida di ogni sapere che non fu fare altro che affermare sé stesso; 3. Per la te non vi saranno né obiettivi né traguardi certi; 4. Le certezze come sentieri di osservazione, ascolto interrogazione 5. La scuola della vita sa che apprendere è afferrare non affermare. La terza formazione che è la scuola della vita è la via il metodo della coltivazione di sé.  Il suo apprendere è lungo una via della coltivazione del paesaggio interiore che fa riferimento ai quattro continenti, pensiero, significato, immaginazione e del racconto. Il sé non è mai semplice riflessivo dell’io, ma fa riferimento al nucleo più profondo del nostro mondo interiore; non è la ricerca di un sé come accertamento di verità ma di vagabondaggio verso la verità. L’apprendere lungo la coltivazione del sé non con esercizio e pratica del pensare ma sarà l’esercizio e la pratica di esplorazione della riflessione + interpretazione + immaginazione + narrazione. Quaglino si chiedeva: la formazione può aiutarci a non uniformarci? la classica forma. Rischia di omologaci! La terza formazione può essere una nuova via per fare formazione. (Libro “la scuola della vita” 2011) Gilles Clementa: paesaggista tra i più importanti in Europa.  Teorizza “Il giardino planetario” La formazione del terzo paesaggio: a. è differente dai modi di intendere l’azione del formare; b. il potenziale di apprendimento è depositato ovunque e non esclusivamente nei modelli e teorie- concetti predefinita; c. formazione promotrice di noi prima di che sé stessa. Per le competenze Il cambiamento Lo sviluppo personale 2 1. RIFLESSIONE 2. INTERPRETAZIONE La pratica della riflessione non è: a. Analisi come percorso ben condotto di semplificazione; b. Pensiero indirizzato, ossia ben governato da regole, categorie, procedure Esercizio e pratica di riflessione non sono altro che applicarsi a formare pensieri a dare forma o a variare forma di pensieri. Come applicarsi? 1. Aggirarsi: magari errare, estrarre. 2. Creare: pensieri sfuggenti, illuminanti. 3. Saggiare: pensieri associare, amplificare. 4. Ponderare e gravitare: bilanciare e soppesare pensieri. Non è analisi di contenuto è esercizio e pratica di reperimento di significati: 1. Raccolta molteplicità significati; 2. Mettersi in mezzo frapporsi; 3. Forzatura di far luce al custodito; 4. Confronto e intreccio Interpretare è un esercizio di pratica di raccolta di significati, puro e semplice atto dell’interpretare dunque applicarsi: 1. Circoscrivere significati: mappando il territorio; 2. Scovare s.: trovarli rintracciarli stanarli. 3. Sospettare s.: guardare sempre con diffidenza a ciò che è stato ritrovato; 4. Inscenare s: rappresentarli dargli una forma. 3. IMMAGINAZIONE 4. NARRAZIONE Non è lavorare di fantasia. L’esercizio e la pratica dell’immaginazione è lasciarsi alle spalle l’intero universo di immagini in cui la nostra contemporaneità ci ha immersi. Riconoscere quanto è mutevole incerto e volatile che ricorda quanto è illusorio. Sostare nel dubbio e applicarsi a immaginare: 1. Avvistare imam.: 2. Afferrare imm: trattenerle 3. Ammirare imm: contemplarle senza contrastare 4. Abbandonarle: rilasciare. È il campo d’esercizio della coltivazione del sé tutto finisce in narrazione: ciò che è stato raccolto in pensieri significati e immagini. Cos’è la narra?  forma originaria nostra esperienza; archetipo del nostro divenire; pensiero narrativo, custodito; strumento potente di fondamento di orientamento guida; esercizio di ricerca. Applicarsi: 1. Combinare: racconti ricomponendo pensieri significati immagini 2. Tramare racconti narrazioni significati indizi 3. Confondere racconti disturbare storie disorientarle. 4. Concludere racconto esercitarsi a finire fabbricare confini. Conclusione: La TF è una forma dell’apprendere nello spazio irregolare e indefinito. La coltivazione di sé è un quasi- metodo per allenare una formazione trasformazione di sé un prendere forma e ascoltare. la TF  è scuola della vita che è la coltivazione di sé in cui si esercita l’apprendere libero che non richiede il trasferimento di un sapere ma un riappropriarsi delle vie da percorrere che vanno in 4 direzioni: 1. Riflettere paziente e diligente 2. Interpretare nomade a caccia di significati 3. Immaginare sospeso ed esitante in attesa di ciò che si manifesterò senza alcuno sforzo da parte nostra 4. Narrare imitativo e inventivo.
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