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Quattrocento e Cinquecento-storia, Dispense di Storia

appunti sull’Umanesimo e Rinascimento in storia

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 15/09/2022

paolapellegrino
paolapellegrino 🇮🇹

4.6

(5)

21 documenti

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Scarica Quattrocento e Cinquecento-storia e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LA CIVILTÀ UMANISTICO-RINASCIMENTALE Verso la metà del 400 iniziò a diffondersi, specialmente in Italia, un nuovo modo di intendere la vita, un ritrovato senso di fiducia nelle capacità crea;ve dell’uomo; l’uomo è al centro dell’uomo, capace di conoscere ciò che lo circonda a@raverso la propria ragione, quindi a@raverso regole matema;che e scien;fiche. Nasce così il periodo denominato “Umanesimo”. Inoltre, se la cultura medievale aveva privilegiato le divinae li@erae, ovvero le opere di contenuto religioso, la cultura umanis;ca si basò sulle humanae li@erae, cioè su tu@e quelle opere di origine classica che erano considerate indispensabile strumento per la formazione e;ca e civile dell’uomo. Un impulso alla riscoperta dei classici venne anche dagli intelle@uali bizan;ni in fuga da Costan;nopoli in seguito alla conquista degli o@omani nel 1453. Ques; giunsero in Italia con una numerosa quan;tà di manoscriP di opere di autori greci, come Platone, Aristotele. Costoro riuscirono a diffondere la lingua greca an;ca anche tra umanis;. Nel Medioevo, i libri scriP a mano erano considera; di lusso, dato il costo elevato del materiali di cui erano compos; i fogli, la pergamena, e l’enorme quan;tà di tempo richiesta per la trascrizione. Fondamentale per la diffusione della nuova cultura umanis;ca fu l’invenzione della stampa, ideata dal tedesco Johannes Gutenberg. Questa macchina consente di stampare, in un tempo piu@osto minore, qualsiasi scri@o; la prima stampa fu una copia della Bibbia, in la;no, La Bibbia di Magonza, perché realizzata a Magonza, una ci@à della Germania. Nacquero ben presto ;pografie in giro per l’Italia, in modo par;colare a Venezia, dove il ;pografo Aldo Manuzio creò i cara@eri “aldini”, conosciu; oggi con il nome di “corsivi”. Si diffuse l’idea per cui l’uomo è artefice del proprio des;no e si tentarono sintesi tra il pensiero classico e il cris;anesimo: l’uomo era visto come collegamento tra il mondo naturale e quello spirituale, per la sua essenziale aspirazione verso la realtà ultraterrena. Se fino ad allora la grandezza dell’uomo era stata cerata nella sua origine divina, da quel momento si diffuse la convinzione che la grandezza dell’essere umano risiedeva nell’uomo il quale è “centro e misura di tu@e le cose”. Il celebre disegno di Leonardo da Vinci raffigura il corpo umano geometricamente inscri@o in un cerchio e in un quadrato, me@endo in luce l’idea umanis;ca della centralità dell’uomo. Cominciò una febbrile ricerca dei tes; an;chi, da studiare accuratamente, analizzare con gli strumen; della filologia e discutere con nuovo senso cri;co. In quegli anni, Lorenzo Valla grazie a strumen; quali l’analisi del lessico e dello s;le, scoprì che il documento della Donazione di Costan;no, su cui il papato fondava la legiPmità del potere temporale, era un falso e non un documento con cui l’imperatore Costan;no aveva donato al papa le terre da governare. Anche l’a@eggiamento verso la natura cambiò: gli uomini cominciarono a cercare di comprendere le leggi che regolavano la natura, l’universo e la vita umana, sviluppando uno spirito cri;co che avrebbe cos;tuito uno degli elemen; portan; della cultura umanis;ca. Anche l’idea di arte cambiò: era uno strumento di elevazione per l’anima di chi contempla l’opera; è legata alla matema;ca grazie alla scoperta della prospePva centrale di Brunelleschi, divenne essa stessa strumento di indagine e di osservazione della natura e del mondo. Notevoli progressi si verificarono anche in campo scien;fico, grazie a studiosi come Leonardo da Vinci, che rivalutò il sapere meccanico e tecnico, oltre al valore dell’osservazione e dell’esperienza dire@a. Fru@o del rinato interesse per la scienza e della nuova idea di progresso furono anche le opere di Andrea Vesalio sull’anatomia umana e dell’astronomo polacco Niccolò Copernico, che scardinò il modello geocentrico del cosmo per affermare quello eliocentrico, innescando così la “rivoluzione copernicana”. Vesalio, invece sosteneva che bisognasse studiare il corpo umano da vicino a@raverso l’autopsia e la dissezione dei cadaveri. La civiltà umanis;co-rinascimentale promosse anche l’interesse per la tecnica, che coinvolse buona parte delle classi economicamente produPve dell’epoca. Successivamente ai fallimen; bancari del trecento, le famiglie che detenevano il potere delle principali società economiche cercarono di bilanciare i rischi delle operazioni bancarie incrementando le aPvità commerciali e ar;gianali, sfru@ando le tecnologie più avanzate, che perme@evano di compensare il crescente costo della manodopera. Si puntò allora sulla velocizzazione dei processi produPvi a@raverso le macchine, prima in legno e poi metalliche, che cos;tuirono la grande novità tecnica del periodo. Le prime macchine, essendo in legno, erano molto limitate: i loro ingranaggi, gli assemblaggi delle varie par; erano imperfeP e soggeP a deteriorarsi velocemente. Solo successivamente le macchine vennero sos;tuite con quelle metalliche, grazie all’introduzione di macchinari che perme@evano la realizzazione di vi;. Le capitali degli Sta; regionali e le residenze di signori divennero i centri in cui le@era; e ar;s;, architeP e scienzia; ebbero la possibilità di elaborare le proprie idee e me@ere a punto i loro progeP. Il luogo per eccellenza fu la corte signorile. I signori italiani erano soli; mostrare il loro potere anche a@raverso l’urbanis;ca delle loro ci@à. Un esempio è il Palazzo Ducale di Urbino, commissionato da Federico da Montefeltro, il quale mirava a farne la realizzazione concreta di ci@à ideale. I signori presero a interessarsi alla cultura e vollero circondarsi di ar;s; e le@era; per dare lustro alla propria casata. Si diffuse così il mecena;smo, grazie al quale i signori si assicuravano il controllo sulla produzione culturale, sfru@andola per fini propagandis;ci. Il rinato interesse per la cultura determinò la riscoperta della funzione dell’intelle@uale nella società. L’intelle@uale umanista è un uomo impegnato, immerso nella ci@à, nella società che lo circonda, e non più, come i monaci, considerato un individuo isolato. La civiltà umanis;co-rinascimentale era aristocra;ca, legata alle cor; e dunque lontana dal popolo. L’ideale dell’uomo artefice del proprio des;no è, del resto, un ideale aristocra;co, un lusso, un privilegio riservato a pochi: lavoratori, ar;giani, le donne, ancora so@omesse all’autorità del padre e del marito, non erano liberi di scegliere come vivere la propria vita.
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