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Realismo, Scapigliatura, Naturalismo e Verismo, Appunti di Italiano

Una panoramica sui movimenti letterari del Realismo, Scapigliatura, Naturalismo e Verismo. Si descrivono le caratteristiche principali di ogni movimento, le loro origini e le loro influenze sulla letteratura europea dell'epoca. Si analizzano inoltre le posizioni degli scrittori e degli intellettuali dell'epoca nei confronti della società e della cultura dell'epoca.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 09/07/2022

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schiffini-martina 🇮🇹

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Scarica Realismo, Scapigliatura, Naturalismo e Verismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Realismo Si tratta di un movimento che si afferma in Francia e poi negli altri paesi d’Europa e si caratterizza per la tendenza antiromantica. Mentre romanticismo dava rilievo alla soggettività dell’autore che interveniva all’interno della narrazione, ora si tende a una rappresentazione oggettiva, che esclude il commento esplicito dell’autore. Respinge inoltre idealizzazione della realtà che punta sulla descrizione oggettiva e scientifica. Il movimento del realismo mira all’osservazione distaccata. La differenza fra realismo romantico, che tende alla partecipazione, il realismo come movimento comporta una differenza fra due modi di rappresentare: il primo preferisce la narrazione, il secondo la descrizione. Lo scrittore del realismo e del naturalismo si limita ad osservare, mettendo in risalto i particolari oggettivi condurli a un ordine complessivo di significati. Sia un’estraneità dello scrittore, il quale riflette la sua nuova posizione della società, ovvero non partecipa più attivamente alla vita sociale. Il romanzo con cui si afferma realismo in Francia e Madame Bovary di Flaubert.per la prima volta viene teorizzata L’impersonalita dello scrittore, il quale deve limitarsi alla sua rappresentazione oggettiva eclissandosi. Secondo l’arte deve assumere la stessa precisione delle scienze fisiche. In Italia le posizioni di realismo francese vengono riprese dagli scrittori della scapigliatura e da Verga. La Scapigliatura In Italia la percezione di un tale cambiamento si traduce nel movimento della scapigliatura, sviluppatosi nelle città più moderne d’Italia (Milano e Torino). Il nome vuole indicare il concetto della parola francese Bohème, che indica una vita irregolare, scapestrata e superata. La Scapigliatura prende atto che la caduta dell’aureola determina una frattura rispetto all’età romantica, nella quale l’intellettuale aveva un ruolo protagonistico. Gli scapigliati sono i primi ad avvertire il disagio della caduta dell’aureola. I tratti principali della scapigliatura sono: il ribellismo giovanile, che si traduce in forme di vita sregolata, la protesta antiborghese e anticonformistica, l’identificazione del lettore come un nemico il mercato come un’insidia dell’arte, il rifiuto del tardo romanticismo e del manzonismo, l’Interartisticità. Gli scapigliati scelgono uno stile sperimentale, grottesco, è una scelta tematica che spesso indaga l’orrido e il fantastico. I motivi come il senso del mistero e l’ignoto saranno poi ripresi dal decadentismo e i motivi realistici anticipano il verismo. Dopo l’unità la funzione dell’intellettuale entra in crisi, e come afferma ancora Verga nella prefazione a Eva, L’artista è considerato uno scioperato incapace di rispondere alle esigenze produttive della società. Naturalismo in Francia e verismo in Italia nascono appunto dal tentativo di riqualificare la figura dell’intellettuale e dello scrittore, trasformandoli in scienziati della letteratura. In un’organizzazione scientifica della società, infatti, anche gli scrittori devono cessare di essere letterati e trasformarsi in scienziati capaci di operare sulla base di un metodo rigoroso di ricerca e non più muovendo dalle ideologie astratte. Nel campo della narrativa gli scapigliati optano per soluzioni sperimentali sia nel linguaggio sia nelle forme narrative e nei contenuti. Sia rifiuto del linguaggio fiorentino dei promessi sposi e si punta la mescolanza di registri linguistici, con apertura al dialetto e al gergo, nonché ai termini scientifici. Il narratore onnisciente viene sostituito da prospettive impersonali o soggettivizzate. —> PRELUDIO, EMILIO PRAGA: preludio è una sorta di manifesto della poesia scapigliata, che annuncia alcuni punti come la polemica contro la generazione precedente, la sfida lanciata al lettore, dichiarato nemico, e la coscienza della miseria della poesia, privata del ruolo privilegiato in passato e costretto a svolgere solo una funzione di critica attraverso la rappresentanza del vero. In campo letterario le due tendenze dominanti della seconda metà dell’ottocento sono il naturalismo e il simbolismo, Che hanno epicentro in Francia. Con esse finisce la letteratura romantica, nonostante riprendano i due filoni principali dell’arte romantica, quello realistico e quello lirico-simbolico. Naturalismo In Francia la sua area cronologica va dal 1865 (romanzo di Jules De Goncourt e di Edmond intitolato Germinie Lacerteux) al 1890, mentre in Italia è più breve, fra il 1878 (Anno di pubblicazione di rosso mal pelo) e il 1890.Fu anticipato da Flaubert con Madame Bovary (‘57, realista), e in esso viene meno la partecipazione romantica ai destini della società: lo scrittore diventa uno specialista che osserva in modo distaccato e neutrale, come uno scienziato, i meccanismi sociali, limitandosi a descriverli. Il termine naturalismo è dovuto al fatto che l’uomo è determinato dalla natura, cioè dagli istinti, dai bisogni materiali e dall’ambiente in cui vive. Il termine naturalismo fu utilizzato per la prima volta da Taine, in un saggio del 58, Nel quale si prospettano i punti fondamentali della nuova poetica: l’impianto scientifico e il carattere sistematico della ricerca narrativa, il metodo ispirato al determinismo di individuazione delle cause dei fenomeni, l’osservazione della realtà anche nei suoi aspetti più sgradevoli. Pensiero influenzato dal positivismo e dal DarwinIsmo. La cultura e le ideologie anticipati da Comte presentano queste caratteristiche: rigoroso materialismo, che esclude qualsiasi soluzione di tipo metafisico e spiritualistico, determinismo, secondo cui l’uomo è determinato dagli istinti e dei bisogni materiali, e una concezione del progresso fondata sull’evoluzionismo, o DarwinIsmo del suo fondatore Darwin. Nasce inoltre il DarwinIsmo sociale, cioè una rilettura in chiave filosofica delle serie di Darwin, grazie a Spencer, secondo il quale le regole dell’evoluzione sono uguali nel mondo naturale e nel mondo sociale. Si diffonde quindi un’idea di accettazione delle leggi del più forti e una rassegnazione e fatalismo che avranno una forte influenza su Verga. Zola Zola si dichiara scrittore naturalista. Successivamente nascerà un vero e proprio gruppo di scrittori naturalisti, che iniziano a riunirsi periodicamente a partire dal 1874. Sono ormai un gruppo letterario riconosciuto unito da una precisa poetica. Zola pubblica in volume i suoi saggi con il titolo “il romanzo sperimentale“, I cui punti fondamentali sono: il rifiuto della letteratura romantica, basata sul sentimento invece che sull’analisi della realtà oggettiva, affermazione del metodo dell’impersonalitá, che esclude l’intervento soggettivo dell’autore nella narrazione, rifiuto dei canoni tradizionali del bello, impostazione scientifica della narrazione, basata sia sull’osservazione sia sulla sperimentazione, e infine il primato del romanzo, unico genere letterario che può seguire rigorosamente un metodo scientifico. Per quanto riguarda i contenuti degli scrittori naturalisti, essi mirano a rappresentare tutti i gradini della scala sociale, seguendo il metodo della scienza che procede dal semplice al complesso, quindi partendo dai ceti più bassi per salire ai più elevati. Il linguaggio tende ad adeguarsi all’ambiente sociale che viene rappresentato; Il realismo dei contenuti diventa dunque anche linguistico. Zola concepì inoltre il progetto dei Rougon-Macquart, La cui prefazione il valore storico di manifesto del naturalismo. Si tratta di un ciclo di 20 romanzi collegati fra loro. Scrisse inoltre, nel 1877, l’ammazzatoio, opera che determinò la svolta verista di Verga e di Capuana. In questo romanzo lo stile, il linguaggio e la forma sono totalmente inerenti al soggetto, cioè coerenti con l’ambiente sociale rappresentato. Per la prima volta le masse popolari diventano protagonisti, portando sulla scena la loro miseria. —> IL ROMANZO SPERIMENTALE, ZOLA: perciò il romanzo moderno deve adottare i procedimenti propri della scienza sperimentale. Dopo un’osservazione analitica della realtà materiale, l’autore costruirà in modo obiettivo una storia senza interferire in essa. Ogni opera assumerà quindi un valore di un documento della realtà sociale, e di un metodo rigoroso di interpretazione del mondo. —> PREFAZIONE AI ROUGON-MACQUART:In questa prefazione al primo romanzo del ciclo, Zola espone alcuni aspetti della poetica naturalistica: il romanzo illustra la legge scientifica dell’ ereditarietà, La legge dell’ereditarietà condiziona lo sviluppo dei caratteri combinandosi con l’influenza dell’ambiente sociale e del momento storico, e la storia di una famiglia rispecchia la storia dell’intera società francese negli anni del secondo impero. Il Verismo italiano In Italia l’influenza del naturalismo inizia a farsi sentire a partire dagli anni 70, ma è solo dopo l’uscita dell’ammazzatoio di Zola del 77 che si comincia a intravedere la nascita del romanzo moderno ispirato ai principi del naturalismo francese. Il gruppo di scrittori veristi si riunisce a Milano tra la fine del 1877 e la primavera del 1878, dando vita appunto al movimento del verismo, corrispondente al naturalismo francese. Le principali opere veriste escono tra il 78 e il 90. I punti di contatto con il naturalismo sono: la scelta di interpretare la realtà in modo oggettivo e impersonale, il rifiuto della letteratura romantica, l’attenzione per le dinamiche sociali e per i ceti popolari. tuttavia, Il verismo italiano si distingue dal naturalismo francese per i seguenti punti: riduce la teoria naturalistica a un metodo di scrittura, mettendo in secondo piano la componente scientifica, sottolinea l’aspetto tecnico formale, concentrando l’attenzione sulle conseguenze stilistiche dell’impersonalità (la forma deve rispecchiare il contenuto), rappresenta non il mondo industriale operaio come fa Zola, ma quello contadino del meridione d’Italia, infine esprime una visione pessimistica Del reale in cui il progresso è concepito come una fiumana che travolge i deboli. Veristi importanti sono Verga e Capuana. Simbolismo Si sviluppa nell’ultimo trentennio dell’ottocento, a partire dal 1876, fino al primo decennio del 900. Per un periodo naturalismo e simbolismo convivono, ma il simbolismo si sviluppa dopo e continua dopo il naturalismo.Fu anticipato da Baudelaire con I fiori del male, del 57. Titolo allude ad un’allegoria: il fiore, associato della lirica tradizionale al valore della purezza, ora ti viene veicolo del male, e assume un effetto simbolico e provocatorio. Baudelaire inoltre fonda con quest’opera due grandi tradizioni di poetica: quella del simbolismo e quella dell’allegorismo, Che costituiscono Anche dal punto di vista linguistico e stilistico non assume l’ottica e linguaggio del personaggio: il linguaggio è ancora quello fiorentino di maniera, mentre il Verga verista unificherà i due livelli espressivi adottando la prospettiva culturale e linguistica Dei personaggi. (Esempi di intervento moralistico nell’inizio: mette sotto accusa il perbenismo del prete e delle comari del paese, difende il comportamento della ragazza). L’adesione al Verismo e il ciclo dei Vinti Infatti favorirono l’adesione diverga al verismo: uscì è l’ammazzatoio di Zola, capolavoro del naturalismo francese, che propose un modello di poetica del vero, Capuana si trasferì a Milano e formò un gruppo che intendeva dare vita al romanzo moderno anche in Italia traendo ispirazione da Zola, viene diffusa l’inchiesta in Sicilia di Franchetti e Sonnino e si aprì la discussione intorno alla questione meridionale. Dall’inchiesta in Sicilia deriverà i contenuti di vita dei campi e dei malavoglia. La poetica verista dipende da quella naturalistica francese: sul piano filosofico rivela un’impostazione di tipo positivistico, perché parte da una verità oggettiva e scientifica, fondata sull’analisi dei fenomeni reali, materialistico perché il comportamento umano è assimilato a quello di ogni altro animale e visto indipendenza dell’egoismo e dei bisogni materiali, e infine deterministico perché nega la libertà del soggetto il quale è determinato dall’ambiente in cui vive e dalle circostanze. Sul piano letterario deriva una poetica antiromantica, la quale esclude l’idealismo E la soggettività dell’io narrante: I veristi a differenza degli scrittori romantici ritengono che sia la realtà a determinare i comportamenti dell’uomo, E l’esclusione della soggettività dell’autore implica L’ impersonalità (né sentimenti né ideologia autore, scienziato neutrale che deve limitarsi a documentare la realtà oggettiva)Gli scrittori veristi rappresentano la psicologia dei personaggi senza fare analisi psicologica: la realtà dell’io è mostrata solo attraverso gli effetti sul comportamento oggettivo. Nasce un progetto di un ciclo di romanzi intitolato prima la Maria e poi i vinti, che rappresenti la vita dei pescatori e dei contadini con i malavoglia, la borghesia di provincia con mastro Don Gesualdo, la nobiltà cittadina con la duchessa di leyra, il mondo parlamentare romano con l’Onorevole Scipioni e degli scrittori e degli artisti con l’uomo di lusso. -eclissi dell’autore: Per quanto riguarda la teoria dell’impersonali ta Verga sostiene la necessità dell’eclisse dell’autore, il quale deve sparire nella propria opera senza lasciarvi le tracce della propria personalità. Non gli è più concesso di intervenire con i propri commenti e con i propri giudizi. È esclusa anche la presentazione di personaggi da parte del narratore ma è il lettore che deve imparare a riconoscerli (differenza con Nedda) -forma inerente al soggetto: secondo Verga lo scrittore deve annullarsi assumendo la prospettiva dei personaggi; a narrare le vicende devono essere i personaggi stessi e ogni ambiente sociale deve raccontarsi da solo. Lettera dedicatoria a Salvatore Farina Contiene i postulati teorici della poetica veristica verghiana: linguaggio semplice e pittoresco, oggettività e in personalità del narratore che si deve attenere ai fatti nudi e schietti, rappresentazione delle passioni umani che deve ispirarsi allo scrupolo scientifico e deve mirare a fornire un documento umano, la narrazione deve cogliere i legami tra cause ed effetti, la mano dell’autore deve restare invisibile impersonalità. Le novelle di Vita dei Campi La prima opera verista di Verga è la raccolta di otto novelle con il titolo di vita dei campi, uscite nel 1880. In realtà il primo racconto della raccolta in ordine cronologico e rosso mal pelo, primo racconto verista del 1878. Protagonisti sono contadini pastori minatori delle campagne siciliane, in cui domina il latifondo. La novità sta nella scelta di assumere la loro prospettiva culturale e linguistica: la voce narrante è quella di personaggi popolari, non più dell’autore. L’adesione alla nuova poetica è dichiarata esplicitamente nella lettera a Salvatore farina e nel racconto fantasticheria. Presenza di elementi romantici: tono epico lirico a tratti, tema dell’amore passione. -tema dell’esclusione dalla società: vedi la lupa, vedi rosso mal pelo, personaggio emblematico della diversità che sembra legittimare la persecuzione sociale di cui è vittima. —>ROSSO MALPELO, VITA DEI CAMPI: la voce narrante è quella malevola della comunità di contadini e minatori che si accanisce contro il protagonista perché ha i capelli rossi e dunque sarebbe cattivo. La voce narrante interpreta maliziosamente qualunque gesto egli faccia e interpreta come strano le sue azioni (L’esempio delle carezze della madre: se rosso non le dà carezze forse è perché non ha mai imparato da lei a farli, non avendone mai ricevute; esempio della zappa di calzoni e delle scarpe del padre). È un racconto che mostra una realtà rovesciata, in cui è strano ciò che dovrebbe essere normale e in cui domina la violenza del più forte sul più debole (legge del più forte) la violenza si abbatte sul protagonista due volte: attraverso la persecuzione della comunità, e psicologicamente inducendo la vittima a sentirsi in colpa e ad assumere la prospettiva stessa di chi lo tormenta. Rosso mal pelo assimila la violenza che subisce e cerca di insegnarne la dedizione all’unico amico che ha, ranocchio. Il narratore é ESTERNO perché non c’è un personaggio che parla di se stesso; la voce narrante è tuttavia INTERNA contesto, in quanto rappresenta la comunità ignoranti e superstiziosa. -discorso indiretto libero: tecnica usata da Verga per dare voce ai personaggi a.non sono introdotti dal verbo dire. -artificio della regressione: L’autore regredisce nel punto di vista di una voce ignoranti. Così non è l’autore, ma una voce superstiziosa a sostenere che il protagonista sia cattivo, non è l’opinione di Verga! Si apre quindi un divario fra punto di vista esplicito del narratore e punto di vista implicito dell’autore: questo divario è dovuto all’artificio di regressione, e provoca lo straniamento (sarà presente anche nei malavoglia). -artificio dello straniamento: il punto di vista dell’autore non coincide con quello del narratore. Si fa capire che Rosso mal pelo non è cattivo, ma è cattiva invece la comunità che lo perseguita e lo giudica e a cui appartiene la voce narrante. Ne deriva una struttura antifrastica è un’ironia che ribalta il senso delle cose. —>FANTASTICHERIA, VITA DEI CAMPI: non è una novella verista, ma anticipa i malavoglia esprime una visione idilliaca della realtà. Anticipa la vicenda i temi dei malavoglia: una dama, visita la marina catanese e contrappone la sua realtà a quello degli abitanti di Trezza. Si stanca presto della vita nello sperduto paesino siciliano e non comprende come gli abitanti si ostinino con tanta tenacia restarvi attaccati. E lo scrittore commenta che si tratti di un modo di vivere del tutto rispettoso e non si possa giudicarlo come pretende la dama, osservandolo a distanza di un cannocchiale, bensì utilizzando un microscopio e cercando di studiare le cause di un tale attaccamento alla terra e alla famiglia. I malavoglia saranno lo studio al microscopio delle vicende dei protagonisti presenti in fantasticheria. L’autore dichiara che solo assumendo il loro punto di vista si potrà capirne la vita. Coesistono il movimento veristico e quello romantico in quanto da un lato si propone di voler studiare scientificamente la nuova materia rusticana, dall’altro idealizzare la religione della famiglia e la prospettiva idilliaca. Ideale dell’ostrica: attaccamento della povera gente di Acitrezza allo scoglio sul quale la fortuna gli ha lasciati cadere, rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, religione della famiglia e eroica caparbietà. Novelle rusticane In novelle rusticani tutti i personaggi appaiono dominati esclusivamente dalla roba, cioè dalla logica economica e dalle leggi dell’egoismo. È una raccolta di 12 novelle siciliane scritto l’81 e l’83. Pessimismo materialistico di questa seconda fase verista di cui fa parte anche mastro Don Gesualdo. —>LA ROBA, NOVELLE RUSTICANE: tratta di Mazzaro, un contadino siciliano che ha sacrificato a poco poco la sua vita a favore della logica economica e dell’accumulo materiali. È divenuto il maggior proprietario terriero sostituendosi al baroni da cui prima dipendeva. Il processo di accumulazione economica è tuttavia insensato; alla morte infatti Mazzaro scopre il non senso di una vita dedicata esclusivamente ai beni materiali. Rimpiangi persino i 12 tori spesi per il funerale della madre.All’inizio c’è polifonia: più voci di più personaggi. Alla fine della sua vita ammazzava colpi di bastone le sue anatre i suoi tacchini Al fine di non lasciare la sua roba. Mangerò infine vince sul piano economico ma perde sul piano degli affetti. —>LA LIBERTÀ, NOVELLE RUSTICANE: vizio si rifà ad un fatto storico, ossia il massacro di Bronte Di Nino Bixio avvenuto nel 1860, in occasione della spedizione dei 1000 di Garibaldi. I contadini affamati si ribellarono ai ricchi proprietari terrieri facendone una strage. Viene descritta come mare in tempesta, che spumeggia e ondeggio, o un torrente, o un fiume in piena. La violenza della folla la rende agli occhi di Verga una mandria di selvaggi egoisti. Alla fine tutto torna come prima: dopo l’eccesso di violenza l’ordine viene ristabilito secondo la logica del Darwin Ismo sociale. La lotta di classe infatti avvenuta egoisticamente, Verga insiste sull’irrazionalità della violenza. Vizio strombo la rivolta, in contrasto con l’ingenuità dei rivoltosi. Infine i galantuomini i contadini fanno la pace, non potendo fare gli UNI meno degli altri l’ordine sociale est mutato. Mastro don Gesualdo È il secondo romanzo del ciclo dei vinti. Uscito a puntate sulla rivista la nuova antologia 1888 e in volume l’anno successivo. L’intenzione di Verga era quella di raffigurare un arrampicatore sociale: un mastro che diventando ricco si merita il titolo di Don, senza però riuscire a far dimenticare le sue origini. La novella la roba anticipa le tematiche del romanzo. L’azione si svolge tra il 1820 1821 e il 1848 1849, fra Catania e Palermo. Sullo sfondo stanno alcuni eventi storici importanti: la rivolta carbonara del 20, l’epidemia di colera e la rivoluzione del 48. Sullo sfondo vi è anche il decadimento della nobiltà cittadina. Il romanzo è composto di 21 capitoli riuniti in quattro parti. E la figlia di Gesualdo, Isabella, sarà la protagonista del terzo romanzo ossia la futura duchessa di leyra. Il romanzo comincia con un incendio che colpisce il palazzo dei Trao E la scena dei paesani che cercano di spegnerlo.l’incendio blocca bianca con l’amante, il cugino Nini Rubiera; la famiglia è colpita nell’onore dalla reazione. Gesualdo è l’unico che si impegna coraggiosamente contro il fuoco: si comporta così per difendere la roba, in quanto la casa sua è confinante con il palazzo dei Trao. Viene combinato un matrimonio fra bianca, ormai compromessa, il Gesualdo, arricchitosi e desideroso di entrare a far parte delle famiglie potenti del paese, quindi disposto a sposare una nobile anche se decaduta e senza dote. Si celebra infine il matrimonio tra bianchi e Gesualdo e la prima notte di nozze, la donna, avverte la distanza di classe ed educazione che lo divide da lui. Alla luce una figlia, Isabella, probabilmente figlia di Nini (L’unico momento in cui viene fatto capire che Gesualdo sospettava non fosse sua figlia e nel passo sulla sua morte). Gesualdo prende parte alla rivolta carbonara con la speranza di scalzare il potere di nobili. Gli ideali rivoluzionari, per Verga servono solo a coprire gli interessi personali di chi li professa. Isabella viene fatta sposare con il duca di ley ra, in decadenza economica. Gesualdo scopre di avere un cancro allo stomaco e aspetto la morte nel palazzo del marito di Isabella, interessato che i suoi beni siano lasciati in eredità a Isabella sua moglie. Dopo aver tentato invano di imporre le sue ultime volontà e instaurare un rapporto di intesa con la figlia, muore solo fra l’indifferenza dei servitori. In mastro Don Gesualdo il realismo di Verga assume una piega amara e spietata, non che cattiveria rappresentativa che sottolinea il carattere alienato della tragedia della roba.Gesualdo è l’incarnazione della morale eroica dell’ individualismo borghesi e e a un rapporto esistenziale con la roba. Messaggio pessimistico: mentre Gesualdo Erica la roba di viene negata la possibilità di realizzare se stesso. Lo scetticismo e il disincanto di Verga sono ciò che lo ferma nella stesura del terzo romanzo del ciclo dei vinti. I Malavoglia Nel settembre 1875, a firma di star lavorando ad un bozzetto marinaresco intitolato padron ntoni: L’autore voleva riprodurre soluzioni stilistiche e teologiche di Ned in un altro racconto di argomento siciliano marinaresco. Quando però aderisce al verismo nel 78 abbandona il modello del bozzetto inizia un progetto intitolato i malavoglia. Il titolo è una ingiuria, cioè un soprannome del linguaggio popolare siciliano: già questo fatto e già nel titolo Verga compie una scelta politica, ovvero quella di assumere l’ottica culturale e linguistica dei personaggi protagonisti del romanzo. L’autore progetta inizialmente il ciclo intitolandolo Maria, e successivamente né vinti e inserisci malavoglia Ins. Lavora ai malavoglia dal 78 all’80. I punti essenziali del progetto letterario verghiano sono: una forma inerente al soggetto, cioè adeguarsi alla cultura delle diverse classi sociali, il principio dell’in personalità dell’autore, la caduta degli artifici narrativi della tradizione manzoniana, come la messinscena dei personaggi da parte del narratore, ampie scene corali in cui i personaggi compaiono direttamente in Cina e in modo che il lettore possa imparare a riconoscerli da ciò che essi dicono o fanno, nuove soluzioni linguistiche che esprimano la prospettiva popolaresca come la ricerca di proverbi popolari siciliani, il rifiuto di un successo facile, in quanto Verga compie consapevolmente un’azione di rottura e di avanguardia fornendo un nuovo modello di romanzo diverso da quello tardo romantico era quello scapigliato. Alla base dei malavoglia c’è anche un progetto sociologico e politico, e perciò verga aveva in un primo tempo pensato di pubblicare il romanzo sulla rivista di Franchetti e Sonnino, autori dell’inchiesta in Sicilia. I malavoglia vengono infatti definiti uno studio sociale. Dall’inchiesta in Sicilia Verga riprende una serie di temi e una delle tesi di fondo su cui è costruito il romanzo: i temi della corruzione del ceto amministrativo locali, dei danni procurati alla popolazione dalla leva militare e dal sistema di tassazione che gravava la condizione dei poveri, della presenza del contrabbando e la tesi che l’usura è il cancro che distrugge l’economia siciliana impedendo lo sviluppo della piccola proprietà. Opposizione tra il piccolo proprietario padrone toni e l’usuraio campana di legno. L’ambientazione è un paese di Acitrezza, reale, il lavoro di Virga e quindi insieme astratto e concreto. Il romanzo è formato da 15 capitoli, e la vicenda si svolge fra il 1863 e il 77-78. E la storia della famiglia toscano nota con il soprannome di malavoglia: si tratta di gente laboriosa.la famiglia è composta dal nonno, dal figlio bastian Azzo e dalla nuora maruzza detta la lunga, ed ai nipoti toni Luca Alessi Mina Elia. Per pagare la dote amina padrone toni compra accredito una partita di lupini indebitandosi con l’usuraio campana di legno detto zio crocifisso.durante il trasporto dei lupini la barca provvidenza fa naufragio e bastino Azzo muore in mare. Comincia quindi un periodo di disgrazia e miseria.la famiglia sembra riprendersi quando Mina sta per fidanzarsi con Brasi cipolla, anche se innamorata di compare Alfio. La morte di Luca nella battaglia di Lisa è un nuovo naufragio della provvidenza e il desiderio di evasione di intoni ricacciano la famiglia nella disgrazia, fino a indurre il vecchio a vendere la barca e accedere la casa per poter pagare il debito. Intoni nel frattempo durante il servizio militare a conosciuto le grandi città ed è affascinato dal progresso, cerca fortuna quindi a Trieste… Poi torna più povero di prima e incomincia a frequentare gli ambienti del contrabbando disonorando la famiglia. In
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