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Recensione Baricco the Game, Appunti di Storia del Design

recensione e critica dle libro The game di Baricco

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 04/11/2022

Matidera
Matidera 🇮🇹

4.3

(4)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Recensione Baricco the Game e più Appunti in PDF di Storia del Design solo su Docsity! Università IUAV di Venezia Corso di laurea magistrale in design degli interni Critica del design contemporaneo aa 2022/2023 Matilde De Raffaele, matricola 299511 Bricco, Alessandro. 2018. The Game. Torino: Einaudi. Analisi: Con il libro The Game, Baricco vuole ricostruire la mappa del percorso evolutivo che parte con la rivoluzione digitale fino ai giorni d’oggi, interrogandosi su chi e che cosa hanno generato la rivoluzione e se questa vada considerata tecnologica o mentale. Baricco dopo un introduzione sulla nascita del termine DIGITALE e sulle regole del gioco che ci troviamo ad affrontare sostiene che le rivoluzioni tecnologiche possono anche essere fantastiche ma di rado producono una rivoluzione mentale, cioè un cambiamento nel modo di pensare dell’uomo. Per creare la così detta Rivoluzione mentale è necessario considerare che sia proprio essa la forza motrice da cui poi l’uomo è riuscito a creare l’innovazione tecnologica. La rivoluzione tecnologica è solo una conseguenza di quella mentale e non viceversa. << Se la rivoluzione digitale vi spaventa, invertite la sequenza e chiedetevi da cosa stavamo scappando quando abbiamo infilato la porta di una simile rivoluzione. >> (Baricco, A., 2018). Baricco sprona quindi il lettore a ribaltare la mappa per leggere ciò che sta dietro, alla base della rivoluzione. Spunta la prima collina nella mappa, nasce Space Invaders, che ribalta il concetto di gioco oscurando completamente gli ormai vecchi calciobalilla e flipper. In Space Invaders la componente fisica è del tutto annullata, lo schermo diventa protagonista, diventa il campo da gioco. << Space Invaders, nella sua modestia di giochetto per sfaccendati, è una delle prime tracce geologiche di un sisma. >> (Baricco, A., 2018) con questa affermazione l’autore porta alla luce il concetto di movimento, è l’inizio della migrazione del baricentro intorno a cui si sviluppa il game, l’esperienza del gioco cambia notevolmente. Iniziano le montagne: diventano accessibili a tutti i primi personal computer come il pc Ibm, il Commodore 64, e il Mac della Apple. Successivamente si susseguono anni di invenzioni tecnologiche. Il 1981 è anno dell’SMTP, il primo protocollo di mail. Baricco ne parla scrivendo << le mail correvano da un computer all’altro usando, per così dire, una rete stradale invisibile, di cui la gente normale, ai tempi, ignorava completamente l’esistenza: Internet. >> (Baricco, A., 2018). Nel 1990, Tim Berners-Lee, un inglese impiegato al CERN di Ginevra, inventa il Web. È suo il primo sito al mondo quando oggi, invece, i siti internet sono oltre un miliardo e 200 milioni. Il 1993 è l’anno dell’MP3, nato dal lavoro di un gruppo di ricercatori europei. Nel 1994 Jeff Bezos fonda Cadabra, che un anno dopo è diventato Amazon. Nasce così il primo shop online. Nello stesso anno, IBM lancia il primo smartphone in grado di inviare email e nasce la nota Play Station. Il 1995 è l’anno del DVD e quello in cui Bill Gates lancia Windows 95. Nel 1998 nasce il colosso tra i motori di ricerca, Google, fondato da Sergej Brin e Larry Page. Riassumendo, la rivoluzione digitale nasce da tre gesti che tracciano dunque un nuovo campo da gioco: digitalizzazione dei testi dei suoni e delle immagini, realizzare il Personal Computer e infine mettere in contatto tutti i computer in rete. Da questi capisaldi si sviluppa una civiltà non più fondata sui valori novecenteschi ma su un determinato modo di stare al mondo. La seconda tranche è quella in cui Baricco prende in considerazione gli anni a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi 7 anni del 2000. Nel 2001: nasce Wikipedia, la prima enciclopedia online creata da due americani poco più che trentenni. L’anno dopo nasce il primo Social Network, Linkedin e nel 2003 è l’ora del BlackBerry Quark, il primissimo smartphone che porta le funzioni di un computer nel palmo di una mano. Tra il 2004 e il 2006 Baricco ricorda la nascita di 3 dei fenomeni social più potenti della storia: Facebook, Youtube e Twitter. Nella rivoluzione digitale una data importantissima è quella del 9 gennaio 2007 quando Steve Jobs a San Francisco sale sul palco del Moscone Center e presenta al mondo il primo iPhone, uno smartphone mille anni luce davanti a tutti. La carta vincente di ogni applicazione tecnologica stava nella semplicità, nel contrario di complessità. Lo smartphone era un prodotto complessissimo dal punto di vista tecnico ma ciò che il fruitore vedeva era un insieme di banalissime icone che rappresentavano la rubrica telefonica, le impostazioni, le immagini, la fotocamera ecc... comprensibili anche ad un bambino. Baricco analizza la domanda lecita posta dai facenti parte dell’élite del 900 << L’abbiamo persa per sempre? Quelli che oggi hanno dieci anni non sapranno mai cos’è? Ne stiamo smarrendo, collettivamente, la memoria? Era quello che chiamavamo anima? >> (Baricco, A., 2018). Lo scrittore risponde con il concetto di VIBRAZIONE. La vibrazione è movimento, è l’opposto dell’immobilità in cui eravamo costretti prima della rivoluzione digitale. Il movimento superficiale nella rete permette all’uomo di essere simultaneamente in più luoghi, nel mondo e nell’OLTREMONDO. Ripercorrendo il percorso a ritroso si può scovare nei passi effettuati una certa modificazione della realtà, una sensazione che genera appunto la VIBRAZIONE; l’anima è tornata. La mappa del mondo continua a riempirsi, nascono le App come Spotify, Whatsapp, Instagram e Airbnb; la rivoluzione interessa anche la politica, Barack Obama sarà il primo a vincere le elezioni per la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America usando il mondo digitale come << sistema nervoso >> della sua campagna. In Italia con il M5S << accade che di fronte a una classe politica sempre piú stanca, corrotta e grottesca, una parte degli abitanti del Game perda la pazienza e parta in tromba dicendo una cosa molto semplice: lasciate fare a noi. >> (Baricco, A., 2018). Il game ha finito per generare un nuovo tipo di élite, è composta da persone capaci di muoversi nel mondo digitale, capaci di saltare dal mondo all’oltremondo senza alcun tipo di limiti o confini, sono quelli capaci di generare vibrazioni. In conclusione, Baricco non può non soffermarsi sul nuovo concetto di verità-veloce in cui viviamo adesso sostenendo che << La verità-veloce è una verità che per salire alla superficie del mondo… si ridisegna in modo aerodinamico perdendo per strada esattezza e precisione e guadagnando però in sintesi e velocità. >> Critica: Il titolo del libro the game è il nome che l’autore ha dato al mondo in cui viviamo, è azione, ne parliamo spesso in termini di rivoluzione tecnologica o rivoluzione digitale ma in realtà è una rivoluzione mentale che abbiamo fatto tutti insieme in Occidente e che ha cambiato il mondo e il modo in cui viviamo adesso. È un gioco molto diverso da quello a cui giocavano i nostri nonni e i nostri padri. Sono saltati sostanzialmente moltissimi blocchi, il primo fondamentale è che è stato distribuito se non il potere, le possibilità. Negli anni 70 esistevano i computer erano pochissimi erano immensi e carissimi e li possedevano i potenti che erano nascosti in laboratori praticamente irraggiungibili; oggi noi abbiamo, quasi tutti in Occidente, uno di questi computer sulle nostre scrivanie; ecco questa è stata una specie di grandissima esplosione di potere e di possibilità. La rivoluzione è certamente partita dai nerd, dagli hacker informatici negli Stati Uniti e soprattutto nell'area californiana come San Francisco precisamente all’università di Stanford. Sicuramente in partenza queste erano persone che volevano cambiare il mondo, erano hippy coi capelli lunghi che ambivano all’amore libero ma erano anche geni del computer, dell’informatica e inventori ed è quella formula strana di gente libertaria anche un pò anarchica che ha generato questa esplosione. Era gente che voleva che quel potere uscisse da quei sotterranei. Il passo decisivo è stata l’uscita sul mercato dello smartphone di Steve Jobs della Apple, un telefono che non serviva più solo a parlare. È stata una rivoluzione molto articolata però se vogliamo in quel momento in cui quest'uomo è salito su un palcoscenico per presentare un oggetto considerato uno dei momenti riassuntivi più alti del cambiamento, si riassumeva in quell'invenzione un modo di stare al mondo. In quel momento probabilmente è morto il 900 per
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