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recensione Connectography, Appunti di Geografia Politica

Paragh Khanna: Connectography recensione del libro

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 15/02/2020

MojcaN
MojcaN 🇮🇹

11 documenti

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Scarica recensione Connectography e più Appunti in PDF di Geografia Politica solo su Docsity! Nemgar Recensione 20: Parag Khanna, Connectography, Le mappe del futuro ordine mondiale, Fazi Editore, Roma, 2016. Parag Khanna nato in India nel 1977 è un politologo indiano naturalizzato statunitense, specialista in relazioni internazionali. Collabora da anni con la CNN ed è Senior Research Fellow al Centre on Asia Globalisation. È stato membro della New America Foundation, consigliere del US National Intelligence e dell’American Geographical Society nonché Young Global Leader del World Economic Forum. Parag Khanna ci guida attraverso la civiltà della rete globale emergente in cui le megalopoli competono sulla connettività. I suoi viaggi ci portano dall'Ucraina all'Iran, dalla Mongolia alla Corea del Nord, da Panama City a Dubai e dal Circolo polare artico al Mar Cinese Meridionale, il tutto per mostrare come il conflitto del XXI secolo sia un tiro alla fune su condutture e cavi Internet, le tecnologie avanzate e l’accesso al mercato. Le infrastrutture globali stanno mutando il volto del nostro pianeta e la connettività ha trasformato il mondo non più come una divisione di Stati ma come una società globale che rappresentano molto di più della somma dei singoli Stati. Così come prima avevamo gli imperi integrati verticalmente e poi gli Stati indipendenti orizzontalmente, oggi abbiamo una Società globale a rete in cui le città e le supply chains prevalgono sugli Stati. Le supply chains sono ciò che consentono la connettività; esse sono l’ecosistema completo di produttori, distributori venditori che trasformano le materie prime in beni e servizi acquisibili in ogni parte del mondo. Eppure le supply chains non sono di per sé delle cose ma un sistema di transazioni perché non le vediamo, piuttosto vediamo chi vi lavora e le loro infrastrutture. Ciò non vuol dire che esse eliminano i sistemi di governo; in realtà esse non hanno nulla a che fare con la fine dello Stato. L’urbanizzazione è proprio la prova che ci stiamo muovendo verso un mondo costituito da supply chains. Tutte le società sono coinvolte nel tiro alla fune che si svolge nei punti di intersezione della geopolitica e della geoeconomia. Il tiro alla fune riguarda il possesso di flussi di denaro, beni, tecnologia, conoscenza e intelligenza e consiste nel tirare le supply chains globali verso la propria parte al fine di risultare il produttore mondiale maggiore dal punto di vista delle materie prime e delle merci e guadagnare la massima quota di valore dalle transizioni. Nonostante tutti questi aspetti presi in considerazione, questo sistema ha rimpiazzato ogni superpotenza. Nella guerra delle supply chains, le grandi potenze cercano di evitare conflitti militari che potrebbero risultare fatali. Un altro potente impulso verso un mondo connesso è anche quello che potrebbe indicare una direzione contraria, cioè il decentramento. Esso rappresenta la perpetua frammentazione del territorio in unità di potere sempre più numerose. Esso è l’espressione più autentica del desiderio tribale di controllare la propria geografia. Nel XXI secolo la forza motrice del decentramento risiede nel potere e nella connettività crescenti delle realtà provinciali e urbane.
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