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Recensione del libro abbiamo toccato le stelle, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Recensione del libro abbiamo toccato le stelle con: Descrizione personaggi, trama, tempo, casa editrice, anno di pubblicazione, autore e pensiero personale

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021
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Caricato il 22/03/2022

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anna-cerone-1 🇮🇹

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Scarica Recensione del libro abbiamo toccato le stelle e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! Nome Ambra; Cognome Profeti; Data 6-08-2021 Scheda di lettura di Abbiamo toccato le stelle 1. Autore, titolo, anno di pubblicazione, editore Autore: Riccardo Gazzaniga Titolo: Abbiamo toccato le stelle Anno di pubblicazione: 2018 (4 settembre) Editore: Rizzoli 2. Genere a cui appartiene il libro E’ una raccolta di storie che narrano le varie vicende dei grandi campioni dello sport. 3. Tempi e luoghi di ambientazione I luoghi in cui si svolgono le vicende sono sparsi in tutto il mondo, dall’Inghilterra a Città del Messico. I tempi in cui si svolgono i racconti vanno dal 1908 al 2016, ma la data che ricorre più di tutte è quella del 1968, anno in cui si sono svolte le Olimpiadi a Città del Messico, dove sono avvenuti grandiosi eventi per la storia dell’uomo. 4. Personaggi principali: Tommie Smith e John Carlos: Tommie Smith e John Carlos sono due atleti di colore che hanno partecipato alle famosissime Olimpiadi del 1968. Sono ricordati perché, durante la loro premiazione, arrivarono al primo e al secondo posto, chinarono la testa e alzarono in aria il pugno coperto da un guanto. Questo gesto simboleggia la lotta contro il razzismo, che all’epoca non permetteva alle persone di colore di avere le stesse opportunità dei bianchi. Questi due uomini hanno dimostrato la loro tenacia e determinazione, mettendo a rischio anche la loro carriera, per combattere il razzismo. Alex Zanardi: Alex Zanardi era un campione di formula 1, però in seguito ad un incidente avuto con l’auto da corsa ha perso entrambe le gambe. Zanardi non ha perso la voglia di vivere e continua ad allenarsi con la handbike che è diventata la sua nuova passione. Alex Zanardi non pensa alla parte mancante del suo corpo, ma pensa a quella che ha e che può utilizzarla per fare un altro sport. Kathrine Switzer: Kathrine Switzer è la prima donna ad aver partecipato ad una maratona con un numero, come gli atleti maschi. Siamo nei primi decenni del 1900 e non era visto di buon occhio che una ragazza partecipasse ad una maratone, ma lei non si è lasciata abbattere, non si è infiltrata nella corsa, ma ha partecipato con un numero, come i veri atleti; hanno cercato di fermarla ma lei non si è fermata. Kathrine è simbolo dell'emancipazione femminile anche nello sport, o meglio una delle tante donne che hanno lottato perché le donne ottenessero un ruolo nello sport. Muhammad Ali: Muhammad Ali è il più grande pugile della storia, per lui niente è impossibile e schernisce quella parola. Ali non si arrende, non perde mai un round neanche contro il pugile più forte della sua epoca, il colosso George Foreman, i giornalisti sportivi pensano che la sfida sia impossibile per Muhammad. Ali per buona parte dell’incontro incassa colpi, non reagisce, Foreman gli vuole spezzare il braccio ma il pugile resiste. Alla fine Muhammad Alì reagisce e mette al tappeto George Foreman dimostrando che nulla è impossibile. Kim Vilfort e la figlia Line: Kim Vilfort è un calciatore della squadra improvvisata della Danimarca agli Europei del 1992, i suoi compagni di squadra non sono giocatori professionisti, ma vogliono vincere. La figlia di Kim, Line è malata di leucemia, infatti Kim non sa se partecipare agli Europei o no per rimanere vicino alla figlia, ma è proprio quest’ultima che lo convince a partecipare. Purtroppo le condizioni di Line peggiorano, ma non vuole che suo padre non partecipi alla finale, che vinceranno. Kim Vilfort dedica la vittoria a sua figlia che è in un letto di ospedale e che poco tempo dopo morirà. Jesse Owens e Lutz Long: Jesse Owens è un campione americano di colore, nell’atletica leggera, ha stabilito il record del salto in lungo e si è posto l'obiettivo di vincere 4 medaglie d’oro per i vari tipi di corsa alle Olimpiadi. Quell’anno le Olimpiadi si svolgono a Berlino, dove domina il regime nazista. Il suo principale rivale è il tedesco Lutz Long, che in cuor suo non crede che esista una razza dominante. Al salto in lungo Long parte molto bene, ma Owens si guadagna due salti nulli, allora il rivale ariano gli da qualche consiglio che lo aiutano e grazie ai quali finisce ai salti finali. Jesse riesce a vincere anche il salto in lungo morirà dieci giorni dopo. Da quel momento Emile continua a combattere ma sa quello che ha fatto, ha ucciso un uomo. Ormai all’età di 54 anni Emile si è ritirato dalla boxe, ma quando viene attaccato da un gruppo di teppisti, picchiato e offeso perchè gay, Emile si rialza, prende la metro e va all’ospedale dove viene curato. Poco prima che muoia incontra il figlio di Benny The Kid e gli chiede scusa per aver ucciso suo padre, pronunciando la famosa frase: “Io uccido un uomo, ma molte persone capiscono e mi perdonano. al contrario, se amo un uomo, questo viene considerato un crimine imperdonabile.” Ciò dimostra che per alcune persone viene prima la cattiveria dell’amore, esiste un solo tipo di amore, gli altri non sono accettati, ma la cattiveria è accettata in tutte le sue sfumature. Terry Fox: Terry Fox è un ragazzo del Canada, al quale viene amputata una gamba, interrompendo il suo sogno di diventare insegnante di ginnastica, ma non si arrende e continua a giocare a basket, ma non si ferma lì. Nel 1979 partecipa alla maratona di New York con un arto artificiale. Arriva ultimo ma viene accolto come se fosse arrivato primo. Nel 1980 sfida l’impossibile, crea la Maratona della speranza, ossia partire dalla costa atlantica e raggiungere quella pacifica. Vuole anche raccogliere un dollaro per ogni canadese, in tutto 22 milioni di dollari, ma la sua impresa parte in salita, lui comunque non si abbatte, viene aiutato da un albergatore che gli offre soggiorno gratis e gli dona molti soldi, anche altre persone e aziende doneranno dei soldi, ma la situazione di Terry peggiora ed è costretto, il primo settembre, dopo aver corso 5373 chilometri, a fermarsi e farsi portare in ospedale, dove scoprono che il cancro è ricomparso attaccando i polmoni. Terry muore per via del cancro, tutto il Canada ne piange la sua scomparsa. Terry Fox rappresenta il fatto che non c’è un limite, perché se una cosa la vuoi fare, invalido o no, ci puoi riuscire. La sua storia continua dopo la sua morte, dimostrando le grandi imprese di questo ragazzo. Martina Navrátilová e Chris Evert: Martina Navrátilová è stata una tennista di grande successo, famosa grazie alla sua avversaria Chris Evert. inoltre Martina diventa famosa anche perchè chiede di passare dalla cittadinanza cecoslovacca a quella statunitense. Martina vuole fare questo cambiamento per sfuggire alla comunità comunista che la sottopone a rigide regole che non le permettono quasi niente, lei si vuole sentire libera. La navratilova gareggerà anche in coppia con la Evert, ma le loro strade si separeranno in quando sono le atlete più forti al mondo. Martina riuscirà a battere Chris a Wimbledon, dichiarerà anche in pubblico di essere omosessuale. I giornali dipingevano le due atlete come nemiche giurate, ma loro invece erano molto amiche, si confortano a vicenda, e non si schernivano. Anche oggi sono molto amiche e al matrimonio di Martina Chris è stata una delle due damigelle d’onore. questa storia ci fa capire che l'amicizia va oltre la vittoria di un trofeo, l’amicizia è qualcosa che una volta persa non la riavrai mai, invece il trofeo lo puoi vincere molte volte. Gino Bartali: Gino Bartali era un ciclista, divenuto famoso per aver vinto il giro d’Italia dove passa la bottiglia d’acqua a Coppi, anche se c’è chi la pensa diversamente, ma è stato in ogni caso un gesto nobile. Però Bartali, è costretto a smettere di partecipare alle gare in quanto essendo sotto regime fascista tutte queste sono sospese, ma lui continua a percorrere frequentemente la tratta Firenze-Assisi. Un giorno viene convocato dal generale Carità a Villa Trieste, viene condotto nella stanza delle torture, Gino ha paura, ma quando Carità mostra le lettere di ringraziamenti del Vaticano e chiede a cosa sono dovuti quei ringraziamenti, Gino mente dicendo che erano beni alimentari. Carità non ci crede, ma uno dei suoi ufficiali ha avuto Bartali come allievo nel periodo della leva e gli dice che non mente mai; allora Carità lascia andar Bartali senza torcergli un capello e senza sapere la verità. Infatti Gino portava foto e falsi passaporti per far fuggire ebrei e coloro destinati ai campi di sterminio. Questo gesto è rimasto segreto a lungo, ma poi è venuto fuori, dimostrando il grande valore di questo campione. Mikael Lindnord e Arthur: Mikael Lindnord ha la passione sportiva per l’Adventure Racing. La sua vita cambia proprio durante l’Adventure Racing in Equador del 2014. Durante il breve riposo Mikael vede un cane molto magro e ferito aggirarsi tra i vari gruppi, l’uomo spera che non venga da lui perchè non sa se può sopportare la vista di un animale in quelle condizioni. Ma il cane va da lui, Mikael impietosito gli da un pò del suo cibo. Quando ripartono, lindnord non pensa più al cane e riparte a gareggiare, ma appena la squadra si gira vede il cane che li segue. Il cane diventa allora parte della squadra. Ma quando arriva il momento di salire sul kayak per attraversare il fiume la corsa di Arthur deve fermarsi. Portarlo con loro sarebbe troppo pericoloso, così lasciano Arthur sulla riva e con grande tristezza iniziano a remare, ma dopo poco sentono un tonfo in acqua, è Arthur che si è tuffato, allora la squadra decide che niente ha più importanza, ormai Arthur è un membro di quella squadra. Arthur va in Svezia con Mikael Lindnord e entra a far parte della sua famiglia. Il campione ha scritto anche un libro su Arthur per far conoscere a tutti la loro grande storia e di come è nata la loro amicizia. Shizo Kanakuri: Shizo Kanakuri è il primo atleta giapponese a partecipare alle Olimpiadi. Siamo nel 1912, le Olimpiadi si svolgono in Svezia. Per mandare Shizo in Svezia vengono raccolti 2000 yen. Kanakuri non vuole deludere il suo paese che ha fatto grandi sforzi per lui, ma a un certo punto della gara Shizo sparisce, nessuno lo vedrà più per oltre 50 anni e in Svezia risulta come scomparso. Sarà un giornalista nel 1962 a rintracciarlo e al quale Kanakuri spiegherà la vicenda. Shizo infatti prima della gare non aveva bevuto, ma al trentesimo chilometro non ce la fa più e quando vede una festa nel giardino di una casa si ferma e gli offrono da bere e lo invitano a sedersi. Shizo accetta ma si addormenta svegliandosi solo la sera quando la gara è terminata. Pieno di vergogna torna in Giappone dove non viene estremamente criticato, ma lui si nasconde e non corre più, se non molto tempo dopo nel 1920 e nel 1924. Nel 1967 Shizo aiuta la raccolta fondi per gli atleti svedesi che devono partecipare alle Olimpiadi dell’anno seguente. Kanakuri fa questo gesto per ringraziare chi ha fatto estremi sforzi per lui. Yusra Mardini: Yusra Mardini è una nuotatrice siriana. In Siria prima che arrivasse la guerra tutto andava bene, Yusra non era povera, la sua era una famiglia di nuotatori, ma con la guerra le è toccato scappare insieme alla sorella. La Mardini vuole raggiungere la Germania, ma durante il viaggio nel Mar Egeo il gommone sul quale sono inizia ad imbarcare acqua, allora Yusra, sua sorella ed altri due uomini che sanno nuotare si lanciano in acqua e spingono il barcone che smette di affondare. Arrivano in Grecia, sani e salvi, le sorelle Mardini raggiungono a piedi la Germania dove si mettono in contatto con un club di nuoto grazie al quale tornano ad allenarsi tranquillamente. Yusra partecipa alle Olimpiadi di Rio del 2016 partecipando con una squadra composta di rifugiati. Yusra non vince ma è determinata a partecipare alle prossime Olimpiadi che saranno a Tokyo.
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