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Recensione del libro i Malavoglia, Sintesi del corso di Lingue e letterature classiche

Recensione del libro i Malavoglia (utile per le superiori)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 09/06/2020

CescoGazz
CescoGazz 🇮🇹

4.4

(50)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Recensione del libro i Malavoglia e più Sintesi del corso in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Elena Fogli, VB Giovanni Verga, I Malavoglia, RCS Libri, 2007, 307 pagine In questo romanzo, Verga narra le tragiche vicende dei Malavoglia, abitanti di Acitrezza, un paesino situato non poco lontano da Catania. Patriarca della famiglia è il vedovo Padron ‘Ntoni, si occupa dell’amministrazione della casa del nespolo, dove vive ormai da decenni con il figlio e i nipoti. La loro principale fonte di sostentamento è la pesca: spesso il figlio Bastiano, detto Bastianazzo, instancabile lavoratore, parte per mare con la loro nave, Provvidenza. Sua moglie, Maruzza, soprannominata la Longa, si dedica alla salatura e vendita del pesce, aiutata dai figli ‘Ntoni, Luca, Filomena detta Mena, Alessio chiamato Alessi e la piccola Lia, diminutivo di Rosalia. Nel 1863, ‘Ntoni è costretto a lasciare la famiglia per la leva militare nell’esercito del Regno d’Italia. Questo evento segnerà l’intera famiglia, che da quel momento subirà ininterrottamente disgrazie di ogni tipo. Dopo la partenza del maggiore, che contribuiva ad aiutare economicamente la famiglia, Padron ‘Ntoni e Bastiano decidono di stringere un affare con un loro compaesano, zio Crocifisso, il quale dona ai due uomini una gran carico di lupini, che il secondo proverà a vendere a Riposto, ma durante il viaggio, una tempesta distrugge la nave e nel naufragio, Bastiano muore. La famiglia già in lutto per la dolorosa perdita del padre, cade inesorabilmente in disgrazia a causa del debito con zio Crocifisso e presto sono costretti ad abbandonare l’amata casa del nespolo. ‘Ntoni ritorna ad Acitrezza, una volta finito il servizio militare, mentre Luca, obbligato a partire, muore dopo poco nella battaglia di Lissa e nel frattempo uno dei più ricchi scapoli del paesino decide di rompere il fidanzamento con Mena. A causa di un nuovo naufragio della Provvidenza, padron ‘Ntoni rischia morte certa e, proprio quando sembra migliorata la situazione, il colera fa esalare l’ultimo respiro alla nuora Maruzza. Così, il primogenito ‘Ntoni decide di cercare fortuna fuori dal paese, ma questo non fa che impoverirlo ancora di più. Nel frattempo i Malavoglia vendono la Provvidenza e al suo ritorno, ‘Ntoni ripiega nel contrabbando, ma viene scoperto dallo sbirro don Michele, invaghito della sorella minore. ‘Ntoni lo ferisce mortalmente e viene arrestato. La giovane Lia, appresa la notizia, scappa, non potendo più sopportare la sua terribile sorte e finisce prostituta a Catania. Padron ‘Ntoni, vittima di quest’ultimo dispiacere, viene ricoverato in ospedale. Dopo poco Alessi gli comunica che finalmente la casa del nespolo è nuovamente di loro proprietà e il vecchio, quindi, può morire felice. Alessi si trasferisce alla sua antica dimora con la moglie Nunziata e la sorella Mena, che rifiuta di sposare l’amato Alfio Mosca, a causa della vergognosa situazione della sorella. ‘Ntoni, uscito dal carcere, decide di lasciare per sempre Acitrezza e la casa del nespolo, reputandosi troppo indegno per ritornare ad abitare nel nido natio. Lo stile che Verga predilige per questo romanzo è semplice e informale, adatto a personaggi di umili origini come quelli di queste vicende. Essendo un’opera per lo più dialogata, l’autore, inserendo molto spesso dialettismi, giochi di parole e proverbi propri dell’ambientazione dell’intero racconto, dipinge scene del tutto realistiche, dove i protagonisti assoluti sono i personaggi creati da lui stesso e dove la voce narrante non compare e non si esprime mai. Verga riduce molto l’uso degli aggettivi, se non per descrivere il mare, che viene caratterizzato con numerose personificazioni. Il romanzo, di carattere pessimistico, è ambientato in un’epoca di svolta per l’Italia, che appena unita, vede sconvolgersi ogni sistema sociale da tempo collaudato. Il clima retrogrado delle regioni più meridionali del paese ne risentono maggiormente. In un ambiente da sempre rurale, vengono introdotti nuovi modi per arricchirsi facilmente senza faticare troppo, approfittandosene di chi si oppone ai cambiamenti del momento. I Malavoglia sono vittime del progresso: non sono riusciti a correre al passo dei tempi che stavano vivendo e, proprio come per i cechi e disperati tentativi di rappropriarsi della casa del nespolo senza mai dimenticarla, non volevano abbandonare le loro radici e le loro tradizioni.
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