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RECENSIONE DI UN FILM, Appunti di Giornalismo

ESEMPIO DI UNA RECENSIONE DI UN FILM

Tipologia: Appunti

2018/2019
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Caricato il 07/11/2019

gian-marco-signorini
gian-marco-signorini 🇮🇹

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Scarica RECENSIONE DI UN FILM e più Appunti in PDF di Giornalismo solo su Docsity! RECENSIONE • FILM: IL GRANDE LEBOWSKI Los Angeles Anni Novanta. Jeffrey Lebowski passa la giornata tra una partita di bowling con gli amici Donny e Walter, una visita al supermercato in accappatoio e uno spinello. Un giorno però due brutti ceffi gli orinano sull'unico tappeto del suo appartamento scambiandolo per un ricco omonimo. Lebowski va a cercarlo con l'unico scopo di farsi rimborsare la perdita e finisce invischiato come corriere di un ingente somma di denaro che il magnate,costretto su una sedia a rotelle, deve pagare per riavere la giovane ninfetta che esibisce come trofeo coniugale. Se si vuole assistere a una summa del cinema dei Coen non si può perdere Il grande Lebowski. Quando si dice 'cinema dei Coen' si intende Cinema tout court (la maiuscola non è un errore di battitura). Perché solo loro possono condensare in meno di due ore citazioni, riferimenti a generi, surrealismo e analisi della realtà senza un briciolo di quella supponenza cinefila che spesso caratterizza le opere di chi vuole dimostrarci di 'sapere tutto' sulla Settima arte. Le vicende in cui Dude (soprannome che significa 'tipo/tizio' e, a differenza del maldestro 'drugo' attribuitogli dalla versione italiana, non ha alcun ammiccamento al kubrickiano Arancia meccanica) viene coinvolto rotolano via come la palla di rovi che apre il film o come quella da bowling (con la spettacolare soggettiva) con la leggerezza che è propria di chi sa scrivere e poi controllare e rendere visivamente caleidoscopica una sceneggiatura cinematografica. Quelle televisive dell'epoca non debbono piacere molto ai due fratelli se sadicamente chiudono in un polmone d'acciaio l'autore degli script di una serie amata da Walter. Tra Volkswagen che pedinano, artiste che si esprimono nude, nichilisti, danzatori sovrappeso e audiocassette con il canto delle balene i Coen non dimenticano di affondare la lama della loro ironia nella società che li circonda. George Bush padre e la prima guerra con l'Iraq, il ricordo del Vietnam che ossessiona Walter, l'ebraismo, le fondazioni umanitarie sfruttate da persone senza scrupoli entrano a far parte di una storia che omaggia Il grande sonno di Chandler/Hawks ma è innervata da un'originalità inventiva che non è mai fine a se stessa e sa essere irriverente (vedi lo spargimento delle ceneri) senza perdere il senso della misura. Riassumere questo bellissimo film nichilista ambientato a Los Angeles nel 1991 che rotola, ruzzola, rimbalza come una palla da bowling è difficile quasi quanto Il grande sonno di Chandler-Hawks. Imperniato su un errore di identità e un sequestro di persona, ha per protagonista il barbuto in calzoncini corti Jeff Lebowski detto il Drugo (pessima traduzione dell'originale Dude), vecchio ragazzo degli anni '70, fedele alle amicizie e alle proprie idee, ma deciso a fare la cosa giusta. Manca un filo forte a legare questa storia contorta, ma c'è un'assortita galleria di personaggi, attori bravissimi, talvolta irresistibili, ricchezza di invenzioni, una ghiotta sequenza onirica, intelligenti e divertenti dimostrazioni di cinema cult. GIAN MARCO SIGNORINI GIAN MARCO SIGNORINI
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