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recensione e sinetsi, Sintesi del corso di Storia Dell'architettura

Recensione e interpretazione del libro L’invenzione del Globo Spazio, potere, comunicazione nell’epoca dell’aria di matteo veletti

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 30/01/2024

nicola-martinez-1
nicola-martinez-1 🇮🇹

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Scarica recensione e sinetsi e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'architettura solo su Docsity! Matteo Vegetti L’invenzione del Globo Spazio, potere, comunicazione nell’epoca dell’aria Marco Vegetti L’invenzione del globo Spazio, potere, comunicazione nell’epoca dell’aria Piccola Biblioteca Einaudi- sezione di Filosofia Giulio Editori Einaudi s.p.a., Torino, 2017. Lo scrittore: Matteo Vegetti, filosofo, insegna presso l’accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana). Tra le sue pubblicazioni: La fine della storia (Milano 2000), Hegel e i confini dell’Occidente (Napoli 2005), Lessico socio-filosofico della città (curatela con P.Perulli, Varese 2006), Filosofie della Metropoli (curatela, Roma 2009). Il libro: La presentazione di questo libro avviene a cento anni da due dei principali eventi storici che hanno segnato la società contemporanea: la Rivoluzione Russa e l’ingresso nel primo conflitto mondiale da parte degli Stati Uniti. Richiamare in apertura del discorso questi due momenti storici apre lo scenario ad una traslazione di scala. Valery, in “Sguardi sul mondo attuale”, spiega con chiarezza come questo mutamento nell’ordine delle cose abbia portato alla presentazione di un mondo controparte dell’esperienza cui fino a quel momento si era abituati: il sistema delle leggi, che governavano il destino degli uomini, si estese così alla totalità del globo. Con un mondo che si presta a diventare più piccolo al contempo si fa più pericoloso: “nulla più si farà che non vi sia coinvolto il mondo intero, e mai si potranno prevedere o circoscrivere le conseguenze quasi immediate di ciò che si sarà avviato.” Nel momento in cui il globo si inizia a concepire e percepire come singola entità, nel rovescio della medaglia, il contraccolpo che si subisce porta con sé una caduta di quelle che sono le coordinate spaziali che regolavano la realtà. Finché lo spazio rimane strumento politico, come in un domino, con esso gli stessi tasselli delle forme politiche tradizionali iniziano a cadere. Fatto che Carl Schmitt definisce con il termine Entortung: dis-locazione o dis-orientamento sentimento frutto della falda che, più correttamente, possiamo comprendere sotto l’appellativo di “rivoluzione spaziale”. Su questa premessa si fonda la ricerca del libro, che tende a voler reinterpretare- o meglio svelare- il fenomeno della globalizzazione, alla luce delle considerazioni presentate dallo stesso Schmitt. La descrizione di rivoluzione di spaziale qui esplicitata non va intesa sotto le vesti di fatto storico, come fu per la rivoluzione industriale o quella russa, bensì essa si presenta come rivoluzione singolare figlia di condizioni del tutto eccezionali: la “nuova” rivoluzione non è fatto ma evento, e a cambiare sono i confini entro i quali i fatti accadono. Ciò che nella traduzione in termini schmittiani , ripescando i quattro elementi naturali noti alla filosofia classica (terra, acqua, fuoco, aria), si comprende è che nel momento in cui uno di questi elementi si trasforma in spazio, l’agire umano può sperimentare pratiche fino a quel momento sconosciute. L’argomentazione portata avanti da Vegetti pone le basi nel proseguire gli sforzi compiuti da Schmitt nell’illuminare l’origine della modernità andando a cambiare l’elemento in cui la nuova rivoluzione è avvenuta: l’aria. La rivelazione, che prolunga dunque la narrazione del filosofo tedesco in “Terra e mare”, ci illumina su come il nostro tempo si presenti, nella realtà dei fatti, come scenario di una seconda fase di globalizzazione, o di rivoluzione spaziale, tanto analoga quanto differente a quella professata da Schmitt nell’era delle conquiste marittime. Di facile intuizione è campire come questo stravolgimento risenta delle tecniche e delle innovazioni messe in ambito prima in campo bellico e come di consuetudine riversate poi nello sviluppo dei macchinari e nelle pratiche mondane: ci riferiamo all’introduzione di elementi che possiamo definire come globali quali aerei, trasmissioni elettroniche,
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