Scarica Recensione ed analisi critica a fine testo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia del Design solo su Docsity! Università Iuav di Venezia Corso di Laurea Magistrale in Design degli interni Critica del design contemporaneo aa 2021/2022 Camilla Bertini, 296818 Paoletti I., Siate materialisti!!"Torino, Einaudi, 2021 La possibilità e la facilità di accesso al mondo digitale porta a percepire il virtuale e la società dell’informazione sempre più immateriale e distante dal contatto fisico con la materia. In questo saggio, Ingrid Paoletti, professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano, dove è fondatrice del gruppo di ricerca e di sperimentazione sui materiali Material Balance, spiega che anche il digitale è fisico e le tecnologie informatiche costituiscono una forma di matericità. “Siate materialisti!” è un manifesto per ripensare il rapporto fra naturale e artificiale, fisico e immateriale, materia e scarto, tecnologia ed ecologia, per superare i preconcetti e introdurre la materia nel progetto politico e culturale della preservazione dell’umanità, promuovendo una nuova forma di attivismo. L’imperativo, titolo del saggio, è un invito a considerare la materia con un’azione responsabile e collettiva. L’autrice inizia la narrazione descrivendo il valore del materiale nello scenario attuale e il ruolo di chi viene definito un “materialista” all’interno della nostra società, con lo scopo di mettere a fuoco un nuovo concetto di materialità che possa guidare cittadini e progettisti in azioni innovative e più consapevoli. I primi capitoli forniscono al lettore alcune definizioni dei concetti principali che determinano lo spirito del nostro tempo, definito “genius materialis”. Vengono presentate tre forme di materialismo: il “nuovo materialismo” propone la materia come forza capace di instaurare diverse connessioni, il “materialismo digitale” riguarda l’impatto materiale delle tecnologie informatiche e dei dati digitali sulle risorse fisiche, infine il “materialismo sostenibile” determinato dai comportamenti dell’utente-attore. Dopo la “prima divagazione” (che racconta la produzione della colla Coccoina) l’autrice entra nel tema del resto e dello scarto della materia. “Il resto è una parte di ciò che rimane per sottrazione da un'attività progettuale che non viene consumato.” L’azione umana ha reso la nostra epoca satura di rifiuti, di residui di materia non utilizzati. È necessario essere “materialisti” ed operare come il “bricoleur”, per inserire il resto fin dal principio del progetto, pensando anticipatamente all’impatto del gesto dell’uomo. La “seconda divagazione” (rivolta al tema della pelle come punto di contatto con l’ambiente) segna la fine della narrazione. I capitoli finali esprimono l’esigenza di un cambiamento rivoluzionario nella progettazione, che crei un “ambiente” unico con la natura e con i valori umani. È importante attuare questo