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Recensione Film Danton, Appunti di Storia

Recensione del film Danton di Andrzej Wajda del 1983

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 20/09/2020

marta-bellasio
marta-bellasio 🇮🇹

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Scarica Recensione Film Danton e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Cantù, 01\03\2019 SCHEDA FILM -DANTON- 4°H Danton è un film del 1983 del regista polacco Andrzej Wajda, ambientato durante la rivoluzione francese, a partire da Marzo 1794 al 5 aprile dello stesso anno, giorno in cui fu condannato a morte Danton, uno dei protagonisti della rivoluzione, e racconta i suoi ultimi mesi di vita caratterizzati dal periodo del Terrore. La situazione di terrore era aggravata dalla mancanza di viveri e dalla polizia rivoluzionari, indetta da Robespierre, che, in seguito all’emanazione della legge sui sospetti, arrestava chiunque fosse ipotizzato contro la rivoluzione. In accordo al pensiero rivoluzionario venivano diffusi i testi di Niccolò Machiavelli che seguivano il pensiero di Jean-Jacques Rousseau, filosofo di riferimento dei moti radicali, sulla preferenza del bene della comunità rispetto al bene del singolo, dell’equità alla giustizia e dichiaravano che “nei casi di decisione politica la difesa del bene supremo cancella le macchie minori”. La tipografia di Camille Desmoulins, amico di Danton, fu distrutta dalla polizia rivoluzionaria per le tematiche in disaccordo con la corrente rivoluzionaria, infatti si incitava la rivolta da parte del popolo. Il comitato di salute pubblica, impaurito dalla loro benevolenza da parte del popolo, voleva condannare a morte Danton e Desmoulins ma vengono frenati dalla consequenziale sommossa della borghesia. Georges Jacques Danton e Pierre Philippeaux, appartenente alla palude, si schierarono per attaccare la convenzione e denunciare la polizia segreta davanti alla convenzione stessa con l’obiettivo finale di abbattere il terrore. Di conseguenza Robespierre si reca a casa di Danton per cercare di convincerlo a abbandonare le tendenze controrivoluzionarie e di dichiarare pubblicamente che lui era un alleato della Convenzione avvertendolo che sono in tanti che hanno deciso di eliminarlo e giurando che se avesse interrotto i suoi attacchi non avrebbe più avuto nulla da temere. Danton però rispose che non approva affatto il loro governo, che non può abbandonare chi lo ha seguito e che il popolo sarà la rovina della Rivoluzione; Danton consiglia a Robespierre di portare la Rivoluzione a un livello umano ma per Maximilien significherebbe la morte della stessa. Da questo dialogo emergono in modo definito le personalità di Georges e Maximilien a confronto. A partire dal contesto in cui vivono: Danton vive in una casa molto sfarzosa con altri nobili, mentre Robespierre in una casa con un clima triste con tutti i suoi servitori, nella casa di Maximilien c’è la sola presenza degli alimenti primari, a simboleggiare il clima di povertà descritto in una delle prime scene del film, mentre in quella di Danton è presente una grande quantità di cibo offerta a Robespierre durante la sua visita. Emerge anche il loro pensiero: Danton voleva riportare la Rivoluzione alla sua situazione iniziale, abolendo il clima del terrore proponendo una politica fondata sul giusnaturalismo cercando di aiutare il popolo ” Preferisco essere giustiziato che giustiziare”; mentre Robespierre, fanatico sostenitore della teoria rousseauiana, voleva dare equità e giustizia al popolo pensando di difenderlo, credendo che la rivoluzione poteva essere portata avanti solo con il Terrore, con il risultato di un progressivo decadimento nel clima dittatoriale e antidemocratico. L’amicizia tra i due è comunque ancora presente, testimoniata dalla richiesta di Robespierre di evitare l’esecuzione di Danton prima di averci parlato, dall’avviso di Georges a Maximilien che alcuni dei suoi avevano ascoltato tutto e dall’affermazione di Danton: “Perchè vuoi che ci dividano Maximilien, perché? Nessun comitato nessun governo può farlo, perché divisi cadremo tutti e due”. Robespierre, in seguito, si reca a casa di Camille Desmoulins per metterlo sull’amicizia con Danton, che lui definisce non disinteressata ma sospetta, gli chiede di ritirare ciò che ha scritto e unirsi alla convenzione ma Camille lo caccia accusandolo di non essere dalla parte del popolo esclamando:
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