Scarica Recensione La Chimera, Sebastiano Vassalli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! “La Chimera” Bellucci Chiara Autore: Sebastiano Vassalli Editore: Einaudi Anno di edizione: 1990 Numero pagine: 303 Genere: romanzo storico Riassunto: Antonia, orfanella abbandonata nei pressi del convento di S. Michele a Novara, cresce nell’ambiente religioso. Come tutte quelle del convento, è destinata ad essere adottata da un visitatore qualsiasi; all’età di dieci anni, Antonia è infatti presa in custodia dai due coniugi Nidasio, provenienti dalla bassa novarese, precisamente da Zardino. Il suo arrivo al paese suscita scalpore e pettegolezzi ma in realtà cresce molto bella ed intelligente, tanto da essere anche invidiata. Nel frattempo Novara è segnata da cambiamenti importanti: tra questi quelli di Carlo Bascapè, uomo dai grandi ideali che cambia radicalmente la vita dei fedeli, costringendoli ad una fede più sincera e fa sostituire i numerosi preti e parroci corrotti che si occupavano di usura e attività illecite. Le sue riforme raggiungono anche Zardino: il vecchio parroco Don Michele è infatti sostituito da Don Teresio, che abitua i paesani a frequenti cerimonie ed offerte in denaro. Antonia viene presto cacciata dall’ambiente della chiesa per aver riso del vescovo Bascapè in visita a Zardino; da quel momento esalta in pubblico l’inutilità dei preti e delle loro storie su paradiso ed inferno, rifiuta varie proposte di matrimonio di nobili ricchi e si fa ritrarre da un pittore nelle vesti della Madonna del Soccorso. All’età di diciannove anni la ragazza si innamora di un girovago di nome Gasparo, i due si incontrano di notte di nascosto nei pressi del "dosso dell’albera” e lui la inganna con grandi promesse, la giovane viene sorpresa più volte dai "Fratelli Cristiani" che la riportano a casa con la forza. Tutte questi comportamenti misteriosi della giovane alimentano le voci che ella sia una strega e che di notte partecipi agli incontri col diavolo. Antonia si vede così dapprima evitata dalla gente, isolata e offesa. Infine Don Teresio la denuncia al Tribunale ecclesiastico di Novara, presieduto dall’inquisitore Manini; egli si interessa molto al caso per ridare l’indipendenza e l’importanza perduta al Tribunale, approfittando dell’assenza di Bascapè che si era recato a Roma. Vengono interrogati molti testimoni, che confermano la colpevolezza della "strega"; poche persone raccontano la storia d’amore tra Antonia e il giovane, storia che però viene scartata. L’imputata viene così arrestata e torturata brutalmente perché confessi le sue colpe: stremata dal dolore ella afferma che di notte si incontrava con qualcuno, viene quindi imprigionata nello scantinato del Tribunale e poi rinchiusa in una torre. Infine viene bruciata viva e issata su una pira di legni ricavati dal castagno "maledetto". Spazio: il romanzo si svolge nella bassa provincia novarese, sono luoghi reali sia aperti come Zardino, il colle dei ceppi rossi e le risaie sia chiusi come il convento di San Michele, il tribunale dell’inquisizione o la torre dei Paratici Tempo: ovviamente il tempo degli avvenimenti e quello della narrazione non coincidono. La storia copre un arco temporale di vent’anni, dal 1590 al 1610, anno della morte di Antonia. Ma spesso l’autore si abbandona a digressioni e racconti sulla società del tempo e sui vari personaggi, realmente esistiti. L’autore inserisce nella narrazione prolessi, ovvero anticipa al lettore fatti che devono ancora avvenire (“… e si ricordò
