Recensione libro "La strada per Roma" di Volponi, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Scarica Recensione libro "La strada per Roma" di Volponi e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! SCHEDA DI LETTURA TITOLO: “La strada per Roma” AUTORE: Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924 - Ancona, 23 agosto 1994) GENERE: Romanzo di formazione COMMENTO: La strada per Roma è un romanzo di formazione, ambientato nel secondo dopoguerra (1950),che ruota attorno alla figura di Guido Corsalini: il giovane è un ventitreenne, vicino alla laurea,al quale è morta la madre e vive con il padre e la sua compagna nelle case popolari di Urbino. Il rapporto con la figura paterna non è dei migliori perché il padre sembra quasi disinteressarsi della vita di suo figlio e non intrattiene mai un dialogo con lui in quel poco tempo che passano insieme. Questa figura paterna tenebrosa e alcolizzata verrà a mancare circa a metà del libro, le cause del decesso non vengono specificate. Guido è caratterizzato da una bellezza giovane e forte e da ideologie di rivalsa e di successo, comuni tra i giovani in quell’epoca dove le aspettative sono molte ma col tempo si vanificano. A causa della sua bellezza più volte Guido si immerge in relazioni amorose: prima durante una gita a Rimini con Viviani, amico di estrazione sociale elevata, e altre due ragazze; poi con una giovane Pesarese di nome Ottavia che conosce la sera del ballo popolare. Però l'attrazione principale della serata del ballo è l’incontro con Letizia Cancellieri, ventiduenne dal passato estroverso e spigliato, figlia della famiglia più ricca della città e corteggiata da tutta la gioventù cittadina per la sua bellezza. Dopo una serie di incontri dove Guido cerca di accattivarsi il desiderio passionale di Letizia, personaggio autorevole che nelle parole e negli atteggiamenti evidenzia il suo rango sociale, più spinto dall’esaltazione e dalla glorificazione di riuscire ad andare a letto con la più bella di Urbino che dall'amore. Infatti la relazione tra i due dura poco e la fuga di Guido dal palazzo Cancellieri sancisce la fine di questo rapporto. Successivamente Guido continua a preparare la tesi e in lui cresce il desiderio di allontanarsi da Urbino, da quella dolce e monotona realtà in cui era vissuto fin'ora. Questo desiderio è comune anche tra i suoi amici che lasciano la città prima di lui: Alberto, di estrazione sociale bassa decide di andare a lavorare nelle miniere in Belgio che lo condurranno ad un amore non corrisposto e ad una malattia ai polmoni; Ettore, migliore amico di Guido, con una visione più realista e concreta decide di andare ad insegnare in una scuola di campagna abbandonando lo studio. Per Guido questa scelta, a lui tenuta nascosta in un primo momento, è motivo di rabbia e l’inizio dello sgretolamento del rapporto tra i due. Alla morte del padre Guido inizia a frequentare un avvocato Pesarese che consiglia al giovane orfano come comportarsi con i beni familiari e trova per lui un lavoro a Roma in una Banca, sotto la giurisdizione di De Rose. Nel frattempo il rapporto tra Ettore e Guido peggiora ed Ettore continua la sua relazione amorosa con Angelica,conosciuta al ballo popolare. Dopo le elezione del 1953 Guido, senza più scuse per rimanere, parte per Roma. Nel primo periodo di soggiorno a Roma Guido non riesce a trovarsi molti amici o ragazze per via del suo carattere timido, ma il lavoro continua bene e ha grandi aspettative. Una domenica, incapace di placare il suo desiderio sessuale decide di entrare in un casino romano. Dopo aver consumato il rapporto la fiducia e l’ego di Guido si esaltano grazie alle parole della ragazza che, incredula di vedere un ragazzo così bello ed educato in un casino, lo rassicura dicendo che troverà sicuramente una donna bella e ricca. Il suo primo amico conosciuto a Roma è Barnaba Carasso. Quest'ultimo è un ragazzo veneziano, non dotato di particolare bellezza, che per via delle sue conoscenze nell’ambito lavorativo proporrà a Guido e a De Rose investimenti sul mercato libero. Con lui Guido compie una vacanza al sud presto interrotta dal desiderio di Barnaba di tornare a casa dopo una serata deludente con una prostituta. Guido continua a ricevere lettere da parte di Ettore e dalla compagna del padre senza dare una risposta. In lui abita un senso di insoddisfazione e irrequietezza che lo portetà a tornare ad Urbino, con la scusa di vendere le sue proprietà ed investire quei soldi secondo il piano di Barnaba. In realtà è per Guido un’altra fuga alla ricerca di una coerenza e un significato da dare alla sua vita, dove vivono ancora i progetti di arricchimento ma tutte le altre convinzioni sono andate sfumandosi. Ad Urbino incontra di nuovo Ettore e più che mai si rende conto della distanza di ideali tra i due: Guido nel corso della storia si dimostra di ideologia repubblicana e invece Ettore è più vicino al partito socialista liberale. Oltre ai diversi pensieri politici si scontrano due concezioni antitetiche: la visione ambiziosa e alla ricerca di affermazione personale di Guido con la visione concreta e riflessiva di Ettore. Dopo una cena e qualche bicchiere di troppo il romanzo cade nella tragicità di una rissa tra Guido e Venanzi. La vera motivazione dello scontro, che risulta quasi fatale per Venanzi ma che si conclude con uno scambio di battute e risate, non sono le provocazioni inferte a Guido ma la liberazione violenta di una frustrazione dovuta dall’inasprirsi dell’insoddisfazione, dal suo senso di inesattezza, dalle sue aspettative cancellate, dalla perdita dei genitori e del suo migliore amico. Così Guido lascia una volta per tutte Urbino ormai consapevole delle sue scelte ma