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Recensione libro se questo è un uomo, Prove d'esame di Italiano

Se questo è un uomo recensione del libro, trama personaggi

Tipologia: Prove d'esame

2022/2023

Caricato il 06/03/2023

saiz-michelina
saiz-michelina 🇮🇹

4.7

(6)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Recensione libro se questo è un uomo e più Prove d'esame in PDF di Italiano solo su Docsity! Se questo è un uomo: scheda libro e analisi  AUTORE: Primo Levi  TITOLO:  Se questo è un uomo  Data di Composizione: dicembre 1945 – gennaio 1947  Anno di pubblicazione: 1947  NARRATORE: interno.  PUNTO DI VISTA: interno Se questo è un uomo è un libro di Primo Levi scritto tra il 1945 e 1947, subito dopo il suo ritorno da Auschwitz; è l’opera in cui Levi racconta con drammaticità l’orrore, la crudeltà e la morte nel lager, ma anche i piccoli gesti di dignità e di solidarietà dei prigionieri. Narra la storia dell’autore, ebreo e partigiano, che viene catturato dai fascisti il 13 dicembre 1943. L’opera si articola in 17 capitoli ed è suddivisa in tre parti ben distinte: la deportazione - il campo di auschwitz - la liberazione. Il racconto è preceduto dalla poesia Shema’ (ascolta) nel quale l’autore chiama subito in causa il lettore e la sua coscienza; si descrivono le condizioni disumane degli ebrei nei lager; ancora più disumanizzate sono le  donne , senza capelli, senza ricordi e perfino ormai senza senso materno. I versi successivi ribadiscono l’obbligo di ricordare quello che è stato e tramandarlo ai posteri, affinché l’errore e l’orrore non si ripetano. Nel finale il poeta tocca il tono della maledizione, tipico della Bibbia e del mito classico, una maledizione che colpirà chi non conserverà la memoria La prima parte del romanzo (LA DEPORTAZIONE), costituita dal primo capitolo, sintetizza le notizie riguardanti il protagonista antecedenti l’internato nel Lager: la cattura avvenuta il 13 dicembre del 1943, la prima detenzione nel campo di Fossoli, in Emilia, e il trasferimento nel campo di concentramento ad Auschwitz, in Polonia. Questa parte del romanzo si conclude con la descrizione dell’allucinante viaggio in treno vissuto dallo scrittore insieme ad altre migliaia di prigionieri, stipati come animali su convogli bestiame, privi di acqua, cibo e vestiti per ripararsi dal freddo. La seconda parte (il CAMPO DI AUSCHWITZ) va dal secondo al sedicesimo capitolo e copre l’intero periodo della sua permanenza nel Lager. Lo scrittore e gli altri sperimentano le durissime leggi del Campo, dove, tra stenti e violenze di ogni genere, sono sottoposti a lavori durissimi. Levi inizia ad affrontare i problemi derivanti dalla convivenza di tante persone nel campo: la mescolanza di molte lingue, la confusione nel momento dei pasti, i problemi igienici Nel campo si soffriva sempre, non soltanto a causa delle umiliazioni fisiche ma anche a causa del freddo, della fame e del duro lavoro, oramai i prigionieri non sapevano più distinguere la differenza tra il bene e il male In una scena commovente, durante un momento di lavoro, Levi spiega a un compagno, un deportato francese, il canto dell’Inferno di Dante, in cui si narra la storia di Ulisse- I nazisti, infatti, organizzano la schiavitù e poi l’annientamento dei deportati secondo le ferree regole di un’attività economica studiata per essere il più possibile redditizia: coloro che non hanno la forza di sopravvivere vengono eliminati nelle camere a gas. Primo Levi riesce fortunatamente a resistere fino alla fine della guerra, avvantaggiato da varie circostanze: dal fatto che, essendo chimico, il suo lavoro era richiesto nella fabbrica di gomma adiacente al campo; dalla conoscenza della lingua tedesca; dal fisico robusto. La terza parte (La liberazione) è costituita dal capitolo diciassettesimo e narra gli ultimi dieci giorni di internato. Lo scrittore, ricoverato nel Ka-Be, ovvero nell’ospedale da campo, insieme ad alcuni amici, assiste alla disgregazione del campo fino all’arrivo degli alleati. All’inizio del’45, infatti, con la sconfitta dei loro eserciti su tutti i fronti, i tedeschi abbandonano Auschwutz. Nell’infermeria rimangono solo i malati. Levi è tra loro, perché malato di scarlattina. Lì viene trovato e liberato dai soldati russi il 27 gennaio 1945.
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