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Recensione: Se questo è un uomo, Primo Levi, Esercizi di Italiano

Recensione completa di scheda del libro, trama e commento argomentativo del libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi.

Tipologia: Esercizi

2022/2023

In vendita dal 07/03/2023

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Scarica Recensione: Se questo è un uomo, Primo Levi e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! Recensione: Se questo è un uomo - Primo Levi Schedatura testo: → Autore: Primo Levi, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, lavorando duramente per circa un anno nel campo di lavoro di Monowitz → Titolo: Se questo è un uomo → Genere letterario: Memoria, autobiografia → Tempo Narrante: Primo Levi scrive il libro nel 1945, immediatamente dopo il suo ritorno in Italia →Tempo narrato: Primo Levi narra del suo anno di reclusione (1944-1945) Trama e commento: Primo levi, con il libro “se questo è un uomo” narra la storia della sua deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, dove trascorse un anno della sua vita. Lo scrittore racconta nel dettaglio il viaggio di andata per Auschwitz, e tutta la sua permanenza, rendendo il lettore partecipe di tutto il suo vissuto nel campo di lavoro, e dell’evoluzione delle sue condizioni. Importanti sono le descrizioni delle giornate di lavoro, delle notti che erano tutt’altro che riposo, dei pasti, delle relazioni nel Lager e soprattutto la descrizione della progressiva perdita di speranza e il degrado delle condizioni in cui i deportati erano costretti a stare. Lo scrittore riesce a rendere i lettori, nel limite delle proprie capacità, partecipi dello scempio e sensibilizzarli su tali fatti. La narrazione copre tutto il lasso di tempo della permanenza nel campo di sterminio, passando dalle lunghe e stancanti giornate d’estate, alle corte e gelide giornate di altrettanto lavoro invernale, raccontando degli sforzi per riuscire a non morire di fatica durante le innumerevoli ore di lavoro estive ed i tentativi di non gelare o cadere in malattia durante le giornate di lavoro in mezzo alla neve o sotto la pioggia d’inverno e autunno. Il racconto mette in evidenza la vera e propria realizzazione del fascismo: il Lager, e lo fa conoscere in tutte le sue realtà a coloro che hanno avuto la fortuna di non conoscerlo di persona, di non viverlo, se così si può dire viste le condizioni in cui i prigionieri erano costretti a stare, e di non subire violenze e traumi se non la morte. Primo Levi con questo libro, ricorda agli Italiani ed ai lettori di tutto il mondo che, per quanto le atroci realtà dei campi di sterminio potessero essere lontane dalle loro case e dalle loro città, erano pur sempre reali, e che sono successe poiché si è lasciata sviluppare la politica delle disuguaglianze, la politica delle discriminazioni e del disprezzo della diversità. Realtà che anche ai giorni d’oggi mangiano la nostra società e le quali sono appoggiate da qualcuno che probabilmente non si ricorda di ciò che è avvenuto durante la seconda guerra mondiale, da qualcuno che sicuramente non ha vissuto o non ha fatto conoscenza di qualcuno che ha vissuto in prima persona la fame, la fatica, il freddo, la povertà la disperazione, e la disumanità del Lager. Qualcuno che non ha dovuto cedere la propria razione di pane giornaliera per rimediare una camicia da indossare in inverno per lavorare sotto la neve, da qualcuno che non si nutriva esclusivamente di zuppa e pane, di qualcuno che non era obbligato a pulirsi con acqua putrida e senza sapone, di qualcuno a cui
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