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Recensione Sound of metal, Guide, Progetti e Ricerche di Storia E Critica Del Cinema

Recensione del film Sound of metal di Darius Marder, uscito nel 2019 e candidato agli oscar

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 02/11/2021

alyssa-manca
alyssa-manca 🇮🇹

4.7

(11)

20 documenti

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Scarica Recensione Sound of metal e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia E Critica Del Cinema solo su Docsity! Alyssa Manca matricola n. 928890 Recensione del film: Sound of Metal Sound of Metal è un film del 2019 diretto da Darius Marder, con protagonista Riz Ahmed. Il film è stato candidato a sei Premi Oscar nel 2021. Vincitore come Miglior montaggio a Mikkel E. G. Nielsen e come Miglior sonoro a Nicolas Becker, Jamie Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Philip Bladh. Il lungometraggio racconta la vita del batterista Ruben (Riz Ahmed), il quale suona in un duo musicale punk-metal, i Bliackgammon, insieme alla cantante, la sua ragazza Lou (Olivia Cooke). Il giovane ha vissuto momenti bui, ad esempio un periodo in cui cade nel baratro della tossicodipendenza. Ormai pulito da quattro anni, Ruben sembra essere tornato in forma fino a quando, durante alcune performance, si accorge di aver problemi di udito. A seguito di una visita presso uno specialista, il batterista viene informato che questi episodi di abbassamento dell’udito si faranno sempre più frequenti e che la sua condizione è destinata a peggiorare con gli anni. La notizia getta Ruben in pieno sconforto dal momento che senza udito la sua carriera non può più continuare. Preoccupata per il fidanzato, Lou decide di aiutarlo e lo convince a rivolgersi a una comunità di non udenti, nella quale Ruben viene accettato ben volentieri. Qui il batterista deve fare i conti con la sua situazione e cercare di trovare un proprio equilibrio interiore. Farà di tutto per permettersi di pagare l’intervento d'installazione di un impianto cocleare. Tuttavia, una volta eseguito l’intervento e attivati gli impianti che dovrebbero consentire a Ruben di sentire, il suono che ne deriva è fortemente distorto e di certo non corrisponde a ciò che sperava. Questo rende vani i tentativi di recuperare il suo vecchio stile di vita. Durante l’ultimo incontro con la fidanzata Lou, i due si ringraziano a vicenda dicendo che si sono salvati la vita l'un l’altro. Ancora una volta infastidito dalla distorsione del suono, Ruben si siede all’aperto rimuovendo i processori dei suoi impianti, restando nel più totale silenzio. La pellicola si apre con il suono martellante e penetrante della batteria a dimostrazione della potenza della musica e di cosa quel suono significa per il protagonista, rendendo ancora più drammatico il pensiero che presto si troverà costretto a rinunciarvi. Pur rimanendo il tema principale la perdita dell’udito, il dramma protagonista del film è quello psicologico, che ognuno di noi si trova costretto ad affrontare. Il film si sofferma sull’accettarsi e sul cambiamento: si chiude, infatti, in modo antitetico alla scena di apertura, ovvero con il silenzio e la serenità. Il film tratta del grande amore per la musica rock punk metal, forte e aggressiva, e dell’impossibilità di poterla ascoltare, sentire e suonare a causa della tragedia più grande che possa accadere ad un musicista. La premessa su cui regge Sound of Metal è profondamente drammatica, ma Darius Marder si reca oltre, pur senza mai intraprendere una strada decisa. Il regista, al suo primo lungometraggio, indaga il concetto di incomunicabilità attraverso un racconto all'apparenza semplice. Egli riesce, inoltre, a mettere a nudo le sfaccettature della personalità ermetica del suo protagonista. La sceneggiatura vive in maniera simbiotica con il protagonista, compiendo un lavoro intimamente sensoriale, senza però mai tralasciare nulla. Ruben possiede una personalità rigida e chiusa in sé stessa, il suo dolore non trasuda quasi mai, schiacciato sotto il peso della sua incredula ostinazione. Costruisce un muro invalicabile, basato sulla volontà di negare a sé stesso e agli altri la schiavitù della propria nuova condizione: si autoconvince, infatti, di poter tornare a sentire, a sentire il ritmo e tornare sul palco alla sua batteria con la sua Lou. Nonostante l’impenetrabilità del personaggio, Marder riesce a far emergere quel dolore e quella rabbia, delicata ma allo stesso tempo intensa, attraverso un cinema fatto di sguardi. Ciò viene reso possibile anche dalla virtuosa performance di Riz Ahmed il quale si rivela un interprete straordinario. L'attore riesce a dare vita ad un personaggio freddo, tuttavia espressivo e intimamente sfaccettato e riesce nell'impresa di reggere da solo il peso dell’intero racconto. Sound of Metal non è un film sulla musica, ma un film sui suoni e proprio sulla colonna sonora il regista costruisce la potenza espressiva del film, il quale non gioca su grandi scene o momenti fondamentali, ma si erge su piccoli attimi la cui dinamicità è enfatizzata propria dalla sonorità corrotta. Lo spettatore è chiamato a condividere la percezione sonora del protagonista e per questo motivo le scene sono composte da suoni ovattati o addirittura ne sono del tutto prive. L’incomunicabilità diventa il vero focus del racconto. È così che, quasi impazzendo, Ruben deve imparare un modo tutto nuovo di comunicare e “parlare”, il tutto grazie al sostegno di una comunità per non udenti che lo accoglie e lo fa rinascere. Mettendo così a nudo la fragilità di Ruben, sbattendogli in faccia il suo isolamento e la sua solitudine generata dalla sua ostilità al
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