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REGIMI TOTALITARI - HITLER, STALIN, FRANCISCO FRANCO E CARATTERI REGIMI TOTALITARI, Appunti di Storia

REGIMI TOTALITARI - HITLER, STALIN, FRANCISCO FRANCO E CARATTERI REGIMI TOTALITARI

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 30/06/2023

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Scarica REGIMI TOTALITARI - HITLER, STALIN, FRANCISCO FRANCO E CARATTERI REGIMI TOTALITARI e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! I REGIMI TOTALITARI DI HITLER E STALIN E IL CONTAGIO AUTORITARIO IN EUROPA La crisi della democrazia Negli anni 30 del 900 in molti paesi europei nascono regimi autoritari di estrema destra che si ispirano al fascismo di Mussolini e in Russia è presente Stalin. L’ascesa del nazismo in Germania Durante la crisi del 29, la Germania soffre in modo estremo in quanto la sua economia era legata molto a quella degli USA. Nel momento in cui l’USA non fornisce più aiuto economico alla germania perché colpita profondamente dalla crisi, la Germania non riesce più a pagare il debito e l’economia sprofonda con un gran numero di disoccupati. Arrivando nel 1932 ad avere il 30% della forza lavoro disoccupata. Il partito nazional socialista fondato da Hitler trova sempre più consenso elettorale nel 1930 e nel 1932 divenendo il primo partito. Hitler quindi si mostra come l’ancora di salvezza in una situazione di tensione e prende il potere di conseguenza con delle elezioni in cui ottiene sempre la maggioranza. Il partito si fonda sugli ideali di razzismo, nazionalismo estremo e bellicista e aggressività verbale che si trasforma in attacchi fisici ai nemici del popolo tedesco. Il nazionalismo nazista fa leva sul risentimento diffuso contro le condizioni dei trattati di Versailles, riguardo all’indennità di guerra e alle condizioni che hanno portato all’impoverimento e alla debolezza e umiliazione della Germania. Ecco perché si dice che i trattati di Versailles siano il presupposto per lo scoppio della seconda guerra mondiale. Inoltre i nazisti ritengono di aver identificato i colpevoli della caduta della Germania, ovvero i comunisti e gli ebrei. Infatti fin dalla prima guerra mondiale il partito socialista era considerato quello che aveva inferto la pugnalata alle spalle al nazionalismo tedesco. Infatti in Italia i socialisti erano neutralisti e avevano cacciato mussolini, mentre in Germania, nonostante fossero interventisti, furono bersagliati come i colpevoli della sconfitta della Germania. Gli ebrei invece costituivano la comunità più diffusa in europa, non solo in Germania ma anche in Francia. L’odio per gli ebrei aveva radici nell’antisemitismo. Gli ebrei erano persone molto ricche, che avevano posizioni rilevanti nell’economia e di conseguenza erano i capri espiatori nel caso del sorgere dei problemi economici. → queste ragioni non erano fondate ed erano irrazionali, ma gli ebrei erano un bersaglio facile ed erano considerati di razza diversa, quindi da reprimere. Le aggressioni compiute dalle forza paramilitari naziste sono tollerate dai governi (prima che Hitler prendesse il potere) e ciò aumenta il prestigio del partito nazista che si impegna ad allontanare gli oppositori al popolo tedesco, che lo hanno ostacolato nella precedente guerra. L’ideale nazionalista fa affidamento sui giovani e sulla nuova generazione, quindi i dirigenti del partito risultano molto giovani. Infatti la prima guerra mondiale era stata vissuta e portata avanti dalla vecchia generazione. Questa differenza generazionale porta maggiore consenso al partito nazional socialista, consenso dato sia dalla classe operaia e dai ceti medi, che dagli imprenditori che finanziano il partito Si verificano una serie di crisi di governo nella fase peggiore dell’economia tedesca e in questa situazione di crisi Hitler viene nominato cancelliere. Nel gennaio del 1933 Hitler forma un governo di coalizione: il governo non è interamente nazista ma comunque di destra. L'obiettivo di Hitler era un altro però: vuole creare un regime a partito unico abolendo il Parlamento. E’ proprio nella notte del 27/02/1933 che Hitler riesce a farsi strada nei suoi obiettivi ultimi: avviene l'incendio della sede del Parlamento di cui vengono incolpati i comunisti. Hitler sospende i diritti costituzionali e arresta migliaia di dirigenti comunisti. Nel marzo del 1933 alle nuove elezioni, accompagnate da aggressioni e intimidazioni, i nazisti ottengono il 44% dei voti. Il Parlamento quindi a maggioranza nazista, vota la concessione dei pieni poteri a Hitler, che fa nascere io Terzo Reich Nazista, ponendo la fine alla Repubblica di Weimar. Viene posta fra 1933 e 1934 la Gleichschaltung, ovvero il coordinamento e l’organizzazione del nuovo terzo Reich. Hitler ordina innanzitutto lo scioglimento di tutti i partiti di opposizione e l'istituzione di campi di concentramento dove vengono rinchiusi tutti gli oppositori politici. Nel 1933 quindi il partito nazista è l’unico partito ammesso e dopo aver dichiarato illegali tutti i pariti, nel novembre del 33 viene tenuta un elezione (propaganda), con un unica lista amessa ovvero quella nazista, che ottiene il 90 % dei consensi. Hitler è quindi dal 1934 capo di governo e di stato. Dagli inizi degli anni 20 il partio nazista è dotato delle forze paramilitari chiamate squadre d’assalto SA, e dal 26 si dota anche delle SS, Squadre di protezione, che devono proteggere Hitler e i dirigenti del partito. Il capo delle SA Röhm, ambisce a diventare il capo della Wehrmacht, ovvero l’esercito regolare tedesco, minacciando il potere di Hitler, che ordina alle SS di attaccare il quartier generale delle SA nella notte dei grandi coltelli. Rohm e altri dirigenti delle SA vengono uccisi e le SA saranno subordinate alle SS. A capo delle SS vi è Himmler e le SS controllano anche la Gestapo, che è la polizia segreta e che svolge azioni intimidatorie nei confronti degli oppositori al regime. Le SS gestiscono i Konzentrationslager. L’URSS DI STALIN I regimi totalitari di destra non pongono in discussione le gerarchie economiche e sociali esistenti, invece la società comunista in URSS persegue l’obiettivo di una società egualitaria. Stalin, leader indiscusso del partito comunista e dell’unione sovietica, decide di sostituire la NEP con l'industrializzazione del sistema produttivo e con la collettivizzazione dell’agricoltura. La Russia inoltre era isolata dal punto di vista economico e la sua economia si basava sul sistema agricolo. Stalin quindi fonda i piani quinquennali, ovvero dei programmi di 5 anni in cui si pongono obiettivi da raggiungere e scadenze da rispettare per programmare la crescita economica dell’URSS. La produzione industriale quindi cresce a ritmi sorprendenti, soprattutto l’industria siderurgica e meccanica. Sorgono anche nuove città industriali e si assiste a una grande migrazione interna dalle campagne alla città. Vengono rafforzate le strutture educative e cresce il numero di studenti maschi e femmine. Nel 1940 l’URSS è la terza potenza industriale del mondo. (USA e Germania sono le prime 2). Si abbassa però il tenore di vita della popolazione, in quanto in città le condizioni di vita sono misere ma soprattutto cade sulle campagne il peso economico e sociale dell'industrializzazione accelerata. Alle aree urbane viene stabilito un livello minimo di sostentamento e la produzione agricola deve avvenire o in cooperative oppure in aziende agricole dello stato. Quindi i contadini e i kulaki devono associare le loro aziende ad esse per garantire la collettivizzazione dell'agricoltura. Chi si rifiuta viene deportato nei campi di concentramenti, nei gulag, in Siberia, dove le persone muoiono di fame e in condizioni terribili. Dal punto di vista agricolo la riorganizzazione della produzione si rivela disastrosa e in declino e per questo a metà degli anni 30 si ritorna a una sorta di comunismo di guerra e di confisca dei beni. (i piani quinquennali ci sono ancora). L’URSS è l’unione delle repubbliche socialiste sovietiche e ogni Repubblica aveva il compito di svolgere attività specifiche l’una dipendente dall’altra. L’Ucraina era specializzata nella produzione del grano e a causa di una crisi del 32-33, non riuscì a fornire abbastanza grano al resto dell’URSS, provocando milioni di morti. (comunismo di guerra → fino al 21 durante guerra civile dopo 21 → NEP) Stalinismo → la politica della paura e del sospetto Stalin aveva instaurato un regime accentratore, infatti i ceti popolari dovevano adeguarsi sempre e comunque alle decisioni del governo ed erano sottoposti a violenze in caso contrario. Il governo di Stalin controllava le azioni di tutti e incoraggiava lo spionaggio da parte dei vicini o dei parenti nei confronti degli individui che avrebbero trasgredito le regole. La paura e il terrore regnavano in questo clima sociale e politico. Questi aspetti dell’URSS sono evidenti nelle novelle di Orwell come La Fattoria degli animali e nel 1984. Coloro che trasgrediscono le norme del governo comunista verranno deportati nei campi di concentramento, i gulag. Le categorie maggiormente perseguitati sono i kulaki, contadini che si erano arricchiti e non volevano cedere le loro proprietà, alcuni gruppi etnici, ortodossi, e gli oppositori politici, anche gli stessi dirigenti di partito che non erano completamente in linea con il totalitarismo di Stalin. (Bucharin ad esempio) La creazione della società egualitaria viene meno. L’eguaglianza tra gli uomini era visibile solo nella costruzione di case tutte uguali, con il concetto secondo cui una casa deve essere solo un posto dove l’uomo può dormire, mangiare e soddisfare i suoi bisogni primari. Ma l’eguaglianza veniva meno nella quotidianità e nei diritti, in quanto questi ultimi vengono negati e gli individui hanno il dovere necessario di adeguarsi al sistema del grande capo. Quindi dal punto di vista materiale stavano tutti peggio, ma stavano tutti uguali. La direzione politica di stato è una polizia politica che supporta il sistema staliniano e mette in atto indagine e repressione. Il numero di vittime dell’azione repressiva, che va dalla deportazione alla fucilazione a sanzioni di vario tipo, è estremo e parliamo di milioni di persone. Si crea inoltre il culto di Stalin. Come nel fascismo di Mussolini, i libri a scuola erano tutti uguali, la radio era filtrata, anche qui si instaura un regime che possa diffondere la fiducia verso il capo. Popolazione e politica estera. A seguito della rivoluzione era stato approvato il divorzio e l’aborto come espressione di uguaglianza tra uomini e donne. Queste norme si inseriscono in un quadro di sconvolgimento nei nuclei familiari. Viene a mancare una struttura familiare salda e stabile che è base della società. Negli anni 30 si vogliono risaldare le famiglie e si vuole far fronte al disordine che si era creato. Lo stato di uguaglianza che si era momentaneamente raggiunto si va ad annullare con la proclamazione dell’illegalità dell omosessualità e la negazione dell’aborto e il divorzio più difficoltoso. Le donne però erano elogiate perché costituivano una grande forza lavoro. Aumentano però gli aborti clandestini perchè le case erano piccole e non poteva sicuramente viverci una famiglia grande e anche per il clima della difficoltà economica. Inoltre con l'aumento della rigidità e del controllo e con l’invito allo spionaggio, i quadri familiari si complicano sempre di più. L’unione sovietica nel quadro internazionale è emarginata dall’economia occidentale. L’unico modo in cui la Russia influenza l’Europa e si lega con questa è il fatto che in Europa i partiti comunisti fanno riferimento a quello sovietico. Fino a metà degli anni 30 il Partito Sovietico aveva invitato i partiti comunisti europei a contrapporsi ai socialdemocratici. Dal 34 Mosca invita i comunisti ad accordarsi con i socialisti creando dei fronti popolari per via dell’ascesa dei regimi autoritari fascisti e nazisti in tutto il mondo. LA DITTATURA FRANCHISTA IN SPAGNA Instaurazione della dittatura franchista SPOILER → la guerra civile che è avvenuta in spagna non porta questa a far parte della 2 guerra mondiale. Il quadro politico spagnolo degli anni 30 è tormentata e nel 1931 viene proclamata la Repubblica con una Costituzione. Nel 1936 socialisti, anarchici, comunisti e repubblicani si riuniscono in un fronte popolare, ispirandosi a ciò che aveva detto il partito sovietico nel 1934. Nel 1936 si tengono le elezioni, che vengono vinte dal fronte popolare. La prospettiva di un governo che include comunisti e anarchici induce la destra a una reazione estrema. Alcuni reparti dell’esercito, tra i cui generali spicca Francisco Franco, si ribellano e provocano la guerra civile spagnola. Ci sono quindi parte del territorio spagnolo che sono controllate dalla FALANGE (uno dei gruppi fascisti) e altre parti della Repubblica. Entrambi i lati ambiscono ad avere il controllo dell’intera Spagna. Molti stati si interessano per questa vicenda e si formano due schieramenti: Regno Unito e Francia sostengono la linea del non intervento perché temono le componenti comuniste e anarchiche del fronte popolare. La rivolta fascista è supportata dall’Italia fascista e dalla Germania nazista che ha paura della vittoria del fronte popolare e che fornisce armi al movimento franchista. Si sperimentano i primi bombardamenti aerei. Quadro Guernica di Picasso → città di Guernica rasa al suolo L’unione sovietica recluta volontari e invia materiale bellico in favore del fronte popolare e in tutta Europa molti giovani comunisti e democratici si arruolano nelle brigate internazionali per supportare il fronte popolare. Nel 1937 la forze di destra si uniscono tutte all’interno della falange e riconoscendo come condottierio Franco e appoggiati dalla chiesa spagnola. Il fronte repubblicano è caratterizzato da molte divisioni interne, tra comunisti e anarchici soprattutto per quanto riguarda la strategia da adottare. I contrasti sfociano quindi in tensioni militari. In quest'ottica di debolezza dell’opposizione, Franco e il suo esercito conquista Barcellona e Madrid nel 1939. Inolltre nel 1939 il governo aderisce a Italia fascista, Germania nazista e Giappone e persegue azioni punitive contro i vecchi sostenitori del fronte popolare.
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