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La Salute: Concezione e Fattori Determinanti, Guide, Progetti e Ricerche di Educazione fisica

La concezione etimologica e filosofica della salute, dalla visione antica di dono divino a ippocrate e la medicina razionale, fino alla definizione moderna dell'organizzazione mondiale della sanità. I fattori che influenzano la salute, tra cui genetica, stile di vita, condizioni socio-economiche, educazione e ambientali. Il testo conclude con la discussione del diritto alla salute e il ruolo del servizio sanitario nazionale in italia.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020

Caricato il 19/01/2022

evacelestini
evacelestini 🇮🇹

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Scarica La Salute: Concezione e Fattori Determinanti e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Educazione fisica solo su Docsity! Relazione sulla salute. Il termine “salute” può avere due etimologie: la prima è quella latina, dove salus può essere tradotto con “intero, intatto”, mentre nel greco troviamo holos, che rimanda a un senso di totalità, è infatti la radice di olismo e avere un approccio olistico corrisponde alla necessità di intervenire su una persona attraverso diversi piani paralleli, ma con l'unica finalità di un reale e totalizzante stato di benessere, che riguardi perciò corpo, mente e spirito. Nell’antichità la salute era vista come dono degli dei e la guarigione era spesso affidata a riti magico-religiosi, concetto cambiato per sempre nella Grecia Antica dove Ippocrate divulga una medicina più razionale, fondata sull’osservazione. In fine possiamo dire che nel XX secolo vigeva una visione della salute statica, che si andava ad identificare con l’assenza di malattie e meramente ricondotta agli organi, allo stato fisico, mettendo perciò da parte la persona come individuo psico-fisico fino all’arrivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, fondata del 1984 come istituto specializzato dell’ONU, la quale definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, che equivale ad una concezione di salute dinamica, perciò non semplice assenza di malattia. Sappiamo anche che la salute di una persona viene influenzata da diversi fattori, il patrimonio genetico ne è perfetto esempio, infatti potrà renderci naturalmente predisposti a determinate malattie anche a seconda del genere; è un bagaglio che portiamo per la vita. Lo stile di vita è un altro fattore fortemente determinante: corrisponde a quanto beviamo, le nostre abitudini alimentari, il sonno, il movimento e che tipo di movimento, infatti alcuni possono essere più usuranti di altri, l’uso di alcool o droghe… Inoltre abbiamo le condizioni socio-economiche. Esse rappresentano istruzione, lavoro o eventuale disoccupazione, disparità e ingiustizie sociali condizionanti, la qualità della vita. Possiamo portare l’esempio di un paese in guerra dove vari aspetti sono precari, abbiamo memoria del razionamento del cibo durante la Prima guerra mondiale, la forte crisi che seguì. Sicuramente l’educazione gioca un ruolo fondamentale, ci rende più consapevoli di ciò che è giusto e di conseguenza potremo scegliere al meglio anche come fare la spesa. Poi ci sono le condizioni ambientali, che includono il clima, le catastrofi naturali, gli agenti inquinanti, c’è anche una probabilità oggettiva di incidenti sulla strada. In fine il sistema sanitario, ultimo ma non per importanza, è legato alle condizioni socio-economiche, alla politica che il nostro stato adotta in merito a cure mediche e alla loro qualità, che aumenterà di pari passo alle possibilità economiche del paese, che sceglierà quanto investire nel settore. Oggigiorno sappiamo che la salute è un diritto inalienabile appartenente a tutti, ma prima del Welfare State, ossia un modello di Stato che assicura ai cittadini un livello di benessere almeno accettabile, la salute rappresentava un privilegio di pochi eletti, lasciando indietro chiunque non potesse permetterselo. Prendendo come esempio il nostro Paese, l’articolo 32 della Costituzione italiana la definisce come un fondamentale diritto dell’individuo e prevede cure gratuite per gli indigenti, principio che verrà applicato anche ad un eventuale straniero irregolare, a cui verranno somministrate le cure “indifferibili e urgenti” poiché non si può negare un diritto basilare dell'essere umano. La sanità italiana è tra le migliori al mondo per qualità dei servizi in rapporto ai costi, ma chiunque è passato da queste strade sa che spesso i tempi di attesa sono lunghi e non mancano i disservizi. Ad occuparsi della salute intesa come concetto dinamico, perciò sia fisica che psichica, è il Servizio sanitario nazionale, istituito nel 1978, che si rivolge indistintamente a tutta la popolazione, diramandosi perciò sulla totalità del territorio tramite le Asl (= Aziende sanitarie locali), a cui arrivano i fondi statali distribuiti alle varie regioni. Scendendo più nel dettaglio, curarsi sì è un diritto, ma non è anche un dovere, è la Costituzione stessa a specificarlo dicendo che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario contro la sua volontà, neanche se questo comporterà la morte. D'altro canto, il rifiuto delle cure deve provenire da un maggiorenne capace di intendere e volere, in possesso di adeguate informazioni sul proprio stato di salute e sui rischi che ne derivano. Parliamo quindi del principio di consenso informato, che assicura piena libertà decisionale al paziente capace di intendere e volere che deve essere stato precedentemente informato su rischi e benefici delle cure consigliate, privo di condizionamenti nella sua scelta che potrà
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