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Relazione "Cromorama: come il colore ha cambiato il nostro sguardo", Sintesi del corso di Design

Relazione "Cromorama: come il colore ha cambiato il nostro sguardo" di Riccardo Falcinelli per il corso di Basic Design

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 29/10/2021

satafata
satafata 🇮🇹

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Scarica Relazione "Cromorama: come il colore ha cambiato il nostro sguardo" e più Sintesi del corso in PDF di Design solo su Docsity! “CROMORAMA, COME IL COLORE HA CAMBIATO IL NOSTRO SGUARDO” All’interno di questo saggio, Riccardo Falcinelli attinge all’intero universo delle immagini per narrare come si sia creato lo sguardo moderno, di come durante il corso della storia la pittura, l’architettura, il cinema, i fumetti e anche la letteratura abbiano influito nel creare il modo di guardare ogni singolo oggetto che ci circonda. Ci spiega come mai gli autori di determinati opere, sculture o oggetti abbiano deciso di utilizzare quel determinato colore per la loro “arte”. Ad esempio, nel ‘400 vedere un’opera di colore blu oltremare significava vedere un oggetto commissionato da qualcuno molto ricco perché quel determinato tipo di pigmento era ricavato da una pietra semipreziosa, il lapislazzulo, molto difficile da estrarre al contrario di oggi dove ormai qualsiasi colore è facilmente reperibile grazie all’industria che può creare decine di sfumature diverse per ogni singola tinta. Proprio per questo i colori del passato erano molto più preziosi e rari a differenza di quelli industriali. La tinta unita non è solo una scelta, ma una delle conseguenze inevitabili della serializzazione produttiva, la nostra condizione di uomini industrializzati ci costringe ad “artefatti dal gusto semplificato” nonostante a volte si va alla ricerca di una “sporcatura” che renda quel colore umano. Quello che ci propone l’autore è un viaggio tra i colori inserendo per ogni capitolo una serie di immagini di riferimento per aiutare il lettore a capire il ragionamento che Falcinelli porta avanti. Il saggio traccia i contorni di una filosofia moderna dell’universo cromatico che aiuta a comprendere i meccanismi che si trovano alla base del marketing, delle pubblicità e anche dei nostri gusti personali. Per quanto riguarda la nostra propensione verso un oggetto di un determinato colore rispetto che a un altro è dovuto a un fattore prettamente psicologico. La psicologia afferma che ad ogni colore può essere attribuito a un valore simbolico, un significato ben preciso. Ad esempio, i colori caldi regalano delle sensazioni molto più positive ed energiche rispetto ai toni freddi che sono più pacati e donano un senso di tranquillità e serenità. Il marketing e le pubblicità tengono molto conto delle emozioni che i colori creano proprio per cercare di rendere più appetibile e facilmente vendibile i prodotti che stanno sponsorizzando. Il colore dunque ha un’importanza fondamentale nelle nostre vite, sia che noi ce ne accorgiamo o meno. Influenza la nostra percezione, standardizzando gusti e aspettative in nome della società di massa, “certe tinte diventano molto spesso tutt’uno con gli oggetti che le indossano al punto che è difficile pensarli altrimenti” come succede per la matita che nell’immaginario comune viene associata al colore giallo diventando così un archetipo e un modello mentale a cui rapportiamo tutti gli altri. Nel mondo di oggi avere un proprio stile ed essere riconoscibili tramite un colore è abbastanza cruciale. Il colore viene usato come mezzo per trasmettere il messaggio che si vuole mandare a un certo tipo di pubblico. L’uomo ragiona tramite i propri ricordi e le varie analogie in rapporto ai colori chiedendosi dove è stata già vista prima quella tinta. In questo modo riusciamo a capire ad esempio se un alimento è ancora buono o si è rovinato, anche se nei processi industriali il colore del cibo è quanto di più artificiale mai costruito e come afferma l’autore “con paradossale ironia, coloriamo il cibo per farlo sembrare sano e naturale”. Anche nel mondo della moda il colore ha una grande valenza, un abito bianco o nero è sinonimo di eleganza, serietà e raffinatezza mentre invece nuance più sgargianti diventano simboli di frivolezza
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