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Relazione de "La metamorfosi" di Franz Kafka, Sintesi del corso di Italiano

riassunto valutato molto positivamente del libro "la metamorfosi" di Franz Kafka

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 25/03/2021

Regiolegio23
Regiolegio23 🇮🇹

4.3

(39)

32 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Relazione de "La metamorfosi" di Franz Kafka e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Relazione “La Metamorfosi” La metamorfosi è un racconto di Franz Kafka pubblicato per la prima volta il 1915 dall’editore Kurt Wolff. Kafka fu uno scrittore e filosofo di lingua tedesca, nasce a Praga il 1883 e muore nel 1924. La metamorfosi è un romanzo breve e il genere letterario è di tipo narrativo. Il messaggio del racconto è il tentativo di mostrare le condizioni in cui versa il diverso e come la società tende ad emarginarlo. Il protagonista rappresenta l'isolamento che l’esteticamente diverso deve subire e la sua impossibilità a comunicare con gli altri. Una mattina Gregor, un commesso viaggiatore che lavora per ripagare i debiti familiari, si accorge al suo risveglio di essersi trasformato in uno insetto. Questo cambiamento non è facile da accettare soprattutto per la sua famiglia, composta dai due genitori e da una sorella minore. Il mutamento avviene lentamente e Gregor, nonostante l’aspetto esteriore orrendo, inizialmente rimane lo stesso. Con il passare del tempo il protagonista inizia ad adottare i comportamenti di un insetto mantenendo pur sempre la sua umanità che lo porterà, dopo vari episodi, a lasciarsi morire di fame piuttosto che gravare ancora sulle condizioni finanziarie pessime in cui versava la famiglia, la quale però, dopo la sua morte, riscopre il benessere economico e non solo da tempo ormai perduto. Gregor Samsa è il protagonista che vive la disgrazia in prima persona, ovvero la trasformazione in un insetto. La sorella minore di 17 anni è Grete, la quale ha sempre avuto un rapporto affiatato con il fratello. I due genitori sono le altre due figure che come tutti sono inorriditi dalla creatura che una volta chiamavano figlio. Fu infatti la sua famiglia a decidere che fosse meglio sbarazzarsi di Gregor. Altri personaggi sono il datore di lavoro, i tre pensionati e la governante. L’opera è un testo descrittivo nel quale sono presenti molti dialoghi, il narratore è esterno e viene lasciato ampio spazio alle riflessioni del lettore. Il racconto è diviso in 3 fasi che rappresentano 3 diversi momenti della vicenda. Collegherei la vicenda a “Il fu Mattia Pascal” per il cambio d’identità repentino che entrambi i protagonisti si sono ritrovati ad affrontare. Il racconto mi è piaciuto particolarmente soprattutto perché l’autore racconta i fatti cosi come sono, facendo cadere il lettore in una immedesimazione bilaterale, che trova da una parte il protagonista, vera vittima della vicenda che suo malgrado cerca di evitare le disgrazie che la sua triste condizione comporta alla famiglia. Dall’altra la famiglia che pur riconoscendo nella creatura il figlio non può continuare a trattarlo da tale anche se in verità lo è ancora sotto quel suo aspetto ripugnante. La vicenda è molto profonda e la vera causa della morte di Gregor è la società. E’ infatti questa che porta Gregor a lasciarsi morire perchè era ormai diventato un peso insostenibile per la famiglia, da un punto di vista economico ma anche e soprattutto sociale. Il bene che un’intera famiglia prova per un figlio passa di secondo piano e alla lunga i bisogni primari degli individui emergono facendo evidenziare come la nostra società e la nostra stessa natura di uomini sia molto più egoista di quanto si pensi. Perseveriamo il nostro unico interesse e davanti alla morte di un figlio/fratello che ormai era diventato un peso per noi possiamo solo che provare un senso di soddisfazione derivato dalla riconquista della libertà. È quindi la libertà il principio più importante per l’uomo e l’amore viene spazzato via se esso comporta una qualche forma di prigionia. È quindi preferibile lasciare morire un figlio, che se anche cambiato drasticamente rimane tale, piuttosto che ridurci alla condizione di “schiavi della disgrazia”.
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