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Lettera a una professoressa di Don Milani: la scuola come strumento di uguaglianza, Dispense di Pedagogia

La scuola di Don Milani a Barbiana, una scuola alternativa che promuove l'amore per il sapere e l'uguaglianza sociale. Don Milani, un prete e educatore italiano, crea una scuola a tempo pieno per aiutare i ragazzi a superare le difficoltà e prepararli per affrontare la vita. Il documento sviluppa tre punti chiave: non abbandonare chi sta indietro, dedicare tempo pieno a quelli che lo richiedono e trovare un fine morale. La scuola di Don Milani si distingue per il suo approccio alla parola come arma non violenta di trasformazione sociale e l'importanza dell'alfabetizzazione come strumento per imparare a scrivere la propria vita.

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 18/03/2018

Rollinabella
Rollinabella 🇮🇹

4.5

(2)

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Scarica Lettera a una professoressa di Don Milani: la scuola come strumento di uguaglianza e più Dispense in PDF di Pedagogia solo su Docsity! LETTERA A UNA PROFESSORESSA Don Milani ( Firenze 27 maggio 1923 - Firenze 26 giugno 1967 ) è stato un insegnante, scrittore ed educatore italiano. Era un prete considerato dalle autorità ecclesiali "scomodo" ed è per questo che dopo aver trascorso un periodo a San Donato divenne priore di S. Andrea di Barbiana dove fu mandato in esilio. Successivamente egli diventa un maestro. La scuola doveva far divenire le persone uomini e aveva come obbiettivo quello di promuovere l'amore per il sapere. Uno degli obbiettivi maggiori è quello di dare la parola ai poveri, ai cosiddetti "ultimi". La parola non doveva essere un motivo di discriminazione, m strumento di liberazione. L'istruzione deve essere attuata in modo da eliminare le differenze di classe. Il ragazzo deve essere posto al centro della scuola e va preparato ad affrontare la vita. Don Milani crea una scuola a tempo pieno, un diverso rapporto fra gli insegnanti e gli alunni, un nuovo tipo di scuola ( la comunità di Barbiana ). Molti genitori incitano i figli allo studio indicando loro una prospettiva di benessere economico e sociale. I ragazzi di Brabiana invece erano incitati allo studio perchè portava beneficio alla classe degli ultimi, affinchè potessero avere le stesse possibilità degli altri. Nella scuola di Don Milani si discuteva e leggeva molto; il maestro educava gli alunni insegnando loro contenuti riferiti all'attualità. Nella sua operà "Lettera a una professoressa" vengono sviluppati alcuni punti: 1 Non boccciare, preoccupandosi di recuperare chi sta indietro; 2 Tempo pieno per recuperare chi sta indietro; 3 Trovare un fine morale. - introduzione del tempo pieno per gli studenti bisognosi; visto che i ricchi possono pagarsi le ripetizioni sarebbe giusto offrire un doposcuola agli allievi che non hanno a disposizione strumenti per studiare da soli. Molti sostengono che la scuola serve solo per formare l'individuo al lavoro, ma la scuola di Don Milani non serve a questo, ma serve per aiutare i ragazzi che si trovano in difficoltà a caausa delle differenze socio-economiche, serve per far valere il loro diritto allo studio, per migliorarli e per strapparli da un destino ingiusto. Con questo libro Don Milani non dice che la scuola deve essere facile, ma dice che tutti aldilà delle differenti capacità devono provare, considerando la scuola come una missione. La lettera infine è rivolta ai genitori dei ragazzi bocciati perchè si organizzino, ed è considerata una sorta di "denuncia" dei difetti della scuola italiana. Per Don Milani la scuola popolare nasce come premessa per l'educazione religiosa, ma in seguito si convince che la scuola sia un diritto per tutti. A Barbiana cerca di offrire la possibilità di accedere a quei strumenti intellettuali che sono indispensbili per essere cittadini. Si richiedono serietà e impegno, non si prevede ricreazioni e giochi. Al centro dell' educazione vi è la conoscenza della lingua che deve essere il cuore della dialettica e va valorizzata in tutte le sue possibilità espressive. Per quanto riguarda la scrittura è importante scrivere come si parla perchè la forma del linguaggio scritto serve ad occultare la verità. Il momento della discussione è costituito dalla ripulitura dello scrittore degli aspetti inutili e dalla revisione che precede l'avvio. E' così che nasce lettere a una professoressa. La professoressa è l'emblema del: - insegnante burocrate ( insensibile ai problemi di alunni che si trovano in difficoltà ). - insegnante cieco ( di fronte alle richieste d'aiuto ). - insegnante indifferente ( di trasformare la scuola in un contesto di formazione ). La dialettica di Don Milani rientra nella didattica della povertà; a caratterizzare l'attività di Barbiana sono: l'esistenza, le relazioni, il lavoro ecc... Facendo una considerazione personale su questo libro penso che questa lettera sia un perfetto ritratto delle problematiche sociali del tempo che ancora oggi lasciano la scia della società attuale. A causa delle differenze sociali, la maggioranza dei popoli non riesce a concludere un cammino scolastico e deve rinunciare al mondo del lavoro poichè vengono esclusi dalle istituzioni che vivono di continuo i pregiudizi. Questo testo mi ha fatto riflettere molto perchè mi fa rabbia pensare che alcuni sono costretti a rinunciare alla propria formazione, poichè quest'ultima viene impedita. Chi scrive questa lettera mette in evidenza la sofferenza generata da una soccietà corrotta e menefreghista. Leggendo questo libro mi sono resa conto che la scuola
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