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Relazione libro: I Miserabili, Dispense di Italiano

Relazione dettagliata con riassunto, analisi, personaggi, ambientazioni e commento de I Miserabili di Victor Hugo

Tipologia: Dispense

2018/2019
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Caricato il 08/05/2019

martina-notarnicola
martina-notarnicola 🇮🇹

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Scarica Relazione libro: I Miserabili e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! NOTARNICOLA MARTINA RELAZIONE LIBRO “I MISERABILI” Autore: Victor Hugo Titolo: I Miserabili Genere: Romanzo Anno di pubblicazione: 1862 Casa editrice: in Italia pubblicato per la prima volta da G. Daelli & C. Editori Victor Hugo (Besancon 1802 – Parigi 1885) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Fu anche un noto saggista, statista e attivista per i diritti umani. La svolta romantica si ebbe nel 1827 con la pubblicazione del dramma storico “Cromwell”, in cui Hugo si oppone alle convenzioni del teatro classico. Ebbe cinque figli dal matrimonio con Adele Foucher. Nel 1845 venne nominato da Luigi Filippo Pari di Francia, in seguito deputato all’Assemblea Costituente, ma a seguito del colpo di stato del ’51 iniziò per lui l’esilio che durò fino al 1870. In questo periodo pubblicò anche l’opera che lo consacrò come uno degli autori principali del diciannovesimo secolo: “I Miserabili. È noto anche per opere come “Notre-Dame de Paris” e “L’ultimo giorno di un condannato”, in cui egli prende ancora una volta le difese dei più umili e degli esclusi. Il romanzo si sviluppa nell’arco di tempo che va dal 1815 al 1832, ed è ambientato principalmente a Parigi. È diviso in 5 volumi, ognuno di questi divisi a loro volta in libri. L’autore comincia la narrazione nella cittadina di Digne, presentandoci il vescovo Bienvenu, personaggio che si caratterizza fin da subito per la sua onestà e bontà, in particolare nei confronti della parte più povera della società del tempo, e per l’umile vita che conduce. Accade un giorno che arriva nella cittadina un ex-forzato di nome Jean Valjean, appena rilasciato dalle carceri (in cui è stato detenuto per furto per diciannove anni) e alla disperata ricerca di un rifugio e di denaro. Nonostante l’ospitalità dimostratagli da vescovo, Valjean non riesce a resistere alla tentazione di derubare il vescovo e fuggire con due candelabri e le posate d’argento, unico lusso che l’ecclesiastico si concedeva, soltanto per essere catturato dalla polizia poco dopo. Riportato dal vescovo per accertare la provenienza del bottino rubato, quest’ultimo mente ai gendarmi, raccontando loro di essere stato lui stesso a regalare all’ex-galeotto l’argenteria e i candelabri, salvandolo così da una nuova condanna. Jean Valjean viene rilasciato, ma rimane profondamente scosso dal comportamento del vescovo, non riuscendo a capacitarsene, essendo stato per molto tempo a contatto soltanto con cattiveria e malvagità. Da questo momento inizierà quindi il suo percorso per la redenzione. Lo ritroviamo poco tempo dopo nella cittadina di Montreuil-sur-Mer dove, sotto la falsa identità di Monsieur Madeleine, egli riesce a dare vita a una fiorente attività industriale, aprendo numerose fabbriche, fornendo lavoro e arricchendo la città. Diventa un cittadino rispettabile e ammirato da tutta la popolazione, che gli offrirà anche l’incarico di sindaco, e seguendo l’esempio del vescovo, si dedica alla carità e alla difesa dei più deboli. Qui, anni dopo, la sua storia si intreccia con quella di Fantine, una giovane ragazza caduta in miseria e costretta a prostituirsi, e con quella dell’ispettore Javert, brillante agente di polizia che, dedito soltanto al suo lavoro e ad un ideale iperbolico di giustizia, comincia a nutrire dei sospetti in merito alla verà identità del signor Madeleine. Fantine, gravemente malata, confida al Valjean di avere una bambina di nome Cosette, di cui si occupano i signori Thenardier in cambio di una somma di denaro. In realtà, i due coniugi, proprietari di una bettola e persone estremamente avide e disoneste, trattano la piccola Cosette alla pari di un cane, mantenendola in vita soltanto per sfruttarla e per ricevere il denaro della madre, ma di questo Fantine non può essere a conoscenza. Il signor Madeleine promette quindi alla donna che sarà lui a occuparsi della figlia, andando egli stesso a Montfermeil, dove la coppia di locandieri risiede, e a riportargliela. Tuttavia, il piano di Valjean sfuma quando il suo passato torna a tormentarlo: scopre, infatti, che un contadino, Champmathieu, è stato accusato di essere l’ex- galeotto Jean Valjean, ancora ricercato per alcuni furti di cui è sospettato, chiaramente a causa di una somiglianza tra i due. Jean a questo punto è estremamente combattuto: non sa se rischiare la sua libertà per un uomo che sta per scontare la pena che spettava a lui oppure lasciare che il contadino vada in prigione a vita. Decide comunque di recarsi ad Arras per assistere al processo. Qui egli, colto da un forte senso di giustizia, si autodenuncia davanti al giudice, scagionando quindi l’accusato e rivelando la sua vera identità. Riesce a tornare a Montreuil-sur-Mer, soltanto per essere raggiunto poco dopo da Javert, che ha il compito di arrestarlo. Quando l’ispettore viene a prelevare Jean, Fantine tenta di difendersi, ma, essendo già debole a causa di una malattia, si ferisce a morte. Jean viene così catturato senza essere riuscito a mantenere la promessa fatta a Fantine: prendersi cura della piccola Cosette. Jean Valjean, tuttavia, riesce comunque a fuggire poco dopo, simulando la sua morte. Questi eventi avvengono nel 1823. Si reca quindi a Montfermeil, dove scopre le terribili condizioni in cui la piccola Cosette è costretta a vivere, e decide di portarla via con sé e di crescerla, realizzando quindi l’ultimo desiderio di Fantine. In cambio di una ingente somma di denaro riesce a convincere Thenardier a cedergli la bambina. I due così trovano un rifugio in una umile casa nei sobborghi di Parigi, ma vengono scovati anche qui dall’instancabile Javert. Costretti a fuggire, si rifugiano allora in un convento di monache di clausura, dove Jean lavora sotto il nome di Ultime Fauchelevent come giardiniere e Cosette vive insieme alle altre educande. Trascorrono anni sereni, Jean invecchiando e Cosette crescendo, cominciando a credere che il signor Fauchelevent sia il suo vero padre. L’amore di Jean per Cosette cresce di giorno in giorno, e i due rimangono in convento per sei anni, quando egli si accorge che, nonostante il suo più grande desiderio sia di proteggere la bambina, non può costringerla ad una vita lontana dal resto mondo, magari causando in seguito la sua infelicità. Grazie ai guadagni di Montreuil-sur-Mer, che erano stati accuratamente conservati, Jean e Cosette riescono a trasferirsi in rue Plumet, dove Cosette comincia a scoprire il mondo, e i due continuano a vivere un’esistenza tranquilla. Un giorno, nel corso delle lunghe passeggiate nei Giardini del Lussemburgo con Jean, diventato per lei a tutti gli effetti un padre, nota un giovane. Il nome del ragazzo è Marius, studente repubblicano, rivoluzionario e bonapartista di buona famiglia ma diseredato a causa di una divergenza di opinioni politiche con il nonno monarchico. Marius, figlio di un ufficiale che servì Napoleone e che rimase ferito a Waterloo, non ha altro desiderio che quello di onorare il padre, ormai deceduto, trovando i ricompensando l’uomo che gli salvò la vita nella suddetta battaglia. Quest’uomo altri non è che Thenardier, che in realtà aveva avuto il solo scopo di derubare l’ufficiale. Marius e Cosette cominciano a vedersi sempre più spesso ai Giardini, e finiscono per innamorarsi. In seguito, Marius riesce a salvare il padre dell’amata, di cui tuttavia ancora non conosce il nome, da una imboscata tesa da Thenardier e a scoprire non soltanto che in realtà l’uomo che salvò suo padre è una persona spregevole e malvagia, ma anche dove abita Cosette. I due innamorati quindi cominciano a incontrarsi si instaura tra loro un profondo legame d’amore, sincero e puro. Quando tuttavia Jean, all’oscuro della relazione dei due giovani, comincia a presagire un pericolo, decide di trasferirsi assieme a Cosette in Inghilterra, infrangendo i loro sogni. Marius, consapevole dell’impossibilità di un matrimonio e convinto di aver per sempre perso Cosette, decide di sacrificare la sua vita prendendo parte ai moti del 5 e del 6 Giugno 1832. Rimane ferito durante le insurrezioni, ma viene senza saperlo salvato da Jean Valjean stesso, il quale aveva
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