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Relazione libro la casa in collina di Cesare pavese, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Relazione completa del libro di Pavese

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020

Caricato il 07/03/2020

alessia_merla
alessia_merla 🇮🇹

4.8

(4)

8 documenti

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Scarica Relazione libro la casa in collina di Cesare pavese e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! CESARE PAVESE: LA CASA IN COLLINA "La casa in collina" è un romanzo dello scrittore Cesare Pavese, scritto tra il 1947 e il 1948 e pubblicato nel novembre 1948 insieme a "Il carcere" nel volume unico "Prima che il gallo canti" a Torino dalla casa editrice Einaudi. "La casa in collina" indaga le conseguenze psicologiche e sociali del secondo conflitto mondiale e della Resistenza, cui Pavese stesso non partecipa, rifugiandosi, come il protagonista, in campagna. In entrambe le opere la narrazione è dunque fortemente intrisa di elementi autobiografici, che fanno trasparire alcune costanti della poetica di Pavese: il legame disarmonico tra l’intellettuale e la realtà, il rapporto complesso con il mondo rurale delle Langhe contrapposto a quello della città, il ruolo della memoria individuale. SIGNIFICATO DEL TITOLO: La casa in collina, è la villa in cui Corrado, il protagonista, si rifugia mentre si trova a Torino durante la seconda guerra mondiale. Una delle contrapposizioni tra cui il protagonista non sa decidersi è quella tra la città e la collina: se Torino è devastata dai bombardamenti, inizialmente la campagna si presenta come un luogo sicuro e protetto, in cui Corrado può rivivere i ricordi dell’infanzia o l’amore passato con Cate. Tuttavia, ben presto la Storia nullifica questa opposizione: dopo l’8 settembre, con lo scoppio della guerra civile tra nazifascisti e partigiani, anche il mondo della campagna è attraversato dalla violenza e tutti sono chiamati a scelte drastiche e radicali. STRUTTURA NARRATIVA: Il romanzo, di genere realista, è diviso in ventitre capitoli. La struttura narrativa è lineare. Per quanto riguarda il linguaggio, Pavese usa spesso termini dialettali nei suoi testi e anche in questo se ne trovano molti. Il lessico è, trattandosi di un testo quasi contemporaneo, praticamente quello corrente e non vi sono termini oggi non più in uso. RIASSUNTO: Corrado è un professore di scienze quarantenne che insegna in una scuola di Torino e che, ogni sera, risale la collina, ospite in una villa dove abitano due donne: la madre (chiamata " la vecchia") e la figlia, di nome Elvira. Quest'ultima è una quarantenne innamorata di Corrado, ma il suo amore non è corrisposto. Elvira teme per l'incolumità del protagonista e lo aspetta sempre con ansia quando torna dalla città. Siamo nel 1943, e a Torino è da poco iniziata l'estate. Questi sono gli anni della guerra caratterizzati da una forte tensione che dilaga tra gli abitanti di questi luoghi. Il protagonista si rifugia in villa per scampare ai numerosi bombardamenti che distruggono la città. Risalendo la collina, egli ripensa alla sua infanzia, quando soleva giocare nei boschi e la guerra era lontana. Una sera, invece di seguire il solito sentiero, decide di incamminarsi verso il bosco con il cane Belbo, per non raggiungere troppo presto la villa. Ad un certo punto, egli ode delle voci e decide quindi di dirigersi verso di loro. Mentre sta percorrendo il sentiero, suona improvvisamente l'allarme, che annuncia l'inizio dell' incursione nemica. Il cane Belbo per lo spavento si allontana ed entra in un cortile, mentre è inseguito da Corrado. Qui ci sono alcuni giovani che stanno cantando e discutendo della guerra. Il protagonista si ferma a dialogare con alcuni di loro, tra i quali vi è il giovane Fonso. Ad un certo punto una donna richiama la sua attenzione. Questa si chiama Cate ed è una ragazza con cui aveva avuto una relazione durante il periodo della giovinezza. Questo rapporto si era concluso bruscamente, quando una sera, il protagonista le aveva confessato che ciò che provava per lei era solo attrazione fisica. La mattina seguente, Corrado si reca alla scuola dove insegna rimasta miracolosamente intatta. Entrato nell'istituto, questo non trova altri che il vecchio Domenico, impaziente di andare a vedere i disastri causati dai bombardamenti notturni. Nonostante sia deserta, egli decide di restare ugualmente nella scuola per poter sbrigare alcune faccende scolastiche. Corrado, mentre riordina il registro di classe pensa ai suoi alunni, domandandosi se qualcuno di loro fosse rimasto ferito o addirittura ucciso. I suoi pensieri vengono interrotti dal suono del telefono: il padre di un ragazzo voleva sapere se quel giorno la scuola sarebbe rimasta chiusa e se il preside e i professori erano tutti salvi. Il protagonista, una volta uscito dall' istituto, trascorre tutta la mattinata girando per Torino,passando davanti a case sventrate con i muri anneriti dall'incendio. Egli ripensa ancora una volta alla sua giovinezza, quando aveva avuto una relazione con un'altra ragazza di nome Anna Maria, che si era conclusa dopo tre anni. Una sera alla villa giunge Egle, una ragazza quindicenne che Elvira proteggeva. I quattro coinquilini stavano parlando della possibile chiusura delle scuole causata dal conflitto. Quella stessa sera, Corrado con il cane Belbo reggiunge il cortile della notte precedente, che però è deserto. Improvvisamente il silenzio viene interrotto dalla voce di un ragazzino, che dopo essersi accorto della presenza del protagonista corre all'interno dell'abitazione chiamando la madre. Cate era uscita dalla casa e dopo aver riconosciuto Corrado, inizia a parlare con lui. La donna racconta che stava lavorando in un ospedale di Torino, oltre a gestire l'osteria chiamata le "Fontane" con i nonni. Suo figlio si chiama Dino (diminutivo di Corrado) e frequenta la scuola a Torino. Dopo la chiusura delle scuole per la pausa estiva, Corrado trascorre molto tempo in collina e quasi tutti i giorni si reca all'osteria di Cate. Qui si intrattiene a parlare e ad ascoltare la radio, che riporta gli ultimi bollettini di guerra, con Fonso e gli altri ragazzi, ma soprattutto trascorre molte ore con Dino. Egli cerca di comprendere se quel ragazzino fosse suo figlio e lo domanda ripetutamente alla donna, la quale non gli da mai risposta. Il giorno seguente la radio aveva dato la notizia che Mussolini era stato rovesciato, e che l' Italia sia in una momentanea situazione di pace, la quale però non sarebbe durata a lungo. Corrado, intanto si lega sempre più a Cate e Dino e, avendo modo di passare le ore in loro compagnia, talvolta è pervaso da ripensamenti sul suo passato e da un sentimento di vergogna per gli sbagli commessi. del sangue e dei corpi senza vita risveglia nel protagonista quei sentimenti che neppure l'arresto e la deportazione, o forse l'uccisione, dei suoi unici amici erano stati capaci di far nascere. Il protagonista, rendendosi conto che non avrebbe raggiunto la casa dei genitori entro sera, decide di tornare in dietro e chiedere ospitalità ad Otino. Rimane suo ospite due giorni. Il terzo, quando la tensione in mezzo al quale si era trovato sembrava essere diminuita, almeno momentaneamente, riparte e la sera raggiunge la casa dei suoi parenti. Corrado decide di restare con i suoi genitori. Sono già passati sei mesi da quando è tornato a casa, ma la guerra non è ancora finita. Corrado non sa se rivedrà mai i suoi amici e se riuscirà a vedere l’ alba del giorno in cui la guerra sarà ormai un lontano ricordo. Il protagonista sente la responsabilità indiretta di tutte quelle morti, per non aver arrestato il fascismo e la guerra in tempo. Corrado scopre di aver vissuto un'intera vita nell'isolamento inutile e che era giunto il momento, anche se tardi, di prendere una decisione ferma e mantenerla; infatti è impossibile vivere come l'eterno ragazzo che tenta fino all'ultimo di nascondersi sotto un cespuglio aspettando che tutto passi. La collina è attraversata dalla guerra esattamente come la città, anzi la morte è in agguato in ogni angolo, tra i filari delle viti, ad una svolta della strada che costeggia i crinali, dietro ad un carro di fieno che si nasconde tra il fogliame. Proprio dove la guerra non parrebbe poter giungere a disturbare quegli eterni ritmi di vita contadina in sintonia con l'alternarsi ordinato delle stagioni, ebbene proprio lì infuria più cruenta la guerra partigiana. La collina viene intaccata, sporcata con il sangue dei morti repubblichini, incendiata con i falò dei villaggi e dei fienili dati alle fiamme dai tedeschi per rappresaglia. La gente fugge nei campi, abbandona gli animali, trema di fronte ad un pericolo generalizzato. Corrado giunge alla conclusione che si possono considerare fuori dalla guerra solo i caduti; solo chi ha vissuto la guerra può sapere cosa significa la pace. POSIZIONE DEL NARRATORE: Il narratore è interno ed è Corrado, il protagonista dell'opera. Il narratore non coincide quindi con l’autore, sebbene siano presenti numerosi tratti autobiografici, che permettono di accostare la figura di Corrado a Cesare Pavese. FOCALIZZAZIONE: La focalizzazione è interna. CARATTERIZZAZIONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO: - caratterizzazione del tempo Il periodo storico nel quale è ambientato il romanzo è quello della Seconda Guerra Mondiale, più precisamente durante il 1943, periodo in cui la popolazione civile era chiamata a fare una scelta precisa in campo politico: se stare dalla parte dei fascisti e dei nazisti oppure prendere parte alle organizzazioni clandestine di gruppi di partigiani. Questi anni furono caratterizzati da una vera e propria guerra civile, in cui morti e feriti furono innumerevoli e la dignità umana venne calpestata dall'odio di una parte della popolazione verso l'altra: ne sono una testimonianza i rastrellamenti dei fascisti contro i partigiani, le stragi dei tedeschi contro i civili, e anche le vendette dei partigiani contro gli oppositori politici. -caratterizzazione dello spazio Nel romanzo è presente una forte contrapposizione tra collina e città, due ambienti che hanno caratterizzato in modi differenti sia Corrado sia l’autore. La prima è il luogo dove si concentrano tutti i miti infantili, mentre la seconda rappresenta la solitudine, il luogo dove avvengono brutali eventi che nascono dalla volontà umana. Più dettagliatamente distinguiamo: - il bosco, posto in cui Corrado preferisce passare il suo tempo libero, in compagnia del suo affidabile cane Belbo; - l'osteria le "Fontane", uno spiraglio di luce durante la terribile guerra, dove si trascorrono in compagnia, cantando e ballando, alcuni momenti della giornata; - la casa di Elvira, dove Corrado passa le notate mentre è in città; - la casa di Corrado, quando egli decide di ritornare alle colline di Santo Stefano Belbo; - la scuola e le strade nella città di Torino, un luogo da cui bisognava scappare se si voleva sopravvivere ai bombardamenti. PERSONAGGI: - Corrado E' un professore di scienze sulla quarantina, insegna a Torino, ma vive in una villa, ospitato da Elvira e dalla madre, sulle colline circostanti. La caratteristica di questo personaggio che emerge maggiormente è la sua codardia ed il suo non riuscire ad amare veramente qualcuno, come gli rinfaccia continuamente Cate. Corrado ha molto timore della guerra, ha paura di passare diversi giorni in carcere, di essere deportato, torturato. Per questa ragione vive come un fantasma, cerca sempre di nascondersi, di non destare sospetti, in un certo senso sembra che voglia completamente isolarsi dalla realtà che sta vivendo. Il ritorno serale nella casa in collina, rappresenta il suo desiderio di solitudine, di triste quiete che rispecchia la vita dell'autore. Frequenta l'osteria con gli amici per rievocare il passato, ma non riesce a superare il suo isolamento; preferisce evitare la partecipazione attiva alla guerra a fianco dei partigiani e raramente esprime la sua idea politica, tanto attesa dagli amici delle Fontane che confidano in un intellettuale. Ogni persona che incrocia il suo cammino è motivo per lui di riflessione che lo porta spesso ad ammettere quanto sia poco coraggioso, quanto si nasconda da tutto e tutti, quanto non sappia affrontare la realtà, la guerra. Ognuna di queste infatti possiede una qualche caratteristica che lui non ha e che, come emerge da alcuni passi del libro, vorrebbe possedere. Corrado è un uomo che soffre, soffre terribilmente, ma che cerca di celarlo provando in tutti i modi a sfuggire, ad esempio rifugiandosi ogni giorno nella villa in collina e in seguito al collegio di Chieri. Soffre ancor di più quando si accorge di essere rimasto solo, senza amici, poiché tutti sono stati arrestati; forse dentro di sé vorrebbe affrontare quello che stanno passando stando con loro, trovando magari la forza dell’ amicizia per andare avanti, ma non lo ammette e contrariamente si chiude maggiormente in se stesso, logorandosi nel ripensare al suo passato. Corrado prenderà la decisione finale di tornare al paese natale dai suoi genitori. Questo potrebbe essere un gesto compiuto per poter rivedere visi amici che possano in qualche modo alleviare la frustrazione e il terrore di essere catturato. - Cate E' una donna che, alcuni anni prima, aveva intrecciato una relazione con Corrado, dal quale, anche se lei lo nega, aveva concepito un figlio, Dino (abbreviativo di Corrado). Lavora all'osteria le "Fontane" con i nonni e presta servizio in un ospedale di Torino. Corrado la trova molto cambiata, più sicura e brusca nel comportamento rispetto alla ragazzina insicura che era stata un tempo: sicuramente l'esperienza della maternità vissuta in solitudine l'aveva molto maturata, al punto che i ruoli fra i due personaggi si sono ormai invertiti. In questo senso, Cate potrebbe rappresentare la voce della coscienza di Corrado, ella gli rimprovera tutti i suoi difetti, la sua codardia, il suo non riuscire ad amare. Nonostante lei provi ancora qualcosa nei confronti di Corrado ricuserà la sua proposta di matrimonio, poiché egli in precedenza l’ aveva “usata” soltanto come oggetto di piacere e poi l’ aveva abbandonata senza preoccuparsi di come stesse. Una caratteristica molto importante di questo personaggio femminile riguarda il coraggio, in quanto riesce a mantenere la calma anche nei momenti più drammatici, pensando sempre al bene del figlio prima che al pericolo. - Dino E' un personaggio molto importante nel romanzo (soprattutto per Corrado). Egli è un bambino vispo, allegro e molto intelligente. Corrado nota subito una somiglianza tra i suoi modi di fare e quelli di Dino tanto che comincia ad avere sospetti sulla sua possibile paternità. Dino nasce e cresce in un periodo di guerra durante il quale prevalgono mentalità a senso unico e non ci sono grandi aspettative per il futuro. Cate invece spera e tenta di fare in modo che il proprio figlio possa studiare e diventare importante professionalmente. Alla fine però Dino non segue i progetti che ha per lui la madre, ma con l'entusiasmo e gli ideali tipici dei giovani, si unisce, nonostante la sua giovane età, alla lotta partigiana sulle colline.
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