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relazione prova Jominy, durezza HRC e resilienza pendolo di Charpy, Guide, Progetti e Ricerche di Tecnologie di mecaniche, processo e prodotto

relazione prova Jominy, prova di durezza HRC e prova di resilienza con il pendolo di Charpy. cenni teorici, descrizione provino e macchinario, descrizione prova e conclusioni

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 27/05/2021

tommaso-pompermaier
tommaso-pompermaier 🇮🇹

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Scarica relazione prova Jominy, durezza HRC e resilienza pendolo di Charpy e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Tecnologie di mecaniche, processo e prodotto solo su Docsity! Pompermaier Tommaso 5°MMB 19/03/2021 RELAZIONE PROVA JOMINY, PROVA DI DUREZZA HRC E PROVA DI RESILIENZA (PENDOLO CHARPY) PROVA JOMINY E DUREZZA HRC SCOPO: Esaminare il comportamento dell’acciaio ai trattamenti termici, in particolare la tempra, verificando la variazione della durezza dalla superficie al cuore. CENNI TEORICI: I trattamenti termici consistono nel sottoporre un materiale, allo stato solido, a uno o più cicli termici, con scopo di conferire al materiale proprietà adatte alla sua utilizzazione. Un trattamento termico può essere suddiviso in: riscaldamento, permanenza a temperatura costante e raffreddamento. La prima fase è il tempo necessario per raggiungere la temperatura prevista e deve essere effettuato con attenzione affinchè non si creino tensioni interne. La seconda fase ha lo scopo di portare tutto il materiale a temperatura e il tempo varia a seconda dalle dimensioni del pezzo. L’ultima fase è la fase più importante e ha lo scopo di portare nel minor tempo possibile il materiale a temperatura ambiente evitando le cricche ma stando attenti a non entrare nelle curve di Bain. DESCRIZIONE PROVINO E MACCHINARIO (Jominy): La prova Jominy consiste nel raffreddare, mediante un getto d’acqua, un’estremità di un provino cilindrico. Il provino cilindrico deve avere una lunghezza di 100mm e diametro ∅25mm, per poter essere montato sul macchinario il provino ad una estremità ha un diametro maggiore di ∅32mm´3mm. L’apparecchiatura di raffreddamento è formata da un supporto forato di diametro ∅26mm dove poter inserire il provino e da un ugello, attaccato ad una pompa, di diametro ∅13mm distante 13mm dall’estremità inferiore del provino. Il getto libero dell’ugello deve arrivare a 75mm di altezza e quando entra in contatto con la superficie del provino deve formare una campana di diametro ∅210mm. Come materiale usiamo un acciaio 18NiCrMo4 (acciaio debolmente legato con una buona temprabilità e ottima durezza). La tempra è un trattamento termico che, negli acciai, prevede il riscaldamento del materiale alla temperatura di austenizzazione (superiore ad Ac3 per gli acciai ipoeuteutettoidi o Accm per acciai ipereutettoidi) e un successivo raffreddamento con velocità superiore a quella critica di tempra (vcr). La tempra ha lo scopo di ottenere una struttura martensitica dotata di notevole durezza e resistenza meccanica. DESCRIZIONE PROVA (Jominy): Il provino viene riscaldato in un forno fino ad arrivare ad una temperatura esterna di 850°c (quest’operazione richiede circa 30/40min) e lasciato permanere per altri 40 minuti in modo tale che la temperatura sia omogenea tra l’esterno e il cuore del pezzo. Per evitare che si ossidi il provino deve essere prima inserito all’interno di un guscio di grafite. A riscaldo ultimato, il provino deve essere estratto dal forno e inserito nel supporto forato, questa operazione deve essere effettuata in meo di 5 secondi, dove un getto d’acqua lo colpisce sull’estremità inferiore. Il pezzo viene lasciato raffreddare per almeno 10 minuti e l’acqua deve avere una temperatura compresa tra i 5°c e i 30°c. DESCRIZIONE PROVINO E MACCHINARIO (durezza): Sul provino trattato si eseguono due rettifiche, lungo le due generatrici opposte, con profondità massima di 0,5mm, per evitare che il pezzo si riscaldi troppo. Il macchinario per misurare la durezza HRC è dotato di un penetratore di forma conica, di diamante sintetico, con un angolo di apertura paria a 120° e di una base per fissare il pezzo. Il metodo HRC è usato per materiali duri (temprati), invece il metodo HRB utilizza una sfera di carburo di tungsteno, al posto del cono in diamante, e viene utilizzata per materiali teneri (non temprati). Come materiali abbiamo usato un 18NiCrMo5 e un 90MnV8. 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 20 40 60 80 100 diagramma forno T[°c] t[min] 0 0 850 30 850 80 Il diagramma rappresenta la temperatura del provino in gradi Celsius[°c] nell’asse delle ordinate e il tempo[min] di permanenza nel forno nell’asse delle ascisse.
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