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Caratteristiche Architettura Paleocristiana: Origine, Spazi di Governo e Simbolismo - Prof, Tesine universitarie di Storia Dell'architettura

Storia dell'Architettura MedievaleStoria dell'arte cristianaStoria dell'Architettura Classica

La nascita e sviluppo dell'architettura paleocristiana, che si distingue per i suoi spazi di riunione e simbolismo. Dopo la caduta dell'impero romano, la costruzione si arresta, ma con l'editto di costantino, i cristiani possono riunirsi e scelgono la basilica come edificio simbolo e sede di assemblee. La basilica, a pianta rettangolare e ingresso laterale, ha cinque navate e copertura a capriate lignee. Colonne diverse, prese da edifici precedenti, sono un pregio. Altri esempi sono la basilica di san pietro e santa sabina.

Cosa imparerai

  • Come si costruirono le basiliche paleocristiane e cosa li rendevano unici?
  • Perché la basilica fu scelta come edificio simbolo per i cristiani?
  • Quali caratteristiche distinguevano l'architettura paleocristiana?

Tipologia: Tesine universitarie

2020/2021

Caricato il 09/01/2022

francescapacifico
francescapacifico 🇮🇹

4.5

(60)

19 documenti

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Scarica Caratteristiche Architettura Paleocristiana: Origine, Spazi di Governo e Simbolismo - Prof e più Tesine universitarie in PDF di Storia Dell'architettura solo su Docsity! Appello del 25/01/2021 Quali sono i caratteri principali dell'architettura paleocristiana? L'architettura paleocristiana si sviluppa successivamente alla caduta dell'Impero romano d'oriente e occidente, che fino ad un certo periodo unisce un territorio molto vasto, ma che intorno al HI/IV secolo d.C. inizia a dare segni di cedimento. Nei primi secoli dopo Cristo, con l’arrivo dei barbari, un popolo nomade, si pone un freno a tutti quei processi di costruzione avviati dai romani. L'impulso alla costruzione quindi si arresta, non vengono più tramandate le conoscenze e si arriva ad una fase di stallo, durante la quale si perde la memoria del costruire, anche perché i barbari non hanno necessità, essendo nomadi, di realizzare degli edifici per vivere. Grazie all’editto di Costantino, nel 313 d. C., si garantisce la libertà di culto ai cristiani, che possono dunque riunirsi per celebrare i propri riti, ma per fare ciò è necessario trovare un luogo consono: si sceglie quindi la basilica, che inizialmente era a base rettangolare, con un orientamento sul lato lungo. I cristiani non scelsero luoghi come i templi pagani, perché molti di questi non prevedevano la celebrazione delle funzioni. Inoltre la religione cristiana necessitava di spazi in grado di garantire la presenza di molte persone, e il tempio non era adatto, poiché era piccolo, e conteneva solamente il simulacro della divinità e il sacerdote. All'epoca in chiesa si andava soltanto in determinati periodi dell'anno, ma esse fungevano da ritrovo per alcune funzioni civili, quindi la presenza di questi edifici aveva un doppio ruolo (in alcuni documenti ci sono attestazioni di assemblee civili e comunali che si tenevano nelle chiese). La basilica quindi viene vista come edificio simbolo, sede delle assemblee e per rendere il tutto più comodo si decide di ruotare l'entrata, passando dall'ingresso dai lati lunghi a quello dai lati corti, in modo da permettere a tutti di vedere il celebrante: nasce così la chiesa orientata (lato est-ovest). Si sceglie di orientare la chiesa verso il punto in cui nasce il sole, simbolo di Cristo. Il celebrante, fino al Concilio Vaticano II, diceva messa spalle al pubblico, perché doveva guardare l'oriente, ossia il sorgere del sole. Per questo motivo l’altare era addossato alla parete, in quanto il prete non aveva bisogno di passarci dietro, e ad oggi ci sono molte chiese con due altari, di cui quello accostato alla parete spesso funge come tabernacolo. Successivamente, e grazie al Concilio si sceglie di ruotare il sacerdote, per garantire una maggiore collaborazione da parte dei fedeli. Un esempio particolare di edificio in epoca paleocristiana è quello della basilica di San Pietro (Roma). Anticamente c'era un altro San Pietro, diverso da quello che conosciamo oggi, che non nasce come edificio di culto, ma come "martyrium", ossia sede sepolcrale di un santo, in particolare San Pietro. Quest'area venne ampliata nel corso degli anni, fino a coprire una superficie rettangolare a causa dei continui pellegrinaggi da parte dei fedeli, perché c'era necessità di accogliere in modo consono i pellegrini. Inoltre, molti di essi volevano essere sepolti vicino alle spoglie di Pietro. Questo luogo quindi ha necessità di essere ampliato, proprio attraverso la costruzione di navate, in tutto cinque, quella principale e quelle laterali affiancate a due a due. Inizialmente si aveva cura di realizzare più navate, per accogliere un gran numero di persone, soprattutto non battezzate, poiché il battesimo neonatale viene introdotto solo nei secoli successivi. Tutti coloro che erano battezzati potevano rimanere nella navata centrale, separati da delle tende ai lati (questo perché i non battezzati non potevano assistere al maneggiare della particola, ovvero l'ostia sacra) per permettere ai catecumeni di rimanere nelle navate laterali e di seguire comunque la cerimonia, come avviene nelle chiese ortodosse. Per quanto riguarda l’estemo della basilica, esso dà delle indicazioni anche sulla sua composizione intema. La parte centrale corrisponde alla navata centrale, più alta di quelle laterali e più ampia. Essendo più alta necessita di una parete che ospita una serie di finestre, chiamata claristorio, che dà luce alla navata centrale. È consentito di aprire queste finestre proprio a causa del dislivello tra la navata centrale e le altre. Difatti, se fossero state di altezza uguale, non ci sarebbe stata la possibilità di far entrare luce nella navata centrale.
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