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Relazione sulla prova di trazione., Guide, Progetti e Ricerche di Tecnologie di mecaniche, processo e prodotto

Relazione sulla prova di trazione.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 10/02/2022

Bea-_.
Bea-_. 🇮🇹

4.5

(2)

4 documenti

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Scarica Relazione sulla prova di trazione. e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Tecnologie di mecaniche, processo e prodotto solo su Docsity! Alessandro giordani Classe 3G 10/01/2022 RELAZIONE SULLA PROVA DI TRAZIONE TITOLO: Prova di Trazione SCOPO DELL’ESPERIMENTO: La prova consiste nel sottoporre una provetta di forma e dimensioni unificate a uno sforzo continuo e crescente fino alla sua rottura. RICHIAMI TEORICI: REGIME ELASTICO: l’applicazione di un carico determina un proporzionale allungamento della provetta; il diagramma é rettilineo; le deformazioni sono elastiche, dopo l’eliminazione della forza la provetta riacquista le dimensioni iniziali. In questa fase, se si raddoppia o si triplica il carico, anche l’allungamento raddoppia o triplica. In questa parte della prova, tutta l’energia che viene rilasciata sul pezzo, affinché venga un certo allungamento, rimane completamente utile per la fase di ritorno, dove il pezzo riacquista la forma e le dimensioni originarie. L’elasticità é quindi la proprietà che ha un corpo metallico di deformarsi per effetto di un carico esterno e di riacquistare forma e dimensioni originarie quando cessa il carico stesso. Nel tratto OA é valida la legge di Hooke. REGIME ELASTO-PLASTICO: Aumentando il carico oltre Flp, le deformazioni non sono più direttamente proporzionali ai carichi applicati; il diagramma s’incurva leggermente verso destra, la provetta si allunga, gli allungamenti aumentano in modo più rapido rispetto all’aumentare del carico ed agli allungamenti elastici si sommano anche allungamenti permanenti, che sono tanto più ampi quanto più si é vicini al punto C. In particolare, nel tratto AB, aumentando il carico, il materiale si comporta ancora elasticamente, cioè le deformazioni permanenti sono trascurabili rispetto a quelle elastiche. In questa fase non é rispettata la legge di proporzionalità e quindi la provetta si allunga di più di quanto aumenta il carico, però se togliamo il carico non permane alcuna deformazione e la provetta riprende la lunghezza iniziale. Al punto B corrisponde il carico al limite di elasticità Fle, sotto il quale le deformazioni permanenti sono minime. Nel tratto BC la provetta subisce delle deformazioni, che permangono in parte anche dopo l’eliminazione del carico. Tali deformazioni sono sia elastiche sia plastiche. Se viene tolto il carico, l’allungamento si riduce ma la provetta non riprende le dimensioni iniziali. Dopo l’eliminazione della forza svaniscono le sole deformazioni elastiche, e rimangono impresse le deformazioni plastiche. REGIME PLASTO-ELASTICO: Le deformazioni a partire dal punto C, sono irreversibili e di conseguenza ha inizio la deformazione plastica. Il punto C rappresenta il carico di snervamento superiore FeH, nel tratto CD il carico subisce delle variazioni dipendenti dal materiale e dal suo stato. Il punto D rappresenta il carico di snervamento inferiore Fel, cioè il valore più piccolo del carico raggiunto nel corso dello snervamento. Nel tratto DE l’auto incrudimento del materiale provoca un aumento della resistenza mentre gli allungamenti sono distribuiti con uniformità su tutta la lunghezza della provetta. Nel punto E il carico raggiunge il valore massimo Fm, nel tratto EF arriva sulla provetta un allungamento accompagnato da una riduzione di strizione. In fine nel punto F si ha la rottura della provetta Fu. MODULO DI ELASTICITÀ: È una grandezza, caratteristica di un materiale, che esprime il rapporto tra tensione e deformazione nel caso di condizioni monoassiale ed in caso di comportamento di tipo elastico del materiale. IL CARICO DI ROTTURA: È il limite, in termini di forza esterna applicata, oltre il quale un materiale risulta definitivamente inservibile dal punto di vista della resistenza. ALLUNGAMENTO: È la variazione della lunghezza del provino dopo la prova. STRIZIONE: È un fenomeno che si manifesta nelle prove di trazione su provini cilindrici di materiali duttili, portando ad una riduzione della sezione del provino prima dell’effettivo collasso dello stesso. MATERIALI:  Fe 360 laminato  Fe 360 ricotto  C40  C40 con estensimetro  38 NiCrMo3 (nichel cromo)  OT58Pb2 (ottone)  Alluminio (lega) STRUMENTI:  Macchina Galdabini  Calibro  Computer  Macchina segna tacche Galdabini  Estensimetro PROCEDIMENTO: Come prima cosa abbiamo sottoposto il provino alla macchina segna tacche composta da due fissaggi per il provino sull’estremità di esso e da una manovella per compiere due movimenti: l’avanzamento del carrello e la battuta ad ogni misura prestabilita grazie ad una punta speciale che segnava il provino. Successivamente si fissa il provino tra due morsetti in posizione verticale. I morsetti stringono il provino nella zona larga, una ganascia comincia a spostarsi a velocità costante, comincia a nascere uno stato di sforzo nel materiale e si genera una forza crescente. Si ferma la macchina quando il provino raggiunge lo stato di rottura. La macchina universale registra gli allungamenti della provetta e ne elabora un grafico. Con un altro provino abbiamo poi utilizzato un altro strumento ovvero l’estensimetro per la quale ci ha aiutato a valutare l’allungamento in base al carico impresso. In fine abbiamo unito le due metà del provino e con l’aiuto del calibro abbiamo misurato la lunghezza finale e il diametro finale.
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