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RELAZIONE TRA LIBRO E FILM DE "IL GATTOPARDO", Prove d'esame di Letteratura

Relazione contenente le differenze e le somiglianze tra il libro e il film "IL GATTOPARDO" stesa per l'esame.

Tipologia: Prove d'esame

2016/2017

Caricato il 21/08/2017

simona-stassi
simona-stassi 🇮🇹

4.3

(36)

33 documenti

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Scarica RELAZIONE TRA LIBRO E FILM DE "IL GATTOPARDO" e più Prove d'esame in PDF di Letteratura solo su Docsity! UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE UMANE E DEL PATRIMONIO CULTURALE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA A.A. 2016/2017 LETTERATURA ITALIANA PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA IL GATTOPARDO: DAL ROMANZO DI GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA AL FILM DI LUCHINO VISCONTI RELAZIONE DI SIMONA STASSI IL GATTOPARDO: DAL ROMANZO DI GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA AL FILM DI LUCHINO VISCONTI Il Gattopardo è un romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa in pochi mesi tra il 1955 e 1956. Il romanzo divenne un vero e proprio caso editoriale poiché fu pubblicato soltanto nel 1958, un anno dopo la morte dell’autore, su proposta di Giorgio Bassani dalla Feltrinelli nonostante, quando Tomasi di Lampedusa era ancora in vita, la pubblicazione venne rifiutata dalla Casa Editrice Einaudi. Con la pubblicazione della Feltrinelli, il romanzo ebbe un clamoroso successo di vendite in Italia e all’estero. Il romanzo è composto da otto parti, le quali raccontano una vicenda, ambientata in Sicilia, che comincia nel 1860 e che ha per protagonista il principe Fabrizio Corbera di Salina (detto anche Don Fabrizio). Il titolo si riferisce allo stemma del casato dei Salina, raffigurante un gatto dalla pelliccia leopardata su fondo blu, ed è chiaramente spiegato nel romanzo: «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra». Il Gattopardo è un testo troppo introspettivo - psicologico per essere considerato semplicemente un romanzo storico ma allo stesso tempo troppo documentato sull'epoca dei fatti per essere ritenuto solo un romanzo psicologico. La storia si sviluppa sullo sfondo dell'impresa dei Mille, momento cruciale del Risorgimento, di cui si mette in evidenza, nonostante la trasformazione della classe dirigente, l'immobilismo sociale. La borghesia, infatti, deponendo l’aristocrazia non aveva alcuna intenzione né di migliorare né di cambiare la società, ma solo di impedire che i loro privilegi potessero essere toccati. Don Fabrizio, aristocratico molto colto, resosi conto che la supremazia degli aristocratici è ormai in declino, assiste con malinconia alla fine del suo ceto, dal momento che gli amministratori, come il sindaco di Donnafugata Calogero Sedara, approfittano della nuova situazione politica per tentare la scalata al potere. Nel romanzo, la vecchia aristocrazia è rappresentata dalla famiglia del Principe ovvero la moglie Maria Stella, le figlie Concetta, Caterina, Carolina e il figlio Paolo mentre alla nuova borghesia appartengono Don Calogero Sedara, sindaco di Donnafugata, e la figlia Angelica. Tancredi, nipote del Principe e a cui è molto legato, sposa Angelica unendo così le due classi sociali differenti. Tancredi combattendo per Garibaldi e sposando Angelica, rinuncia definitivamente all’aristocrazia che c’è in lui, ma fa anche in modo che essa conservi, seppur trasformata, la sua antica posizione di forza, che impedisce a nuove forze di andare al potere. Nella famosa frase di Tancredi “ Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, è ben rappresentato lo spirito siciliano del tempo, in cui il desiderio di innovazione e cambiamento di alcuni e, di contro, l’orgoglio e l’inerzia di altri sono aspetti che contraddistinguono sia il passato ottocentesco che gli anni del secondo dopoguerra. Nel 1963 Luchino Visconti, famoso regista italiano, decide di ispirarsi al romanzo per l’omonimo film inserendo nel cast: Burt Lancaster nel ruolo del principe Salina, Alain Delon nel ruolo di Tancredi, Claudia Cardinale nel ruolo di Angelica e altri grandi attori come Paolo Stoppa e Giuliano Gemma in ruoli minori. La pellicola ha vinto numerosi premi come la Palma d’Oro al Festival di Cannes e il Nastro d’Argento. Tutto il film è vissuto attraverso lo sguardo del protagonista/ regista ed è ambientato nella zona di Palermo, dove sono state girate gran parte delle scene: Villa Boscogrande per la Residenza dei Salina, Ciminna per la Residenza Estiva, la Masseria Ducco per il luogo degli scontri dei garibaldini, il Palazzo Gangi per il ballo finale. Visconti resta fedele ai contenuti del romanzo, dunque le differenze tra il film e il libro diventano molto significative. Nella pellicola la narrazione omette alcuni episodi e tre capitoli del libro, rispettivamente la parte quinta, settima e ottava, e viene divisa in quattro blocchi che corrispondono perfettamente a quelli del romanzo: al Palazzo Salina a Palermo, in viaggio verso Donnafugata, nella residenza estiva a Donnafugata e al Palazzo Ponteleone per il ballo.
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