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Repubblica romana (509-264 a.C.), Appunti di Storia

si parla di Repubblica romana (509-264 a.C.) delle istituzioni romane esercito romano guerra contro Pirro guerre sannitiche

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 30/05/2023

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Scarica Repubblica romana (509-264 a.C.) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Repubblica Romana – nasce nel 509 a.C. Repubblica romana (509-264 a.C.) Repubblica romana (509-264 a.C.) si intende il periodo repubblicano di Roma compreso tra la fine della monarchia e l'inizio della prima guerra punica. Per alcuni è nata all’improvviso (racconto della violenza di sesto Tarquinio nei confronti di Lucrezia), per altri è stato un processo che ha portato a far tramontare la monarchia. Tarquino il Superbo è ultimo re di Roma. La plebe con il re stava per togliere potere ai patrizi, allora loro fanno un colpo di stato e creano i CONSOLI CONSOLI sono dei magistrati, elezione dei primi due consoli romani, Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino (marito di Lucrezia è una carica:  collegiale - sono 2 perché è meglio dividere il potere  elettiva – si fanno elezioni per eleggere i consoli  gratuita – non si riceve retribuzione  temporanea – solitamente le magistrature duravano 1 anno la parola CONSOLE : consulere - provvedere Poteri:  imperium – comandano l’esercito  convocano il senato  presiedono i comizi curiati  controllo delle attività pubbliche I consoli avevano le guardie del corpo 12 littori (llittori = una scure) e giravano con in spalla i fasci. Un console poteva impedire all’altro di prendere una decisione – diritto di veto Se i 2 consoli non avessero trovato un accordo, si sarebbero divisi i poteri. Facoltà di eleggere un dittatore, scelto dal senato Poteva rimanere in carica per solo 6 mesi. Il dittatore aveva il divieto di andare a cavallo. Appena eletto eleggeva a sua volta il suo secondo il magister equitum Aveva bisogno di un secondo per comandare l’esercito. Primo Dittatore Tito Larcio fu scelto quando 30 città del Lazio si allearono per far tornare i Tarquini al potere. CONTRATTACCO DEI TARQUINI e BREVE regno di PORSENNA I Tarquini decidono di fuggire, si recano dal re di Chiusi, LARS PORSENNA e gli chiedono aiuto. Era il lumacone di Chiusi in Toscana (lumacone massima carica per gli etruschi) Quando Porsenna arriva con il suo esercito, i romani vogliono distruggere il ponte Sublicio per non farli entrare a Roma. 1 Orazio Coclite, ha affrontato tutto l’esercito sul ponte e una volta che il ponte fu distrutto si è buttato nel Tevere (altri dicono che si è salvato) Muzio Scevola uccide con uno che sembra Porsenna ma poi scopre che non lo è e viene catturato. Per punirsi si brucia la mano che ha sbagliato. Clelia e altre 9 fanciulle vengono consegnate agli etruschi ma riescono a liberarsi e lei le conduce alla libertà, attraversando a nuoto il Tevere. A livello storico Porsenna vince e regna Roma, poi ritorna a Chiusi e si fa pagare dai romani. In un’altra versione viene cacciato da c che era un tiranno greco di Cuma. In ogni caso il suo dominio può essere durato poco, al massimo fino al 504 a.C. I problemi esterni: i Latini e i popoli appenninici peg. 356 Terminati i problemi con gli Etruschi, i Romani si scontrano con i popoli latini. La guerra inizia perché i Tarquini vanno a Tuscolo, in Lazio, dove c’era Ottavio Mamilo, genero di Tarquinio il Superbo. Grazie alla sua influenza 30 città Laziali si allearono per fermare Roma. Nel 456 a.C. c’è uno scontro. Muoiono in battaglia i capi e così diminuisce lo spirito bellicoso. Battaglia sanguinosa a lago Regillo e molti volevano fuggire, leggenda dell’arrivo di Castore e Polluce, i Dioscuri figli di Zeus, che fecero vincere Roma. Roma faceva parte della Lega Latina che era contro i popoli del Lazio. Ad anni alterni doveva capeggiare l’esercito della Lega. Da 490 al 430 a.C. varie guerre contro popolazioni dei Volsci, Equi e Sabini. 2 leggende che idealizzano i cittadini romani: Corialono, romano che passa al nemico e guida i Volsci ma vicino a Roma la madre e la moglie lo pregano di non farlo e lui per questo viene ucciso. Cincinnato fu 2 volte dittatore. Era un agricoltore prima e dopo aver fatto il dittatore torna alla sua terra senza cercare onori. I problemi interni: il conflitto fra patrizi e plebei pag 567 Nel 494 a.C., mentre Mileto viene rasa al suolo, a Roma c’è un’insurrezione da parte dei plebei perché i romani approfittano della guerra e dicono che i plebei non possono diventare consoli. I plebei si sentono sfruttati perché loro combattevano per Roma. Decidono di ribellarsi e interrompono tutte le loro attività e i loro lavori. Si ritirano tutti sul colle Aventino. Le cose a Roma così smettono di funzionare, i patrizi vanno dal senatore Menenio Agrippa per una mediazione. Lui riuscì a favorire un accordo con un suo discorso. Dice che ogni classe sociale è come una parte del corpo umano e che per funzionare servono tutte le parti. Legge che proteggeva i plebei - promette ai plebei la scrittura delle leggi. Leggi delle XII Tavole – duodecim 2 Esercito Romano Per far parte dell’esercito ci doveva essere:  cittadini di Roma  maschi  liberi  in grado di comprarsi un’armatura e i cavalli se si voleva essere cavaliere. Era organizzato secondo la falange, in legioni. Ogni legione (contingente scelto) era costituita da cittadini chiamati in caso di bisogno. Non dovevano combattere in una pianura, così adottarono una strategia creando: Manipoli di 120 soldati, 30 per legione – 4 file di soldati specializzati 1. fila – velites armati alla leggera con frecce e fionde 2. fila – hastati giovani e inesperti armati pesantemente (con lance) 3. fila – principes quelli più anziani 4. fila – triarii i veterani quelli che al momento giusto potevano decidere le sorti della battaglia c’era anche la cavalleria guidata da consoli e pretori con funzione di controllo i centurioni comandavano i vari manipoli. Roma vide che questa tattica funzionava bene in battaglia. Roma invasa dai Galli di Brenno Roma aveva contrasti con la città etrusca di Veio vicino alla sponda destra del Tevere e l’attaccano per il controllo del Tevere, Roma vince. Arrivano i CELTI (Galli) e gli Etruschi scompaiono. I Celti invadono la pianura padana e fondano Mediolanum (Milano) conquistarono anche Felsina (Bologna). La tribù dei Taurini si distacca dai Celti e fonda la città di Torino. I Celti controllano quasi tutta l’Italia Settentrionale 390 a.C. i romani vengono raggiunti da una banda di Galli Senoni (7 tribù) guidati da Brenno. Volevano conquistare tutta la penisola. Entrarono a Roma il 18 luglio e la saccheggiarono. Sono il colle Campidoglio si salva perché le oche sacre si misero a starnazzare e avvisarono dell’arrivo dei nemici che cercavano di passare da un cunicolo sotterraneo durante la notte. I Romani scesero a patti con i Galli, accettarono che si tenessero il bottino dei saccheggi e pagarono un riscatto. Poi questi se ne andarono e si unirono come soldati mercenari ai Greci. Dopo l’incursione a Roma si costruiscono nuove mura, le mura seriane per rendere Roma più sicura e forte. Alcune città della Campania come una possibile alleata. Nel 367 a.C. furono emanate le leggi Licinie Sestie che stabilivano: eleggere ogni anno un console plebeo 5 distribuire anche tra i plebei le terre conquistate e che nessun cittadino possedesse più di 500 iugere (125 ettari). Guerre sannitiche Queste guerre hanno come comun denominatore l’espansionismo verso il sud Italia. Roma faceva parte della lega latina ma una volta sconfitti i nemici sono venuti meno gli interessi comuni e vuole un ruolo di supremazia nella lega. I Latini insorgono (nel 340 a.C.) ma vengono subito bloccati e la lega nel 338 a.C. viene sciolta. Ci sono 3 guerre sannitiche appunto contro i Sanniti e finiscono con la vittoria di Roma e la sua supremazia anche nel centro sud. Queste guerre hanno come comun denominatore l’espansionismo verso il Sud Italia. Le città alleate con Roma vennero annesse alla città di Roma, poi incontra la Campania popolata da Bruzzi, Sanniti e Lucani. Questi popoli appenninici avevano conquistato delle città Greche tra qui Paestum, Napoli. Si formarono in quei luoghi delle popolazioni greco-italiche. I Sanniti invece avevano lo stesso obiettivo dei Romani. 1. guerra sannitica 343-341 a.C. termina con un trattato di pace 2. guerra sannitica 326-304 a.C. i Romani usano una scusa per iniziare la guerra. La città di Capua chiede aiuto a Roma affinché i Sanniti non la conquistassero e Roma accetta. Prima fase della guerra - Nel 321 – forche caudine, i sunniti bloccano i romani a Caudio intrappolandoli. I romani si arrendono. I caudini ne approfittano per imporre un bagno di umiltà. Le forche caudine era un gioco per sottomettere, si doveva passare sotto una lancia messa su altre 2 lance e per farlo ci si doveva inginocchiare. Seconda fase della guerra – Nel 315 a.C. i romani vincono a Boiano (vicino Campobasso) Nel 304 a.C. finisce la seconda guerra con la vittoria dei Romani che conquistano tutto la Campania. 3. guerra sannitica 298-290 a.C. – Sanniti, Celti ed Etruschi si alleano contro Roma. Affrontano Roma in Umbria e battaglia decisiva nel 295 a.C. a Sentino con una vittoria romana dopo la quale i vari popoli strinsero paci separate con Roma tranne i Sanniti. I Sanniti provano ancora ma nel 290 a.C. si arrendono definitivamente. La conquista del Sud Italia: la guerra contro Pirro Rimaneva in Italia una colonia greca, quella di Taranto, l’unica che poteva fermare Roma. Pirro è il re dell’Epiro (attuale Albania). Per un trattato fatto nel 302 a.C., Roma non poteva entrare nel porto di Taranto. Nel 282 a.C. Turi, una città vicino a Taranto, chiede aiuto a Roma per sedare una rivolta popolare. Roma va nel porto di Taranto e mentre i Romani sono a Turi, i Tarantini bruciano le navi e attaccano i soldati. 6 Vanno anche a chiamare Pirro e chiedono aiuto contro i romani. Pirro dice di essere imparentato con Achille e che discende da Filippo II. Pirro accetta perché pensa di poter fondare un regno in Italia dopo che non è riuscito a diventare re in Macedonia, sbarca in Italia nel 280 a.C. In Lucania, a Eraclea Pirro usa anche gli elefanti e sconfigge i romani (vittoria di Pirro) che hanno 6000 morti. Anche lui ha 4000 morti. Ma i romani possono reintegrare facilmente l’esercito, Pirro no perché aveva soldati scelti. Pirro non può riposare e viene mandato in Sicilia perché i cartaginesi minacciavano le poleis della Sicilia. Ha alcune vittorie e allora i suoi alleati, i capi delle poleis, i tiranni, si alleano tra loro per scacciare Pirro per paura che diventi il futuro dominatore. Pirro per tornare nel suo regno deve passare per l’Italia e nel 275 a.C. incontra i Romani che lo sconfiggono a Malevento che diventa Benevento. 272 a.C. Taranto si arrende ai Romani. Pirro cerca di conquistare Argo ma muore. Roma, quindi, conclude l’occupazione di Puglia e Calabria, rimangono delle colonie greche ma sono obbligate a essere alleati marittimi di Roma e a fornire navi. 7
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