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Repubblica Romana e conquiste, Appunti di Storia

Repubblica Romana ed espansioni nel Lazio

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 06/04/2022

Mal_008
Mal_008 🇮🇹

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Scarica Repubblica Romana e conquiste e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Repubblica romana e l’espansione nel Lazio LA FINE DELLA MONARCHIA Nel 509 a.C. la decisione di cacciare Tarquino il Superbo e di porre fine alla monarchia fu sostenuta dagli esponenti della più antica nobiltà romana (capi delle gentes), decisi a riassumere il controllo della città che avevano perso negli anni dell’egemonia etrusca. Si trattò, dunque, di una rivolta aristocratica, il cui esito fu l'inizio della repubblica. La giovane repubblica, tuttavia, non ebbe vita facile: tra il V e buona metà del IV secolo a.C., Roma fu sempre in guerra. All’esterno, in una serie di guerre contro i popoli vicini e, all’interno, nel duro conflitto tra patrizi e plebei. Da questa fase difficile, Roma uscì come potenza dominatrice nel Lazio, in grado di iniziare un poderoso movimento di espansione, e con istituzioni profondamente rinnovate. LA GUERRA CONTRO GLI ETRUSCHI E LA LEGA LATINA Quando Tarquinio il Superbo fu destituito le popolazioni vicine ritennero che Roma si fosse indebolita. Provarono allora a sfidarla sia l’etrusco Porsenna, re di Chiusi, che tentò di prendere il controllo sulla città, sia le popolazioni latine alleatesi, insofferenti al predominio romano. In entrambi i casi, la neonata repubblica romana dimostrò la sua forza: nel 504 a.C. sconfisse Porsenna e gli Etruschi ad Ariccia. Meno schiacciante fu invece la vittoria ottenuta dai Romani contro la Lega latina nei pressi del lago Regillo, nelle vicinanze di Frascati, nel 496 a.C. Dopo la battaglia, infatti, Romani e Latini stipularono un patto di alleanza, il Foedus cassianum, dal nome del comandante Spurio Cassio, promotore dell’accordo. Si trattava di un patto di reciproca difesa in caso di attacco da parte di popoli esterni, che impegnava alla pari Romani e Latini, garantendo, in caso di vittoria, un’equa distribuzione del bottino di guerra. LA CONQUISTA DEL LAZIO Il patto fu applicato con successo nei confronti di Equi, Volsci e Sabini, popolazioni appenniniche che, attratte dalla fertilità della pianura laziale, avevano iniziato a costituire una minaccia. La loro sconfitta, a monte Algido nel 458 a.C., permise ai Romani di stabilire alcune colonie sul territorio conquistato. L’egemonia nel Lazio fu completata nel 396 a.C., con l’assedio e la distruzione di Veio, in competzione con Roma per il controllo delle saline situate alla foce del Tevere. Con la fine di Veio, la civiltà etrusca si rassegnò al declino e di lì a poco alla scomparsa. I GALLI SACCHEGGIANO ROMA Vittoriosi nel Lazio, i Romani subirono però una pesante umiliazione nel 390 a.C. quando alcune tribù di Celti, stanziate nella costa adriatica e note con il nome di Galli Senoni, discesero verso l’Italia centrale. I Romani tentarono invano di arrestarli: la battaglia presso il fiume Allia , un affluente del Tevere, è ricordata dagli storici romani come la peggior disfatta subita dalla Repubblica. I Galli, comandati secondo la leggenda dal re Brenno, entrarono a Roma, vi si fermarono per tutto l’inverno e se ne andarono solo dopo aver ottenuto un ricco bottino, lasciando Roma devastata e incendiata. L’esito di quest’attacco fu tuttavia costruttivo: Roma
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