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Requiem di Antonio Tabucchi, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

riassunto capitolo per capitolo

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 14/09/2020

AliGranu
AliGranu 🇮🇹

4.4

(20)

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Requiem di Antonio Tabucchi e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! REQUIEM - ANTONIO TABUCCHI Requiem è un romanzo di Antonio Tabucchi, pubblicato nel 1991, è scritto in portoghese perché secondo l’autore “una storia come questa avrebbe potuto essere scritta solo in portoghese”. Storia di un uomo che deve fare i conti con il suo passato. Sente di non poter scrivere un Requiem nella sua lingua, così sceglie una lingua differente: una lingua che fosse un luogo di affetto e di riflessione. Tabucchi conosce molto bene il portoghese così come Fernando Pessoa, che in questa storia vaga come un fantasma, scriveva in inglese. Il romanzo è diviso in nove capitoli, è basato su degli incontri come in Notturno indiano e Sostiene Pereira. Tabucchi afferma che questo libro è un omaggio ad un paese che lui ha adottato e chi lo ha adottato a sua volta, ad una gente cui è piaciuto e che a sua volta è piaciuta a lui. Si racconta la giornata del protagonista, presumibilmente lo scrittore stesso, precisamente un’ultima domenica di luglio in una Lisbona deserta e torrida. La storia è un sogno, come la definisce lo stesso scrittore, infatti nel primo capitolo si capisce che l'uomo si è addormentato sotto un grande gelso della casa di alcuni amici dove si trova in ferie ad Azeitão, mentre sta leggendo un libro che ama molto “il libro dell’inquietudine” (di Fernando Pessoa, pubblicato con un eteronimo). Tutti personaggi che si incontrano sono senza nome, tranne Tadeus, I personaggi sono chiamati con le loro funzioni, professioni. Nel libro autobiografia altrui, dove scrive riflessioni sparse su alcuni testi che ha pubblicato, racconta come questo libro è nato. Mentre si trova in un bar a Parigi facendo colazione gli viene in mente un sogno che ha fatto: sogna il padre defunto, che negli ultimi anni di vita non parlava più e comunicavano solo scrivendo, che gli parla. Il padre è più giovane e vestito come un marinaio e chiede cosa ne sarà di lui. Lo chiama Pa (in toscano= padre, papà \ portoghese: ragazzo) Tabucchi sta scrivendo questo sogno, un cameriere gli chiede se è uno scrittore, in quel momento si rende conto di aver scritto in portoghese. Tornato in albergo legge quello che ha scritto, prova a tradurlo in italiano ma poi decide di lasciarlo in portoghese affidando la tradizione italiana ad un amico, Sergio Vecchio. Il sogno del padre è raccontato nel libro ma non è l’incipit. 1 Il romanzo si apre con il protagonista che sta aspettando un “tizio”: il grande poeta forse il più grande poeta del 20º secolo infatti pensa che forse non può chiamarlo “tizio”, si trova sul molo a Lisbona, l'appuntamento è fissato per le 12 ma forse il fantasma intendeva le 12 di notte visto che i fantasmi appaiono mezzanotte così l'uomo si avvicina a un parco e da quel momento incontra vivi e morti, mangia insieme a loro, visita luoghi per poi tornare al molo per incontrare il fantasma con il quale ha appuntamento. Il primo personaggio che incontra è il Ragazzo Drogato che gli chiede dei soldi, parlano di musica il ragazzo si mette a piangere dicendo che è stato anche amabile e cordiale invece poteva essere aggressivo poteva fare il drogato per davvero, vuole solo 200 escudos, per di più i biglietti da 100 sono carini perchè c’è su Pessoa, e chiede “al signore piace Pessoa?” gli risponde che avrebbe dovuto incontrarlo e alla fine gli da 200 escudos. Il secondo personaggio è lo Zoppo della Lotteria, dice di averlo già incontrato forse in un libro, forse nel libro che stava leggendo sotto l'albero a casa degli amici, lo zoppo gli fa presente che non capisce come mai gli venga data molta confidenza, comunque si presenta come Francisco Maria Pereira de Melo, così il protagonista gli spiega che lui è italiano e che le forme di trattamento portoghesi sono molto complicate, allora lo zoppo chiede se preferisce parlare in inglese ma l'uomo risponde che preferisce parlare portoghese perché questa è un'avventura portoghese e non vuole uscire dalla sua avventura. 2 Il terzo personaggio il Tassista, l'uomo chiede di essere portato in Rua Das Pedras Negras, una strada che frequentava 25 e passa anni fa, il tassista non essendo di Lisbona, è di São Tomé, chiede all’uomo di indicargli la strada, l'uomo dice di non ricordarsela ma che rimane dalle parti del Castello. Si rese conto che stesse grondando di sudore, chiede suggerimento dove poter comprare una camicia, essendo domenica i negozi sono tutti chiusi ma ci sono gli zingari davanti al Cimitero Dos Prazeres che vendono di tutto però il tassista non sa arrivarci, l'uomo dice di saper come arrivare ma prima vorrebbe passare dalla Brasileira a comprare una bottiglia. Entrando nella Brasileira Do Chiado l'uomo chiede consiglio al Cameriere della Brasileira per una bottiglia di champagne francese e decide di comprare il Laurent-Perrier. Tornato nel taxi riesce finalmente ad aprire il finestrino che era bloccato, chiudendo gli occhi penso ad altre cose: alla sua infanzia, quando in estate andava in bicicletta prendere l'acqua fresca alle “carioline”. Una brusca frenata gli fa riaprire gli occhi, il Tassista aveva sbagliato strada e preso contromano una via, l'uomo che gli dice di continuare ma il Tassista è preoccupato perché la sua licenza non è in ordine e non vuole avere guai, l’uomo dice di aver davvero bisogno di una nuova camicia e ripartono. Sceso dal taxi dice all'uomo di aspettarlo, si avvicina al banco di una Vecchia Zingara, sul suo banco ci sono una montagna di magliette Lacoste, la Vecchia Zingara gli consiglia di comprare una maglietta falsa e poi comprare a parte il coccodrillo che autocollante così da avere una maglietta autentica. La Vecchia Zingara gli consiglia di prendere due magliette celesti e in più per 200 escudos in totale gli leggerà la mano. La Vecchia Zingara gli dice che così non può vivere, dalla parte della realtà e dalla parte del sogno, così gli verranno le allucinazioni “sei come un sonnambulo, ma non puoi sfuggire a questo giorno non puoi sfuggire al suo destino, sarà un giorno di tribolazione ma anche di purificazione e forse poi sarai in pace con se stesso”. La vecchia Zingara chiede anche la mano destra e gli dice che deve far visita ad una persona ma che la casa che sta cercando esiste solo nella sua memoria o in un suo sogno quindi può dire al Tassista che lo sta aspettando che non può lasciare lì, la persona che sta cercando si trova qua vicino, oltre il portale del cimitero. Sulla destra subito dopo l'entrata del cimitero c'è una piccola casa e la porta aperta, all'interno un omino piccino piccino che sta pranzando, il Guardiano del Cimitero chiede all'uomo se vuole assaggiare un po’ di feijoada, l'unica cosa che la moglie gli cucina tutti i giorni. Dice l'uomo di trovare un posto dove sedersi, il Guardiano del Cimitero dice che nessuno verrebbe a quest'ora al cimitero e l'uomo gli risponde che sta cercando un amico. L'amico si chiama Tadeus Waclaw, figlio di genitori polacchi ma lui era portoghese, aveva persino scelto uno pseudonimo portoghese, nella vita aveva lavorato ma soprattutto scriveva, era un uomo pieno di emozione e di amarezza. Il Guardiano del Cimitero chiede il cognome, Slowaski Tadeus Waclaw si trova nella prima campata destra, numero 4664, numero che si può leggere la sinistra a destra, il Guardiano del Cimitero dice all'uomo che vuole appuntarsi questo numero, giocarlo al lotto perché a volte gli strani incontri portano fortuna. Arriva davanti la tomba modesta, una lapide appoggiata sul terreno, l'amico stava lì, con il suo nome polacco e sopra una fotografia che l'uomo riconosce. Quella fotografia l'aveva scattata proprio lui nel 1965, di settembre, a Caparica, Tadeus era uscito di prigione da una settimana grazie alle pressioni dell'opinione pubblica straniera, un giornale francese 5 Nel caffè del museo l'uomo parla con il Barman del Museo di Arte Antica, aveva ordinato un Sumol di ananas per digerire, il barman è scontento perché in Portogallo i clienti bevono solo Sumol e limonate. Fino all'anno precedente ha lavorato per tanti anni in Francia, a Parigi, era il barman del Harry’s bar, che si trova dalle parti dell’opera, il quartier generale degli inglesi e degli americani a Parigi, della gente che sa bere bene. Gli dice che se dovesse capitarci chieda di Daniel, il miglior barman del mondo, e gli chieda un Alexander. Gli dice di essere tornato perché la suocera si è ammalata e la moglie doveva prendersi cura della madre inoltre alla moglie non era mai piaciuta la Francia e aveva una nostalgia tremenda del Portogallo. Il Barman del Museo di Arte Antica consiglia all'uomo un drink di sua creazione, che proprio ieri ha offerto al Presidente della Repubblica che era venuto al museo con un ospite straniero in visita ufficiale in Portogallo, il Primo Ministro di un paese asiatico, il presidente si ricordava del barman e lo ha salutato chiamandolo per nome: “buonasera signora Manel” si erano conosciuti tanti anni fa quando era in esilio a Parigi all’Harry’s bar. Il Barman del Museo di Arte Antica porta all’uomo il drink chiamato “Janelas Verdes Dream” e l’uomo si complimenta con lui perché era veramente buono. Dice al barman di avere un problema, di essere venuto al museo per vedere un dipinto ma il museo sta per chiudere e non gli basterebbero 10 minuti avrebbe bisogno di almeno un’ora. Dice che il dipinto è le Tentazioni di Sant’Antonio. Il barman conoscendo bene tutti i guardiani risolvere il tuo problema egli dice che il guardiano Joaquim lo sta aspettando. L'uomo ringrazia il guardiano, gli dice che si sarebbe trattenuto meno di un’ora. Con gran disappunto si accorge di non essere solo e che di fronte al quadro si trova un uomo che sta facendo la copia di un particolare del pannello laterale destro nel quale si vedono un uomo grasso e una vecchia che viaggiano per il cielo a cavallo di un pesce. Il Copista racconta all’uomo di essere sempre stato molto bravo a dipingere ma di non aver mai avuto ispirazione, poi un giorno mentre si trovava al museo un signore straniero lo avvicinò, osservo il suo lavoro e gli disse in portoghese che voleva comprare il quadro e avrebbe pagato in dollari, Francis Jeff Silver ha un ranch in Texas e voleva molti particolari delle Tentazioni, il Copista dice che sono 10 anni che lavora per il texano e che lo scorso anno è stato pure a casa sua, una casa enorme praticamente piena di particolari delle Tentazioni di Bosch. Il Copista dice all'uomo di conoscere molto bene questo quadro, il pesce che sta dipingendo non è una cernia ma una Tinca, pesce d'acqua dolce e che questi due personaggi vanno incontro al diavolo. Bosch aveva l'immaginazione perversa e quest'immaginazione l’ha attribuita al povero Sant'Antonio ma era l'immaginazione del pittore. L'uomo obietta che comunque fu il diavolo ad insinuare nell'immaginazione di Sant'Antonio queste cose perverse, Bosch che dipinse solo la tempesta che si era scatenata nell'animo del santo, dipinse un delirio. Il Copista dice che questo quadro anticamente aveva un valore taumaturgico, I malati andavano in pellegrinaggio davanti a lui aspettando un evento miracoloso che ponesse fine alle loro sofferenze, il quadro era esposto all'ospedale degli antoniani di Lisbona, un ospedale dove si ricoverava gente con malattie della pelle, nella maggior parte casi di fuoco di Sant’Antonio, un virus che oggi ha un nome più scientifico: herpes Zoster. In quel momento, quando sente il nome della malattia (che era la stessa scritta sul biglietto dall’amico Tadeus), l'uomo inizia a sudare e chiede come fa a sapere tutte queste cose e che gli parli di questo virus, allora il Copista gli dice che un virus molto strano, pare che tutti ce lo portiamo dentro allo stato larvale ma si manifesta quando le difese dell'organismo sono basse, allora attacca con virulenza poi si addormenta e torna ad attaccare ciclicamente. Dice che pensa che l’herpes zoster sia un po' come il rimorso, che è addormentato dentro di noi e un bel giorno si sveglia e ci attacca e poi torna a dormire perché siamo riusciti ad ammansirlo, ma è sempre dentro di noi. Non c'è niente da fare contro rimorso. Il Copista inizia a mettere a posto le sue cose e chiede all'uomo se si trattiene, l'uomo risponde che crede di averlo visto abbastanza questo quadro e che soprattutto ha imparato cose sul suo conto che neanche sospettava e adesso ha un significato che prima non aveva. I due uomini decidono di fare un pezzo di strada insieme. 6 L'uomo è andato a prendere un treno per Cascai al Cais do Sodrè, il Controllore del Treno sta facendo un cruciverba, la carrozza è deserta, tutti sono al mare, il controllore del treno dice che ai suoi tempi nelle giornate calde andavano tutti in campagna. Si fumano una sigaretta insieme, parlano di architettura moderna e l'uomo dice al controllore del treno che si è accorto che a lui non piace il moderno e infatti gli risponde che lo detesta che gli sembra tutto orrendo, che il buon gusto si è andato a farsi fottere. L’uomo gli chiede se un taxi fino alla strada per Guincho possa costare più di cinquecento escudos, il controllore del treno gli dice che in Portogallo i taxi sono a buon mercato, gli racconta che l'unica volta che è uscito dal Portogallo è andato in Svizzera a trovare il figlio e per prendere un taxi ha finito tutti soldi. L'uomo gli dice di essere italiano ma di sentirsi portoghese, forse magari ha qualche antenato portoghese. L'uomo si trova al faro dove incontra una vecchia, la Moglie del Guardiano del Faro, le dice che vorrebbe visitare la villa, la moglie del guardiano del faro gli dice che non può perché la casa è pericolante, è stata comprato dagli arabi che probabilmente stanno aspettando che crolli per poterci costruire un albergo. L'uomo le dice che ha abitato in questa casa per un anno tanti anni fa, prima del ’71, i guardiani erano Vitalina e Francisco, chiede alla signora che fine abbiano fatto, la Vitalina adesso vive a Cabo da Roca con il figlio e che Francisco, che era cugino primo del marito, è morto di cirrosi, beveva molto e ogni sera era ubriaco, ma voleva un gran bene alla moglie e non le ha mai fatto del male. Entrando nella casa l'uomo riconosce subito l’odore, nella sala grande vede il piano e vuole suonare una cosa molto velocemente, anche perché non sa suonare, la Moglie del Guardiano del Faro chiede se quando ha abitato lì è stato un buon anno e l'uomo le risponde che è stato un anno un po' fatturato nel senso che c'è andata di mezzo una fattura. Entra nella sala di pranzo rimasta intatta e parlano della cucina di Vitalina, anche lei alentejana, e l'uomo in quel momento si rende conto di aver incontrato quasi solo persone dell’Alentejo in questa giornata. Poi salgono al piano superiore, l'uomo dice alla Moglie del Guardiano del Faro di volersi stendere un attimo sul letto della camera dove ormai non c’è più il soffitto, così l'uomo si corica un attimo e si mette a guardare il cielo. Poi proseguono per la camera degli ospiti dove ormai non c'è più niente, il pavimento è pericolante e il tetto è completamente sparito. L'uomo racconta alla Moglie del Guardiano del Faro che quando non riusciva a dormire veniva in questa stanza per a guardare il faro dalla finestra, giocando con le luci aveva inventato un alfabeto luminoso e parlava attraverso il faro con delle presenze che non si vedevano, stava scrivendo una storia in quel momento, parlava con dei fantasmi anche se è una cosa che non andrebbe fatta ma volte bisogna ed è anche per questo che oggi si trova lì. L'uomo accetta una ciliegia sotto spirito e saluta la Moglie del Guardiano del Faro. 7 Tutti per l’alentejo \ l’alentejo per la patria È scritto sopra la porta, l'uomo sale lo scalone e si ritrova in un luogo di una bellezza assurda, apre un paio di porte e il Maître della Casa do Alentejo, indice di avere appuntamento con una persona alle nove, il metro gli dice che questo club è solo un ricordo, un luogo di vecchi ricordi. Parlano di cucina alentejana e giocano a biliardo, a un certo punto l'uomo si trova in una situazione difficile allora il Maître propone una scommessa, ha una bottiglia di Porto del ’52, chi perde la partita dovrà pagarla. Nel mentre che va a prendere la bottiglia l'uomo fa una scommessa mentale con se stesso, se vincerà la partita incontrerà Isabel altrimenti non si presenterà. L'uomo torna e decidono di bere qualche bicchiere prima dell'ultimo colpo, brindano alla scommessa mentale dell’uomo Ee parlano un po' di politica, il protagonista gli consiglia di fare una scelta sentimentale per le prossime votazioni, anzi meglio una scelta viscerale che sono le scelte migliori. Alla fine l'uomo vince la partita in quel momento stesso si sente suonare il campanello d’ingresso, pensa che forse è venuto il momento di cambiarsi la maglietta e si mette l'altra Lacoste celeste che si era portato tutto il giorno a spasso. L'uomo dice al Maître di accompagnare la signorina al bar, prende la bottiglia di porto e la raggiunge. 8 Seduto sul muro del piedistallo della statua di Don Jose viene raggiunto da un uomo che gli dice “la notte calda, la notte lunga, la notte magnifica per ascoltare storie”. È davvero una notte magnifica di una luna calda e tenera, la luna dei poeti, “la notte ideale per ascoltare storie, per raccontarle anche, non vuole ascoltare una storia?” Chiede l’uomo. Il protagonista gli dice che ha avuto una giornata piena di storie e non crede che ne servono altre poi perché proprio lui dovrebbe raccontargliene una. Dice di essere un Venditore di Storie, è un medico che lavorava in un consultorio, poi decise di presentare le sue storie a degli editori che gliele hanno rifiutate: perché non assomigliava al minimalismo americano, perché avevano troppo plot e le avanguardie e il plot l' hanno fatto fuori, perché la sua realtà era completamente disintegrata. Così il venditore di storie decidere di andare in giro a raccontare e vendere storie. Il protagonista richiede un consiglio per un ristorante il Venditore di Storie gli propone un ristorante post moderno, anche se nemmeno lui sa che cosa voglia dire, comunque un è ristorante dai prezzi modici e per di più le sue storie sono a buon mercato quindi non si deve preoccupare. Il protagonista dice che non ha voglia di una storia sentimentale, ne di una storia divertente e assolutamente non di una storia delirante, alla fine il Venditore di Storie gli racconta una favola per bambini con un finale un po' malinconico che fa piangere. L'uomo guarda la luna si accende una sigaretta e il Venditore di Storie comincia a raccontare la sua storia. 9 Il protagonista si trova il suo Convitato nel ristorante post-moderno, ad accoglierli c'è un cameriere con i capelli raccolti in una piccola coda di cavallo con dei pantaloni molto attillati e una camicia rosa, si presenta “sono la Mariazinha”, il Convitato la guarda all’alto al basso chiedendo “is he mad? “ “Can a homosexual be merry?” La Mariazinha chiede se il Convitato se sia inglese e l'uomo risponde che è portoghese ma che ha vissuto in Sud Africa e gli piacere parlare inglese, che è un poeta. Si siedono al tavolo e parlano di avanguardie, l’uomo dice al Convitato che può darsi che anche lui abbia una certa responsabilità per quello che hanno fatto le avanguardie, hanno rotto l’equilibrio. Scelgono un vino, uno dei tempi del Convitato, un Colares Chita che nel 1923 vinse la medaglia d'oro a Rio de Janeiro. La Mariazinha torna e dice che questa sera hanno una lista letteraria per il menù, poi i due brindano, il Convitato brinda al prossimo secolo dice “ne avete proprio bisogno, questo è stato il mio secolo e con lui me la sono passata bene, ma chissà quali problemi avrete voi
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