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Ri-contestualizzare il Ruolo delle Università nello Sviluppo del Sistema dell'Innovazione Regionale., Sintesi del corso di Sociologia

Tratta Il ruolo delle università nell'innovazione regionale il quale si è evoluto negli ultimi 20 anni. Questa evoluzione ha visto l'emergere di un terzo ruolo delle università che hanno dato nuova forma e trasformato le loro due tradizionali funzioni di insegnamento e ricerca. Questo articolo propone un quadro concettuale per analizzare la variazione nei ruoli agiti dalle università nello sviluppo dei sistemi dell'innovazione regionale. importante modello tripla elica.

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 26/02/2018

valeria.raika1
valeria.raika1 🇮🇹

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Scarica Ri-contestualizzare il Ruolo delle Università nello Sviluppo del Sistema dell'Innovazione Regionale. e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! Ri-contestualizzare il Ruolo delle Università nello Sviluppo del Sistema dell'Innovazione Regionale. ABSTRACT. Il ruolo delle università nell'innovazione regionale si è evoluto negli ultimi 20 anni. Questa evoluzione ha visto l'emergere di un terzo ruolo delle università che hanno dato nuova forma e trasformato le loro due tradizionali funzioni di insegnamento e ricerca. Questo articolo propone un quadro concettuale per analizzare la variazione nei ruoli agiti dalle università nello sviluppo dei sistemi dell'innovazione regionale. Questo quadro è basato: sul modello della tripla elica coinvolgendo università, industria, relazioni governative; sulla letteratura sull'engagement universitario e, più in generale, sulla letteratura dei sistemi dell'innovazione. Il quadro è applicato ad uno studio comparativo di tre università non appartenenti al centro metropolitano in Australia. Un certo numero di opinioni e questioni, sono stati disegnate con riferimento alla concettualizzazione del ruolo delle università nei sistemi regionali. 1. Introduzione Il ruolo delle università è evoluto negli ultimi vent'anni. Dove una volta esse erano ampiamente focalizzate sull'insegnamento e la ricerca all'interno di una comunità universale dedita alla creazione di istituzioni della conoscenza, le università stanno adottando un terzo ruolo nello sviluppo economico regionale. Questo ruolo è ricorsivo (dando nuova forma ai due più tradizionali ruoli assunti dalle università) e trasformativo, riposizionando le università come sfere primarie istituzionali nella regolazione economica, accanto a all'industria e allo stato. Questo articolo propone un quadro concettuale per analizzare questo terzo ruolo delle università e per esporre la variazione nel ruolo che le università assumono nei differenti assetti regionali. Questo quadro è disegnato su due corpi di letteratura: il modello della tripla elica dell'università, industria e relazioni governative e sulla letteratura dell'engagement universitario. Questi corpi di letteratura portano alla scelta di due tipi di ruoli assunti dalle università, che l'autore ha etichettato rispettivamente come generativo e dello sviluppo. La letteratura mostra anche un certo numero di fattori che chiariscono i ruoli che le università assumono nei sistemi regionali. Questi fattori, potenzialmente, chiariscono la variazione dei ruoli assunti e messi in atto dalle università nei diversi assetti regionali. La seconda sezione pone un maggior riferimento alla concettualizzazione del ruolo che le università assumono e mettono in atto nei sistemi regionali, disegnandola sulla letteratura dei sistemi dell'innovazione. Il quadro concettuale per analizzare il ruolo delle università nei sistemi dell'innovazione regionale è in seguito approfondito. Questa sezione introduce a due tipi di ruoli intrapresi dalle università, basati sulla tripla elica e sugli scritti dell'engagement universitario; inoltre i fattori chiariscono i ruoli che le università svolgono. La terza sezione applica questi quadri allo studio di tre università periferiche in Australia. La sezione finale, espone ed estende un numero di implicazioni di questi studi per concettualizzare il ruolo che le università svolgono nei sistemi dell'innovazione regionale. 2. Quadro concettuale Il quadro concettuale consiste di due parti le quali esplorano il "che cosa" fanno le università e il "perché" fanno quello che fanno. La letteratura è stata propensa a focalizzarsi sulla prima questione, rimanendo debole nell'esplorazione della seconda. Il ruolo delle università nello sviluppo del sistema dell'innovazione regionale può essere categorizzato usando una dualità che si stende attraverso categorie della generatività e dello sviluppo, basate sul modello della tripla elica e la letteratura sull'engagement universitario. Queste categorie, che non sono mutualmente esclusive, possono essere articolate con riferimento a quattro elementi chiave di un sistema regionale, così come si trova nella letteratura sui sistemi regionali e sul nuovo regionalismo. Questi elementi sono: agglomerazione regionale; riserva approssimativa di capitale umano; un quadro associativo di amministrazione; norme culturali di apertura all'apprendimento, alla fiducia e alla cooperazione con le organizzazioni. La seconda parte del quadro consiste nella definizione di un numero di fattori, evidenti in letteratura, che sembrano spiegare i ruoli che le università mettono in atto. Questi fattori coinvolgono caratteristiche dell'università e del suo spazio regionale prossimale, ed essi possono essere usati per chiarire variazioni nei ruoli attuati dalle università nei differenti assetti regionali. Il ruolo delle università. La teorizzazione del ruolo dell'università nei sistemi dell'innovazione regionale è evoluta negli ultimi 20 anni, a partire dall'approccio ai sistemi dell'innovazione, con la messa in evidenza dell'importanza delle ricadute della conoscenza, a loro volta derivanti dalle attività educative e di ricerca svolte dalle università negli spazi della conoscenza regionale, per poi passare attraverso lo sviluppo del terzo ruolo messo in atto dalle università in un contesto dinamico regionale, di sviluppo economico e sociale. Le università sono state per lungo tempo riconosciute come portatrici di conoscenze scientifiche di base per le innovazioni industriali, attraverso la loro ricerca e le attività correlate, dove il termine "industriali" connota i settori agricolo e manifatturiero. La teoria economica neoclassica spiega la performance produttiva e il vantaggio competitivo delle organizzazioni, principalmente in termini di risorse relative alle sovvenzioni. Il ruolo della conoscenza e delle istituzioni, consistente nella creazione di conoscenza, era visto come esogeno e come non importante, per il sistema produttivo. La progressiva affermazione degli approcci all'innovazione dei sistemi nazionali ha spostato questa concettualizzazione del ruolo delle università nella produzione economica, portando le università "dentro la tenda". Nel considerare il ruolo agito dalle università nei sistemi dell'innovazione regionale, ci sono due approcci dominanti nella concettualizzazione. Questi due approcci – il modello della tripla elica dell'università, industria, relazioni governative e la letteratura sull'engaged universitario – si sovrappongono, ma anche manifestano qualche importante differenza. Entrambi questi corpi di ricerca mettono in evidenza che le università sono sempre più legate al luogo offrendo anche analisi differenti delle forze guidanti e formanti tutto l'insieme di relazioni. In aggiunta, ci sono questioni di un certo rilievo che circondano le supposizioni fatte riguardo le norme e i comportamenti istituzionali. Il modello a tripla elica focalizza l’attenzione sul ruolo delle università nelle economie regionali, puntando sull’anticipazione di un ibrido università- industrie-relazioni governative che include la moltiplicazione delle risorse e dei progetti di investimento come quello dello sviluppo immobiliare in parchi scientifici e della formazione organizzativa in strutture all’inizio del loro sviluppo. Questo modello concettualizza l'approccio di innovazione non lineare e interattivo come una sovrapposizione ricorsiva di interazioni e negoziazioni tra università, industria e governo – le tre eliche concettualizzate nel modello. Una intuizione chiave offerta da questo modello è l’ibrido, ricorsivo, delle relazioni tra le tre eliche e dalla natura cross-istituzionale. Le sfere istituzionali dello stato, dell’università e dell’industria, precedentemente erano entità separate che interagivano attraverso confini fortemente difesi. Sempre di più, individui e organizzazioni, all’interno delle eliche, stanno assumendo altri ruoli, tradizionalmente loro attribuiti. Ad ogni modo, il fatto che alcuni autori, all’interno di questo corpo di pensiero, hanno mirato a limitare gli esempi di ibrido e il sovrapposizionamento di regole, potrebbe essere spiegato con il fatto che le basi empiriche e teoriche per limitare la presenza di un conflitto di obiettivo, sostenendo l’equivalenza di scala attraverso le sfere istituzionali e l’innalzamento dell’importanza della corrente auto-generativa dell’imprenditorialità accademica, sono deboli. Nella migliore delle ipotesi, l’evidenza empirica sostiene l’assunzione chiave dell’interazione di ruolo e dell’indipendenza imprenditoriale che legittima ulteriori esplorazioni. Nondimeno, l’enfasi sull’imprenditorialità accademica nel modello della tripla elica, è centrato sulla capitalizzazione della conoscenza e su altri progetti di investimento formativo, può essere considerata come una concettualizzazione di un ruolo generativo per le università, dove queste istituzioni guidano lo sviluppo. La letteratura sull’engaged universitario si focalizza anche sul terzo ruolo delle università nello sviluppo regionale, ma differisce dal modello della tripla elica nel porre enfasi sulle riposte adattive delle università, le quali intessono una forte concentrazione regionale nella loro missione di insegnamento e di ricerca. Questo approccio, si dedica ad una più ampia messa a fuoco dello sviluppo, includendo una certa gamma di meccanismi attraverso i quali le università si impegnano nei confronti delle loro regioni. Le università, attraverso la ricerca basata sulle persone, sulle competenze e sulle conoscenze, sempre di più, giocano un ruolo significativo nella rete sociale e nel rafforzamento delle capacità istituzionali. Lo staff, sia con capacità formali o informali, potrebbe agire come "animatore regionale" attraverso la rappresentazione rivolta ad organismi esterni che vanno dai consigli direttivi delle scuole e autorità locali alle organizzazioni culturali e agenzie di sviluppo. Agendo in questo modo, le università creano un contributo indiretto sulle basi sociali e culturali delle effettive politiche regionali. L'approccio dell'engagement universitario, di conseguenza, si concentra sul ruolo dello sviluppo svolto dalle università nell'ambito dello sviluppo economico e sociale, centrato sull'intersezione fra economie dell'apprendimento e regionalizzazione della produzione e della regolamentazione. Tuttavia, questo corpo di pensiero, sembra minimizzare le differenze nelle missioni di istituzioni rilevanti, così come, discutibilmente, semplifica eccessivamente le capacità e la buona volontà delle università di adattare le loro funzioni in risposta ai segnali esterni. Questi due corpi di letteratura conducono ad una distinzione tra ruoli generativi e di sviluppo agiti dalle università in sistemi di innovazione regionale. Al fine di esplicitare la natura di questi ulteriori ruoli, essi possono essere applicati a quattro elementi chiave di un sistema regionale, ampiamente accettati in letteratura. I quattro elementi chiave sono: l'agglomerazione spaziale di organizzazioni e altre organizzazioni in spazi geografici confinanti, in una singola industria, o in un distretto industriale; l'accesso a risorse di pervasiva del ruolo agito dai campioni interni ed esterni, attraverso cannali formali e informali, che ha portato ad uno specifico sviluppo, come l'Innovazione dei Campus, lo sviluppo di Centri di Ricerca Cooperativi e la co-locazione delle più importanti compagnie di telecomunicazioni con l'università. La tabella IV si concentra anche sulla variazione significativa nella natura dell'industria basata sulle tre regioni studiate; sebbene, una caratteristica comune era la dominanza delle SMEs (Small and Medium Enterprise), tipica invece delle regioni non metropolitane in Australia. La regione peri-urbana era dominata da SMEs nei servizi industriali e in una gamma di agenzie pubbliche incorporate nei dispositivi amministrativi pubblici. Questi settori non sono, tipicamente, considerati come richiedenti una forte domanda di risorse conoscitive orizzontali come impulsi innovativi. Dall'altra parte, le industrie basate sulla regione provinciale e rurale erano prevalentemente basate sulla ricerca scientifica, sebbene vi era l'evidenza di uno spostamento in corso verso un'economia di servizi nella regione provinciale. Le organizzazioni e le industrie con cui l'università provinciale ha sviluppato collegamenti conoscitivi non ha avuto una forte filiera locale tendendo a fare affidamento su collegamenti conoscitivi con un numero di università, a livello nazionale e globale. Per quanto riguarda la regione rurale, sebbene le industri agricole erano naturalmente basate su un approccio scientifico, le economie di agglomerazione erano molto più sensibili ai fattori diversi, dalla disponibilità di fonti di conoscenze prossimali alle università; per esempio, clima e prezzi vantaggiosi. C'erano anche marcate differenze fra la natura delle condizioni politiche ed economiche che hanno dato forma alle tre regioni e alle loro università. Sebbene vi era una politica generale di supporto per il ruolo agito dalle università periferiche e dalle università rurali, specialmente, in educazione, possiamo rintracciare un più forte ed evidente supporto nella regione provinciale e nella sua università, in particolare. Questi era manifesto nell'iniezione di capitale da parte del governo statale per supportare lo sviluppo del Campus di Innovazione, che ha costruito sulla dichiarazione della regione di essere un eccellente centro di ricerca IT&T. Ma, c'era una evidenza limitata delle condizioni economiche, ad eccezione della regione rurale, che ha sofferto di un prolungato periodo di siccità negli anni recenti. Questo ha cominciato ad avere un impatto negativo sul livello dei finanziamenti disponibili per la Ricerca e Sviluppo (R&D) nelle industrie agricole. La tabella IV indica che un certo numero di ulteriori fattori esplicativi sono identificati negli studi di caso applicati nelle ultime due o tre università; in particolare, le pressioni di finanziamento; la riluttanza delle SMEs nell'intraprendere percorsi di collaborazione con le università; culture imprenditoriali individualiste nelle regioni; una scarsa comprensione dell'innovazione da parte dei manager di business e dello staff di reclutamento nello svolgere un lavoro regionale. Il fatto che un numero di questi fattori non sia emerso negli studi riguardanti l'università agricola, potrebbe essere spiegato con la struttura dei sistemi di Ricerca e Sviluppo nelle industrie agricole dove interi corpi di industrie di punta e agenzie governative controllano lo sviluppo delle priorità di ricerca, l'allocazione degli investimenti e il trasferimento di tecnologia, attingendo, per legge, prelievi di ricavi dai produttori. Le pressioni sui finanziamenti erano stati sollevati come fattori esplicativi chiave nell'università provinciale e nell'università rurale. Questa questione è correlata alla tensione tra il bisogno di raccogliere fondi privati per la ricerca e la limitata disponibilità di finanziamenti negli assetti prossimali regionali delle università, in particolare per le SMEs. Questo ha spiegato l'osservazione da parte degli staff accademici e dei senior manager universitari che vi era una mancanza di incentivi per il coinvolgimento regionale. L'università periferica e quella rurale si scontrano con un numero di fattori peculiari che caratterizzano la natura delle loro regioni. Il primo di questi fattori è stato posto nella grande, diversa regione caratterizzata da confini porosi con il cuore del cento metropolitano che include le quattro maggiori università. L'università rurale era sita in una regione distante approssimativamente 500 km dal più vicino centro metropolitano, e questo ha creato opportunità e cambiamenti per l'engagement regionale. La struttura dei meccanismi di ricerca trilaterale nelle industrie agricole era sia un'opportunità ma anche un ostacolo. Dall'altra parte, l'università non aveva da gestire una base industriale frammentata che chiede di accedere ai finanziamenti per la ricerca; il grado di controllo esercitato dai corpi delle industrie di punta e dalle agenzie governative, sta a significare limitate opportunità per l'imprenditorialità accademica e lo sviluppo di un terzo ruolo forte. C'erano marcate differenze e similitudini, dunque, nella natura dei fattori attraversanti le tre università e regioni. L'orientamento all'engagement regionale nell'università provinciale aveva un carattere imprenditoriale, mentre l'università peri-urbana tendeva verso lo sviluppo comunitario e la giustizia sociale. L'università rurale è apparsa a cavallo di queste due posizioni. La storia dei collegamenti università-regione ha avuto un'influenza pervasiva nelle tre università. C'erano significative differenze tra il patrimonio orientato all'insegnamento delle università periferica e rurale, da un lato, e i collegamenti industriali basati sulla ricerca- insegnamento sviluppati dall'università provinciale già a partire dai suoi primi anni. La complementarietà delle forze di ricerca e i bisogni di conoscenza regionale hanno supportato i bisogni di conoscenza delle industrie del settore privato nell'università provinciale e rurale, pure essendo più deboli, a confronto, nelle università periferiche, meglio allineate con i bisogni di conoscenza delle agenzie pubbliche nei dispositivi amministrativi della regione. I campioni hanno agito un ruolo importante attraverso le tre università, ma hanno avuto una più ampia e profonda influenza nell'università provinciale rispetto alle altre università. C'erano differenze nella natura della base industriale regionale attraverso i tre casi, sebbene era chiaro che le regioni provinciale e rurale erano dominate dalle industri science-based che, tipicamente, esibiscono una più forte domanda per i collegamenti di conoscenze orizzontale. Tutte e tre le regioni sono dominate da SMEs. Le condizioni politiche ed economiche hanno avuto un impatto differente nelle tre regioni e le loro università. Era chiaro che, delle tre università, la regione provinciale e la sua università, in particolare, hanno goduto di un forte supporto politico. Dall'altro lato, la prolungata siccità nella regione rurale aveva cominciato ad avere un effetto avverso sul flusso di finanziamenti per la R&D provenienti dai corpi di punta delle industrie R&D agricole. Infine, un numero di fattori aggiuntivi erano identificati negli studi, alcuni dei quali erano applicabili negli ultimi due o tre casi. Questi fattori erano: pressioni di finanziamento e una lacuna di incentivi per l'engagement regionale; la riluttanza delle SMEs ad impegnarsi con le università; culture individualistiche regionali di business; una scarsa comprensione dell'innovazione e percezioni negative da parte del personale sul lavoro regionale. Tuttavia, caratteristiche, per quanto riguarda l'università periferica l'università rurale, erano la dimensione, la diversità la locazione dell'università periferica; l'isolamento geografico della regione rurale e l'orientamento al meccanismo di ricerca trilaterale nell'industria agricola. C'erano, dunque, un certo numero di spiegazioni chiave della variazione nel ruolo agito dalle tre università, emerse dagli studi. Tuttavia, omnicomprensivo, vi era l'impatto dell'ambiente competitivo dei finanziamenti di fronte alle università. Per ognuno degli studi sulle università, il crescente slancio per ottenere finanziamenti dal settore privato, spesso, intrapreso su base competitiva, si è realizzato mettendo pressione per l'engagement regionale. La limitata capacità delle organizzazioni regionali di finanziare ricerche collaborative, anche dove si potevano vedere benefici, ha significato un aumento delle università che tentano di sviluppare collegamenti con aziende e altre organizzazioni al di fuori della loro regione primaria. Questo era già evidente nelle università provinciali. Dall'altra parte, i collegamenti più forti che l'università periferica ha sviluppato con i settori pubblico e non-profit nella sua regione, ha ammortizzato, di qualche grado, l'università da questa pressione. La mancanza di incentivi specifici per l'engagement regionale, pertanto, era stata sollevata consistentemente come un fattore chiave che è andato distorcendo la priorità che dovrebbe essere accordata dai programmi regionali focalizzati. L'università provinciale è andata rispondendo a queste pressioni attraverso l'adozione di un focus imprenditoriale nel suo orientamento all'engagement. 4. Implicazioni degli studi per la concettualizzazione del ruolo delle università nello sviluppo dei sistemi dell'innovazione regionale. I casi di studio hanno sollevato un certo numero di implicazioni per quanto riguarda il ruolo di sviluppo e di categorizzazione del contributo che le università danno al sistema dell'innovazione regionale. Si è sostenuto sopra che, mentre la natura dei ruoli di sviluppo e generativi agiti dalle università nei sistemi dell'innovazione regionale sono sovrapposti, c'erano differenze di enfasi che garantivano una iniziale distinzione disegnata tra queste categorie. Gli studi hanno confermato questo punto di vista, evidenziando un numero di differenze nelle iniziative che puntavano a un ruolo di sviluppo o generativo agito dalle università. Per esempio, mentre tutte e tre le università erano impegnate in attività di creazione della conoscenza dirette ai bisogni dell'industria, le forme istituzionali entro cui l'emergente ruolo generativo agito dall'università provinciale si manifestava (l'area tecnologica e i parchi scientifici, come strategie di leadership e di integrazione tra insegnamento e ricerca, incorporati nei progetti di investimento), era qualitativamente diverso dagli alti due casi. Secondariamente, la natura dei ruoli agiti dalle università era path-dependent. Quindi, i ruoli di sviluppo chiave agiti dall'università periferica e rurale nella formazione del capitale umano è stato plasmato dal loro patrimonio come College di Educazione Avanzata, con un limitato coinvolgimento nella ricerca. Dall'altro lato, l'università peri-urbana, fin dalla sua creazione, ha sviluppato forti collegamenti educativi e di ricerca con imprese chiave nella produzione di acciaio, nell'estrazione, nell'IT&T e nei settori energetici della sua regione, che rappresentava una piattaforma da cui i suoi emergenti ruoli generativi nell'agglomerazione e nella formazione di capitale venivano costruiti. Tuttavia, gli studi indicavano anche che i ruoli dello sviluppo e generativi non apparivano collocati lungo un continuum. Gli antecedenti istituzionali e storici relativi all'emergere del ruolo generativo agito dall'università provinciale nell'agglomerazione regionale e nella formazione del capitale umano era distintivo, scollegato dagli altri due luoghi. Sebbene l'università ha avuto un successo limitato nella capitalizzazione della conoscenza attraverso i suoi storici collegamenti con le imprese chiave nella sua regione, c'era una linea distinguibile di sviluppo nella natura delle sue relazioni con l'industria che puntava all'emergere di un ruolo generativo. Questa linea di sviluppo era sostenuta dall'orientamento dell'università verso l'engagement regionale, dove si era posizionata come attore centrale nel passato e nel futuro della regione prossimale. Dall'altra parte, non vi erano evidenze materiali tali da suggerire che i ruoli di sviluppo agiti dalle università periferica e rurale, stava muovendo verso un ruolo generativo. Quindi, la natura del ruolo agito da un'università, tra di sviluppo e generativo, non è necessariamente evolutivo, ma, forse, è mediato dall'unico gruppo di fattori storici, istituzionali e culturali. Questo è coerente con la letteratura sul ruolo dell'imprenditorialità accademica delle università, che sottolinea l'importanza dei fattori storici e culturali nel plasmare questo ruolo. Lo studio non suggerisce che un o l'altro ruolo, di sviluppo o generativo, ha un esito migliore. Una chiave di ricerca dello studio, come discusso prima, era che le tre università hanno teso ad agire ruoli di sviluppo nel plasmare i sistemi dell'innovazione regionale nei loro contesti regionali primari. Contemporaneamente vi erano chiare prospettive per un miglioramento ampio e profondo dei loro contributi, implicante necessariamente uno spostamento verso una più forte enfasi generativa. Per esempio, nel caso delle università peri-urbane, vi era uno spazio per rafforzare l'emergente enfasi sulla creazione di conoscenza che coinvolge gruppi di imprese. Una tale mossa, in accordo con le interviste effettuate, produrrebbe benefici per l'innovazione della regione, parte delle iniziative imprenditoriali controllate dalle università. Uno spostamento verso un forte orientamento imprenditoriale gioverebbe alla sostenibilità e alla fiducia dell'università in se stessa. Ma, discutibilmente, questo non è l'ingrediente più importante nel rafforzamento del suo ruolo nello sviluppo del sistema dell'innovazione regionale. In altre parole, i dati suggeriscono che un forte focus sulla creazione, da parte delle università, di conoscenza avente come focus l'innovazione, sia diretta che indiretta, era la più alta priorità. 5. Conclusioni. Questo articolo ha proposto un quadro concettuale per l'analisi della variazione nei ruoli agiti dalle università nello sviluppo dei sistemi dell'innovazione regionale. La struttura è stata articolata in due parti con cui esplorare "cosa fanno" le università e "perché", disegnandola sulla base del modello a tripla elica dell'università, delle industrie, delle relazioni governative, la letteratura sull'engagement universitario e la più generale letteratura sui sistemi dell'innovazione. È stato intrapreso questo studio comparativo su tre università non metropolitane al fine di applicare il quadro concettuale. Questo studio ha mostrato che la categorizzazione delle università come ruoli performanti generativi e di sviluppo, evidenzia entrambi i punti di forza e di debolezza nei due corpi di pensiero riguardanti i ruoli agiti dalle università nel plasmare lo sviluppo dei sistemi di innovazione regionale. In prima battuta, era evidente che i senior manager studiati nelle università andavano modificando il posizionamento e i comportamenti centrali delle loro istituzioni per meglio allinearsi con i bisogni regionali. Tuttavia, era meno chiaro se questo era una risposta adattiva o reattiva, essenzialmente, in risposta a condizioni di variazione della domanda e di altri fattori ambientali. La letteratura sull'engagement universitario suggerisce che le università erano attive nell'adattamento. C'era anche qualche evidenza, per esempio, per quanto riguarda l'università periferica, che stava cercando di essere più rilevante dei suoi costituenti. Ma, il fatto che le iniziative riportate nello studio erano ragionevolmente considerate adattive o reattive, questo deve essere oggetto di dibattito. Secondariamente, sebbene vi era una debole evidenza del ruolo generativo agito dalle università, gli studi hanno indicato che, su tutto, la volontà e la capacità delle università di comportarsi come le industrie e lo Stato, è debole. Solo nel caso dell'università provinciale, che si stava sperimentando con iniziative imprenditoriali e giocando un ruolo di leadership chiave nell'amministrazione regionale, lo studio ha osservato che la realizzazione di benefici commerciali da parte dell'università era scarsa e, per il presente, la retorica sovrasta apparentemente la realtà. Questo era anche evidente nelle iniezioni di capitale e nel supporto politico simbolico da parte del governo statale, non in poca misura, sostenuto dalla conoscenza nascente sui venturi eri della capitalizzazione. Questi punti di debolezza sono sostenuti dal modello a tripla elica, come sottolineto prima. In qualche aspetto, lo studio ha indicato che la differenza chiave tra i due corpi di ricerca – l'importanza relativa dell'imprenditorialità accademica, come distinta dal comportamento
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