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Riassunti capitoli 34-38 promessi sposi, Sintesi del corso di Italiano

Riassunto di 5 capitoli dei Promessi Sposi (34,35,36,37,38)

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 28/11/2021

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4.5

(4)

4 documenti

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Scarica Riassunti capitoli 34-38 promessi sposi e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! RIASSUNTI PROMESSI Renzo giunge a Milano. Renzo giunge a Milano e si ferma sotto le mura per capire da che parte entrare. Il cielo è scuro e incombe sulla città, dalla quale si leva una colonna di fumo denso. In mezzo ad un silenzio colmo di desolazione, Renzo riesce a entrare nella città, corrompendo una guardia e ignorando un gabelliere. Gli orrori e gli incontri lungo il cammino. Nella città deserta, finalmente Renzo in contra un uomo al quale si rivolge per avere informazioni sulla strada da prendere; ma quello lo scaccia con violenza credendolo un untore. Poco dopo il giovane risponde all'appello di una donna che chiusa in casa con i bambini e senza viveri, gli chiede di avvertire il commissario, Renzo le offre il pane che ha con sé e si impegna a cercare qualcuno che possa aiutarla. Passando per piazza San Marco vede la macchina della tortura, pronta ad entrare in funzione contro gli untori, e subito dopo scorge l'arrivo di serie di carri colmi di cadaveri. Conforto gli offre invece la vista di un prete: avvicinatosi con cautela, Renzo scopre da lui come raggiungere la casa di don Ferrante. La madre di Cecilia. Lo scenario delle strade attraversate da Renzo è desolante: solo miseria e monatti. Dietro una cantonata il giovane li vede in azione e assiste alla scena pietosa di una giovane madre che consegna loro la sua bambina morta, Cecilia. Ma un nuovo strepito incalza: è un corteo di appestati che, a piedi, raggiunge il lazzeretto. Alla casa di don Ferrante. Superato il triste corteo, Renzo raggiunge finalmente la casa dove forse si trova Lucia; batte alla porta, ma una donna sgarbatamente lo congeda comunicandogli che la fanciulla, malata di peste, è al lazzeretto. Mentre bussa di nuovo per saperne di più, una vecchia grida contro di lui indicandolo come un untore. Renzo "salvato" dai monatti. Renzo, inseguito da una folla inferocita che lo ritiene un untore, ha l'accortezza di saltare su un carro di monatti e mettersi in salvo. Compiaciuti di raccogliere un untore, cioè uno che, diffondendo la peste procura loro lavoro e ricchezza, i monatti lo festeggiano con battute volgari. Renzo arriva al lazzeretto. Renza inorridito dalla loro cinica sguaiatezza, coglie l'occasione di una sosta del carro e si congeda dal monatti. Si trova vicino al corso di porta orientale, in prossimità del lazzeretto e, nell'avvicinarsi, le prime immagini drammatiche degli appestati si offrono ai suoi occhi. Renzo entra nel lazzaretto Varcata la soglia, Renzo scorge il tragico spettacolo del lazzeretto: una massa di malati e di cadaveri e intorno ad essi, un brulichio di monatti, cappuccini e infermieri. Tra tutta quella massa di gente non vede nessuna donna fra i ricoverati e non sa a chi chiedere informazioni. Anche l'atmosfera accresce il senso della morte: la natura è immobile, oppressa dall'afa che preannuncia un temporale. Ma almeno una straordinaria visione conforta il pellegrino: la vista del recinto del bambini accuditi da alcune donne e allattati da caprette. L'Incontro con padre Cristoforo. Proseguendo nel suo cammino, Renzo prima intravede e poi riconosce padre Cristoforo: egli che al momento dell'epidemia si è fatto trasferire a Milano per offrire il suo aiuto ai bisognosi, ha nel volto i segni evidenti della peste ma conserva il suo ardore spirituale , accresciuto, anzi, dal suo impegno di carità. | dialogo fra Renzo e padre Cristoforo. Dopo un affettuoso incontro e un rapido scambio di notizie, il frate indica a Renzo come trovare il reparto delle donne, ma gli consiglia di cercare Lucia fra coloro che, guariti, stanno per lasciare in processione il lazzeretto, esortandolo tuttavia a prepararsi ad accettare anche il peggio. Il pentimento di Renzo. Renzo, però, non è pronto ad accettare la perdita di Lucia e inveisce contro don Rodrigo responsabile delle sue sventure. Il frate, sdegnato per le parole di vendetta del giovane lo rimprovera e minaccia di abbandonarlo, ma quando lo vede pentito gli confida la drammatica esperienza di odio della sua giovinezza e poi lo conduce a incontrare don Rodrigo morente. Renzo perdona don Rodrigo. Accompagnato da padre Cristoforo, Renzo entra nella capanna dove giace don Rodrigo, insieme ad altri appestati, ormai completamente incosciente e trasfigurato dalla malattia. Dopo un iniziale moto di ripulsa, Renzo perdona di cuore il suo nemico e, spiritualmente disponibile anche ad una tragica scoperta, riprende la ricerca di Lucia.
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