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La Rivoluzione della Stampa: Origine, Impatto e Sviluppi, Sintesi del corso di Storia Sociale

L'invenzione della stampa in Europa, la sua diffusione e l'impacto sulla società. Discutiamo sulla resistenza musulmana, l'avvento dei giornali, la censura e la nascita della proprietà intellettuale. Vediamo come la stampa influenzò la comunicazione, l'impero e la nascita di una società della stampa.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 12/01/2022

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Scarica La Rivoluzione della Stampa: Origine, Impatto e Sviluppi e più Sintesi del corso in PDF di Storia Sociale solo su Docsity! CAPITOLO 1 INTRO L'anno 1450 è la data approssimativa dell'invenzione in Europa di un torchio tipografico, che utilizzava caratteri mobili in metallo dovuta a Gutenberg. In Cina è in Giappone la stampa era praticata già da molto tempo con la tecnica della xilografia. Fu probabilmente per questo che in Cina l'invenzione ebbe scarse conseguenze. All’inizio del trecento, i coreani inventarono tipo di carattere mobile che somiglia molto a quello di Gutenberg. Per soddisfare la richiesta dei lettori gli stampatori, produssero canzoni racconti di enciclopedie di carattere popolare. Il capitalismo della stampa cinese assunzione a forma diversa quando a Shanghai venne introdotta dall’occidente la rotativa. La pratica della stampa si diffuse in Europa grazie alla diaspora degli stampatori tedeschi. La stampa penetrò lentamente in Russia è più in generale Nel mondo Cristiano ortodosso, dove di solito si usava l'alfabeto cirillico e praticamente solo il clero era alfabetizzato. Solo quando lo zar Pietro il Grande fondò una stamperia a San Pietroburgo ea Mosca la Russia inizio a vedere i le prime stamperie. Il tardivo approdo in Russia indica che la stampa non era un agente indipendente. Perché la stampa si diffondesse infatti erano necessarie condizioni sociali e culturali favorevoli e in Russia l'assenza di un laicato rappresentava un grave ostacolo. Il mondo musulmano invece continua ad opporre una forte resistenza alla forma della stampa per tutte l’età moderna. Infatti si riteneva fosse peccato stampare i libri religiosi inoltre dietro la paura della stampa c'era la paura dell'eresia. Sia che si considera la stampa da sola sia che la si accoppiasse con l'invenzione della polvere da sparo o la si vedesse come parte del terzetto stampa-polvere da sparo- bussola, l’idea dell'invenzione della stampa segnasse l’inizio di un'epoca era comparsa presto. Per il clero il problema era che la stampa permetteva a lettori posti agli ultimi livelli della scala sociale di studiare soli i testi religiosi. L'avvento poi dei giornali, nel 600, aumento le preoccupazioni per gli effetti della stampa. Nel 500 poi il problema era dato anche dalla sovrabbondanza dei libri. Infatti con il moltiplicarsi dei libri fu necessario ingrandire le biblioteche rendendo difficile localizzare un dato libro sugli scaffali e fu necessaria la presenza di cataloghi sempre aggiornati. Gli studiosi hanno osservato che l’invenzione della stampa mutò la struttura occupazionale delle città europee. I tipografi costituivano un nuovo gruppo, la correzione di bozze era un nuovo mestiere, nato con la stampa, mentre l'esplosione dei libri segui l'aumento numerico di libraia bibliotecari. Marshall Mcluhan ha messo in luce il passaggio dalla punteggiatura uditiva a quella visiva. Hong sottolineava invece che la comparsa dei diagrammi e delle organizzazioni visiva con il loro sommari dicotomici dicevano tutto all'occhio e nulla all'orecchio. Stesso discorso poteva essere applicato per gli orari e le tavole astronomiche. I libri di questo tipo però erano troppo costosi e troppo tecnici per interessare qualcun altro oltre che è una sigla minoranza della popolazione. Lo stesso materiale a stampa era disponibile però anche in forme più piccole e più economiche come i chapbooks che erano degli opuscoli illustrati. Gli storici hanno cominciato a studiare i libretti dalla biblioteca Blue. Erano le vite di santi e romanzi cavallereschi. La storica Elizabeth Einstein sosteneva, che la stampa era stata la rivoluzione inavvertita è che il suo ruolo di agente del mutamento fosse stato sottovalutato. La si ispirava le idee di Mcluhan e di Hong ma le addomesticava. 1.1 riconsiderare la rivoluzione della stampa Il libro della Eisenstein rimane una sintesi utile ma nel corso degli anni sono cominciate ad apparire un po' esagerate. I mutamenti da lei indicati sono avvenuti lungo almeno tre secoli e l'adattamento a questo nuovo medium su quindi graduale. La domanda che si pone e quindi può essere considerata rivoluzione anche se durata tre anni? Altro problema è quella dell’azione della stampa infatti presentarla come la gente del mutamento significa attribuirne troppa importanza. Sarebbe invece più realistico, vedere la stampa come un catalizzatore che favorisce movimenti sociali. In terzo luogo la Einstein tende a considerare la stampa isolatamente, quando invece necessario vedere i media nel loro complesso trattandoli come un insieme di risorse. 1.2 la comunicazione e le vie di comunicazione Era tradizione che i flussi di informazione seguissero i flussi commerciali, poiché i mercanti insieme alle loro merci portavano con sé notizie. Il fatto nuovo è comunque la consapevolezza del problema delle vie fisiche di comunicazione. Infatti in questo periodo ci fu un interessamento per le strade e vennero pubblicati i primi atlanti. Anche i governi si preoccuparono per le strade infatti intorno al 1600, venne creata in Francia una nuova carica quella del gran voyeur, per sovrintendere il sistema viario. Questo interesse era dovuto dalla necessità di trasmettere più rapidamente le notizie dalla capitale alle province. Nell’Europa di quel periodo il trasporto sulle ed acque era molto più economico rispetto a quelle via a terra. Solo nel 1837 con l'invenzione del telegrafo elettrico, si spezza il legame fra il trasporto e la comunicazione dei messaggi. 1.3 impero e comunicazione Carlo 5 cerco di risolvere il problema della comunicazione viaggiando incessantemente. Infatti Esso in 40 anni da re di Spagna aveva compiuto 40 viaggi. Ma lo stile nomade del re non soddisfaceva più le sue esigenze. Era arrivata l'era del sistema postale. nel 500 una sola famiglia dominava il sistema postale europeo ovvero i tassis. Questi ultimi elaborarono un sistema di corrieri ordinari che operavano seguendo una tabella oraria fissa. I corrieri speciali riuscivano a coprire fino a 200 km al giorno. A differenza di Carlo 5 Filippo 2 fu più stabile. Infatti Esse rimaneva per quanto possibile in un solo luogo ovvero a Madrid o dintorni e sedeva sulle scrivanie molte ore al giorno. Il grande problema era il tempo che occorrerà i documenti per essere analizzati o aggiungere firme da parte di Filippo II. I ritardi del governo spagnolo ed erano noti e potevano essere spiegati dall’estensione del regno spagnolo. 1.4 le comunicazioni transatlantiche Per comunicare con i rispettivi in Messico e nel Perù, Filippo II e i suoi successori dipendevano dalle partenze annuali e di ritorno delle navi che trasportavano argento del nuovo mondo. E se viaggiavano in convoglio per maggiore sicurezza. Le lettere dalla Spagna al Messico potevano arrivare anche in soli quattro mesi. Le comunicazioni tra Inghilterra e dove Inghilterra però potevano essere più rapide, ma le lettere potevano andare perdute. Infatti si era soliti fare più copie delle lettere inviarle con navi diverse per minimizzare il rischio di smarrimento. Le navi che attraversavano l'Atlantico portavano non solo lettere, ma anche libri e giornali. Dato che liberano oggetti molto pesanti, la maggior parte delle copie tendeva a rimanere abbastanza vicina al luogo in cui erano state prodotte. nel 500 ad esempio, si esportavano in Messico grandi quantitativi di romanzi cavallereschi. popolazione sia stato un fattore fondamentale infatti con un pubblico di quelle dimensioni gli attori professionisti potevano stabilirsi in un luogo. 1.11 le interazioni tra media È interessante esaminare in maniera approfondita la sopravvivenza del manoscritto. Ancora nel 1700 in Russia la letteratura profana circolava in forma manoscritta oltre che oralmente, perché le stamperie erano utilizzate per produrre opere religiose. Nel cinque e seicento gli uomini di alto rango erano restii a pubblicare i libri, perché sarebbero stati venduti al pubblico comune, e ciò ne avrebbe fatti apparire come mercanti. A questo proposito preferivano far pervenire le loro opere in forma manoscritta solo da amici e parenti. Grazie alla calligrafia, i manoscritti erano considerati opere d'arte. Inoltre i testi erano meno fissi e più malleabili di quelli stampati. Il manoscritto è quello che noi potremmo considerare un mezzo di comunicazione interattivo. Un'altra ragione per far circolare il testo manoscritto era quello di eludere la censura religiosa morale e politica. Infatti manoscritti circolavano in maniera non ufficiale. In genere intermedio erano i fogli di informazione manoscritti. La flessibilità della forma manoscritta permetteva di variare le notizie mandate singoli abbonati secondo i loro interessi. Nell’Inghilterra del primo seicento si utilizzavano le ballate stampate come ausilio per l'esecuzione orale, l'equivalente del karaoke di oggi. La cultura orale poi era talmente viva che molte persone creavano ballate da sé. L'arte della conversazione fu influenzata dalla diffusione di libri sull'argomento. Questi trattati intendevano proprio istruire, dando consigli su quando parlare e quando tacere. In sostanza nell'Italia del quattro e cinquecento l’oralità e la stampa erano media che coesistevano e interagivano. 1.12 la censura Partiamo col dire che erano presenti due tipi di censura: quella preventiva, ovvero prima della divulgazione e avveniva tramite controllo delle autorità delegate; repressiva, avveniva attraverso l'indice dei libri proibiti e soprattutto sui libri già pubblicati attraverso il sequestro. In Europa all’inizio dell'età moderna la censura Era molto importante. In una società dove l’alfabetizzazione era una minoranza la repressione non poteva limitarsi solo i libri ma anche alle opere teatrali. A questo proposito un arcivescovo riformatore di Bologna proposte di compilare un indice delle immagini proibite, che non fuma realizzato perché è troppo difficile da organizzare, ma non era raro che specifica immagini venissero distrutte o espurgate. Un esempio e il giudizio universale di Michelangelo, infatti si ordinò di coprire con foglie di fico i corpi nudi. Il sistema di censura più famoso è quello della chiesa cattolica, con i suoi indici dei libri proibiti. Questi indici erano tre: quello del 1559 il più rigido in assoluto; quello del 1564 che vietava i testi eretici, immorali, e di magia; quello del 1596. Gli autori erano poi divisi in due classi: gli autori totalmente proibiti; gli autori proibiti in parte (un esempio è il Decameron, dove furono tolti i nomi dei santi e riferimenti al mondo attuale.). La censura protestante era meno efficace della cattolica perché erano più divisi e con strutture amministrative differenti. In Inghilterra era permesso stampare solo a Londra Oxford e Cambridge. I manoscritti dei libri venivano esaminate in base al licencing act del 62, e libri dovevano essere esaminati da competenti in materia. 1.13 la comunicazione clandestina Che sistema censorio poteva avere conseguenze contrarie alle intenzioni delle autorità risvegliando l'interesse per i libri proibiti. Un'altra reazione era la comunicazione clandestina, che andava dalla comunicazione di messaggi ai segreti di governo. Non è facile delimitare il campo della pornografia. Se la si usa per riferirsi a testi che Mirano a suscitare lussuria e vendere perché la suscitano allora può essere applicata a un certo numero di opere. Non è facile poi stabilire una linea di demarcazione tra la comunicazione pubblica e quella privata. La trasmissione orale di segreti, era esposta ad intercettazione. Occultiste e accademiche, venivano fatte circolare in copie manoscritte. Per impedire le fughe di notizie spesso ci si serviva di codici e messaggi cifrati. Le eruzioni poliziesche presso stampatori sospetti di mettere in commercio libri proibiti non erano un fatto insolito, ma talvolta le stamperie erano allestite in case private e si spostavano da un luogo a un altro continuamente. Gli autori di queste pubblicazioni mantenevano l'anonimato, riferendosi a sé stessi con pseudonimi. Anche gli stampatori di stimolarono la propria identità, mentre il luogo di pubblicazione, se veniva indicato, era generalmente falso. Ad esempio la propaganda protestante recava i nomi di città cattoliche sul frontespizio e alcuni stampatori imitavano persino lo stile tipografico dei loro colleghi di Parigi, Lione e Anversa. Un'altra possibilità era sicuramente quella di pubblicare all’estero. I libri stampati infatti venivano spesso contrabbandati attraverso le frontiere. Infine era possibile pubblicare in modo normale ma comunicare su due livelli, uno manifesto e uno latente. Ad esempio in Polonia, sotto i comunisti, gli avversari del governo utilizzavano il metodo di Esopo, che scriveva favole sugli animali che si potevano applicare al mondo degli uomini. Era inoltre possibile camuffare un messaggio su un argomento di attualità con una storia di avvenimenti simili accaduti nel passato esempio Decameron. 1.14 l'avvento del mercato Stampare era si pericoloso ma anche redditizio. Alcuni stampatori erano addirittura mercenari altri ben Fedeli. In quel periodo già esistevano i best-seller, uno di questi erano le scritture. Per vendere più libri, gli stampatori, pubblicavano cataloghi e ricorrevano ad altre forme di pubblicità. In Italia ad esempio il primo catalogo di libri con prezzi di cui siamo a conoscenza risale a metà del cinquecento. l'avvento dell’idea della proprietà intellettuale fu una risposta sia alla comparsa della società dei consumi sia la diffusione della stampa. Un noto esempio è la seconda parte del Don Chisciotte che non fu scritta da Cervantes ma da un certo avellaneda. Si trattava di una forma di plagio un po’ insolita ma comunque Cervantes non apprezzò, e dovette a sua volta produrre una seconda parte. Nel 700 l’idea della proprietà intellettuale, fu rafforzata anche dalla legge. in Gran Bretagna per esempio posso il copyright act, che dava agli autori il diritto esclusivo della durata di 14 anni di pubblicare le loro opere. Per il copyright internazionale invece, si dovette attendere fino alla convenzione di Berna di fine 800. Per vedere più da vicino il mercato dei media può essere utile esaminare tre maggiori centri di commercio: >» La Venezia del 500. Industria del libro Veneziana aveva un’organizzazione capitalistica, controllata da un piccolo gruppo con sostegno finanziario di mercanti. Lo stampatore Aldo Manuzio costruì la propria reputazione pubblicando dei classici latini e greci in piccolo formato facilmente trasportabili. Alcuni autori formavano il gruppo dei poligrafi, così soprannominati perché per sopravvivere scrivevano molto e su una grande varietà di argomenti. La posizione politica di Venezia veniva sfruttata dagli stampatori. I veneziani ad esempio, approfittavano delle conoscenze di diversi gruppi di immigrati e scrivevano in diverse lingue. Con l'evento della Controriforma però alcuni stampatori furono costretti ad emigrare in altre città; >» Amsterdam del 600. La Repubblica olandese rimpiazzo a Venezia come Isola di relativa tolleranza della diversità religiosa e anche come grande centro e mercato dell'informazione. I maggiori stampatori olandesi erano la famiglia Elzevir che seguirono l'esempio di Aldo Manuzio pubblicando classici in formato piccolo. Il centro dell'editoria olandese era la città di Amsterdam, già principale centro europeo per i giornali. Come a Venezia le carte geografiche e i racconti di viaggi in paesi esotici avevano un posto importante nel repertorio degli stampatori e si pubblicavano i libri in lingue diverse » Londra del 700. Gli stampatori londinesi erano già conosciuti per i loro furti e danni della proprietà letteraria dei concorrenti. Per proteggersi dalla pirateria gli stampatori cominciarono ad associarsi dividendosi spese e profitti. le opere di questo genere venivano pubblicate con una sottoscrizione e spesso il libro era introdotto da un elenco di sottoscrittori. Nel corso del secolo gli stampatori riuscirono a liberarsi della necessità di ricorrere alle sottoscrizioni, stabilendo degli accordi privati. 1.15 la storia della lettura Anche la lettura è stata influenzata dalla commercializzazione del tempo libero. A prima vista l'idea di una storia della lettura può sembrare strana. In questo contesto dobbiamo considerare 5 tipi di lettura: «Lettura critica. Nelle trattazioni tradizionali infatti si da rilievo all'avvento della lettura critica favorito dal moltiplicarsi delle occasioni di confrontare le proprie opinioni. Ad esempio gli autori di satire si facevano beffa di coloro che credevano tutto ciò che vedevano stampato. la Bibbia era un oggetto di reverenza particolare. Infatti alcune volte si usava come fosse una medicina ponendola sotto il cuscino del malato; Lettura privata. I contemporanei consideravano pericolosa questa attività, specialmente quando a praticarla erano le donne. Si pensava che le donne non dovessero imparare a leggere perché avrebbero potuto ricevere lettere d'amore, anche te l'analfabetisimo non rappresentava una fortezza inespugnabile. Infatti le donne potevano farsi leggere le lettere a loro arrivate. Secondo i più moderni le donne dei ceti superiori dovevano leggere classici e la Bibbia, ma era vietata la versione in volgare. In questo periodo nacquero anche dei romanzieri come Madame Lafayette che scriveva per un pubblico femminile; Lettura creativa. Menocchio ne rappresenta un esempio sorprendente. Infatti gli inquisitori si sorpresero per il modo in cui aveva letto interpretato alcuni libri. Ad esempio dalla storia dei tre anelli di Boccaccio, ad ha tratto la conclusione che se fosse capitato di nascere musulmano, sarebbe rimasto tale. Lettura superficiale. il 1750 è stato caratterizzato dalla modifica della struttura dei testi. infatti questi ultimi erano divisi in capitoli e i capitoli a loro volta divisi in altri sotto capitoli. Così era più facile trovare per il lettore le notizie interessate. * % * % * % musica ebbe un ruolo importante. Gli in volgare infatti permetteranno di partecipare al culto in modo più attivo. Non meno importante fu il contributo della propaganda orale e visiva. A questo proposito gli archivi giudiziari che conservano ancora i documenti riguardanti i tentativi di reprimere l'eresia, rivelano quanto frequentemente si cantassero le ballate su avvenimenti religiosi e politici. Gli alchini rivelano anche quanto sia importante la discussione pubblica il ruolo del libro e dei pamphlet nel provocare i cristiani. Secondo la teoria gli elettori che cambiano idea non erano influenzati dai messaggi che li raggiungevano attraverso giornali e radio, ma sentivano invece l'influenza personale di coloro che a livello locale facevano opinione. Questi Leader seguono gli eventi attraverso i media ma poi influenzano i propri seguaci per mezzo del contatto personale faccia a faccia. Anche le immagini furono poste al servizio della lotta religiosa infatti Lutero non le disapprovata. Contrastava invece ciò che definì come superstizione ovvero la venerazione del significante a spese del suo significato. In quest'epoca anche il rito era un mezzo infatti all’inizio del cinquecento, in Sassonia, si fece la parodia dei riti cattolici con una processione protestante. I cattolici però non risposero alle provocazioni di Lutero, questo illustra un aspetto ricorrente della comunicazione definito dilemma del conservatore, tipico dei regimi autoritari quando vengono attaccati. Nel caso infatti se la chiesa non avesse risposto a Lutero, la gente avrebbe potuto pensare che l’eretico avesse ragione. I cattolici infatti continuano ad impegnarsi nella produzione delle proprie immagini religiose particolarmente dopo che gli iconoclasti protestanti le avevano distrutte. La propaganda e la censura furono religiose ancor prima di diventare politiche. La stampa garantire la sopravvivenza della Riforma protestante, così la riforma aiutò economicamente gli stampatori. 2.2 GUERRE DI RELIGIONE E LA RIVOLTA DEI PAESI BASSI Dal punto di vista dei media la battaglia tra cattolici e protestanti viene presentata spesso come una guerra tra una cultura dell'immagine e una cultura del libro. Nel mondo cattolico la standardizzazione delle pratiche religiose legate alla Controriforma corrispondeva alle esigenze degli stampatori e dei produttori immagini. Nel 500 i calvinisti ispirarono un'ondata iconoclasta che si estese a gran parte dell'Europa: il bersaglio principale erano le statue che venivano fatte e pezzi o rimosse. Questo è andata raggiunse l’apice in Francia e nei Paesi Bassi nell'estate del 1566 dove sono stati documentati episodi di distruzione delle immagini in 25 località diverse. Anche se i luterani non erano iconoclasti, la comunicazione per mezzo di immagini era specificamente proibita nelle aree calviniste, infatti nel tempio calvinista il campo visivo del fedele era dominato da testi dipinti. Furono proprio i calvinisti a guidare due conflitti della seconda metà del cinquecento: * Le guerre di religione in francesi dal 1561 fino a fine secolo. Queste furono guerre mediatiche nelle quali ebbero un'importanza fondamentale i pamphlet, la produzione e la distribuzione di immagini e la comunicazione orale. I fogli volanti e i manifesti che attaccavano la messa cattolica venivano stampati in Svizzera, in Francia ed esposti nei luoghi pubblici. Le parole ebbero un ruolo ancora più importante nella battaglia. Infatti dopo la notte di San Bartolomeo, dove furono assassinati molti protestanti, i pancake assunsero Toni più violenti e si spostarono dalla religione alla politica. Tutto ciò ispirò lapidazione del giornale La Gazzette. * La rivolta dei Paesi Bassi dal 1560 fino ai primi anni del nuovo secolo. In questo caso i media è vero un ruolo pubblico se possibile ancora maggiore di quello che assunsero in Francia. Nelle biblioteche olandesi infatti sopravvivrà ancora più di 7000 pamphlet di questo periodo. La cosiddetta leggenda nera del dispotismo, fu diffusa appunto dai pamphlet. Circolavano anche versi stampati che esaltavano i ribelli attaccando Filippo e chiamandolo Erode e accusavano gli spagnoli di discendere da ebrei miscredenti. Il pamphlet politico stava pian piano diventando un aspetto della vita politica olandese. Certo non fu un caso che il giornale diventasse un'istituzione popolare proprio nella Repubblica olandese in particolare ad Amsterdam. I giornali uscivano ad intervalli regolari una o due volte a settimana. Nella società urbana stranamente alfabetizzata la sfera pubblica temporanea stava diventando pian piano permanente. 2.3 RIVOLUZIONE ALLA GLORIOSA RIVOLUZIONE La rivoluzione inglese, fu condotta con i media. Di nuovo ci troviamo in una situazione in cui lei erano divise ed entrambe le parti facevano appello al popolo. Er alcuni aspetti importanti la guerra civile inglese fu una guerra di religione, nella quale i sostenitori della chiesa d'Inghilterra vicina per liturgia alla chiesa cattolica si scontrarono con i cosiddetti puritani. Nel corso delle guerre si acutizzano i conflitti interni al partito dei puritani, detti anche teste rotonde. Ritornando alla questione dei media il clero perse il controllo del sermone e dovete competere con i predicatori laici. Infatti a Londra questa fu un'età in cui si fece politica con manifesti, petizioni e manifestazioni in piazza. I decenni centrali del seicento furono caratterizzati da una grande produzione di pamphlet e giornali. Messaggi sui fatti di attualità non circolavano solo per mezzo di giornali e pamphlet, i graffiti politici sui muri di Londra e semplifica vano l'estensione della sfera pubblica a questo periodo. Anche la propaganda iconografica era considerevole. La comunicazione orale rimase però importante in ogni caso. La stampa fu importante per gli appelli al popolo e quindi ebbero notevole nell’ampliamento della sfera pubblica. Il grande problema è la misura in cui media e loro messaggi cambiarono le idee e la mentalità delle persone. Alcuni studiosi infatti hanno rivelato proprio la banalizzazione delle questioni politiche. Ancora controversia su quale sia stato l’effetto di questa esplosione di notizie. La tesi avanzata nei i nervi del potere afferma che la diffusione delle notizie crea legami stretti tra il centro politico e le regioni, contribuendo a costruire una cultura politica nazionale. Nella Londra del 1660 la restaurazione di Carlo II nacque la sfera politica popolare. Restaurazione di Carlo II pose ai suoi artifici il problema del ritorno da un sistema relativamente aperto a un sistema chiuso. Al proliferare di giornali in concorrenza fra loro pose fine il monopolio della London Gazzette, e si ripristino anche l'autorizzazione a pubblicare libri. Nel 1663 Sir Roger l’Estrange, fu incaricato sovrintendente per la stampa, 1 femminismo utilizzato al posto della parola censore. Quest'ultimo era ben consapevole del dilemma del conservatore ovvero ignorare le critiche pubbliche o combatterli con le loro stesse armi. Eppure quest’ultimo diresse tre giornali: The Intelligencer, the News e il the Observator. Il funzionamento del regime dei media sotto la ristorazione inglese si rivela in occasione di un importante evento comunicativo il popish plot, complotto per assassinare Carlo II in modo che potesse salire al trono il fratello Giacomo. La Gazzetta ufficiale non menziona nemmeno il complotto, le notizie circolano in maniera indiretta, per lettera o verbalmente. Questa crisi conferma la tesi che le voci attecchiscono bene quando l'offerta di informazione non basta a soddisfare la domanda. Tant'è che, anche quando fu dimostrato che il complotto era un'invenzione, i suoi temi furono sfruttati dal partito whig, ostile ai cattolici e che voleva limitare i poteri del monarca. Ci fu perciò un collegamento con la exclusion crisis dovuta al tentativo di escludere dalla successione al trono Giacomo, il fratello di Carlo. A questo a proposito i whigs scrissero petizioni e pubblicarono ballate. I tories, dall'altra parte denunciavano gli abusi della stampa Rivale paragonando i livelli sediziosi dei loro avversari a quelli del 1641. Questo parallelismo era una copia a rovescio con gli ultra protestanti inglesi nel ruolo degli ultrà cattolici francesi. In questo periodo le vie di comunicazione a lunga distanza continuano ad essere difficili. E infatti ci vuole tempo perché la notizia degli eventi del 88 raggiungesse l'America del Nord, poiché lo sbarco di Guglielmo d'Orange e la fuga di Giacomo II ebbero luogo in novembre momento in cui non vantaggioso per le spedizioni in mare. Nella storia dei media però gli storici hanno dedicato minore attenzione agli eventi successivi. Hanno però notato il decadere del licencing act a fine secolo che pose fine a sistema di censura, ma anche al controllo dell'editoria attribuito alla stationers company. Hanno anche rilevato l'apparizione dello stamp act con cui si cerca di arginare il potere crescente dei giornali. Il fenomeno più importante fu la nascita di una stampa periodica non ufficiale che comprendeva giornali come the post man. Questi giornali avevano più pagine del solito, uscivano con maggiore frequenza e fornivano una quantità di informazioni maggiore. Proprio questi giornali a far entrare la politica nella vita quotidiana. Spesso i giornali venivano letti a voce alta e discussi nei caffè. La borsa e giornali diffondevano le informazioni economiche e scientifiche. Nuova fu anche l’istituzionalizzazione della stampa politica. Le stampe stimolavano un atteggiamento critico in campo politico colpendo con la satira l’una e l’altra parte. In questo caso neanche la famiglia reale veniva risparmiata. 2.4 DELLA SFERA PUBBLICA Concentriamoci ora sull'idea della nascita di una sfera politica legata al nome di Habermas. Lui infatti, e risposta i suoi critici, ha sostenuto che applicata e l’idea della La rivoluzione industriale è stata molto importante per ciò che riguarda i mezzi di comunicazione e i trasporti. Attraverso questo c'è stata la possibilità di abbattere le barriere dello spazio e del tempo. Principale importanza si è data la distinzione tra scoperta ed innovazione e quindi nacque il binomio inventore-imprenditore, i quali per portare a fine l'invenzione avevano bisogno di acquisire un brevetto si cominciò quindi la corsa e brevetti che portava molto lustro all’inventore. I telegrafi elettrici citati da Max erano la prima invenzione elettrica alla base del processo che avrebbe dato una nuova forma ai media. Max si concentrava ancora sul vapore e sul rapporto tra questo e la stampa. L'idea di usare un cilindro dotato di moto rotatorio nella stampa non era una novità, ma il cilindro di Koeing lo era, quest ultimo era definito un artista. Nel 1928 fu installata una macchina da stampa a vapore a quattro cilindri. Max non notò che in quanto organizzazione operativa il time si impose il proprio potere rifiutandosi di assumere manodopera sindacalizzata. Nella successiva storia della stampa e tipografia, si trovarono dipendere dagli impaginatori che avevano abilità e competenze sufficienti per difendere attivamente i propri interessi. Il Times non fu mai un giornale di massa. Fino alla prima metà dell'Ottocento La stampa poteva essere considerata come un quarto potere. Nel Novecento infatti il periodico americano BROADCASTING stampò orgogliosamente in copertina il quinto potere. Nell'Ottocento la forma letteraria più creativa fu il romanzo in inglese Novel. L'ampiezza dei temi affrontati e la profondità psicologica dei romanzi venne riconosciuta dei critici contemporanei. Per Herbert Spencer il progresso era parte della natura. Spencer esercito Maggiore influenza negli Stati Uniti e fu proprio lì che la scienza biologica evoluzionista di Darwin formò quello che puoi veneti che Tato come darwinismo sociale. Nella società infatti si imponeva il principio della sopravvivenza del più adatto. La storia ottocentesca dello sviluppo delle comunicazioni è un intreccio di fili e percorsi diversi. L'elettrificazione per esempio apparteneva alla natura prima della storia. La elettricità atmosferica ha preceduto l’energia elettrica. Giada e 1750 Benjamin Franklin aveva concepito un conduttore dell'energia del fulmine per la protezione degli edifici dai Dani ha portati da tuoni e lampi. Però volta ad introdurre l’espressione corrente elettrica. Nel frattempo lo studio dell’elettrochimica venne seguito da quello sull’elettromagnetismo. La storia del telegrafo elettrico, fa parte della storia dei sistemi di segnalazione. Il primo brevetto venne acquistato nel 1865 e il termine dinamo viene usata la prima volta da William Siemens. Più tardi lo scienziato inglese Joseph Swan e l'americano Thomas Edison furono i responsabili dell'invenzione di una lampadina di piccole dimensioni. Ed era anche impegnato in diversi progetti innovativi e mostrò la sua lampada incandescente nel 1879. In quello stesso anno riuscì a ottenere il brevetto britannico 4576 pochi mesi prima di Swan. Ciò poteva essere causa di un'aspra contesa legale ma le società di Swan ed Edison optarono per una fusione. Ormai era divenuto possibile portare l'elettricità nelle case private e nelle strade. Ma per diffondere illuminazione elettrica ci voleva qualcosa di più della semplice produzione di lampadine, erano necessari nuove infrastrutture. Con la costruzione delle centrali elettriche si rese possibile la sostituzione delle lampade a gas con quelle elettriche per l'illuminazione stradale. Negli Stati Uniti la produzione di tram determinò una forte competizione in cui emersero la General Electric e la Westinghouse. Quest'ultima impiegava la corrente alternata invece che la corrente diretta o continua introdotta da Nikola Tesla.
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