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La Differenza tra Pascoli e D'Annunzio: Simbolismo, Estetismo e la Famiglia come Nido, Appunti di Italiano

Nel periodo storico del decadentismo, pascoli e d'annunzio, contemporanei ma con differenti approcci: pascoli si avvicina al simbolismo, d'annunzio all'estetismo. Esploriamo le loro vite, le influenze e le opere, in particolare il concetto di 'nido' per pascoli. Informazioni sulla nascita, infanzia, istruzione, esperienze personali e carriera di giovanni pascoli, le differenze con d'annunzio e la sua poetica.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 11/05/2022

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Scarica La Differenza tra Pascoli e D'Annunzio: Simbolismo, Estetismo e la Famiglia come Nido e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Differenze Pascoli - D’annunzio Ci troviamo nel periodo storico del Decadentismo, esistono tante differenze tra Pascoli e D’Annunzio anche se contemporanei:  Pascoli si avvicina al simbolismo;  D’Annunzio si avvicina all’estetismo;  D’Annunzio è un uomo che fa della propria vita un’opera d’arte, sempre al centro dell’attenzione;  Pascoli è un uomo riservato, timido, chiuso (trascorrerà la vita in solitudine); il suo punto di riferimento sarà solo la sorella Maria → vita schiva, solitaria, remota, si dedicherà solo ed esclusivamente alla letteratura. Anche Pascoli influenzerà la poetica del’900 per due motivi: 1. Sarà il primo a rivalutare Dante e si rifarà tantissimo alla simbologia e allegoria dantesca, 2. Concetto di NIDO Il nido Il concetto di nido è importantissimo per Pascoli e presente sempre nelle sue opere. Pascoli ebbe un’infanzia bellissima, molto felice con tanti fratelli e economicamente benestanti; a 12 anni, però, avviene una tragedia improvvisa: il padre viene assassinato (gli sparano e non se ne saprà mai il motivo). Questo episodio gli sconvolse la vita, non solo per il dolore ma anche perché la famiglia andò allo sbaraglio; poco dopo morirà la madre ed altri due fratelli → la famiglia si sfascia e questo trauma lo porterà sempre con sé. E’ proprio da ciò che nasce il concetto di NIDO: è qualcosa che ti protegge; al di fuori della famiglia, e quindi del nido, c’è il male, mentre dentro il nido sei al caldo ed al sicuro → questo è lo specchio della famiglia prima dei suoi 12 anni, quindi prima della morte del padre. Solo nel nido il poeta troverà la pace, ovviamente è visto in modo simbolico. La vita Nasce il 31 dicembre 1855 e muore il 6 aprile 1912.  1855. Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna.  1862. Entra nel collegio degli Scolopiti a Urbino, dove riceve una formazione classica.  1867. La morte del padre rompe la serenità familiare, l’anno successivo muore la madre e poi la sorella e due fratelli.  1873. Pascoli studia Lettere a Bologna e si avvicina al Socialismo.  1979. Viene arrestato durante una manifestazione e trascorre alcuni mesi in carcere; questa esperienza lo allontana dall’azione politica.  1882-95. Insegna in vari licei italiani. Vive con le sorelle Ida e Maria, con cui ricostruisce quel nucleo familiare che aveva perso da ragazzo, ma questo lo allontana dal mondo esterno e lo fa chiudere nel suo pessimismo.  1895-1904. La sorella Ida si sposa e Giovanni Pascoli vede in questo un tradimento del nido familiare. Soggiorna spesso a Castelvecchio, vicino Lucca, dove trascorre vita appartata e di campagna, e inizia la sua carriera di professore universitario, prima a Bologna, poi a Messina e Pisa.  1905. Subentra a Giosuè Carducci nella cattedra di letteratura italiana dell’Università di Bologna. Nel frattempo, la sua fama di poeta si è ormai consolidata.  1911. Ormai figura di spicco nel panorama culturale italiano, Pascoli pronuncia il discorso La grande proletaria si è mossa, con il quale esprime il suo appoggio alla guerra coloniale. Opere • Mirice (oggetto della poesia sono le cose semplici); • i primi poemetti ed i nuovi poemetti → riprende la terzina dantesca; • i canti di castel vecchio, sono i più importanti ed i più famosi→ sono tra le sue migliori poesie; • poemi conviviali (stile classico e mitologico), sono 20 poemetti in cui parla della mitologia greca e delle grandi figure del passato come Carlo Magno; • ultime raccolte → ritenuta dai critici come opera minore perché parla di temi superati, datati (eroi del risorgimento, temi storici→ risultano demodé); • studi di critica letteraria → sono importanti nei quali scrive saggi critici su Leopardi e Dante. Poetica del fanciullino La poetica del fanciullino è l’elemento fondamentale della poetica del Pascoli. Il FANCIULLINO è un saggio, scritto in prosa (un trattato); venne pubblicato nella rivista il Marzocco. Pascoli afferma che in ogni uomo c’è un fanciullino: quando diventiamo adulti, diamo tutto per scontato, nulla ci emoziona quasi più, in realtà dentro ognuno di noi che un fanciullo che si emoziona per le cose più semplici (infatti, i bambini vengono colpiti da qualsiasi cosa). Pascoli pensa che ognuno di noi deve svegliare il fanciullo che ha dentro. Il fanciullino ha una prospettiva rovesciata: vede le cose grandi come qualcosa di piccolo (ad esempio: le stelle che brillano che sono grandi le paragona a piccoli pulcini), mentre le cose piccole diventano grandi (ad esempio: un ciuffo d’erba lo paragona ad una foresta). Per Pascoli solo i poeti sanno tirare fuori quel fanciullino che è in ognuno di noi. Il poeta riesce a cogliere le misteriose corrispondenze tra le cose ( come in Foscolo nei Sepolcri le corrispondenze tra chi rimane e chi non c’è più → corrispondenze d’amorosi sensi). Il poeta fanciullo è quindi legato alla bibliografia di Pascoli →questo fanciullino è lui fino all’età di 12 anni, prima della morte del padre; è la parte dentro di lui che non è cresciuta, che è rimasta piccola. Così come i bambini si esprimono con i paragoni, così il poeta fanciullo si esprime non con concetti eruditi ma con parole semplici; non usa il ragionamento ma l’intuito.
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