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Riassunti Sillabo antropologia museale, Schemi e mappe concettuali di Antropologia

Riassunti Sillabo antropologia museale

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 26/02/2023

alessandra_catte
alessandra_catte 🇮🇹

3.3

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Scarica Riassunti Sillabo antropologia museale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Antropologia solo su Docsity! Riassunto THE EXHIBITIONARY COMPLEX di Tony Bennett Nell'articolo "The Exhibitionary Complex", Bennett esplora il concetto di "complesso espositivo", un termine che egli utilizza per riferirsi alla convergenza di una serie di istituzioni culturali e pratiche che riguardano l'organizzazione e la presentazione di oggetti culturali al pubblico. Secondo Bennett, il complesso espositivo è stato storicamente formato attraverso la convergenza di vari elementi, come la nascita dei musei, delle esposizioni universali, dei giardini botanici e dei parchi zoologici, tra gli altri. Egli sostiene che questi elementi hanno interagito tra loro, creando una serie di pratiche espositive che hanno dato vita a una cultura dell'esposizione che permea molte delle istituzioni culturali contemporanee. Bennett esplora il modo in cui le pratiche espositive sono state influenzate dalla modernizzazione e dalla globalizzazione. Egli sostiene che, in un contesto di crescente competizione economica, le istituzioni culturali hanno dovuto adattarsi per diventare più attrattive per il pubblico, adottando strategie di marketing e di branding. Bennett esamina anche il ruolo del complesso espositivo nella creazione e nella trasmissione della conoscenza. Egli suggerisce che, sebbene le istituzioni culturali abbiano tradizionalmente avuto come obiettivo la conservazione e la presentazione di oggetti, oggi esse devono anche promuovere la conoscenza e l'educazione del pubblico. Infine, Bennett analizza il ruolo del complesso espositivo nella creazione di identità collettive. Egli sostiene che le istituzioni culturali sono state utilizzate storicamente come strumenti di costruzione dell'identità nazionale, ma che oggi esse possono anche essere utilizzate per promuovere l'identità globale e la diversità culturale. In generale, l'articolo di Bennett offre una panoramica ampia e approfondita del complesso espositivo e delle sue molteplici implicazioni culturali. Egli fornisce un'analisi critica della cultura espositiva contemporanea e della sua relazione con la modernità e la globalizzazione, offrendo allo stesso tempo uno sguardo su come le istituzioni culturali possono promuovere la conoscenza e l'identità collettive. Riassunto Critical Museology: A Manifesto "Critical Museology: A Manifesto" è un saggio scritto da un gruppo di studiosi di museologia, tra cui Janice Baker, Richard Sandell, e Jocelyn Dodd. Il saggio presenta una visione critica della museologia, mettendo in discussione le concezioni tradizionali di museo e suggerendo nuovi modi di concepire il ruolo e la funzione dei musei nella società contemporanea. Il saggio inizia sottolineando che i musei sono stati storicamente creati per esporre oggetti e raccontare storie della civiltà occidentale, dando poco spazio alle voci dei gruppi marginalizzati. Tuttavia, il saggio sostiene che la museologia critica deve superare questa prospettiva ristretta e includere le esperienze e le storie di tutti i gruppi sociali. Inoltre, i musei non dovrebbero limitarsi ad esporre oggetti, ma dovrebbero anche svolgere un ruolo attivo nella promozione del dialogo e della riflessione sulla società e sui suoi problemi. Il saggio sostiene che i musei devono diventare più inclusivi e democratici, dando voce a tutti i gruppi sociali e facendo emergere le loro storie. Questo implica un cambiamento nell'approccio alla raccolta e all'esposizione degli oggetti, che dovrebbero riflettere la diversità e la complessità della società contemporanea. Inoltre, i musei dovrebbero essere luoghi di confronto e dialogo, in cui le opinioni diverse possono essere esplorate e discusse in modo aperto e democratico. Il saggio sottolinea anche l'importanza di un'etica museologica, che dovrebbe essere basata sulla giustizia sociale e sulla responsabilità verso le comunità locali e globali. I musei dovrebbero impegnarsi a promuovere il rispetto per i diritti umani e per l'ambiente, e a lavorare per la giustizia sociale e la parità. Infine, il saggio propone una serie di strategie e pratiche museologiche che possono aiutare a realizzare questa visione critica della museologia. Queste includono l'adozione di un approccio partecipativo alla progettazione e alla gestione dei musei, la collaborazione con le comunità locali, la promozione di una maggiore accessibilità fisica e intellettuale dei musei, e la messa in discussione delle autorità tradizionali e delle gerarchie all'interno dei musei. In sintesi, "Critical Museology: A Manifesto" propone una nuova visione della museologia, basata sulla giustizia sociale, sulla democrazia e sulla responsabilità. Il saggio mette in discussione le concezioni tradizionali di museo e propone nuove pratiche e strategie che possono contribuire a rendere i musei più inclusivi, democratici e attivi nel promuovere il dialogo e la riflessione sulla società contemporanea. Riassunto Cultural biography of objects L'articolo "The Cultural Biography of Objects" di Chris Gosden e Yvonne Marshall si propone di fornire una definizione di "biografia culturale degli oggetti" e di illustrare come questa prospettiva possa essere utilizzata per analizzare le interazioni tra oggetti e culture. Gli autori partono dalla constatazione che gli oggetti non hanno una sola storia o significato, ma sono invece influenzati e modellati dalla cultura e dal contesto in cui si trovano. In altre parole, gli oggetti sono prodotti della cultura e allo stesso tempo contribuiscono alla produzione della cultura. La biografia culturale degli oggetti consiste nell'analizzare la storia di un oggetto come una serie di contesti culturali che lo hanno influenzato e da esso sono stati influenzati. Questi contesti possono includere la produzione dell'oggetto, il suo uso, la sua circolazione e la sua
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