Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunti Storia Moderna - Capra, Dispense di Storia Moderna

La rivalità tra Francia e Inghilterra nel Settecento, che portò a una serie di conflitti tra le due monarchie. Si parla della Reggenza in Francia, del sistema di Law, del primo ministro de Fleury e della stabilità politica e sociale dell'Inghilterra nel XVIII secolo. Vengono inoltre descritte le guerre di Successione polacca e austriaca e il contrabbando praticato dai mercanti inglesi in America latina.

Tipologia: Dispense

2018/2019

In vendita dal 24/02/2022

carmine-parolisi-1
carmine-parolisi-1 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunti Storia Moderna - Capra e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CAPITOLO 20 FRANCIA E INGHILTERRA NEL SETTECENTO: UN DUELLO SECOLARE La Francia dalla reggenza al ministro Fleury Alcuni storici hanno parlato di “seconda guerra dei Cento anni” a proposito della serie di conflitti che opposero la monarchia francese e quella britannica tra il 1689 (inizio della guerra della Lega d’Augusta) e il 1815 (conclusione del ciclo di guerre contro la Francia rivoluzionaria e napoleonica). Sempre più intensa era la tradizionale rivalità tra i due Paesi, la lotta per la supremazia in campo marittimo e coloniale e la contrapposizione tra i due diversi modelli di governo e di distribuzione del potere. La linea quasi costantemente seguita dall’Inghilterra fu quella di cercare alleati sul continente per tenere impegnata militarmente la Francia e allo stesso tempo di rafforzare e ampliare il proprio dominio dei mari e il proprio impero coloniale. La monarchia dei Borbone non seppe contrapporre a questo disegno una politica estera altrettanto efficace e finì per avere la peggio nel confronto con la rivale. Alla morte di Luigi XIV (1715), il Parlamento di Parigi proclamò reggente unico il duca Filippo d’Orléans: anche la grande aristocrazia, mortificata dall’assolutismo del Re Sole, puntava adesso ad avere un ruolo nel governo del Paese. Rispetto al regno di Luigi XIV, il periodo della Reggenza fu contrassegnato da una relativa libertà di opinione e di critica. Il primo e maggior problema che, però, il reggente Filippo d’Orléans dovette affrontare fu indubbiamente quello finanziario: si affidò per questo a John Law, un avventuriero scozzese che ispirò il reggente con il cosiddetto “sistema di Law”, basato sull’idea che l’aumento della massa dei mezzi di pagamento, avrebbe stimolato la circolazione del denaro e quindi il commercio e l’industria, consentendo al tempo stesso alla monarchia di pagare i suoi debiti. Tra il 1716 e il 1719 Law creò una banca, che ottenne il diritto esclusivo di emettere banconote, e una compagnia di commercio, che assorbì tutte le compagnie privilegiate esistenti e assunse la denominazione di Compagnia Delle Indie. Law venne nominato così controllore generale delle finanze. Ma tale sistema poggiava sulla fiducia, e questa venne meno quando ci si accorse che la Compagnia delle Indie non distribuiva gli utili sperati. Fu, di conseguenza, costretto ad abbandonare il Paese. Terminata la Reggenza, Filippo d’Orléans assunse la carica di primo ministro, che mantenne fino alla sua morte improvvisa. Nel 1726, Luigi XV accordò la sua fiducia al suo anziano precettore, de Fleury, pur senza dargli il titolo di primo ministro: egli assicurò alla Francia un lungo periodo di pace. Non a caso, si espande l’economia del Paese grazie al commercio internazionale, viene stabilizzata la moneta e risanate le finanze. La Gran Bretagna nell’età di Walpole Alla morte della regina Anna, si apre il regno di Giorgio I, l’elettore di Hannover. Falliti i tentativi dei giacobiti (dal nome di Giacomo II Stuart) di riportare al potere i discendenti della dinastia Stuart in esilio ed attuata l’unione amministrativa e parlamentare tra Scozia e Inghilterra, nacque il governo di gabinetto: una prassi costituzionale che assegnava a un primo ministro, e ai suoi principali collaboratori, il compito di governare in nome e in luogo del re. Come primo ministro va ricordato Walpole (1721 – 1742): gentiluomo di campagna, si distinse in politica estera per le buone relazioni con la Francia ed in politica interna per la riduzione del debito pubblico e la protezione del commercio e dell’industria. La stabilità politica e sociale dell’Inghilterra nel XVIII secolo si fondava sulla indiscussa egemonia dei grandi proprietari terrieri. Queste famiglie controllavano la politica nazionale attraverso i due rami del Parlamento e la vita locale attraverso l’ufficio dei giudici di pace. Intorno a questa nobiltà terriera (la gentry), basata su uno stile di vita aristocratico e sul possesso di spaziose residenze di campagna, ruotavano gli esponenti dei ceti professionali, gli ufficiali dell’esercito e della marina e la parte più benestante del clero anglicano. I mercanti più ricchi, i banchieri e i finanzieri attivi a Londra aspiravano a integrarsi nella gentry tramite l’acquisto di proprietà fondiarie. Questi uomini costituiscono il vertice di un’altra piramide sociale, quella a dominante urbana. Le sommosse e le agitazioni popolari furono frequenti nell’Inghilterra del Settecento ma non misero mai in discussione l’ordine politico e sociale perché puntavano piuttosto a difendere diritti tradizionalmente riconosciuti (esempio, il basso prezzo del pane). I conflitti dei decenni centrali del Settecento La guerra di Successione polacca (1733 – 1738) interruppe il lungo periodo di pace di cui aveva goduto la Francia dopo la morte di Luigi XIX. Alla morte del re di Polonia Augusto II, l’Austria e la Russia reagirono imponendo, con la minaccia delle armi, l’elezione del principe di Sassonia, che assume il nome di Augusto III re di Polonia. La Dieta polacca aveva, però, scelto come successore il padre della consorte del re di Francia Luigi XIV: di conseguenza, il governo francese per vendicarsi dà origine a una coalizione antiaustriaca con il re di Sardegna, Carlo Emanuele III, e la monarchia spagnola. La monarchia austriaca, del tutto impreparata davanti agli attacchi, dovette cedere così alla Savoia due province e a Carlo di Borbone Napoli e la Sicilia. Forti delle concessioni fatte nella pace di Utrecht, i mercanti inglesi dominavano ormai le coste dell’America latina, praticando su larga scala il contrabbando. Quando le autorità coloniali intensificarono la vigilanza, ispezionando le navi britanniche e sequestrando la merce illegale, la pressione dell’opinione pubblica costrinse Walpole a muovere guerra alla Spagna: queste ostilità confluirono però in un più vasto conflitto europeo noto come guerra di Successione austriaca (1740 – 1748). La monarchia austriaca, infatti, era guidata da Maria Teresa, l’eredità asburgica trovava però dei pretendenti anche negli elettori di Baviera e di Sassonia; allo stesso modo, i Borbone di Francia e di Spagna volevano cogliere l’occasione per infliggere un colpo decisivo alla dinastia tradizionalmente nemica. Le potenze interessate posero fine al conflitto con la pace di Aquisgrana (1748): vennero così riconosciuti il possesso prussiano della Slesia e la cessione da parte di Maria Teresa dei Ducati di Parma e Piacenza a Filippo di Borbone. La rivalità marittima e coloniale tra Francia e Inghilterra crebbe considerevolmente nella prima metà degli anni Cinquanta, tanto nelle colonie del nord America quanto in india. Anziché concentrare i suoi sforzi nel duello con la potenza rivale, il governo francese preferì però intromettersi nelle questioni dell’Europa centro-orientale. Al trattato di alleanza stipulato tra l’Inghilterra e la Prussia, il cancelliere austriaco Kaunitz contrappone uno schieramento che vede coinvolte l’Austria, la Russia e anche la Francia stessa (in più si unirono anche Svezia e Polonia). Ebbe così inizio la guerra dei sette anni (1756 – 1763): le operazioni si svolsero inizialmente in modo favorevole alla coalizione fino a quando William Pitt, ministro degli affari esteri, animato da un implacabile sentimento antifrancese, seppe unire dietro di sé e dirigere al più completo successo lo sforzo militare britannico. Lasciate prive di rifornimenti dalla madrepatria, le guarnigioni francesi dovettero soccombere agli attacchi del nemico. Neppure l’entrata in guerra della Spagna a fianco della Francia mutò le sorti del conflitto. I negoziati di pace si conclusero col trattato di Parigi (1763): la Francia otteneva la restituzione della Martinica e della Guadalupa, ma doveva dare via libera all’espansione britannica in India e si vedeva completamente estromessa dall’America settentrionale. La Spagna doveva cedere a sua volta la Florida, ricevendo in compenso i territori del Mississippi. Il fallimento delle riforme in Francia La Francia esce umiliata dalla guerra dei Sette anni ed in condizioni finanziarie disastrose. Inoltre, l’opposizione dei Parlamenti alle politiche di governo assunse carattere cronico dagli anni Sessanta. Critica era la situazione economica: incerti furono i tentativi dei ministri di Luigi XV di applicare le dottrine fisiocratiche, liberalizzando il commercio e promulgando la privatizzazione dei beni comunali. In questa situazione tesa, maturò il colpo di Stato del cancelliere di de Maupeou: il re decise di sopprimere il Parlamento di Parigi e di smembrarne la giurisdizione in sei circoscrizioni giudiziarie affidate a Consigli superiori di nomina regia. Il governo venne assunto da un triumvirato composto da Aiguillon, Maupeou e dal controllore generale delle finanze Terray. Successore di Luigi XV fu Luigi XVI: il nuovo re decise il richiamo dei vecchi Parlamenti e volle dimostrare la sua buona volontà nominando controllore delle finanze un esponente di spicco del movimento illuminista, Turgot, il quale ristabilì la libertà del commercio dei grani, andando incontro però ad un cattivo raccolto e suscitando sommosse e agitazioni. Tugot continua comunque nel suo programma d’azione, sciogliendo le corporazioni di mestiere e sostituendo alla corvée regia un’imposta sui proprietari terrieri. Ma i risultati non ebbero gli esiti sperati. In Francia, dunque, le sconfitte militari subite dall’Inghilterra furono seguite da una
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved