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RIASSUNTI SU BERGSON, Appunti di Filosofia

Riassunti dettagliati sul filosofo Bergson. Riassunti sulla sua filosofia dello slancio vitale.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 13/02/2021

alessia_marchettii
alessia_marchettii 🇮🇹

5

(2)

23 documenti

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Scarica RIASSUNTI SU BERGSON e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! BERGSON Seconda metà ‘800 e inizio ‘900: le filosofie fanno riferimento alla filosofia idealista di Hegel, nascono così due correnti: 1. Coloro che la criticano (antitesi rispetto ad Hegel), come Feuerbach e Marx (antitesi rispetto alla concezione di storia e di uomo). La loro analisi filosofica deve essere confinante con quella sociologica e quindi deve puntare l’attenzione sui bisogni concreti dell’uomo e l’uomo inserito in una società. Loro si concentrano su questioni materiali, perché partono dal presupposto che i temi metafisici, che sconfinano nello spiritualismo, siano una creazione dell’uomo e dannosi poiché forma ideologica. 2. Coloro che la seguono, definita filosofia neoidealista. Questa filosofia si interroga ancora sul soggetto in quanto soggetto spirituale e sui bisogni umani in termini trascendenti/ metafisici. L’obiettivo è quello di riportare questo dibattito sul piano metafisico. Un esponente di questa filosofia è Bergson. Bergson è l’esponente di spicco dello Spiritualismo (corrente filosofica che si sviluppa a metà ‘800 e inizio ‘900). Lo Spiritualismo è una reazione che la filosofia ha nei confronti dei dettami del Positivismo. Il Positivismo è una corrente filosofica, sviluppata ai primi dell’800, da Comte (l’umanità si è sviluppata nel pensiero attraverso degli stadi), dove l’ultimo stadio era quello positivista. I caratteri fondamentali del Positivismo sono: - Fiducia cieca nei metodi della scienza; - Interpretazione razionale della realtà; - Capacità dell’uomo di analizzare qualsiasi fenomeno umano attraverso delle modalità che si definiscono scientifiche e, quindi, oggettive. Il Positivismo va a pari passo con la teoria dell’evoluzione di Darwin, infatti il Positivismo e l’Evoluzionismo sono contemporanei (l’Evoluzionismo è una teoria atea, infatti esclude l’intervento divino sulla nostra creazione. L’evoluzione degli esseri viventi è avvenuta attraverso processi casuali e i caratteri che casualmente ha l’essere vivente, cioè quelli che si adattano meglio alle sfide che la natura gli pone, sono quelli che diventeranno costanti nelle generazioni future e produrranno, quindi, nuovi organismi con nuove caratteristiche; essi sono organismi che si sono adattati). Gli studi in campo biologico portano alla nascita della psicologia scientifica, infatti a metà ‘800, venne aperto il laboratorio di Lipsia da parte di Wundt con l’obiettivo di studiare e misurare gli atteggiamenti umani (clima squisitamente positivista). Il laboratorio di Lipsia selezionava aspetti specifici dell’atteggiamento umano, li rilegava e li misurava matematicamente (fenomeno definito “matematizzazione del pensiero”). Era necessario fare ciò per portarlo a qualcosa di scientifico, per dare sul piano epistemologico validità scientifica alla disciplina “psicologia”. Il Positivismo, a metà ‘800, sostiene che tale conoscenza scientifica sia esprimibile matematicamente. La scienza, però, non riesce a cogliere il movimento vero e reale, è il suo limite intrinseco, poiché essa usa processi che escono dalla realtà vitale; la scienza immobilizza il suo oggetto di studio e lo riduce a parti, lo matematizza. Lo Spiritualismo di Bergson è una reazione al clima positivista. (lo Spiritualismo ha la stessa visione spirituale dell’uomo che sosteneva Freud, l’uomo, secondo quest’ultimo, è qualcosa che è dominato da istinti di cui non ha consapevolezza, parlerà quindi di inconscio. Lo stesso ragionamento lo avrà Schopenhauer, dove l’uomo è vittima di una forza, cioè la volontà di vivere, che lo trascende, tanto che rende la sua vita un tormento. Anche Nietzsche è arrivato alle stesse conclusioni, l’uomo è infelice e vive subordinato a delle leggi che si è dato da solo, ma solo quando sarà capace di accettare l’irrazionalità della vita, diventerà un superuomo). Lo Spiritualismo, quindi, critica il positivismo perché questo utilizza un metodo induttivo (cioè si fonda sulla raccolta di tantissimi dati, per poi formulare una legge generale) e puramente scientifico di tipo logico/matematico, che ha l’obiettivo di matematizzare i concetti. esterne a determinare l’evoluzione degli esseri viventi, ma al contrario è qualcosa di interno, una forza creatrice, definita anche slancio vitale. Bergson propone, quindi, una idea evolutiva secondo la quale esistono due linee di sviluppo: o La prima linea di sviluppo conduce all’affermazione dell’istinto, caratteristica delle società animali, dove l’istinto è la facoltà di utilizzare gli organi corporei per risolvere i problemi. Esisterebbe, quindi, una linea evolutiva che spinge sulle caratteristiche dell’istinto e che porterebbe gli animali più semplici a risolvere problemi, e quindi, a sviluppare determinate caratteristiche. L’istinto è impulso. o La seconda linea di sviluppo, è quella caratteristica dell’uomo, ed è la capacità di utilizzare l’intelligenza per fabbricare ciò che mi serve per risolvere i problemi, quindi, non una caratteristica fisica, ma di natura spirituale che mi consente di analizzare le problematiche della realtà e di risolverle. L’uomo è dotato anche di una capacità più primitiva, che però è estremamente importante, che Bergson definisce intuizione che è immediata, come l’istinto, ma è consapevole e cosciente. L’uomo non scompone l’oggetto, ma lo coglie nella sua totalità e, quindi, la conoscenza che produce è la metafisica. (l’intuizione è ciò che mi consente di cogliere il mondo nella sua totalità, quindi l’aspetto metafisico, SIMILE A HEGEL) La vita è slancio vitale, una forza creatrice che è ostacolata dalla materia (ragionamento dialettico/metafisico), ma è proprio in questo scontro e incontro tra spirito e materia, che avviene lo sviluppo della vita nelle sue diverse forme e, quindi, l’evoluzione. Il processo evolutivo, quindi, non avviene in modo graduale, ma attraverso dei salti bruschi, cioè avviene perché lo slancio vitale prova numerose forme, quindi, strade evolutive differenti: alcune sono positive e portano ad un esito positivo e adattativo, altre sono vicoli ciechi (malattie genetiche per esempio). Questa forza creatrice non è una forza razionale, ma è una forza cieca. Lo slancio vitale non è finalistico, come era il ragionamento di Hegel, secondo il quale ciò che è reale è razionale, per tanto lo Spirito/Assoluto aveva un punto finale a cui tendere che era la sua concretizzazione/oggettivazione nello Stato, inteso come sostanza etica. Lo slancio vitale non è razionale, perché non ha un fine a cui tendere, ma non è neanche già determinato, è forza creatrice. La filosofia di Bergson, quindi non è né deterministica né finalistica.
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