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Il Romanticismo in Italia: Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi, Appunti di Italiano

Nasce il romanticismo in europa intorno al 1800 attraverso la rivista atheneum. In italia, madame de stäel ne fa la promozione nel 1816. Manzoni e leopardi sono due scrittori romantici italiani distinti. Manzoni, figlio di una famosa famiglia milanese, si converte al cattolicesimo e scrive opere storiche come 'il conte di carmagnola' e 'l’adelchi'. Leopardi, nato in recanati, si avvicina alla poesia nel 1816 e scrive 'operette morali'. Entrambi esprimono tematiche romantiche come l'importanza della tradizione, l'esperienza personale e la speranza. Le loro opere sono una testimonianza della letteratura italiana del romanticismo.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 09/01/2024

g.viola90
g.viola90 🇮🇹

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Scarica Il Romanticismo in Italia: Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL ROMANTICISMO Il romanticismo prende le mosse di quel movimento tedesco STURM UND DRANG che vuol dire impeto e assalto, tempesta perché dopo tanto tempo si ricominciano a riconsiderare i sentimenti. Quando nasce questo sturm und drung, la definizione avrà anche un’ accensione negativa perché nasce in net contrasto con l’epoca precedente. Nasce quando Goethe si incontra con il filosofo Erder che danno vita a questo nuovo fenomeno che li unisce con pochi altri letterati a Strasburgo i quali pongono l’attenzione sui sentimenti e cominciano a considerare l’arte in maniera diversa. Prima l’arte era stata frutto di regole perché tutti gli artisti si rifacevano ai canoni dell’arte classica quindi gli artisti si copiavano. Per la prima volta però si inizia a pensare che l’arte non deve essere frutto di imitazione ma deve derivare da quello che è l’esito dell’artista. Quindi questo rappresenta il primo grande cambiamento che ha portato l’artista. Proprio perché l’arte non deve essere più frutto di regole la concentrazione viene portata sull’io, sull’artista, sul suo genio che sarebbe tutto ciò che lui possiede e sul suo ingegno cioè tutto ciò che lui acquisisce studiando. Il termine deriva dal termine francese “romance” che veniva utilizzato già in precedenza per indicare i poeti cavallereschi che i francesi chiamavano appunto romance. Successivamente questo termine fu riadottato per indicare gli stati melanconici, sofferenti, degli autori di questo periodo rispetto a determinate situazioni e da qui poi questo termine passò ad indicare questo movimento del romanticismo che era incentrato sopratutto sui sentimenti dell’io dell’artista. Nasce all’inizio del 1800 in Germania attraverso la rivista dei fratelli Schlegel, che si fa portavoce di questo movimento, la rivista Atheneum che viene fondata nel 1798 circa infatti si prende in considerazione questa data come inizio del fenomeno a livello europeo. In Italia arriva nel 1816 quando sul giornale “la biblioteca italiana” esce un’articolo di Madame de Stäel che riguarda l’importanza delle tradizioni perché secondo lei è importante tradurre le opere per far sì che vengono lette anche in altri paesi. Si riferiva sopratutto all’Italia perché critica la letteratura italiana perché è vecchia e troppo conservatrice in quanto non avrà avuto i contatti con il mondo esterno. Questo articolo da il via al romanticismo perché pone un problema molto serio: l’autore non mette al centro dell’opera sè stesso raccontando le sue passioni, emozioni e sentimenti. Madame de Stäel riteneva che la letteratura italiana aveva bisogno di esempi per svecchiarsi perché tendevano a copiare. In Italia però si verificherà una rivoluzione che porta lo schieramento dei letterati in due parti: i classicisti: coloro che vogliono una letteratura basata sull’ imitazione che parte dai grandi; i romantici: l’artista diventa protagonista e questo comporta il titanismo cioè l’artista difronte al problema si pone con tutta la forza e comporta la reazione opposta cioè davanti a un problema mi chiudo in me stesso. Il romanticismo rivaluta il sentimento di nazione infatti in questo periodo nascono i moti insurrezionali tutto ciò che con l’ illuminismo si era accantonato. ALESSANDRO MANZONI Manzoni nasce a Milano il 7 marzo del 1785 da una famiglia molto importante perché la mamma è Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, e il padre era il conte Pietro Manzoni che lo riconosce come figlio perché in realtà Manzoni era nato da un rapporto extraconiugale con uno dei fratelli Verri. La mamma poi va a vivere a Parigi con un altro uomo, Carlo Imbonati, mentre Manzoni viene mandato in collegio gestito da religiosi che però lo faranno allontanare dalla religione. Uscito dal collegio la mamma lo chiama a Parigi e qui conosce il compagno e in occasione della sua morte scrive l’opera in morte di Carlo Imbonati. La sua mamma lo introduce in uno dei salotti più importanti e gli fa conoscere dei letterati importanti tra cui Claude Fabriel. Quando il padre muore nel 1807 conosce la sua futura moglie Enrichetta Blondel, una donna che apparteneva a una famiglia calvinista. Così inizia a scrivere le prime opere. Accanto alla moglie, Manzoni, inizia a riconsiderare il suo rapporto con la religione e grazie ad un amico abate inizia un periodo di conversione con la moglie finendo con la conversione alla religione cattolica. Questo evento sarà importante perché da questo momento comincia a produrre le sue opere più fondamentali. Manzoni pur essendo romantico aveva una formazione illuministica e credeva negli ideali degli illuministi; nel momento in cui si converte trasporta questi ideali laici nel suo mondo religioso. Le opere che troveremo dopo la conversione saranno libri sacri, le ode civili, le tragedie e i Promessi Sposi. I libri sacri sono delle poesie scritte con l’intento di portare le feste più importanti dell’anno liturgico. L’idea era di creare 12 inni ma in realtà ne compone cioè la storia di Renzo e Lucia . Questa storia però è anche una storia verosimile perché poteva succedere nel 1600 quindi attraverso questa storia Manzoni ci racconta anche come vive il popolo nel mentre i Grandi fanno la storia. All’interno di questo romanzo troviamo la presenza continua della Provvidenza che sta al di sopra degli uomini ed è subito pronta ad aiutarli però soltanto chi se lo merita. Per la prima volta troviamo come personaggi dei personaggi veri che non perdono mai la speranza perché sono spinti da questo forte sentimento religioso. LE ODI CIVILI Le odi civili sono due composizioni in versi: Marzo 1821 e 5 Maggio. Sono due poesie in cui Manzoni non affronta più tematiche religiose ma tematiche sociali. In Marzo 1821 Manzoni esalta quelli che sono i moti per liberare l’italia dallo straniero per arrivare poi all’ unità. Manzoni esalta il lato passivo della guerra cioè il mezzo per arrivare alla libertà. Questo rappresenta il vero storico. Il 5 Maggio e l’ode scritta in occasione della morte di Napoleone. Manzoni scrive quest’opera quasi di getto impiegando 3 giorni. L’opera si intitola 5 Maggio perché Napoleone muore sull’isola di Sant’ Elena quel giorni del 1821 ma la notizia arriverà a Luglio. LEOPARDI Leopardi e il più romantico poeta che abbiamo perché è l’unico che parla più di tutti di sè perché lui utilizza i versi per raccontare quelli che sono i suoi pensieri, infatti tutto quello che noi sappiamo del pensiero di leopardi in realtà non è scritto in nessuna opera, ma riusciamo a dedurlo attraverso le sue poesie, perché le utilizza proprio per raccontarci i suoi pensieri. Con leopardi ci troviamo di fronte una poesia soggettiva che è propio la poesia tipica del romanticismo. Giacomo Leopardi nasce a Recanati, nello Stato Pontificio, nel 1798 da una famiglia nobile. Appena l’età lo consente, il padre Monaldo lo affida a precettori ecclesiastici così come farà con gli altri figli Carlo, Paolina e Pierfrancesco. A dieci anni traduce i testi antichi, che compone in italiano e latino. Il padre Monaldo era un uomo interessato solo ai suoi studi infatti aveva una biblioteca dove c’erano circa 16.000 volumi e trascorreva il tempo nella sua biblioteca. Il rapporto con la madre Adelaide Antici era brava a gestire le spese economiche della famiglia ma allo stesso tempo era inaffettiva con i figli. Gli unici che davano un po’ di affetto erano il fratello Carlo e la sorella Paolina perché erano quelli che stavano più vicini a lui. Nel 1816 cominciò ad avvicinarsi alla poesia, quindi ci fu quel passaggio che lui chiamò dall ilunizione al bello. Invia le sue prime poesie a Pietro Giordani, che lo incoraggia. 
Nel 1817-1832 Inaugura lo Zibaldone ovvero un diario a cui affida appunti, progetti, riflessioni. Scrive le prime canzoni civili e le pubblica a Roma. Dopo una visita di Giordani, Leopardi prova a scappare di casa, nel 1819, ma viene scoperto e fermato dal padre. E così che Leopardi cade in uno stato depressivo. Nel 1822 Leopardi va a Roma, dagli zii materni. Però per Leopardi questo viaggio si rivela deludente. I grandi monumenti antichi non stimolano interesse; le donne romane, per Leopardi, sono stupide e vanitose. L’unico momento di autentica commozione è in uno dei luoghi più spirituali di Roma: il Gianicolo. Lì, nel convento di Sant’Onofrio, Giacomo Leopardi visita la tomba del grande poeta Torquato Tasso. Nel 1823 torna a Recanati: scrive le Operette morali, opera in prosa, originalissima, composta di dialoghi filosofici sui temi più imbarazzanti della condizione umana. Con le Operette, inoltre, inaugura un silenzio poetico di diversi anni, ovvero, Leopardi entra nel m“pessimismo cosmico”. Nel 1825 Leopardi va a Milano, Bologna e poi a Firenze. Nel 1828 è a Pisa dove scrive Il Risorgimento e A Silvia, avviando il ciclo dei Canti pisano-recanatesi, noti anche come Grandi idilli.
Finita la collaborazione con Stella, è costretto a tornare a Recanati per quelli che lui chiama (sedici mesi di notte orribile) (novembre 1828 – aprile 1830). Di nuovo a Firenze, Giacomo Leopardi dove stringe amicizia con Antonio Ranieri (scrittore napoletano) e s’innamora di Fanny Targioni Tozzetti. La donna lo rifiuta. Con questo rifiuto, Leopardi abbandona l’amore. Scrive per lei Il pensiero dominante, Amore e Morte, A se stesso, Aspasia. Nel 1832, Leopardi scrive il suo ultimo appunto sullo Zibaldone, dove ci sono ben 5000 pagine. Nell’ottobre del 1833 Leopardi si trasferisce a Napoli insieme a Ranieri. Dove riflette per poi per pubblicare tutte le sue opere in cinque volumi, ma la censura ecclesiastica blocca il progetto. Tra il 1836 e il 1837 Leopardi e Ranieri abbandonano Napoli e vanno a Torre del Greco. Durante il soggiorno, Leopardi compone due poesie: La ginestra o il fiore del deserto (1836) e Il tramonto della luna (1837). Leopardi muore, nel 14 giugno del 1837, tra le braccia del suo caro amico Ranieri.
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